Ferrovia Vicenza-Treviso

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Vicenza-Treviso
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
Attivazione1877
GestoreRFI
Precedenti gestoriSocietà Veneta
Società Meridionale
Lunghezza60 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3000 V =
Ferrovie

La ferrovia Vicenza-Treviso è una linea ferroviaria italiana di proprietà statale che unisce il capoluogo di Vicenza con quello di Treviso.

La linea è a doppio binario ed è elettrificata a 3000 volt corrente continua. La gestione dell'infrastruttura e degli impianti ferroviari è affidata a RFI S.p.A., società del gruppo Ferrovie dello Stato, che qualifica la linea come complementare[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tratta Inaugurazione
Treviso-Castelfranco Veneto 16 luglio 1877
Castelfranco Veneto-Cittadella 8 agosto 1877
Cittadella-Vicenza 12 settembre 1877

La linea ferroviaria nacque per iniziativa delle province di Padova, Treviso e Vicenza allo scopo di migliorare i collegamenti fra le tre città e le zone delle loro province ad essa interessate.

Verso la metà degli anni settanta del XIX secolo, a seguito dell'approvazione della Legge 29 giugno 1873, n. 1473[2], il contesto legislativo era favorevole al rilascio di concessioni agli enti locali, per cui le tre provincie si riunirono in un consorzio e chiesero al Governo italiano la concessione della Vicenza-Treviso e della Bassano del Grappa-Padova. I rappresentanti delle tre Deputazioni si rivolsero quindi alla Società Veneta per Imprese e Costruzioni pubbliche (SV), che in quel periodo stava procedendo alla costruzione della Vicenza-Schio, proponendo la costruzione e l'esercizio delle due linee. Il presidente della società, il conte Vincenzo Stefano Breda, approvò la proposta e fu stipulato un contratto che stabiliva l'esercizio ventennale da parte della SV al termine del quale la società avrebbe restituito le linee al consorzio[3].

La linea fu aperta completamente il 12 settembre 1877 con l'inaugurazione della tratta tra la stazione di Vicenza e quella di Cittadella. Nelle settimane precedenti si era proceduto ad inaugurare i tronchi fra Treviso e Castelfranco Veneto (16 luglio) e fra Castelfranco e Cittadella (8 agosto)[4][5].

Nel 1882 la gestione da parte del Consorzio e della Società Veneta si dimostrò deficitaria per cui fu decretato l'esercizio da parte dello Stato, il quale fu effettuato dalla Società Italiana per le strade ferrate meridionali (dal 1885, nell'ambito della Rete Adriatica)[6]. Nel 1896, al termine dell'accordo ventennale, la Veneta chiese la proroga della concessione che le fu accordata. Poiché la situazione finanziaria era stata risolta anni prima, assieme alla proroga la società ottenne in cambio il ritorno all'esercizio diretto della linea[7].

Il 1º luglio 1905, la gestione delle tre grandi reti ferroviarie, la Mediterranea, l'Adriatica e la Sicula, passò allo Stato. Il Governo procedette al riscatto di quelle linee che facevano parte delle tre reti, ma che erano proprietà di società private. Anche le linee consorziali della Veneta, compresa quindi la Vicenza – Treviso, furono interessate dal fenomeno e furono riscattate nel corso del 1906[7]. L'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato che nel 1911 procedette al raddoppio della strada ferrata.

Il 7 agosto 1974 si verificò un incidente ferroviario: la Freccia delle Dolomiti (Milano-Calalzo, treno 167) giunge alla velocità di 110 km/h al passaggio a livello fra Carmignano e Fontaniva, ma le sbarre (che dovevano essere azionate manualmente) non erano ancora abbassate, forse per un colpo di sonno del casellante: il treno si schianta contro il rimorchio di un autotreno in transito. Muoiono 3 ferrovieri e 2 passeggeri, con circa 30 feriti di cui alcuni gravi.[8]

Nel maggio 1977 furono avviati i lavori di elettrificazione della linea che si protrassero per quasi due anni: la nuova trazione fu attivata il 27 maggio 1979[9].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La ferrovia è a doppio binario banalizzato. Lo scartamento ferroviario adottato è quello ordinario da 1435 mm, mentre l'armamento è composto da rotaie Vignoles 60 UNI.

La linea è elettrificata a corrente continua 3000 volt ed è alimentata da due sottostazioni elettriche, una posta a Carmignano di Brenta e l'altra posta presso Castelfranco Veneto. Entrambe sono raccordate.

L'infrastruttura è attrezzata con il Sistema di Comando e Controllo (SCC). L'esercizio è affidato al Dirigente Centrale Operativo avente sede presso la sala SCC di Mestre[10].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

 Stazioni e fermate 
Continuation backward
per Milano
Station on track
0+000 Vicenza 35 m s.l.m.
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZgr"
per Venezia
Unknown route-map component "ABZgl+xl" Unknown route-map component "CONTfq"
1+493 per Schio
Unknown route-map component "SKRZ-Au"
Autostrada A31
Unknown route-map component "HSTeBHF"
7+492 Lisiera 40 m s.l.m.
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Tesina
Station on track
13+194 San Pietro in Gù 44 m s.l.m.
Unknown route-map component "exdCONTgq"
Unknown route-map component "d" + Unknown route-map component "exSTR+r"
Straight track
per Padova (FPP) † 1958
Unknown route-map component "vexBHF-STR" Unknown route-map component "d"
Carmignano-Ospitale di Brenta (FPP)
Unknown route-map component "ev-SHI2g+r" Unknown route-map component "d"
raccordo FPP-FS
Unknown route-map component "HSTeBHF"
16+918 Carmignano di Brenta 44 m s.l.m.
Unknown route-map component "hKRZWae"
19+000 fiume Brenta
Stop on track
19+962 Fontaniva 45 m s.l.m.
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZg+r"
per Padova
Station on track
23+666 Cittadella 46 m s.l.m.
Unknown route-map component "ABZgl" Unknown route-map component "CONTfq"
per Bassano del Grappa
Stop on track
27+133 Galliera Veneta-Tombolo * 1940[11] 47 m s.l.m.
Unknown route-map component "KDSTaq" Unknown route-map component "ABZg+r"
28+764 Raccordo Agriservice
Stop on track
29+433 San Martino di Lupari 44 m s.l.m.
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZg+lr" Unknown route-map component "CONTfq"
per Padova / per Trento
Station on track
35+531 Castelfranco Veneto 41 m s.l.m.
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZglr" Unknown route-map component "CONTfq"
per Venezia / per Calalzo
Stop on track
41+808 Albaredo 36 m s.l.m.
Station on track
48+734 Istrana 37 m s.l.m.
Unknown route-map component "HSTeBHF"
53+388 Paese 29 m s.l.m.
Unknown route-map component "exCONTgq" Unknown route-map component "eABZg+r"
per Camposampiero e Ostiglia
Unknown route-map component "ABZg+l" Unknown route-map component "CONTfq"
per Montebelluna
Non-passenger station/depot on track
58+420 Treviso Porta Santi Quaranta 16 m s.l.m.
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Sile
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZg+r"
per Venezia
Station on track
60+060 Treviso Centrale 15 m s.l.m.
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZgr"
per Portogruaro
Continuation forward
per Udine
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile
Note
  • Il Doppio Bivio Bacchiglione era la località di servizio dove la ferrovia Vicenza-Schio si separava dalla Vicenza-Treviso. Nel 1987 è stato aperto il tratto in doppio binario della linea per Schio il quale affianca quello della linea per Treviso tra la stazione di Vicenza e il Doppio Bivio. Questa località è stata dismessa di conseguenza.
  • Nei pressi della stazione di Cittadella, in piena linea, sono presenti due raccordi con la Siderurgica Gabrielli.
  • Presso la stazione di San Pietro in Gu è presente un raccordo con il mangimificio Veronesi.
  • Tra la fermata di San Martino di Lupari e quella di Galliera Veneta-Tombolo è presente un raccordo a servizio della Agriservice.
  • L'impianto di Treviso Porta Santi Quaranta è attualmente ricompreso nella stazione di Treviso Centrale. L'ex scalo merci di questa stazione, indicato anche con il nome di Treviso Scalo Porta Santi Quaranta, è un piccolo fascio merci utilizzato esclusivamente per il ricovero di mezzi utilizzati per la manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria[12].

Traffico[modifica | modifica wikitesto]

La linea è interessata dai treni regionali che collegano la stazione di Vicenza con Treviso Centrale. È anche utilizzata dai treni merci di diverse società ferroviarie.

Nella seconda fase del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale si prevede di attivare un servizio cadenzato tra Vicenza e Castelfranco Veneto e di riaprire la stazione di Lisiera, posta nel comune di Bolzano Vicentino.

Fino all'inizio di ottobre del 2016 la linea era servita anche da un collegamento mattutino a lunga percorrenza da Udine a Milano Centrale espletato da un Frecciabianca (prima da un Intercity). La sera era presente anche un collegamento inverso da Milano a Udine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ RFI - Rete in esercizio (PDF), su site.rfi.it. URL consultato il 31 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  2. ^ Wikisource. s:L. 29 giugno 1873, n. 1475, sulla costruzione e l'esercizio di ferrovie nelle province venete e di Mantova
  3. ^ Cornolò, 2005, pp. 13-14.
  4. ^ Cornolò, 2005, p. 15.
  5. ^ Trenidicarta.it - Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it. URL consultato il 31 dicembre 2008.
  6. ^ Cornolò, 2005, p. 16 e p. 35.
  7. ^ a b Cornolò, 2005, p. 16.
  8. ^ Barbara Gasparotto, Trent'anni fa il disastro ferroviario a Fontaniva, in Il Mattino di Padova, 7 agosto 2004.
  9. ^ Del Zotto, Vigato, op. cit., p. 16
  10. ^ RFI S.p.A. Fascicolo Linea 55. pp. 74-77 e 84-87.
  11. ^ Ordine di Servizio n. 56 del 1940
  12. ^ In passato Treviso Scalo Porta Santi Quaranta era adibita anche al normale servizio passeggeri con la denominazione di Treviso Porta Santi Quaranta. Nei primi anni dalla sua apertura ebbe anche la denominazione di Treviso Porta Cavour. Da questa località ferroviaria si diramava la linea per Ostiglia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia. Eisenbahnatlas Italien und Slowenien. Köln: Schweers + Wall, 2010. ISBN 978-3-89494-129-1
  • Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, 2ª ed., Ponte San Nicolo, Duegi Editrice, 2005. ISBN 88-900979-6-5.
  • Pierangelo Del Zotto, Sandro Vigato, Catenarie... a prova di bomba!, in "I Treni" n. 66 (dicembre 1986), pp. 16–17

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