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Sensibilità Chimica Multipla
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10T78.4 sezione lesioni e avvelenamenti
Sinonimi
MCS

Definizione[modifica | modifica wikitesto]

La Sensibilità Chimica Multipla (Multiple Chemical Sensitivity in inglese), è una patologia cronica invalidante. Il suo sviluppo comporta reazioni multiorgano che si innescano con l'esposizioni a svariate sostanze chimiche anche in piccole quantità solitamente tollerate dalle persone[1][2]. Può essere definita inoltre come patologia immuno-tossica infiammatoria con tratti paragonabili all’allergia, poiché i sintomi si manifestano e se ne vanno con l’allontanamento dalla sorgente scatenante, mentre la differenza sostanziale sta nella dinamica e il suo sviluppo della patologia. Una volta iniziato lo stato di sensibilizzazione, le reazioni possono attivarsi con molteplici tipi di sostanze, tra cui pesticidi, solventi, composti organici volatili, prodotti chimici usati per l'agricoltura, prodotti per l’edilizia, farmaci, anestetici, fragranze, biocidi, conservanti e additivi alimentari, sostanze petrolchimiche, inquinamento atmosferico[3]. Nonostante l'esistenza di cure detossificanti la malattia è ad oggi definita irreversibile in quanto non è stata trovata una cura che permetta di tornare allo stato di tolleranza.

Stadi[modifica | modifica wikitesto]

Gli stadi della patologia sono stati identificati in 4 fasi che vanno da 0 a 3.

  • TOLLERANZA (Stadio 0): Nello stadio zero l'individuo ha la capacità di tollerare gli agenti chimici respirati, ingeriti, e assorbiti dall'ambiente circostante.
  • SENSIBILIZZAZIONE (Stadio 1): In questo stadio la persona comincia a perdere la capacità di tollerare le sostanze chimiche, questo può avvenire per un esposizione acuta prolungata o per esposizione ad alte dosi di agenti chimici. I sintomi che si verificano in questa fase sono formicolii, cefalee, dolori alle articolazioni e ai muscoli, affaticamento stanchezza cronica, prurito, nausea, rossore cutaneo,tachicardia, forti attacchi d'asma, disturbi alla circolazione periferica.
  • INFIAMMAZIONE (Stadio 2): Con il progredire della sensibilizzazione si raggiunge uno stato di infiammazione cronica dei tessuti, anche i sintomi si aggravano e se ne aggiungono di nuovi come vasculiti, miositi, artrite, dermatiti, asma non allergico, riniti, coliti. Tutti questi sintomi sono obiettivi e riscontrabili clinicamente. La malattia progredisce se si prosegue ad esporsi alle sostanze, ma il decorso può essere fermato e persino invertito prima che cominci il danno ai tessuti, evitando contatti con gli agenti chimici e specifiche cure di disintossicazione.
  • DETERIORAMENTO (Stadio 3): Quest'ultimo stadio determina l'irreversibilità dei danni provocati dalla patologia, l’infiammazione quindi diventa cronica causando danni ai tessuti. Le lesioni che si riscontrano colpiscono organi fondamentali del corpo, come il sistema nervoso centrale, il sistema immunitario, i reni, i polmoni, il fegato, etc. In questo stadio è comune lo sviluppo di altre patologie come la sclerosi multipla, reumatismi degenerativi, lupus, ischemie, porfiria, cancro, autoimmunità.

Purtroppo c'è da dire che molto spesso le persone attraversano le fasi sopra descritte senza mai aver intuito un collegamento mentale con l'MCS o l'esposizione chimica cronica che può avvenire tramite gli ambienti frequentati (casa, lavoro, ecc.).

Categorie a rischio[modifica | modifica wikitesto]

Da un’analisi risulta che vi siano categorie maggiormente esposte al rischio di sviluppare MCS:

  • Persone che operano nel ramo dell’industria e che sono quindi soggetti ad esposizione acuta o cronica a prodotti industriali
  • Categorie professionali come parrucchieri, restauratori, benzinai, agricoltori, dipendenti sanitari (tecnici di radiologia)
  • Persone che passano la maggior parte del loro tempo in luoghi chiusi con scarso riciclo di aria e che sono sottoposti all'inalazione di sostanze volatili rilasciate dai materiali circostanti come moquettes, apparecchiature o articoli per ufficio, prodotti per la pulizia, fumo di sigaretta materiale di costruzione, etc.[4]
  • Residenti in aree geografiche la cui aria o acqua è contaminata da prodotti chimici (corsi idrici contaminati, inquinamento industriale, sostanze rilasciate dai siti di smaltimento per i rifiuti tossici, trattamenti agricoli con pesticidi, etc.);[5],[6]
  • Individui sottoposti, anche in una sola occasione, a forte esposizione chimica tossica;[7]
  • Reduci della guerra del Golfo di cui esiste appunto una sindrome (sindrome della guerra del Golfo)[6],[8]
  • Portatori di impianti fissi di silicone [9]
  • Persone che a seguito di interventi portano protesi metalliche e che mostrano allergia ad alcuni componenti delle stesse (amalgama, titanio,) [10],[11]

Sintomi[modifica | modifica wikitesto]

La dottoressa Claudia S. Miller, allergologa e immunologa, afferma che gli organi colpiti dalla perdita di tolleranza degli agenti chimici sono:[2]

Comorbidità[modifica | modifica wikitesto]

Recenti studi hanno inserito la MCS nell’insieme delle “Sindromi da Sensibilizzazione del Sistema Nervoso Centrale”, nella lista di queste sindromi troviamo inoltre la Fibromialgia e la Sindrome da Fatica Cronica che per altro si presentano in comorbidità con la MCS[12]

Effetti Sociologici[modifica | modifica wikitesto]

Con il progressivo sviluppo dell'MCS il malato tende a evitare ogni ambiente e persona che possa provocargli reazioni, nei casi più gravi andando incontro ad una vita di isolamento lontana dai famigliari e dagli amici, il contrario di quello di cui solitamente ha bisogno una persona malata cioè vicinanza dei famigliari e rapporti socio-relazionali. Oltre alla perdita dei rapporti sociali il malato perde del tutto la propria autonomia. La sua condizione lo impossibilita a frequentare supermercati, scuole, uffici pubblici, strutture sanitarie in genere, e molto spesso l'ambiente di lavoro per la presenza di sostanze chimiche. Anche gli ospedali risultano ambienti non idonei ad ospitare questo tipo di pazienti per l'uso di prodotti di disinfezione e igiene degli ambienti.

Dalle esperienze dei ricercatori è stato evidenziato che usare test di personalità come l’MMP2 è inutile per lo studio dell’eziopatogenesi della malattia ambientale (sia MCS [13],[14] che fibromialgia) [15], concludendo che i sintomi di tipo psicologico-psichiatrico nei pazienti con MCS può essere originata dalle limitazioni imposte dalla malattia, invece che esserne la causa, e specificando che molte sostanze tossiche provocano scompensi al sistema nervoso centrale causando sia i sintomi psichici sia la sensibilizzazione alle sostanze chimiche. In Germania il DIMDI (Istituto Tedesco per la Documentazione e la Informazione Medica) garantisce che non è possibile includere la MCS al Capitolo 5 (Disturbi Mentali e comportamentali) del codice ICD-10-GM, l'MCS non si può dunque definire una malattia idiopatica e psicosomatica.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Oggi nel mondo la sindrome della MCS è riconosciuta dalla gran parte dei paesi sviluppati:

Negli Stati Uniti sono oltre un centinaio le agenzie ed enti governativi federali che riconoscono l’MCS, ad esempio attraverso la legge federale per la disabilità “American with Disabilities Act”, dall'agenzia federale diretto alla tutela dell'ambiente “Enviromental Protection Agency”, dal Dipartimento dello Sviluppo Urbano e dell’Abitazione “U.S. Housing and Urban Development”, dalla Social Security Administration, e molte altre amministrazioni locali.

In Canada è riconosciuta da Agenzie del Governo Federale e Provinciale, esiste persino un rapporto sulla MCS della Commissione Canadese per i Diritti Umani del 2007. E' inoltre stato scritto un protocollo ospedaliero per MCS della Società Canadese dei Medici Ambientali (Protocollo ospedaliero per MCS della contea di David Thompson).

In Spagna è riconosciuta dal 2011 dal Ministero della Sanità, della Politica Sociale e dell'Ugualianza.

E’ classificata dalla Germania dal 1998 nell’International Code of Disease con il codice ICD- 10 T78,4 nel capitolo 19 “Lesioni, avvelenamenti e altre conseguenze determinate da cause esterne” e nella Sezione T66-T78 “Altri e non meglio precisati danni da fattori esterni”. La malattia è inoltre stata classificata dal Ministero del Lavoro tedesco e dal Ministero del Welfare nell’elenco delle invalidità motorie (per le palesi difficoltà dei malati a muoversi e per il bisogno di accompagnamento).

In Austria la Sensibilità Chimica Multipla è classificata con il codice T78.4 dell’ICD-10, scelta decretata dal Dipartimento della Salute del Governo dell’Austria definendola come una patologia organica e non psicosomatica.

Il Giappone già da diverso tempo riconosceva una patologia legata alla qualità dell'ambiente: la Sindrome dell’Edificio Malato, analoga alla MCS. Nel 2009 lo stato del Giappone ha riconosciuto anche la Sindrome dell'MCS sotto il codice T78.4 dell'ICD-10. I ministeri coinvolti nel riconoscimento della patologia sono stati il Ministero del Lavoro, della Salute, il Ministero dell’Economia, della Previdenza Sociale, del Commercio e dell’Industria.

Riguardo l’Italia il riconoscimento della MCS è avvenuta nelle seguenti regioni: Lazio, Abruzzo, Marche, Basilicata, Veneto, Toscana, Emilia Romagna. Attualmente però pur avendo delle regioni che riconoscono la patologia non esiste un centro di riferimento che segua i malati e conduca ricerche medico-scentifiche, così come non esiste un censimento che indaghi sul numero di malati presenti sul territorio Italiano.

Eziopatogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni sono sorte varie ipotesi sull’eziopatogenesi della malattia, gli studi più importanti sono stati condotti in New Jersey dai ricercatori Ashford e Miller.

Dagli studi dei due ricercatori risulta che i meccanismi più discussi erano:

Sono state condotte ricerche sull'attività elettrica cerebrale attraverso l'uso dell’elettroencefalogramma [31] ,inoltre si è ricorso all'uso di strumenti come la PET e la SPECT per la diagnosi di MCS. Con l'aiuto di questi esami, soprattutto attraverso la SPECT sono state evidenziate delle anomalie nella perfusione cerebrale dei pazienti con MCS e in specifico nell’area del sistema nervoso centrale autonomo.[32][33][34][35][36][37].

Altri studi su l'insorgere di questa patologia sono stati condotti da Martin L. Pall che propose un’eziopatogenesi tossicologica della MCS attraverso l'analisi sull’attivazione da parte di alcune sostanze tossiche di un circolo biochimico vizioso a livello cerebrale (circolo NO/ONOO). Spiegando con questa ipotesi la comorbidità della MCS con altre patologie legate allo stesso meccanismo, tra cui la fibromialgia, la Sindrome da Fatica Cronica e il tinnito [38][39][40][41][42][43], non vi è però la conferma definitiva dell'esattezza di questa teoria.

Un'altra ipotesi più recente sui meccanismi biochimici che stanno alla base della malattia, proviene da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani tra cui la Dott.ssa De Luca. I quali hanno rafforzato questa tesi rilevando nel quadro biochimico molecolare delle alterazioni degli enzimi detossificanti, nello specifico un calo dell’attività catalasica, della glutatione-s-transferasi, e altre alterazioni tipiche della composizione degli acidi grassi che compongono la membrana cellulare. Questo spiega i problemi neurologici e la capacità ridotta di metabolizzazione di sostanze xenobiotiche, visto che la componente grassa influisce fortemente le cellule e che dipendono da essa. Hanno anche evidenziato un legame stretto tra i deficit del sistema di difesa chimico e quello immunitario nei pazienti con MCS attraverso l’identificazione dei profili plasmatici molto specifici di citochine pro-infiammatorie.[44][45][46]

Il ruolo dell’infiammazione era stato già in passato studiato da Kimata, che aveva riscontrato nei pazienti con MCS alterazioni dei livelli di istamina, del fattore di crescita nervoso e altri marcatori infiammatori.[47]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tra le prime informazioni sull'intolleranza alle sostanze chimiche troviamo quella di Theron Randolf allergologo statunitense, che nel 1956 definì come “malattia ambientale” l’insieme di disturbi mostrati da alcuni pazienti dopo essere stati esposti a varie sostanze chimiche non correlate tra loro. La definizione di “Sensibilità Chimica Multipla” (MCS) la troviamo solo nel 1987, quando Mark Cullen[3] la usò per indicare un “disordine acquisito caratterizzato da sintomi ricorrenti, a carico di più organi e apparati, che insorgono in risposta ad una esposizione dimostrabile a sostanze chimiche, anche a concentrazioni molto inferiori a quelle che sono in grado di causare disturbi nella popolazione generale". Dopo due anni, 89 ricercatori e clinici con una grande esperienza sul tema e varie opinioni sulla malattia, diedero inizio ad uno studio internazionale multidisciplinare, così da poter dare una definizione alla Sensibilità Chimica Multipla.

Così nel 1999 pubblicarono un Consenso Internazionale, negli Archives of Environmental Health, in cui la MCS è definita come:

  • una condizione cronica
  • con sintomi ricorrenti in modo riproducibile
  • in risposta a bassi livelli di esposizione
  • a sostanze chimiche multiple e non correlate tra loro
  • che migliora o scompare quando gli agenti scatenanti sono rimossi.
  • la MCS comporta sintomi polimorfici a danno degli organi.

Con il Consenso del 1999 questo gruppo di ricercatori cercherono di raccogliere più informazioni possibili per definire i vari fattori clinici che caratterizzavano i pazienti con MCS con l'uso di un Questionario delle Esposizioni e delle Sensibilizzazioni Ambientali (Environmental Exposure and Sensitivity Inventory o “EESI”),[48][49], poi successivamente gli autori lo modificarono in una versione più fruibile “Quick Environmental Exposure and Sensitivity Inventory” o “QEESI”, la quale è già utilizzata negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone [50], in Germania, in Austria per la diagnosi della MCS.

Nel 2005 Michel Lacour[4] [1] ampliò i criteri di definizione di caso, definendo la MCS come:

  • una condizione cronica, di durata superiore a sei mesi e che causa peggioramento dello stile di vita e delle funzioni organiche
  • i sintomi ricorrono in modo riproducibile coinvolgendo il sistema nervoso, con una caratteristica ipersensibilità agli odori (iperosmia)
  • coinvolgimento costante del sistema nervoso centrale e di almeno un altro apparato
  • risposte evocabili dopo bassi livelli di esposizione
  • risposta a sostanze chimiche non correlate
  • miglioramento o risoluzione dei sintomi dopo l’allontanamento dall’esposizione

Nel 2009 troviamo l'ultimo studio fatto sull' MCS del dottor. Martin L. Pall [3], il quale identificò sette sostanze coinvolte nell’induzione della malattia:

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli studi d’incidenza della MCS sono condotti con metodologie diverse, come interviste telefoniche, rilevazioni di diagnosi ospedaliere, ecc.

L’Environmental Protection Agency (EPA - USA) ha segnalato che circa un terzo delle persone che frequentano un ambiente lavorativo chiuso, dichiara di avere una accentuata sensibilità a una o più sostanze chimiche comuni (USEPA, 1991) [51].

Negli Stati Uniti , il più esteso studio epidemiologico, è stato pubblicato in una serie di articoli da Caress e Steinemann http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1448331/, i quali hanno riscontrato, l’11,2% della popolazione diagnosticata da personale medico e il 2,5% di MCS auto-riportata, nella maggioranza nazionale di MCS.[52] Nella comunità di Atlanta uno studio pilota riscontra il 3,1% di MCS diagnosticata da personale medico e il 12,6% di MCS auto-riportata, dati leggermente superiori allo studio precedente .[53]

In Germania una ricerca epidemiologica ha rilevato una prevalenza dello 0,5% di MCS diagnosticata da medici e del 9% di MCS auto-riportata.[54]

Il Ministero della Salute della Danimarca, grazie alla presenza di un osservatorio sulla MCS, ha stimato in 50.000 il numero degli individui chimicamente sensibili, ovvero il 10% della popolazione nazionale. Nel 2002 è stata pubblicata una relazione sulla MCS dall’Agenzia per la Protezione Ambientale Danese : http://www.mst.dk/udgiv/Pubblications/2005/87-7614-548-4/html/defauld_eng.htm .

In Italia ad oggi non vi è uno studio epidemiologico ufficiale e per conoscere il numero reale dei malati è necessario che si effettui.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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