Sh2-109

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Sh2-109
Regione H II
Sh2-109
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCigno
Ascensione retta20h 33m :[1]
Declinazione+40° :[1]
Coordinate galattichel = 79:; b = +03:[1]
Distanza4560[2] a.l.
(1400[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)1080' x 1080'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe2 3 2[3]
Dimensioni1440 a.l.
(443 pc)
Altre designazioni
Mol 127;[1] Avedisova 1039
Mappa di localizzazione
Sh2-109
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 20h 33m 00s, +40° 00′ 00″

Sh2-109 è un esteso complesso di nebulose a emissione visibile nella costellazione del Cigno.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare Sh2-109.

Sh2-109 si presenta come un intricato sistema di filamenti nebulosi di vario spessore immersi in un tratto della Via Lattea particolarmente ricco di campi stellari; la sua posizione si estende dai dintorni della stella δ Cygni fino a Sadr (γ Cygni) e alla Nebulosa Crescente, attraversando gran parte della porzione centrale della costellazione del Cigno. Sebbene questi filamenti siano invisibili con piccoli strumenti, si rivelano abbastanza facilmente nelle foto a lunga posa, specie attraverso filtri dedicati; per la loro ripresa è necessario un grande campo, in quanto l'estensione della nebulosa raggiunge i 18°.

Data la declinazione moderatamente boreale della nebulosa, essa può essere osservata con facilità in particolare dalle regioni poste nell'emisfero boreale; dalle latitudini medie si presenta molto alta nel cielo in particolare nelle sere dell'estate. Dall'emisfero australe è osservabile per intero solo a latitudini inferiori ai 50°S.[4] Il periodo adatto per la sua osservazione nel cielo serale è compreso fra i mesi di giugno e dicembre per l'emisfero nord, mentre dall'emisfero sud questo periodo è ridotto via via che si arriva a latitudini maggiori.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Sh2-109 è un sistema nebuloso composto da diverse singole regioni H II, situate tutte alla distanza media di circa 1400 parsec (circa 4600 anni luce);[5] esse ricevono la radiazione ionizzante di diverse stelle appartenenti a più associazioni OB, tutte localizzate entro un volume di poche centinaia di parsec attorno al grande sistema nebuloso molecolare di Cygnus X, fra le quali spiccano in particolare Cygnus OB2, Cygnus OB3 e Cygnus OB9. Fra gli oggetti fisicamente legati a Sh2-109 vi sarebbero anche la nebulosa planetaria NGC 6881, che possiede una forma quadrangolare a causa della presenza di due getti bipolari disposti lungo due orientazioni differenti,[6] e la sorgente di radiazione infrarossa IRAS 20293+4007.[7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  2. ^ a b Blitz, L.; Fich, M.; Stark, A. A., Catalog of CO radial velocities toward galactic H II regions, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 49, giugno 1982, pp. 183-206, DOI:10.1086/190795. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  4. ^ Una declinazione di 40°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 50°; il che equivale a dire che a nord del 50°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 50°S l'oggetto non sorge mai.
  5. ^ Uyanıker, B.; Fürst, E.; Reich, W.; Aschenbach, B.; Wielebinski, R., The Cygnus superbubble revisited, in Astronomy and Astrophysics, vol. 371, maggio 2001, pp. 675-697, DOI:10.1051/0004-6361:20010387. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  6. ^ Ramos-Larios, G.; Guerrero, M. A.; Miranda, L. F., The Unusual Distributions of Ionized Material and Molecular Hydrogen in NGC 6881: Signposts of Multiple Events of Bipolar Ejection in a Planetary Nebula, in The Astronomical Journal, vol. 135, n. 4, aprile 2008, pp. 1441-1449, DOI:10.1088/0004-6256/135/4/1441. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  7. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  8. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 14 dicembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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