Sh2-193

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sh2-193
Regione H II
Sh2-193, al centro
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCassiopea
Ascensione retta02h 47m 40s[1]
Declinazione+61° 58′ 48″[1]
Coordinate galattichel = 136,1; b = +02,1[1]
Distanza7500[2] a.l.
(2300[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)2' x 2'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe2 1 1[3]
Caratteristiche rilevantiAvedisova 1562
Altre designazioni
LBN 660[1]
Mappa di localizzazione
Sh2-193
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 02h 47m 40s, +61° 58′ 48″

Sh2-193 è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione di Cassiopea.

Si individua nella parte orientale della costellazione, circa 1° a nordest della grande nebulosa IC 1805; il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di settembre e febbraio ed è notevolmente facilitata per osservatori posti nelle regioni dell'emisfero boreale terrestre, dove si presenta circumpolare fino alle regioni temperate calde.

Si tratta di una piccola regione H II situata al centro di un trio di nebulose costituito dalle vicine Sh2-192 e Sh2-194. Nei pochi studi riguardanti questo gruppo si tende a considerare le tre nebulose come parte di un unico complesso, come nel Catalogo Avedisova, dove viene associato anche a tre sorgenti di radiazione infrarossa catalogate dall'IRAS;[4] fra queste sorgenti vi è IRAS 02407+6047, coincidente con un ammasso aperto fortemente oscurato dai gas formato da almeno 50 giovani stelle, racchiuse in un diametro di 0,92 parsec.[5] Sempre in questi studi si segnala una distanza simile al Complesso W3/W4/W5, stimata attorno ai 2300 parsec (7500 anni luce),[2] a cui sarebbero quindi associate. In studi precedenti invece queste nebulose non venivano considerate come parte di un unico sistema e venivano indicate distanze diverse per ciascuna nebulosa; nel caso di Sh2-193 era comunque già stata proposta una distanza di 2300 parsec.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 14 aprile 2013.
  2. ^ a b c Russeil, D., Star-forming complexes and the spiral structure of our Galaxy, in Astronomy and Astrophysics, vol. 397, gennaio 2003, pp. 133-146, DOI:10.1051/0004-6361:20021504. URL consultato il 14 aprile 2013.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 14 aprile 2013.
  4. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 14 aprile 2013.
  5. ^ Carpenter, John M.; Heyer, Mark H.; Snell, Ronald L., Embedded Stellar Clusters in the W3/W4/W5 Molecular Cloud Complex, in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 130, n. 2, ottobre 2000, pp. 381-402, DOI:10.1086/317352. URL consultato il 14 aprile 2013.
  6. ^ Blitz, L.; Fich, M.; Stark, A. A., Catalog of CO radial velocities toward galactic H II regions, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 49, giugno 1982, pp. 183-206, DOI:10.1086/190795. URL consultato il 14 aprile 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-14-X.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari