CUS Torino Rugby
CUS Torino Rugby Rugby a 15 ![]() | |||
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Uniformi di gara
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Colori | ![]() | ||
Simboli | Toro | ||
Dati societari | |||
Città | Torino | ||
Paese | ![]() | ||
Sede | Via Paolo Braccini 1 10141 Torino | ||
Federazione | ![]() | ||
Campionato | Serie A | ||
Fondazione | 1929 | ||
Rifondazione | 1951 | ||
Sponsor tecnico | Joma | ||
Presidente | ![]() | ||
Allenatore | ![]() | ||
Palmarès | |||
Stadio | |||
Centro sportivo “Angelo Albonico” Strada del Barocchio 27 10095 Grugliasco (TO) (500 posti) | |||
Il CUS Ad Maiora Rugby 1951 è la sezione di rugby a 15 del CUS Torino, il centro universitario sportivo della città di Torino.
Nato nel 1929 come GUF Torino Rugby, emanazione dei gruppi universitari fascisti, ebbe un buon successo sportivo giungendo più volte alla finale per il titolo nazionale. Si ricostituì nel dopoguerra, nel 1951 come sezione rugbistica del CUS Torino, e dopo un'ennesima finale nazionale persa retrocesse nelle serie inferiori, da cui riemerse nel 2012 con la promozione in Serie A2.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il GUF Torino Rugby nacque nel 1929 dopo la ristrutturazione del gruppo universitario fascista, e fu iscritto al secondo campionato nazionale di rugby del 1929-30, giungendo secondo nel suo girone; già nella stagione successiva fu ai quarti di finale e, nel 1932, fu al terzo posto assoluto. Nel campionato 1935-36 raggiunse la finale per il titolo, venendo battuto sia all'andata che al ritorno dall'Amatori Milano.[1][2]
Fu, quello, un periodo di grosse prestazioni per il club che, nei successivi tre campionati fino al 1938, sotto la tutela del tecnico francese, Michel Boucheron, e capitano della squadra, Vincenzo Bertolotto giunse sempre tra il terzo e il secondo posto, perdendo le finali prima contro l'Amatori Rugby Milano e poi con il Rugby Parma. Nel 1940-41, giunse un'altra finale scudetto, di nuovo persa contro l'Amatori.
Nel dopoguerra la squadra si ricostituì come sezione rugbistica del nuovo CUS Torino, squadra dell'ateneo inquadrata nel Centro Universitario Sportivo Italiano; dopo avere vinto nel 1956 la finale promozione contro il Brescia, il CUS tornò in Serie A dove ebbe il suo momento migliore l'anno successivo, raggiungendo di nuovo la finale per il titolo di Campione d'Italia, persa contro il Parma; dopo altri tre anni in massima serie retrocedette e non tornò più in prima divisione.
Nel 1951, quando l'allora presidente Primo Nebiolo, dimostrando attaccamento a questo sport, fece confluire nella struttura cussina la squadra dei Tacu Boys dell'ingegnere Andrea Ardissone, che era in difficoltà finanziarie. Si partì dunque dalla Serie B ereditata dai Tacu e, nel giro di poco tempo, arrivò la promozione. Nel '55-'56, grazie anche all'innesto di alcuni atleti della Ginnastica Torino, che erano stati Campioni d'Italia nel '46-'47, avvenne il salto in Serie A. Alla prima esperienza nella massima serie della palla ovale si piazzò al secondo posto. Raggiunse la finale e cedette nel doppio confronto al Rugby Parma 1931, fermando a quota quattro la serie di scudetti consecutivi del Rugby Rovigo. Seguirono altre tre stagioni nella massima serie. In quel periodo la migliore linea dei tre quarti d'Italia era quella cussina con i trequarti Natale Molari, che giocò anche in nazionale, Carlo Guglielmino e Carlo Falletti, anche loro convocati in azzurro. Nel '59-'60 gli universitari retrocessero nella serie cadetta, che era chiamata Serie A, essendo la categoria maggiore denominata Eccellenza, dove rimasero comunque al vertice e proiettarono in nazionale Walter Rista. Nel '64-'65 arrivò la discesa in Serie B, che non frenò le ambizioni cussine, come dimostrò la finale di Coppa Italia raggiunta nel '66-'67, dopo aver eliminato il Bologna a tavolino e il Petrarca, il Rovigo e l'Amatori Milano sul campo. Nel'atto conclusivo, che si svolse nella capitale, il CUS Roma si affermò per 15-3. Negli anni '70 molti giocatori andarono a rinforzare l'Ambrosetti e nel '72-'73 la squadra scese in Serie C. Sarebbe risalito in B nel '74-'75, per poi retrocedere nuovamente in C due anni dopo e rimanervi.
Gli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2000 il CUS Torino, dopo una effimera fusione con il San Mauro Rugby, rinunciò alla prima squadra. Il rilancio del rugby universitario è avvenuto sotto la guida di Benedetto Pasqua, con Mattia Basile nel ruolo di direttore sportivo e la ricostituzione della prima squadra nel 2004/05. Con i giovani cresciuti nel vivaio il CUS passa dalla Serie C regionale, con tre promozioni di fila, allenati prima da Roberto Novarese, poi da Roberto Valerio ed infine, nel 2009-10, dal neozelandese Regan Sue, alla Serie B. L'anno successivo si qualifica agli spareggi promozione per la Serie A essendosi piazzata seconda al termine della stagione regolare, alle spalle del Cus Genova. Pur sconfitti nel doppio confronto con il Cus Padova, i torinesi vennero comunque poi ripescati e promossi in Serie A2. Sotto la guida del sudafricano André Bester, la presenza nel girone B della Serie A portò al settimo posto finale all'esordio e al secondo due stagioni dopo. Nell'estate 2015 viene ingaggiato un nuovo direttore tecnico, l'italo-argentino Lucas D'Angelo, già al CUS per quattro stagioni in veste d'atleta, al tempo della salita dalla Serie C alla A. Al termine del campionato 2015-16 il CUS Torino Rugby viene retrocesso in Serie B, mancando la salvezza di misura. L'anno successivo ottiene la promozione in Serie A vincendo gli spareggi play-off contro il Rugby Napoli Afragola, dopo aver dominato la stagione regolare nel girone A, con un bilancio di 18 vittorie e quattro sconfitte.[3]
Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]
Cronistoria del CUS Torino Rugby |
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Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]
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Bacino di riferimento[modifica | modifica wikitesto]
Il bacino di riferimento è prevalentemente torinese e universitario, essendo molti giocatori studenti o neolaureati. Importante è il “Progetto Agon”, che coinvolge, oltre al CUS Torino, il CUSI (Centro Universitario Sportivo Italiano), l'Edisu (Ente per il diritto allo studio universitario), il Politecnico e l'Università di Torino e assegna agli elementi più meritevoli, per i risultati scolastici e sportivi ottenuti, delle borse di studio, che garantiscono agevolazioni, quali iscrizione gratuita ai corsi di laurea, accesso agevolato alle residenze e ai ristoranti universitari e altro ancora. Il progetto ha permesso di portare a Torino, per motivi di studio, giovani provenienti da Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna, che sono entrati a far parte della squadra.
La squadra femminile[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2014 viene istituita ufficialmente la squadra femminile del CUS Torino, che dalla stagione 2014-15 partecipa al Campionato italiano di rugby a 15 femminile.
Giocatori celebri[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Enzo Arnaldi, Amatori - Guf Torino 11-3, in La Stampa, 6 aprile 1936, p. 4. URL consultato il 20 settembre 2014.
- ^ Enzo Arnaldi, Gli "Amatori" campioni d'Italia, in La Stampa, 14 aprile 1936, p. 5. URL consultato il 20 settembre 2014.
- ^ Speciale Serie A 2017/2018: prima puntata, l’Itinera CUS Ad Maiora Rugby 1951, in OnRugby, 2 ottobre 2017. URL consultato il 2 ottobre 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Benedetto Pasqua, Mirio Da Roit, Cent'anni di rugby a Torino, Torino, Ananke, 2011, ISBN 88-7325-375-X.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su admaiorarugby.it.