Crollo del viadotto Polcevera

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Crollo del viadotto Polcevera
cedimento strutturale
Il ponte dopo il crollo visto da est
TipoCrollo
Data14 agosto 2018
11:36 (UTC+2)
LuogoSampierdarena
InfrastrutturaViadotto Polcevera dell'Autostrada A10
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Liguria
ComuneGenova
Causeassenza di manutenzione
corrosione dei trefoli
Conseguenze
Morti43[1]
Feriti11
Dispersi0
Sopravvissuti11
Sfollati566
Beni distruttiedifici, autoveicoli

Il crollo del viadotto Polcevera (o ponte Morandi, com'era comunemente denominato) avvenne alle ore 11:36[2] del 14 agosto 2018, quando la sezione del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga 250 metri,[3] collassò all'improvviso insieme al pilone di sostegno numero 9, provocando 43 vittime a bordo dei mezzi in transito e tra gli operai al lavoro nella sottostante isola ecologica dell'AMIU, l'azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti.[4]

Il 3 agosto 2020 è stato inaugurato, in sua sostituzione, il nuovo viadotto Genova San Giorgio, costruito su disegno dell'architetto Renzo Piano e aperto al traffico il giorno dopo verso le 22 circa.[5]

Il crollo[modifica | modifica wikitesto]

La pila 9 del viadotto Polcevera crollata il 14 agosto 2018

Il 14 agosto 2018 alle 11:36 crollò l'intero sistema bilanciato della pila 9 del ponte, provocando 43 morti e 566 sfollati.[4][6] Per due anni il traffico è stato quindi forzatamente deviato sia in entrata sia in uscita della A10 nello svincolo di Genova Aeroporto, provocando grossi problemi alla viabilità urbana ed extraurbana.

Nel febbraio 2019 è stata avviata la demolizione delle sezioni residue del viadotto, inizialmente mediante tecniche di smontaggio meccanico; l'intervento è culminato, idealmente e a livello mediatico, nella demolizione con esplosivi dei due piloni strallati superstiti, avvenuta il 28 giugno 2019, per poi concludersi (eccetto che per la rimozione delle macerie) con la demolizione dell'ultima pila il 12 agosto 2019.[7]

Le cause del crollo[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la perizia presentata nell'incidente probatorio del processo sulle cause dell’evento, redatta dagli ingegneri e professori universitari Massimo Losa e Renzo Valentini dell'Università di Pisa e Giampaolo Rosati e Stefano Tubaro del Politecnico di Milano, la causa del crollo è stata la mancanza e/o l’inadeguatezza dei controlli. Nella pila 9 solo 4 trefoli su 464 (meno dell'1%) non erano corrosi; a ciò si aggiungeva anche il degrado sia degli stralli sia del calcestruzzo.[8]

Dall'ispezione condotta il 21 ottobre 2015 da tecnici della società Spea, che era responsabile dei controlli tecnici dell'opera e aveva estratto alcune carote dello strallo della pila n.9, risultava che la guaina era ossidata e tre dei quattro trefoli si muovevano con facilità facendo leva con uno scalpello; inoltre, i fili dei trefoli erano ossidati.[9]

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Le vittime furono 43, suddivise per nazionalità nella tabella seguente:

Nazionalità[10] Vittime
Bandiera dell'Italia Italia 29
Bandiera della Francia Francia 4
Bandiera del Cile Cile 3
Bandiera dell'Albania Albania 2
Bandiera della Colombia Colombia 1
Bandiera della Moldavia Moldavia 1
Bandiera della Giamaica Giamaica 1
Bandiera del Perù Perù 1
Bandiera della Romania Romania 1

Di seguito un elenco di tutti i nomi, seguiti dall'età:[11]

  • Artus-Bastit Mélissa, 21 anni
  • Battiloro Giovanni, 29 anni
  • Bellasio Emanuele, 16 anni
  • Bellasio Camilla, 12 anni
  • Bertonati Matteo, 26 anni
  • Boccia Stella, 24 anni
  • Bokrin Admir, 31 anni
  • Bottaro Giovanna, 43 anni
  • Bozzo Elisa, 33 anni
  • Campora Alessandro, 55 anni
  • Casagrande Bruno, 57 anni
  • Cecala Christian, 43 anni
  • Cecala Crystal Dyana, 9 anni
  • Cerulli Andrea, 47 anni
  • Danisi Marta, 29 anni
  • Diaz Henao Henry, 38 anni
  • Djerri Marius, 22 anni
  • Donaggio Giorgio, 57 anni
  • Esposito Gerardo, 26 anni
  • Erazo Trujillo Carlos Jesus, 27 anni
  • Fanfani Alberto, 32 anni
  • Figueroa Carrasco Juan Ruben, 59 anni
  • Gusman Nathan, 20 anni
  • Licata Vincenzo, 57 anni
  • Malai Anatoli, 44 anni
  • Malik Nawazish, 40 anni
  • Matti Altadonna Luigi, 34 anni
  • Munroe Dawna, 42 anni
  • Pastenes Juan Carlos, 64 anni
  • Piccinino Ersilia, 41 anni
  • Plaze Axelle Nemati Alizè, 20 anni
  • Possetti Claudia, 47 anni
  • Pouzadoux William, 22 anni
  • Rivera Castillo Leyla Nora, 47 anni
  • Robbiano Roberto, 41 anni
  • Robbiano Samuele, 7 anni
  • Robotti Alessandro, 50 anni
  • Roşca Marian, 36 anni
  • Sarnataro Gennaro, 43 anni
  • Stanzione Antonio, 26 anni
  • Vicini Mirko, 30 anni
  • Vittone Andrea, 49 anni
  • Zerilli Angela, 57 anni
Elementi strutturali del viadotto Polcevera (pila 9 in primo piano e pila 8 a sinistra)

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Il crollo del ponte ha determinato la chiusura al traffico del raccordo fra A7 e A10 e di numerose strade sottostanti, oltre che della linea ferroviaria di raccordo con il porto, nonché la necessità di evacuare per motivi precauzionali 566 persone residenti nelle case presenti sotto il pilone n. 10.

Il Consiglio dei ministri, il 15 agosto, ha dichiarato lo stato di emergenza nel territorio del comune di Genova per la durata di dodici mesi e ha successivamente nominato il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, commissario straordinario per l'emergenza.[12][13]

Il 18 agosto è stato decretato un giorno di lutto nazionale e, nella stessa data, sono stati celebrati i funerali di Stato per solo 19 delle 43 vittime all'interno del padiglione Blu della Fiera di Genova trasformato in camera ardente celebrati dal cardinale arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco e dall'imam di Genova Salah Hussein per le due vittime albanesi[4][14] alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, del Presidente della Camera Roberto Fico, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dei ministri in carica e del sindaco di Genova Marco Bucci, assieme ad altre cariche politiche, civili e militari; alle esequie erano presenti 8000 persone dentro e fuori la struttura.[14][15][16]

Un'immagine del ponte dopo il crollo. A destra la pila 8, a sinistra le macerie della pila 9

A fine agosto sono stati consegnati i primi alloggi ad alcune centinaia di persone residenti nella "zona rossa", obbligate cautelativamente ad abbandonare le proprie abitazioni nei giorni successivi al crollo.[17] Il comune di Genova e la regione Liguria hanno dichiarato di attendere il via libera dal Consiglio dei Ministri per firmare col dipartimento della Protezione Civile l'ordinanza nazionale che, per i nuclei famigliari che hanno deciso di provvedere privatamente alla ricerca di una nuova abitazione, stanzia un contributo mensile a titolo di rimborso del canone di locazione[17]. A inizio settembre, vi sono state proteste davanti alla sede del consiglio regionale.[18]

La dimensione e la gravità dei fatti hanno spinto il Governo a prendere in considerazione un processo di revisione globale del sistema delle concessioni da parte dello Stato, ipotizzando anche la revoca, la risoluzione, la decadenza o il recesso[19] della concessione ad Autostrade per l'Italia. Sono inoltre stati pubblicati, il 27 agosto 2018, gli allegati economici e finanziari, fino a quel momento segreti, relativi a tutte le concessioni autostradali, mentre in precedenza erano stati pubblicati solo i testi privi dei dati monetari:[20] secondo i termini di tale Convenzione, la revoca della concessione comporterebbe l'esborso di una penale di circa 20 miliardi.[21] Tuttavia, più recenti interpretazioni ministeriali evidenziano che il crollo del ponte è configurabile come "grave inadempimento" della Convenzione di affidamento, in quanto il bene affidato (il ponte) avrebbe dovuto essere restituito integro: pertanto l'affidamento sarebbe revocabile senza forti risarcimenti.[22]

Il crollo inoltre ha sollevato dubbi sulla sicurezza di diversi altri ponti e viadotti in Italia, ad esempio il viadotto della Magliana a Roma e il ponte San Michele sull'Adda tra le province di Lecco e Bergamo, con conseguenti chiusure per verifiche e interventi di manutenzione.[23][24][25]

Il 25 settembre 2018 la commissione ispettiva del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha ultimato il suo lavoro e presentato la propria relazione sullo stato del ponte e sul crollo. Oltre ad alcune ipotesi provvisorie relative alla dinamica del cedimento, in essa si evidenziano, secondo i commissari, le serie problematiche strutturali presenti e note già da alcuni anni, e a fronte di esse gli scarsi investimenti in manutenzione strutturale straordinaria effettuati dopo la privatizzazione.[26] La relazione è stata acquisita dalla magistratura.

Il 28 settembre 2018 è stato pubblicato il decreto-legge n. 109 (cosiddetto "Decreto Genova") che conferisce amplissimi poteri (ritenuti anche eccessivi da parte dell'ANAC in quanto viene derogata anche la normativa antimafia[27]) al Commissario per la ricostruzione.[28][29][30]

Parte del viadotto visto dal ponte di Cornigliano. La parte crollata (pila 9) è evidenziata in rosso

Il 1º luglio 2019 la Procura della Repubblica di Genova ha autorizzato la diffusione di un filmato registrato dalle telecamere private dell’azienda Ferrometal,[31] sita nelle vicinanze del viadotto, dal quale si potrebbe ritenere che il crollo sia stato innescato dal cedimento dello strallo sud della pila 9 in una zona però non visibile nel filmato stesso. Tale filmato era stato sequestrato dai militari della Guardia di Finanza subito dopo la tragedia e non era stato pubblicato fino a quel momento per non influenzare le testimonianze raccolte. Da esso sono stati rimossi alcuni fotogrammi, da parte delle autorità, per evitare il riconoscimento di alcune vittime.[32]

Dibattito sul destino del viadotto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il crollo si è aperto un dibattito tecnico e culturale relativo alle azioni concrete da seguire per ripristinare la viabilità di Genova. Da un lato si è posta l'idea di demolire e ricostruire interamente il ponte, con diverse proposte da parte di molti progettisti fra i quali Santiago Calatrava[33] (che aveva già formulato un suggerimento in tal senso nel 2006), Pierangelo Pistoletti e Renzo Piano. La prospettiva di affidare il progetto ad personam a Piano è stata peraltro criticata dal sindacato di architetti e ingegneri[34] e dall'ordine degli ingegneri di Napoli,[35] i quali hanno invece sollecitato l'indizione di un concorso pubblico.

D'altro canto alcuni tecnici[36] e docenti universitari[37] hanno evidenziato come a loro avviso, avvalendosi delle tecnologie disponibili e sfruttando assenza del traffico, la parte residua della struttura di Morandi potesse essere resa sicura e ricostruita solo nella parte crollata, impiegando circa un quarto del tempo necessario a una completa demolizione e successiva ricostruzione, evitando inoltre di dover demolire le case e gli stabilimenti industriali sottostanti.[38] Una petizione di architetti e ingegneri strutturisti mirante alla conservazione, al recupero e alla messa in sicurezza del ponte è stata lanciata dal professor Antonino Saggio dell'Università La Sapienza di Roma ed è stata sottoscritta (al 18 ottobre 2018) da 1 620 esperti.[39][40]

panorama della val Polcevera dal ponte fino al mare visto da ovest
Il viadotto nel contesto urbano genovese

Dello stesso orientamento è anche l'Istituto Nazionale di Architettura, che ha sottolineato il valore ingegneristico e documentale dell'opera e, in una lettera aperta, ha sposato la proposta di consolidare le parti rimanenti e sostituire il pilone crollato con un nuovo segmento, pur in diverso stile e con differenti tecniche costruttive.[41]

Tra i proponenti il ripristino della struttura, anche solo temporaneo, per favorire un successivo nuovo viadotto realizzato in tempi non contingentati e nel rispetto delle regolari normative, l'ingegnere, architetto e docente universitario Enzo Siviero a fine gennaio 2019 richiede nuovamente attenzione su tali ragioni agli organismi preposti.[42] Lo stesso Siviero, a stretto giro esprime poi critiche sui costi preventivati per l'eventuale rifacimento totale del viadotto, a suo dire estremamente elevati rispetto al costo di mercato.[43]

Diverse cordate di imprese e progettisti hanno presentato proposte di ripristino del viadotto Polcevera, rispondendo al bando indetto dal Commissario straordinario alla ricostruzione e Sindaco di Genova Marco Bucci[44][45]; alcune proponevano una sostituzione integrale del viadotto esistente di Morandi, altre un ripristino della sola parte crollata e il rinforzo delle porzioni superstiti. La scelta operata dal Commissario straordinario è tuttavia stata quella di una demolizione della quasi totalità del viadotto e della sua successiva sostituzione[46]. Sulla tempistica dei lavori si sono succedute diverse dichiarazioni discordanti.[47]

Maurizio Morandi, figlio del progettista, ha altresì espresso "tristezza" per la "troppo frettolosa scelta" di abbattere il ponte, ritenuto «simbolo di un progresso che l'Italia ha attraversato negli anni 50 e 60 del secolo scorso» e «monito per le conseguenze che l'incuria nell'uso e nella conservazione delle opere può determinare».[48]

Il costo del mantenimento parziale del viadotto dotato di campane strallate, secondo la relazione del commissario per la ricostruzione, sarebbe stato intorno ai 128 milioni di euro e avrebbe richiesto da un minimo di otto mesi a un massimo di venti mesi di lavoro[49].

La demolizione[modifica | modifica wikitesto]

Demolizione controllata del ponte Morandi il 28 giugno 2019

Il 9 febbraio 2019 sono iniziate le operazioni che hanno portato, nel corso dell'anno, alla demolizione delle porzioni di impalcato di tipologia più tradizionale della parte ovest del viadotto. Il 28 giugno 2019, alle ore 9:37[50], sono state demolite le parti più caratteristiche e iconiche del ponte, cioè le pile strallate 10 e 11 della porzione est, nonché la rampa di raccordo a cantilever verso Ventimiglia, facendole implodere con cariche di dinamite. Preventivamente erano anche stati demoliti i condomini sottostanti il ponte.[51][52]

La demolizione controllata è avvenuta in quattro fasi:

  • Fase 1: per la campata 11, si è effettuato il taglio degli stralli mediante cariche esplosive direzionali, dette “cariche cave"; i sostegni ad A degli stralli sono quindi caduti in direzione ovest.
  • Fase 2: sia alla pila 10 sia alla pila 11 è avvenuta l’elevazione di muri d'acqua tramite cariche esplosive fino a una altezza di circa 90 metri, mitigando in tal modo la diffusione di polveri.
  • Fase 3: sono state fatte collassare le strutture portanti centrali di entrambe le campate, nonché dei pilastri ad A che reggevano gli stralli.
  • Fase 4: sono stati innalzati muri d’acqua alti circa 40 metri ai lati della struttura, al fine di contenere una parte delle polveri generate dal crollo.

Le quattro fasi si sono sviluppate nell'arco di 6 secondi, utilizzando circa 500 inneschi elettronici, oltre 500 kg di dinamite e 5 000 metri di miccia detonante.[53]

Il costo della demolizione è stato di 21,4 milioni di euro; l'operazione è stata eseguita in quattro mesi dalla associazione temporanea di imprese composta dalle società Fratelli Omini di Novate Milanese, Fagioli di Reggio Emilia, IREOS di Genova e IPE Progetti di Torino,[49] con la supervisione dell'impresa di demolizioni Siag di Parma, diretta dall'esplosivista Danilo Coppe.[54]

In seguito a ciò, l'unica struttura ancora funzionalmente superstite e integra del progetto di Morandi risulta pertanto la sola rampa elicoidale di raccordo verso la A7 e A12; tutto il resto è stato poi sostituito dal nuovo ponte Genova San Giorgio e da tutte le infrastrutture a esso collegate.

Il processo[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 luglio 2022 è incominciato presso il Tribunale di Genova il processo per il crollo, con 59 imputati tra ex vertici e tecnici di Autostrade per l'Italia e Spea (la società responsabile delle manutenzioni e delle ispezioni), dirigenti ed ex dirigenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e funzionari del Provveditorato. Le accuse sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso e omissione d'atti d'ufficio.[55][56]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

  • A seguito del crollo, esponenti del governo italiano hanno proposto il ritiro della concessione alla società che gestiva il tratto di autostrada che comprendeva il ponte.[57][58][59] Nel 2021 è diventato effettivo il passaggio della società Autostrade per l'Italia sotto il controllo statale.[60]
  • L'autorità giudiziaria ha avviato una serie di indagini e accertamenti volti a verificare eventuali responsabilità (anche parziali) dei soggetti coinvolti a vari titolo nell'amministrazione e manutenzione dell'opera. Nel corso dell'udienza del 27 febbraio 2023 è emerso che l'azienda Isa Italstrade, esecutrice dei lavori di manutenzione agli stralli della pila 11 nel 1991, avesse constatato il grave stato di degrado del calcestruzzo anche della pile 9 e 10, suggerendo la demolizione del ponte e incontrando l'opposizione della Società Autostrade.[61][62]
  • Un ingegnere civile incaricato dei rilievi da Spea ha dichiarato che per 17 altri ponti liguri non aveva mai avuto a disposizione la strumentazione necessaria per effettuare le verifiche del caso.[63]
  • Una relazione scritta dell'ing. Morandi nel 1981 già dichiarava la pericolosità delle deformazioni della pila 9.[64]
  • Secondo il responsabile della sicurezza di Spea, dal 2013 al 2018 nessuno ispezionò i cassoni del Ponte Morandi.[65]

Iniziative benefiche[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 febbraio 2019 viene pubblicato il singolo benefico C'è da fare, che vede la collaborazione di 25 artisti della musica italiana realizzato per devolvere interamente i proventi alla comunità colpita dalla tragedia del crollo. L'ideatore del progetto è stato il comico genovese Paolo Kessisoglu, che ha composto il testo della canzone[66].

Altre iniziative[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio del 2019 lo street artist Manu Invisible ha realizzato un'opera murale[67] dal titolo Reviviscenza sulla parete che compone il letto del Rio Polcevera nel punto del crollo del ponte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Crollo del ponte Morandi: bilancio delle vittime Archiviato il 29 giugno 2019 in Internet Archive. sul sito della Prefettura di Genova
  2. ^ Michela Bompani, Ponte Morandi, il crollo ha generato un terremoto del 1º grado della scala Richter, in la Repubblica, 23 agosto 2018 (archiviato il 23 agosto 2018).
  3. ^ Ponte Morandi: storia, caratteristiche e analisi sul crollo, su ingenio-web.it. URL consultato il 2 luglio 2019 (archiviato il 27 agosto 2018).
  4. ^ a b c Genova, le 43 vittime del crollo del ponte Morandi - FOTO, su ansa.it, ANSA, 24 agosto 2018. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 1º settembre 2018).
  5. ^ Ponte Morandi riaperto al traffico: dopo due anni tornano a circolare le auto, su Fanpage. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  6. ^ Ponte Genova, Toninelli: prepariamo decreto urgente, 566 sfollati, su it.reuters.com, Reuters, 4 settembre 2018. URL consultato il 3 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2018).
  7. ^ Ponte Morandi non esiste più: conclusa definitivamente la demolizione, aperto il bypass di via Porro, su primocanale.it, 12 agosto 2019. URL consultato il 7 luglio 2022 (archiviato il 7 luglio 2022).
  8. ^ Perizia sul Ponte Morandi: “il 99% dei cavi nello strallo era corroso”. Un video del 2015 testimonierebbe lo stato di usura
  9. ^ Ponte Morandi, video usura stralli già nel 2015. “Le ispezioni? Fatte dai ciechi”
  10. ^ Quarantrè, le vittime del Ponte Morandi, su lab.gedidigital.it. URL consultato il 18 agosto 2023.
  11. ^ Crollo del ponte Morandi: bilancio delle vittime al 19.08.2018 dell ore 08.00, su prefettura.it.
  12. ^ Consiglio dei ministri, Dichiarazione dello stato di emergenza a causa del crollo di un tratto del viadotto Polcevera, noto come ponte Morandi, sulla A10, a Genova, avvenuto nella mattinata del 14 agosto 2018, in Gazzetta Ufficiale, 16 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.
  13. ^ Giusi Fasano, Giovanni Toti: «Subito la demolizione e nuovo ponte per Genova nel 2019. I lavori ad Autostrade», in Corriere della Sera. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2022).
  14. ^ a b Ponte Morandi, Genova abbraccia i familiari delle vittime: in 8mila ai funerali. Bagnasco: "La città non si arrende", su primocanale.it, 18 agosto 2018. URL consultato il 1º marzo 2022 (archiviato il 23 agosto 2019).
    «Genova, che in arabo significa 'la bella', saprà rialzarsi. Le comunità islamiche pregano perché la pace sia con tutti voi. Che il Signore protegga l'Italia e gli italiani»
  15. ^ Genova, sabato i funerali solenni delle vittime del crollo del ponte, su Sky TG24. URL consultato il 16 agosto 2018.
  16. ^ Funerali Genova. L'Imam: "Il crollo di un ponte, fisico o metaforico, provoca sempre un gran dolore", su rainews.it. URL consultato l'8 luglio 2019 (archiviato il 7 luglio 2019).
  17. ^ a b Tiziana Lanuti, Consegnati i primi alloggi alle famiglie sfollate di via Porro, su Comune di Genova, 20 agosto 2018. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato il 20 agosto 2018).
  18. ^ A Genova la protesta degli sfollati del ponte Morandi — Scontro Toti-Di Maio, su ANSA, 4 settembre 2018. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato il 27 settembre 2019).
  19. ^ Si tratta di istituti giuridici diversi, che presuppongono approcci legali e motivazioni differenti.
  20. ^ Autostrade, cade segreto su convenzioni. On line tutti gli atti | mit, su mit.gov.it. URL consultato il 6 settembre 2018 (archiviato il 31 agosto 2018).
  21. ^ [1]
  22. ^ Ponte Morandi, commissione Mit su revoca concessioni ad Aspi: "Mancata restituzione del bene è inadempienza", su Il Fatto Quotidiano, 30 giugno 2019. URL consultato il 7 luglio 2022.
  23. ^ Mauro Favale, Roma, Magliana: il viadotto vibra. Una notte di chiusura, poi i lavori, su roma.repubblica.it, la Repubblica, 21 agosto 2018. URL consultato il 4 novembre 2018 (archiviato il 21 agosto 2018).
  24. ^ Roma, problemi di sicurezza per il Ponte della Scafa vicino all'aeroporto di Fiumicino. Prima chiuso poi riaperto a scartamento ridotto, in TPI, 2 settembre 2018. URL consultato il 6 settembre 2018 (archiviato il 5 settembre 2018).
  25. ^ Chiuso per 2 anni il ponte di Paderno D'Adda: "Non è sicuro", su Repubblica.it, 15 settembre 2018. URL consultato il 5 settembre 2019.
  26. ^ Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Ponte Morandi: online la relazione della Commissione Ispettiva Mit
  27. ^ Crollo ponte:Cantone, alcune perplessità - Cronaca - ANSA.it, su ansa.it. URL consultato l'11 ottobre 2018 (archiviato l'11 ottobre 2018).
  28. ^ Decreto Genova: il testo pubblicato in Gazzetta, su altalex.com. URL consultato l'11 ottobre 2018 (archiviato il 18 aprile 2019).
  29. ^ GU, Serie Generale n. 226 del 28-9-2018, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 23 ottobre 2018 (archiviato il 23 ottobre 2018).
  30. ^ Decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109 (cosiddetto "Decreto Genova"), su altalex.com, 1º ottobre 2018. URL consultato il 23 ottobre 2018 (archiviato il 4 ottobre 2018).
  31. ^ Ponte Morandi, le immagini inedite del crollo diffuse dalla Gdf. La raffica di vento e la pila 9 che cede, su il Fatto Quotidiano. URL consultato il 1º luglio 2019.
  32. ^ Morandi, il video del crollo tagliato per rispetto nei confronti delle famiglie, su Il Secolo XIX, 8 luglio 2019. URL consultato l'11 luglio 2019.
  33. ^ Alessandra Costante, Calatrava: vorrei disegnare il ponte di Genova. La Regione: «Grazie, c'è Piano», in Il Secolo XIX, 10 settembre 2018. URL consultato il 10 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2019).
  34. ^ Ricostruzione ponte Genova, Inarsind critica il 'dono' di Renzo Piano, su edilportale.com, 7 settembre 2018. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 10 settembre 2018).
  35. ^ Una obiezione fondata al ponte regalato da Renzo Piano - FarodiRoma, su farodiroma.it. URL consultato il 10 settembre 2018 (archiviato il 10 settembre 2018).
  36. ^ Stefania Alessandrini, E se il vecchio ponte Morandi potesse essere salvato…" (intervista all'ing Gabriele Camomilla), su ingenio-web.it, 5 settembre 2018. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 10 settembre 2018).
  37. ^ Emanuele Piccardo, Il ponte Morandi è arte, andrebbe conservato (Intervista a Francesco Sylos Labini), su nuovatlantide.org, 17 agosto 2018. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 10 settembre 2018).
  38. ^ Andrea Tundo, Ponte Morandi, l’ingegnere che lo riparò 25 anni fa: 'Salvare le parti integre, così ci vuole un quarto del tempo per riaprirlo', su ilfattoquotidiano.it, il Fatto Quotidiano, 29 settembre 2018. URL consultato il 7 novembre 2018 (archiviato il 29 settembre 2018).
    «L'ingegnere Gabriele Camomilla, direttore della Ricerca e Manutenzione di Autostrade fino al 2005 e autore della ristrutturazione della pila 11 negli Anni Novanta, è contrario alla demolizione delle parti di viadotto sopravvissute al crollo: "Ci sono 650 metri di ponte, passatemi la provocazione, in ottime condizioni. Dove faranno passare tonnellate di macerie? Nel traffico di Genova?". Critiche ai tempi: "Se lo buttano giù, ci vorrà il quadruplo per avere un ponte nuovo"»
  39. ^ Antonino Saggio, Salvare il ponte Morandi, petizione di architetti e ingegneri, su genovatoday.it, GenovaToday, 29 agosto 2018. URL consultato il 7 novembre 2018 (archiviato il 30 agosto 2018).
  40. ^ Ponte di Genova/2. Petizione di architetti e strutturisti: aspettare a demolire, il «Morandi» si può recuperare, su ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com, Edilizia e Territorio – Quotidiano del Sole 24 ORE, 29 agosto 2018. URL consultato il 7 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2018).
  41. ^ Ponte Morandi: REINTEGRAZIONE VERSUS DEMOLIZIONE - Lettera aperta dell'Istituto Nazionale di Architettura al Ministro dei Trasporti, al Presidente della Regione Liguria e al Sindaco di Genova sulla ricostruzione del ponte sul Polcevera, su inarch.it, Inarch - Istituto Nazionale di Architettura. URL consultato il 6 novembre 2018 (archiviato l'11 settembre 2018).
  42. ^ ingenio-web.it "Ponte Morandi: Enzo Siviero scrive al Commissario, ripetiamo quanto fatto per il ponte Wadi Kuf in Libia" - 28 gennaio 2019
  43. ^ lavocedigenova.it "Nuovo ponte sul Polcevera, critiche dal prof. Siviero: "Prezzo d'appalto ben superiore a quello di mercato"" - 04 febbraio 2019
  44. ^ Per ponte Morandi offerta in cordata con Salini Impregilo, su ilgiornale.it, 24 novembre 2018 (archiviato il 24 novembre 2018).
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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