Scala Santa

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Scala Santa (Campli).
Coordinate: 41°53′13.81″N 12°30′24.77″E / 41.88717°N 12.50688°E41.88717; 12.50688

La Scala Santa è, secondo la tradizione, la scala salita da Gesù per raggiungere l'aula dove ha subìto l'interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione.

La Scala Santa di Roma[modifica | modifica wikitesto]

La più celebre e visitata scala santa, meta di pellegrinaggio da parte dei cattolici, è quella che si trova a Roma, facente parte di un complesso denominato "pontificio santuario della Scala Santa" nelle immediate adiacenze della basilica di San Giovanni in Laterano.

Scala Santa di Roma

La leggenda, di origine medievale, afferma che si tratterebbe della scala stessa salita da Gesù, che sarebbe stata trasportata a Roma da Sant'Elena Imperatrice, madre di Costantino I, nel 326.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Propriamente, l'edificio chiamato Scala Santa è un complesso edilizio fatto edificare alla fine del XVI secolo da papa Sisto V come nuovo patriarcato del vescovo di Roma, in sostituzione del precedente, demolito per la nuova costruzione. Realizzato da Domenico Fontana nel 1589, il palazzo comprende:

Decorazione[modifica | modifica wikitesto]

Il pontificio santuario della Scala Santa di Roma visto da piazza San Giovanni in Laterano.

Nel 1589, durante il pontificato di Sisto V, la Scala Santa fu traslocata dal Palazzo Laterano, nel quale si trovava, al Sancta Sanctorum, sul lato sinistro della piazza di San Giovanni in Laterano[1]. I ventotto gradini che la compongono furono messi in opera cominciando dall'alto, perché non fossero calpestati dai piedi dei muratori, ma toccati solamente dalle ginocchia dei fedeli oranti.

Nel 1587-'88 le pareti erano inoltre state abbellite da diversi affreschi. I cantieri pittorici sistini si distinsero per la celerità d'esecuzione e il gran numero di affrescanti presenti, tra cui Andrea Lilli, Giovan Battista Ricci, Giacomo Stella, Paris Nogari, Paul Bril, Giovanni Baglione, Prospero Orsi e altri, sotto la guida di Cesare Nebbia e Giovanni Guerra.

Più tardi, sotto papa Innocenzo XIII, i gradini furono coperti con tavole di noce, per impedirne l'usura. Ancor oggi molti fedeli cattolici salgono in ginocchio tutta la scala, pregando e chiedendo grazie.

Nella seconda metà dell'Ottocento vennero collocate nell'atrio alcune sculture: il Bacio di Giuda e l'Ecce Homo di Ignazio Jacometti, il Cristo alla colonna di Giosuè Meli, Pio IX in preghiera e La Pietà di Tomasz Oskar Sosnowski e Gesù nel Getsemani di Giuseppe Sartorio.[2]

Le altre scale sante[modifica | modifica wikitesto]

Al mondo esistono altre scale sante:

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalle stazioni San Giovanni e Manzoni.
È raggiungibile dalla stazione San Giovanni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Notizia di questo spostamento si ha nella relazione inviata da Attilio Melegnani al Duca di Mantova in data 20 giugno 1587 conservata nell'Archivio di Stato di Mantova (Archivio Gonzaga), in cui si legge: «(...) muovono la Scala Santa, mettendola più appresso alla cappella del Salvatore»: cfr. Giorgio Simoncini, «Roma Restaurata». Rinnovamento urbano al tempo di Sisto V, Firenze, Leo S. Olschki, 1990, p. 81, nota 23.
  2. ^ Elena Onori, La Scala Santa (PDF), su historiaweb.it, p. 14. URL consultato l'8 dicembre 2015.
  3. ^ Fabriano - Scala Santa, su guanciarossa.it. URL consultato l'8 dicembre 2015.

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