Cocksucker Blues
Cocksucker Blues | |
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Titolo originale | Cocksucker Blues |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1972 |
Durata | 93 min |
Dati tecnici | B/N e a colori |
Genere | documentario, musicale |
Regia | Robert Frank |
Produttore | Marshall Chess |
Interpreti e personaggi | |
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Cocksucker Blues è un documentario inedito diretto da Robert Frank che narra il tour dei Rolling Stones attraverso il Nord America nel 1972, a supporto dell'uscita del loro quindicesimo album di studio, Exile on Main St.
Genesi del documentario
[modifica | modifica wikitesto]C'era tanta attesa per l'arrivo del gruppo, non essendo gli Stones più tornati sul suolo statunitense dalla tragedia del 1969 all'Altamont Free Concert, dove un fan di colore, Meredith Hunter, fu accoltellato e picchiato a morte da Alan Passaro, un membro degli Hells Angels. Il tour sul palco mantenne le promesse di grandi performance rock, mentre dietro le quinte incarnò lussuria, promiscuità ed edonismo.
Il documentario risulta estremamente realistico: diverse telecamere vennero lasciate in giro, in modo che chiunque dell'entourage potesse prenderle in qualsiasi momento e iniziare a girare. Questo permette a chi guarda la pellicola di assistere a feste nel backstage, uso di droghe, pazzie varie di roadie, artisti effeminati e, soprattutto, gli Stones privi di ogni difesa o scrupolo; una scena include una groupie in una stanza d'hotel, ripresa mentre si inietta una dose di eroina.[1]
Titolo
[modifica | modifica wikitesto]Cocksucker Blues era il titolo della canzone che Mick Jagger scrisse come ultimo singolo per la Decca, per contratto, e le parole e il contesto furono scelte apposta per far infuriare i dirigenti della casa di produzione. La Decca rifiutò la canzone che venne pubblicata solo più tardi su una compilation in Germania Ovest nel 1983, pubblicazione che venne comunque annullata e riproposta senza la traccia in questione.
Divieto alla proiezione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è sotto un ordine di tribunale che ne vieta la proiezione a meno che non sia presente fisicamente lo stesso Frank. Questa sentenza deriva dal conflitto sorto quando il gruppo, che aveva commissionato la pellicola, decise che il suo contenuto era inadeguato e che non dovesse essere mostrato, in opposizione all'opinione del regista.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Patrick Doyle, Rolling Stones' Controversial Tour Documentary "Cocksucker Blues" Screens in New York, su rollingstone.com, Rolling Stone Magazine, 26 ottobre 2009. URL consultato il 2 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2013).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Cocksucker Blues, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Cocksucker Blues, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Cocksucker Blues, su FilmAffinity.
- (EN) Cocksucker Blues, su Box Office Mojo, IMDb.com.