Gaznevada
Gaznevada | |
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Punk rock New wave No wave Italo disco |
Periodo di attività musicale | 1977 – 1988 |
Etichetta | Harpo's Music Italian Records EMI CBS Sony |
Album pubblicati | 8 |
Studio | 6 |
Raccolte | 2 |
I Gaznevada sono stati un gruppo musicale bolognese attivo tra la fine degli anni settanta e la fine degli anni ottanta. Come per altri gruppi della scena bolognese, Skiantos, Hi-Fi Bros e Confusional Quartet, il gruppo si formò nel fermento culturale del Movimento del '77 che in quella città era particolarmente influente. Il loro sound era inizialmente una miscela di Punk rock, No wave e New Wave, ma nella seconda metà della loro carriera si mossero sempre più verso sonorità pop e commerciali, sviluppando una particolare forma di italo disco[1].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
1976-1979: Dalla nascita al Bologna Rock[modifica | modifica wikitesto]
Il gruppo si forma a Bologna verso la fine del 1976 nell'ambito della scena musicale locale e come evoluzione del Centro d'Urlo Metropolitano, formazione rock movimentista autrice di un unico brano, Mamma dammi la benza (Sarabanda. HumtyDumpty-Radio Alice/Fonoprint prod.)[2], pubblicato su cassetta in occasione del Convegno sulla Repressione del settembre 1977. Il gruppo nasce nella casa occupata denominata Traumfabrik in Via Clavature 20 a Bologna, a cui aveva dato il nome il disegnatore Filippo Scozzari, che diviene ben presto una sorta di factory con disegnatori, musicisti, foto e video maker etc, nonché fan club della band[1].
Due mesi dopo, nel novembre del 1977, ispirandosi al titolo di un racconto di Raymond Chandler, Nevada Gas, durante un viaggio a Londra di Dondini, Galliani e Lavagna più amiche e amici dell'ambito Traumfabrik, il gruppo viene ribattezzato Gaznevada[3]. La formazione originaria è costituita da Alessandro Raffini (Billy Blade), Ciro Pagano (Robert Squibb), Giorgio Lavagna (Andrew Nevada), Marco Dondini (Bat Matic), Gianpietro Huber (Johnny Tramonta) e Gianluca Galliani (Nico Gamma). Nei primi anni frequenti sono i fraintendimenti ideologici da parte della sinistra italiana, che non vedeva di buon occhio l'ondata punk che stava investendo l'Italia di allora e i Gaznevada che con spirito situazionista ostentava vestiti neri e svastiche, non ne furono immuni[4].
È di questo periodo, siamo nel 1979, il concerto Gaznevada sing Ramones, svoltosi per tre serate consecutive al Punkreas di Bologna, in cui la band suonava senza sosta e a ritmi ancor più veloci degli originali brani dei Ramones per ore[1]. Oderso Rubini, che scoprì il gruppo proprio in questi live, registra una prima serie di brani composti in precedenza e già presentati diverse volte dal vivo, divenuti il primo vero album dei Gaznevada, pubblicato su cassetta dalla allora neonata Harpo's Bazar, che in seguito divenne Italian Records. Lo stile del disco era fatto di suoni nevrotici, sax molto ruvidi, ritmi quasi funk, influenze new wave (Talking Heads) e no wave (Contortions) ma anche elettroniche.
Il 2 aprile 1979 i Gaznevada partecipano al Bologna Rock, un festival che si svolse al palasport di Bologna e che vedeva sul palco i migliori gruppi dell'allora scena punk rock e new wave bolognese. Fra questi vi erano i Windopen, Luti Chroma, Skiantos, Bieki, Naphta, Confusional Quartet, Andy J. Forest, Frigos e Cheaters.
Nella primavera del 1979, Huber abbandona il gruppo per formare The Stupid Set, seguito poi da Lavagna, e viene sostituito da Marco Bongiovanni (Chainsaw Sally).
1980-1981: Sick Soundtrack e Dressed to Kill[modifica | modifica wikitesto]
Il secondo album Sick Soundtrack (1980), anticipato dal singolo Nevada Gaz/Blue TV Set, li impone all'attenzione della critica come una band innovativa, capace di accogliere e rielaborare le nuove sonorità in arrivo dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. La loro immagine noir/fantascientifica accresce la curiosità e il successo. Alle prime mille copie del 33 giri è allegato un singolo con il brano I See My Baby Standing on a Plane eseguito da Billy Blade and the Electric Razors, gruppo rockabilly formata da membri dei Gaznevada e del Confusional Quartet che si esibirà in alcune occasioni dal vivo.
Tra il 17 e il 20 luglio 1981 si svolge a Bologna il festival ELECTRA1 - Festival per i fantasmi del futuro, al quale oltre ai Gaznevada erano presenti i Bauhaus, i DNA, Brian Eno, Peter Gordon, i Chrome, The Lounge Lizards, i N.O.I.A., i Rats, i Band-Aid e il gruppo teatrale Magazzini Criminali[1].
Dai Confusional Quartet nel 1983 entrerà nella band Gianni Cuoghi alla batteria e percussioni, dopo la prima vera grande scissione del gruppo e la fuoriuscita anche di Marco Dondini, nel 1983 dopo l'uscita dell'album Psicopatico Party, pare per imposizioni discografiche EMI[senza fonte]. Sicché dopo i migliori lavori i Gaznevada si ritroveranno con due soli dei sei membri originali e fondatori.
Il lavoro successivo, il mini-album Dressed to Kill, conferma la loro importanza nell'ambito del movimento underground italiano.[non chiaro]
Nel 1980 i Gaznevada suonano per Edoardo Bennato nel brano Uffà! Uffà!, all'interno dell'album omonimo.
1983: Svolta pop e italo disco[modifica | modifica wikitesto]
In seguito il gruppo cambierà rotta inserendosi nel filone della dance e musica elettronica con brani come Ic-Love Affair, che riscuote notevole successo scalando le classifiche e nelle discoteche di tutta Europa, Special Agent Man e Ticket to Los Angeles, con cui partecipa al Festivalbar 1984. La svolta è comunque vista come un tradimento dalla critica e dal mondo musicale da cui il gruppo proviene. Dopo un album prodotto da Guido Elmi (storico produttore di Vasco Rossi), alcuni singoli, numerosi remix, il gruppo viene "ibernato", quindi in realtà si scioglie ormai con un unico membro fondatore nel 1988.
Dopo i Gaznevada[modifica | modifica wikitesto]
Dopo lo scioglimento, Ciro Pagano dà vita al gruppo techno Datura, in seguito Lavagna, Raffini e Galliani fondano la cover band The New Velvet Underground, che si esibisce esclusivamente dal vivo per precisa avversione verso le etichette discografiche.
Formazione[modifica | modifica wikitesto]
Formazione originale[modifica | modifica wikitesto]
- Alessandro Raffini (Sandy Banana poi Billy Blade) - voce, sassofono, organo elettrico
- Gianpietro Huber (Johnny Tramonta poi Hal Capra) - basso
- Marco Dondini (Bat Matic) - batteria, voce
- Giorgio Lavagna (Andy Droid poi Andrew Nevada) - voce, electronics consultant
- Ciro Pagano (Robert Squibb) - chitarra
- GianLuca Galliani (Nico Gamma) - pianoforte, organo, sintetizzatori rare voci
In formazioni successive[modifica | modifica wikitesto]
- Marco Bongiovanni (Chainsaw Sally poi Marco Nevada) - basso, sequencers
- Gianni Cuoghi - batteria
- Nicola Guiducci
Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]
Album[modifica | modifica wikitesto]
- 1979 - Gaznevada (Harpo's Bazar, MC)
- 1980 - Sick Soundtrack (Italian Records)
- 1983 - Psicopatico Party (Italian Records)
- 1985 - Back to the Jungle (EMI)
- 1988 - Strange Life (CBS)
EP[modifica | modifica wikitesto]
- 1981 - Dressed to Kill (Italian Records, 12")
Singoli[modifica | modifica wikitesto]
- 1980 - Nevadagaz (Italian Records, 7")
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, Milano, Shake edizioni, 2009, ISBN 978-88-88865-89-8.
- ^ Sito di Radio Alice
- ^ Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
- ^ Gianluca Testani (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Arcana Editrice, 2006, p. 74.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Paolo Bertrando, Bologna Rock, Padova, Edizioni Re Nudo, 1980.
- Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
- Arturo Compagnoni, Italia '80. Il Rock indipendente italiano negli anni Ottanta, Edizioni Apache, 2004.
- Gianluca Testani (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
- Marco Philopat, Lumi di punk: la scena italiana raccontata dai protagonisti, Agenzia X, 2006.
- Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, Milano, Shake edizioni, 2009, ISBN 978-88-88865-89-8.
- Giuseppe Sterparelli (a cura di), I maledetti del rock italiano, segni e suoni di strada da Clem Sacco ai 99 Posse (edizioni Del Grifo), con 45 tavole originali dedicate ai rinnovatori della scena musicale nazionale e saggi di Vincenzo Sparagna, Luca Frazzi (Rumore), Freak Antoni
- Oderso Rubini, GianLuca Galliani Mamma dammi la benza! Il primo disco (punk) con estratto libro di GianLuca Galliani "Gaznevada History & Hysteria" dei Gaznevada!, Shake Edizioni, Milano 2009. ISBN 978-88-88865-64-5
- Enrico Scuro, I Ragazzi del '77' Una storia condivisa su Facebook, a cura di Marzia Bisognin, Paolo Ricci, Bologna, Baskerville, 2011, ISBN 978-88-8000-892-7.
- Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Crac edizioni, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.
- Emanuele Angiuli, Imago Orbis Traumfabrik . Via Clavature, 20, DVD e Libro (Angiuli, Huber, Scozzari, Galliani, Lavagna, Sabbioni, De Maria, Dondini, Raffini e F. Bifo Berardi. Produzione Imago Orbis
- Livia Satriano, No Wave. Contorsionismi e sperimentazioni dal CBGB's al Tenax, Fano, Crac edizioni, 2012, ISBN 978-88-97389-04-0.
- Livia Satriano, Gli altri Ottanta. Racconti dalla galassia post-punk italiana. Agenzia X, 2014. ISBN 978-88-95029-99-3