Sh2-216

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Sh2-216
Nebulosa planetaria
Sh2-216
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazionePerseo
Ascensione retta04h 43m 21s[1]
Declinazione+46° 42′ 06″[1]
Coordinate galattichel = 158,5; b = +00,5[1]
Distanza421[2] a.l.
(129[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)100' x 100'
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa planetaria
Galassia di appartenenzaVia Lattea
Dimensioni9,1[2] a.l.
(2,8[2] pc)
Altre designazioni
LBN 744[1]
Mappa di localizzazione
Sh2-216
Categoria di nebulose planetarie

Coordinate: Carta celeste 04h 43m 21s, +46° 42′ 06″

Sh2-216 è una nebulosa planetaria visibile nella costellazione di Perseo.

Si individua nella parte più orientale della costellazione, circa 5° ad ovest della brillante Capella; si mostra come un tenue filamento gassoso di difficile osservazione a causa della sua debole luminosità. La sua osservazione richiede strumenti potenti e sensibili e nelle foto a lunga posa emerge appena dal campo stellare di fondo. La sua declinazione è moderatamente settentrionale, pertanto la sua osservazione è notevolmente facilitata per gli osservatori posti a latitudini boreali; a sud dell'equatore invece può essere osservata con facilità solo fino alle regioni temperate inferiori.[3]

Con una distanza di appena 129 parsec (circa 420 anni luce),[2] è la nebulosa planetaria più vicina in assoluto al sistema solare; la grande dispersione dei suoi gas, che la rende anche la più grande planetaria osservabile nella volta celeste, è dovuta alla grande età della nube, stimata attorno ai 600.000 anni.[4] Inizialmente fu catalogata come una regione H II, sebbene non fosse stata individuata la stella responsabile della ionizzazione dei gas; in seguito, tramite studi spettrometrici, fu avanzata l'ipotesi che la nube potesse essere ciò che resta di un'antichissima nebulosa planetaria con una velocità di espansione estremamente ridotta,[5] ipotesi in seguito confermata grazie alla scoperta della stella centrale, una nana bianca catalogata come LSV+46°21, in una posizione decentrata in direzione est. La temperatura superficiale della nana bianca è compresa fra 50.000 e 90.000 kelvin.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 5 novembre 2009.
  2. ^ a b c d e Harris, Hugh C.; Dahn, Conard C.; Canzian, Blaise; Guetter, Harry H.; Leggett, S. K.; Levine, Stephen E.; Luginbuhl, Christian B.; Monet, Alice K. B.; Monet, David G.; Pier, Jeffrey R.; Stone, Ronald C.; Tilleman, Trudy; Vrba, Frederick J.; Walker, Richard L., Trigonometric Parallaxes of Central Stars of Planetary Nebulae, in The Astronomical Journal, vol. 133, n. 2, febbraio 2007, pp. 631-638, DOI:10.1086/510348. URL consultato il 5 novembre 2009.
  3. ^ Una declinazione di 47°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 43°; il che equivale a dire che a nord del 43°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 43°S l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Napiwotzki, R., Spectroscopic investigation of old planetaries. IV. Model atmosphere analysis, in Astronomy and Astrophysics, vol. 350, ottobre 1999, pp. 101-119. URL consultato il 5 novembre 2009.
  5. ^ Reynolds, R. J., Fabry-Perot observations of the unusual emission-line nebula S216, in Astrophysical Journal, Part 1, vol. 288, gennaio 1985, pp. 622-629, DOI:10.1086/162828. URL consultato il 5 novembre 2009.
  6. ^ Napiwotzki, R.; Rauch, T., The Balmer line problem of hot stars and the impact of ion-dynamical effects on the Stark broadening of HI and HeII lines, in Astronomy and Astrophysics, vol. 285, maggio 1994, pp. 603-608. URL consultato il 5 novembre 2009.

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