NGC 5823

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NGC 5823
Ammasso aperto
NGC 5823
Scoperta
ScopritoreJohn Herschel
Data1836
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCompasso
Ascensione retta15h 05m 45s[1]
Declinazione-55° 37′ 30″[1]
Distanza3886[2] a.l.
(1192[2] pc)
Magnitudine apparente (V)7,9[1]
Dimensione apparente (V)10'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseII 2 r
Età stimata795 milioni di anni[2]
Altre designazioni
C 88; Mel 131; Cr 290; OCl 936[1]
Mappa di localizzazione
NGC 5823
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 15h 05m 45s, -55° 37′ 30″

NGC 5823 (noto anche come C 88) è un piccolo ammasso aperto posto nella costellazione australe del Compasso.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare NGC 5823.

È visibile all'estremità settentrionale della costellazione, sulla linea che congiunge le stelle Alfa Centauri e ζ Lupi, più spostato verso quest'ultima, nei pressi del ben più esteso ammasso aperto NGC 5822 (nel Lupo); invisibile ad occhio nudo, con un binocolo adatto alla visione notturna diventa visibile come una piccola macchia chiara, solo in parte risolvibile. Già con un piccolo telescopio l'ammasso viene risolto senza difficoltà, essendo poco concentrato; le sue componenti più brillanti sono di magnitudine 10 e si dispongono in allineamenti posti sui bordi dell'ammasso, mentre al centro sono presenti per lo più stelle meno luminose.

A causa della sua declinazione fortemente meridionale, quest'ammasso può essere osservato soprattutto da osservatori situati nell'emisfero australe della Terra; la sua osservazione dall'emisfero nord è possibile solo in vicinanza delle latitudini tropicali.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra maggio e ottobre.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

L'ammasso fu individuato da James Dunlop nel 1826, durante la sua permanenza in Australia. John Herschel lo riosservò nelle notti fra il 15 e il 20 aprile del 1836, egli lo descrisse come un ammasso di deboli stelle con magnitudine compresa fra la 13 e la 14.[4][5]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NGC 5823 è un ammasso piuttosto ricco situato alla distanza di circa 1192 parsec (circa 3886 anni luce),[2] corrispondente al bordo esterno del Braccio del Sagittario. La sua età sarebbe pari a quasi 800 milioni di anni[2] ed è pertanto piuttosto evoluto; mancano infatti stelle particolarmente massicce, da tempo già esplose come supernovae.

Le stelle giganti rosse presenti in direzione dell'ammasso presentano delle caratteristiche insolite, che hanno fatto ritenere che esse non siano legate ad esso; inoltre era stato ipotizzato che tutte le sue ideali componenti non presenterebbero una concentrazione maggiore rispetto alle stelle circostanti, rendendo di fatto l'ammasso un oggetto inesistente o comunque fortemente "contaminato" da stelle di fondo.[6] Altri studi, d'altra parte, hanno invece chiarito la reale esistenza dell'ammasso determinando l'appartenenza ad esso di almeno 103 stelle, situate entro un diametro di 12'; con queste dimensioni, data la distanza, NGC 5823 assume le dimensioni di circa 12 anni luce.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 5823. URL consultato il 19 giugno 2013.
  2. ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 5823, su univie.ac.at. URL consultato il 19 giugno 2013.
  3. ^ Una declinazione di 56°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 34°; il che equivale a dire che a sud del 34°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 34°N l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 5823, su ngcicproject.org. URL consultato il 19 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Caldwell Objects, Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-55332-6.
  6. ^ Dawson, D. W., DDO photometry of giants in four southern open clusters, in Astronomical Journal, vol. 83, novembre 1978, pp. 1424-1429, DOI:10.1086/112334. URL consultato il 19 giugno 2013.
  7. ^ Janes, K. A., Photometry of the Open Clusters NGC3960 and NGC5823, in Astronomical Journal, vol. 86, agosto 1981, p. 1210, DOI:10.1086/113000. URL consultato il 19 giugno 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-15-8

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