Sh2-68

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Sh2-68
Nebulosa planetaria
Sh2-68
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneSerpente
Ascensione retta18h 24m 58s[1]
Declinazione+00° 51′ 36″[1]
Coordinate galattichel = 30,67; b = +06,28[1]
Distanza650-1630[2] a.l.
(200-500[2] pc)
Magnitudine apparente (V)16,5[1]
Dimensione apparente (V)8' x 8'
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa planetaria
Classe3 2 2[3]
Altre designazioni
LBN 93/96; PK 030+06 1[1]
Mappa di localizzazione
Sh2-68
Categoria di nebulose planetarie

Coordinate: Carta celeste 18h 24m 58s, +00° 51′ 36″

Sh2-68 è una nebulosa planetaria visibile nella costellazione della Coda del Serpente.

Si individua nella parte settentrionale della costellazione, all'interno della Fenditura dell'Aquila circa 4° a NNE della stella η Serpentis; si estende per 8 minuti d'arco in direzione di una regione della Via Lattea povera di campi stellari e può essere individuata con l'ausilio di appositi filtri. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a solo 1° dall'equatore celeste, può essere osservata indistintamente da tutte le regioni popolate della Terra.

La nebulosa possiede una forma molto irregolare a causa della sua particolare posizione; l'interazione col mezzo interstellare circostante ha infatti determinato un'instabilità di Rayleigh-Taylor, da cui la sua forma. La sua stella progenitrice è una nana bianca che si trova in una posizione dislocata rispetto al centro della nebulosa; la sua distanza è stimata fra i 120 e i 270 parsec dal sistema solare, contro i 200-500 parsec stimati per la nebulosa. Ciò fa di questa nebulosa, assieme a Sh2-174, un ottimo soggetto per testare le teorie sull'interazione fra nebulose planetarie e mezzo interstellare circostante.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato l'11 settembre 2011.
  2. ^ a b c Kerber, F.; Guglielmetti, F.; Mignani, R.; Roth, M., Proper motion of the central star of the Planetary Nebula Sh 2-68, in Astronomy and Astrophysics, vol. 381, gennaio 2002, pp. L9-L12, DOI:10.1051/0004-6361:20011546. URL consultato l'11 settembre 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato l'11 settembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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