Styracosaurus albertensis: differenze tra le versioni

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[[File:Human-styracosaurus size comparison.svg|thumb|left|Dimensioni di ''S. albertensis'', in confronto ad un [[uomo]]]]
[[File:Human-styracosaurus size comparison.svg|thumb|left|Dimensioni di ''S. albertensis'', in confronto ad un [[uomo]]]]
Lo ''Styracosaurus'' era un dinosauro relativamente grande, raggiungendo una lunghezza di circa 5,5 metri (18 piedi), 1,8 metri (6 piedi) d'altezza per un peso di circa 3 [[tonnellate]].<ref name="Lambert">Lambert, D. (1993). ''The Ultimate Dinosaur Book.'' Dorling Kindersley: New York, 152–167. ISBN 1-56458-304-X.</ref> Il cranio dell'animale era enorme, possedeva ampie [[cavità nasali]], un lungo corno nasale e un collare osseo coronato con voluminosi aculei che variavano in numero da quattro a sei. Ciascuna delle quattro spine era paragonabile in lunghezza al corno nasale, con ben 50-55 centimetri (19.7 a 21,7) di lunghezza.<ref name="Dodson">{{cite book| last = Dodson| first = P.| authorlink =Peter Dodson | title = The Horned Dinosaurs: A Natural History| publisher = Princeton University Press| year = 1996| location = Princeton| pages = 165–169| isbn = 0-691-05900-4}}</ref> Il corno nasale da solo era lungo ben 57 centimetri (19.7 in), nell'esemplare tipo,<ref name=LL13>{{cite journal |last=Lambe |first=L.M. |year=1913 |title=A new genus and species from the Belly River Formation of Alberta |journal=Ottawa Naturalist |volume=27 |pages=109–116}}</ref> nonostante il corno non fosse completo. Sulla base di altri corni nasale di ''Styracosaurus'' e ''[[Centrosaurus]]'', questi corni potevano raggiungere anche il doppio della lunghezza pattuita.<ref name=RHR07>{{cite journal |last=Ryan |first=Michael J. |author2=Holmes, Robert |author3= Russell, A.P. |year=2007 |title=A revision of the late Campanian centrosaurine ceratopsid genus ''Styracosaurus'' from the Western Interior of North America |journal=Journal of Vertebrate Paleontology |volume=27 |issue=4 |pages=944–962 |doi=10.1671/0272-4634(2007)27[944:AROTLC]2.0.CO;2 | url = http://www.bio.ucalgary.ca/contact/faculty/pdf/russell/314.pdf |accessdate=2010-08-19}}</ref>
Lo ''Styracosaurus'' era un dinosauro relativamente grande, raggiungendo una lunghezza di circa 5,5 metri (18 piedi), 1,8 metri (6 piedi) d'altezza per un peso di circa 3 [[tonnellate]].<ref name="Lambert">Lambert, D. (1993). ''The Ultimate Dinosaur Book.'' Dorling Kindersley: New York, 152–167. ISBN 1-56458-304-X.</ref> Il cranio dell'animale era enorme, possedeva ampie [[cavità nasali]], un lungo corno nasale e un collare osseo coronato con voluminosi aculei che variavano in numero da quattro a sei. Ciascuna delle quattro spine era paragonabile in lunghezza al corno nasale, con ben 50-55 centimetri (19.7 a 21,7) di lunghezza.<ref name="Dodson">{{cite book| last = Dodson| first = P.| authorlink =Peter Dodson | title = The Horned Dinosaurs: A Natural History| publisher = Princeton University Press| year = 1996| location = Princeton| pages = 165–169| isbn = 0-691-05900-4}}</ref> Il corno nasale da solo era lungo ben 57 centimetri (19.7 in), nell'esemplare tipo,<ref name=LL13>{{cite journal |last=Lambe |first=L.M. |year=1913 |title=A new genus and species from the Belly River Formation of Alberta |journal=Ottawa Naturalist |volume=27 |pages=109–116}}</ref> nonostante il corno non fosse completo. Sulla base di altri corni nasale di ''Styracosaurus'' e ''[[Centrosaurus]]'', questi corni potevano raggiungere anche il doppio della lunghezza pattuita.<ref name=RHR07>{{cite journal |last=Ryan |first=Michael J. |author2=Holmes, Robert |author3= Russell, A.P. |year=2007 |title=A revision of the late Campanian centrosaurine ceratopsid genus ''Styracosaurus'' from the Western Interior of North America |journal=Journal of Vertebrate Paleontology |volume=27 |issue=4 |pages=944–962 |doi=10.1671/0272-4634(2007)27[944:AROTLC]2.0.CO;2 | url = http://www.bio.ucalgary.ca/contact/faculty/pdf/russell/314.pdf |accessdate=2010-08-19}}</ref>
[[File:Styracosaurus albertensis skull.JPG|thumb|Cranio di ''Styracosaurus'' in vista laterale]]
[[File:Styracosaurus dinosaur.png|thumb|Ricostruzione grafica di ''Styracosaurus'']]
A parte il grande corno nasale e le quattro spine del collare osseo, l'ornamentazione cranica era variabile da esemplare a esemplare. Alcuni individui avevano piccole proiezioni e manopole a gancio al margine posteriore del collare osseo, simile in forma ma più piccoli di quelli in ''Centrosaurus''. Alcuni, come l'esemplare tipo, aveva una terza coppia di lunghi aculei sul collare. Altri avevano proiezioni molto più piccoli all'interno del collare, ma non è una caratteristica di tutti gli esemplari. Nei subadulti erano presenti piccole corna sopra gli occhi, che poi sparivano con l'età.<ref name=RHR07/> Come la maggior parte dei ceratopsidi, ''Styracosaurus'' aveva due grandi ''Fenestrae'' (aperture del cranio), nel suo collare per alleggerirne il peso. La parte anteriore della bocca aveva un becco privo di denti. Il corpo dello ''Styracosaurus'' era largo e possente, somigliante a quello di un [[rinoceronte]]. Le spalle dell'animale erano larghe e possenti, utili nei combattimenti intraspecifici.<ref name="Lambert"/> Sono state considerate svariate posizioni per gli arti di ''Styracosaurus'' e dei ceratopsidi in generale, comprese le zampe anteriori che si sono svolte sotto il corpo, o, in alternativa, tenute in posizione irregolare. Il lavoro più recente ha presentato una posizione accovacciata intermedia, come la teoria più probabile.<ref name=TH07>{{cite web |url=http://palaeo-electronica.org/2007_1/step/index.html |title=Forelimb stance and step cycle in ''Chasmosaurus irvinensis'' (Dinosauria:Neoceratopsia |accessdate=2007-05-28 |author=Thompson, Stefan |author2=Holmes, Robert |date=April 2007 |publisher=Palaeontologia Electronica }}</ref>
A parte il grande corno nasale e le quattro spine del collare osseo, l'ornamentazione cranica era variabile da esemplare a esemplare. Alcuni individui avevano piccole proiezioni e manopole a gancio al margine posteriore del collare osseo, simile in forma ma più piccoli di quelli in ''Centrosaurus''. Alcuni, come l'esemplare tipo, aveva una terza coppia di lunghi aculei sul collare. Altri avevano proiezioni molto più piccoli all'interno del collare, ma non è una caratteristica di tutti gli esemplari. Nei subadulti erano presenti piccole corna sopra gli occhi, che poi sparivano con l'età.<ref name=RHR07/> Come la maggior parte dei ceratopsidi, ''Styracosaurus'' aveva due grandi ''Fenestrae'' (aperture del cranio), nel suo collare per alleggerirne il peso. La parte anteriore della bocca aveva un becco privo di denti. Il corpo dello ''Styracosaurus'' era largo e possente, somigliante a quello di un [[rinoceronte]]. Le spalle dell'animale erano larghe e possenti, utili nei combattimenti intraspecifici.<ref name="Lambert"/> Sono state considerate svariate posizioni per gli arti di ''Styracosaurus'' e dei ceratopsidi in generale, comprese le zampe anteriori che si sono svolte sotto il corpo, o, in alternativa, tenute in posizione irregolare. Il lavoro più recente ha presentato una posizione accovacciata intermedia, come la teoria più probabile.<ref name=TH07>{{cite web |url=http://palaeo-electronica.org/2007_1/step/index.html |title=Forelimb stance and step cycle in ''Chasmosaurus irvinensis'' (Dinosauria:Neoceratopsia |accessdate=2007-05-28 |author=Thompson, Stefan |author2=Holmes, Robert |date=April 2007 |publisher=Palaeontologia Electronica }}</ref>


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== Classificazione ==
== Classificazione ==
[[File:Hunting dinosaurs in the bad lands of the Red Deer River, Alberta, Canada; a sequel to The life of a fossil hunter (1917) (20758118955).jpg|thumb|Cranio dell'[[esemplare tipo]] si ''Styracosaurus'']]
[[File:Styracosaurus albertensis skull 02.jpg|thumb|Vista frontale del cranio di ''Styracosaurus'']]
Lo ''Styracosaurus'' fa parte dei [[centrosaurinae]], una sottofamiglia di grandi [[Ceratopsia|dinosauri cornuti]] del Nord America, caratterizzati da un lungo corno nasale, diversi spunzoni sul collare osseo, brevi [[Squamoso|ossa squamosali]] e un collare più corto.<ref name="Tweet">{{cite web| last =Tweet| first =J.| title =Centrosaurinae| work =Thescelosaurus| publisher =Qwest.net| year =2007| url =http://www.thescelosaurus.com/centrosaurinae.htm| doi =| accessdate =2007-04-22}}</ref> Altri membri del clade includono ''[[Centrosaurus]]'' (da cui il gruppo prende il nome),<ref name="Dodson90">{{cite book |last=Dodson |first=P. |year=1990 |chapter=On the status of the ceratopsids ''Monoclonius'' and ''Centrosaurus'' |editor=Carpenter, K. |editor2=Currie, P.J. |title=Dinosaur Systematics: Perspectives and Approaches |publisher=Cambridge University Press |location=Cambridge |pages=231–243 |isbn=0-521-36672-0}}</ref><ref name="RyanRussell03">{{cite journal| last =Ryan| first =M.J.| authorlink =|author2=A.P. Russell | title =New centrosaurine ceratopsids from the late Campanian of Alberta and Montana and a review of contemporaneous and regional patterns of centrosaurine evolution| journal =Journal of Vertebrate Paleontology | volume =23| issue =3| publisher =| year =2003 | page=91A | doi = 10.1080/02724634.2003.10010538}}</ref> ''[[Pachyrhinosaurus]]'',<ref name="Dodson90"/><ref name="RyanRussell05">{{cite journal| last =Ryan| first =M.J.| authorlink =|author2=A.P. Russell | title =A new centrosaurine ceratopsid from the Oldman Formation of Alberta and its implications for centrosaurine taxonomy and systematics| journal =Canadian Journal of Earth Sciences | volume =42| issue =7| pages =1369–1387| publisher =| year =2005| doi =10.1139/e05-029}}</ref> ''[[Avaceratops]]'',<ref name="Dodson90"/> ''[[Einiosaurus]]'',<ref name="RyanRussell05"/><ref name="Ryan07"/> ''[[Albertaceratops]]'',<ref name="Ryan07">{{cite journal| last =Ryan| first =M.J.| title =A new basal centrosaurine ceratopsid from the Oldman Formation, southeastern Alberta| journal =Journal of Paleontology| volume =81| issue =2| pages =376–396 | publisher =| url =| doi =10.1666/0022-3360(2007)81[376:ANBCCF]2.0.CO;2| id =| accessdate =| year =2007 }}</ref> ''[[Achelousaurus]]'',<ref name="RyanRussell05"/> ''[[Brachyceratops]]''<ref name ="Dino2">Dodson, P., Forster, C. A, and Sampson, S. D. (2004) ''Ceratopsidae''. In: Weishampel, D. B., Dodson, P., and Osmólska, H. (eds.), ''The Dinosauria'' (second edition). Berkeley: University of California Press, pp. 494–513. ISBN 0-520-24209-2.</ref> e ''[[Monoclonius]]''<ref name="Dodson90"/>, sebbene questi ultimi due generi siano si dubbia identità. A causa della variazione tra gli individui è la somiglianza tra le varie specie di centrosaurini, c'è stato un lungo dibattito su quali generi e specie fossero validi, soprattutto tra ''Centrosaurus'' e/o ''Monoclonius'' che da alcuni sono considerati come la stesso genere, non diagnosticabile, o forse i due sessi dello stesso genere. Nel [[1996]], Peter Dodson trovò abbastanza variazione tra ''Centrosaurus'', ''Styracosaurus'' e ''Monoclonius'' da giustificare l'assegnazione a generi separati, e che ''Styracosaurus'' assomigliava a ''Centrosaurus'' più di quanto assomigliasse a ''Monoclonius''. Inoltre, Dodson pensava che la specie ''Monoclonius nasicornis'', potesse essere in realtà un'esemplare femmina di ''Styracosaurus''.<ref name="Dodson1">Dodson, P. (1996). ''The Horned Dinosaurs: A Natural History''. [[Princeton University Press]]: Princeton, New Jersey, pp. 197–199. ISBN 0-691-02882-6.</ref> Tuttavia, la maggior parte degli altri ricercatori non accettò ''Monoclonius nasicornis'' come una femmina di ''Styracosaurus'', pertanto lo vedeva invece come un [[sinonimo]] di ''Centrosaurus apertus''.<ref name=RHR07/><ref name=RE05>{{cite book |last=Ryan |first=Michael J. |author2=Evans, David C. |editor=Currie, Phillip J. |editor2=Koppelhus, Eva |title=Dinosaur Provincial Park: A Spectacular Ancient Ecosystem Revealed |chapter=Ornithischian Dinosaurs |year=2005 |publisher=Indiana University Press |location=Bloomington |pages=312–348 |isbn=0-253-34595-2 }}</ref> Mentre il [[dimorfismo sessuale]] è stato accertato nel primitivo [[Ceratopsidae|ceratopside]] ''[[Protoceratops]]'',<ref>{{cite journal | last = Dodson | first = P | title = Quantitative aspects of relative growth and sexual dimorphism in ''Protoceratops'' | journal = Journal of Paleontology | volume = 50 | pages = 929–940 | doi =}}
Lo ''Styracosaurus'' fa parte dei [[centrosaurinae]], una sottofamiglia di grandi [[Ceratopsia|dinosauri cornuti]] del Nord America, caratterizzati da un lungo corno nasale, diversi spunzoni sul collare osseo, brevi [[Squamoso|ossa squamosali]] e un collare più corto.<ref name="Tweet">{{cite web| last =Tweet| first =J.| title =Centrosaurinae| work =Thescelosaurus| publisher =Qwest.net| year =2007| url =http://www.thescelosaurus.com/centrosaurinae.htm| doi =| accessdate =2007-04-22}}</ref> Altri membri del clade includono ''[[Centrosaurus]]'' (da cui il gruppo prende il nome),<ref name="Dodson90">{{cite book |last=Dodson |first=P. |year=1990 |chapter=On the status of the ceratopsids ''Monoclonius'' and ''Centrosaurus'' |editor=Carpenter, K. |editor2=Currie, P.J. |title=Dinosaur Systematics: Perspectives and Approaches |publisher=Cambridge University Press |location=Cambridge |pages=231–243 |isbn=0-521-36672-0}}</ref><ref name="RyanRussell03">{{cite journal| last =Ryan| first =M.J.| authorlink =|author2=A.P. Russell | title =New centrosaurine ceratopsids from the late Campanian of Alberta and Montana and a review of contemporaneous and regional patterns of centrosaurine evolution| journal =Journal of Vertebrate Paleontology | volume =23| issue =3| publisher =| year =2003 | page=91A | doi = 10.1080/02724634.2003.10010538}}</ref> ''[[Pachyrhinosaurus]]'',<ref name="Dodson90"/><ref name="RyanRussell05">{{cite journal| last =Ryan| first =M.J.| authorlink =|author2=A.P. Russell | title =A new centrosaurine ceratopsid from the Oldman Formation of Alberta and its implications for centrosaurine taxonomy and systematics| journal =Canadian Journal of Earth Sciences | volume =42| issue =7| pages =1369–1387| publisher =| year =2005| doi =10.1139/e05-029}}</ref> ''[[Avaceratops]]'',<ref name="Dodson90"/> ''[[Einiosaurus]]'',<ref name="RyanRussell05"/><ref name="Ryan07"/> ''[[Albertaceratops]]'',<ref name="Ryan07">{{cite journal| last =Ryan| first =M.J.| title =A new basal centrosaurine ceratopsid from the Oldman Formation, southeastern Alberta| journal =Journal of Paleontology| volume =81| issue =2| pages =376–396 | publisher =| url =| doi =10.1666/0022-3360(2007)81[376:ANBCCF]2.0.CO;2| id =| accessdate =| year =2007 }}</ref> ''[[Achelousaurus]]'',<ref name="RyanRussell05"/> ''[[Brachyceratops]]''<ref name ="Dino2">Dodson, P., Forster, C. A, and Sampson, S. D. (2004) ''Ceratopsidae''. In: Weishampel, D. B., Dodson, P., and Osmólska, H. (eds.), ''The Dinosauria'' (second edition). Berkeley: University of California Press, pp. 494–513. ISBN 0-520-24209-2.</ref> e ''[[Monoclonius]]''<ref name="Dodson90"/>, sebbene questi ultimi due generi siano si dubbia identità. A causa della variazione tra gli individui è la somiglianza tra le varie specie di centrosaurini, c'è stato un lungo dibattito su quali generi e specie fossero validi, soprattutto tra ''Centrosaurus'' e/o ''Monoclonius'' che da alcuni sono considerati come la stesso genere, non diagnosticabile, o forse i due sessi dello stesso genere. Nel [[1996]], Peter Dodson trovò abbastanza variazione tra ''Centrosaurus'', ''Styracosaurus'' e ''Monoclonius'' da giustificare l'assegnazione a generi separati, e che ''Styracosaurus'' assomigliava a ''Centrosaurus'' più di quanto assomigliasse a ''Monoclonius''. Inoltre, Dodson pensava che la specie ''Monoclonius nasicornis'', potesse essere in realtà un'esemplare femmina di ''Styracosaurus''.<ref name="Dodson1">Dodson, P. (1996). ''The Horned Dinosaurs: A Natural History''. [[Princeton University Press]]: Princeton, New Jersey, pp. 197–199. ISBN 0-691-02882-6.</ref> Tuttavia, la maggior parte degli altri ricercatori non accettò ''Monoclonius nasicornis'' come una femmina di ''Styracosaurus'', pertanto lo vedeva invece come un [[sinonimo]] di ''Centrosaurus apertus''.<ref name=RHR07/><ref name=RE05>{{cite book |last=Ryan |first=Michael J. |author2=Evans, David C. |editor=Currie, Phillip J. |editor2=Koppelhus, Eva |title=Dinosaur Provincial Park: A Spectacular Ancient Ecosystem Revealed |chapter=Ornithischian Dinosaurs |year=2005 |publisher=Indiana University Press |location=Bloomington |pages=312–348 |isbn=0-253-34595-2 }}</ref> Mentre il [[dimorfismo sessuale]] è stato accertato nel primitivo [[Ceratopsidae|ceratopside]] ''[[Protoceratops]]'',<ref>{{cite journal | last = Dodson | first = P | title = Quantitative aspects of relative growth and sexual dimorphism in ''Protoceratops'' | journal = Journal of Paleontology | volume = 50 | pages = 929–940 | doi =}}
</ref> non vi è alcuna prova certa di dimorfismo sessuale in qualsiasi altro ceratopside.<ref name = "Forster90"/><ref name="TML98">{{cite journal|last=Lehman|first=T. M.|year=1998|title=A gigantic skull and skeleton of the horned dinosaur ''Pentaceratops sternbergi'' from New Mexico|journal=Journal of Paleontology|volume=72|issue=5|pages=894–906}}</ref><ref name=SRT97>{{cite journal |last=Sampson |first=S. D. |author2=Ryan, M.J. |author3= Tanke, D.H. |year=1997 |title=Craniofacial ontogeny in centrosaurine dinosaurs (Ornithischia: Ceratopsidae): taphonomic and behavioral phylogenetic implications |journal=Zoological Journal of the Linnean Society |volume=121 |pages=293–337 |doi=10.1111/j.1096-3642.1997.tb00340.x |issue=3}}</ref>
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Di seguito è riportato un [[cladogramma]] pubblicato nel 2011 da Andrew T. McDonald.<ref name=mcdonald2011>{{Cite journal | last1 = McDonald | first1 = A. T. | editor1-last = Farke | editor1-first = Andrew Allen | title = A Subadult Specimen of Rubeosaurus ovatus (Dinosauria: Ceratopsidae), with Observations on Other Ceratopsids from the Two Medicine Formation | doi = 10.1371/journal.pone.0022710 | journal = PLoS ONE | volume = 6 | issue = 8 | pages = e22710 | year = 2011 | pmid = 21853043| pmc =3154267 }}</ref>
Di seguito è riportato un [[cladogramma]] pubblicato nel 2011 da Andrew T. McDonald.<ref name=mcdonald2011>{{Cite journal | last1 = McDonald | first1 = A. T. | editor1-last = Farke | editor1-first = Andrew Allen | title = A Subadult Specimen of Rubeosaurus ovatus (Dinosauria: Ceratopsidae), with Observations on Other Ceratopsids from the Two Medicine Formation | doi = 10.1371/journal.pone.0022710 | journal = PLoS ONE | volume = 6 | issue = 8 | pages = e22710 | year = 2011 | pmid = 21853043| pmc =3154267 }}</ref>
[[File:Hunting dinosaurs in the bad lands of the Red Deer River, Alberta, Canada; a sequel to The life of a fossil hunter (1917) (20758118955).jpg|thumb|Cranio dell'[[esemplare tipo]] si ''Styracosaurus'']]

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Negli anni sono state assegnate diverse specie a ''Styracosaurus'', ma tutte si sono rivelate come appartenenti ad altri generi. Per esempio la specie ''S. sphenocerus'', descritto da [[Edward Drinker Cope]] nel 1890, si rivelò una specie di ''[[Monoclonius]]'', basato su un corno nasale rotto.<ref name="Lambe">{{cite journal|last=Lambe|first=L. M.|year=1915|title=On ''Eoceratops canadensis'', gen. nov., with remarks on other genera of Cretaceous horned dinosaurs|journal=Canada Geological Survey Bulletin, Geological Series|volume=12|issue=24|pages=1–49}}</ref> La specie "S. makeli", citata in modo informale dai [[paleontologi]] dilettanti Stephen e Sylvia Czerkas, nel 1990, in una didascalia di un'illustrazione, è in realtà un nome anticipato di ''[[Einiosaurus]]''.<ref name=DFG97a>{{cite book|chapter=Einiosaurus |last=Glut |first=Donald F. |title=Dinosaurs: The Encyclopedia |year=1997 |publisher=McFarland & Co |location=Jefferson, North Carolina|pages=396–398 |isbn=0-89950-917-7}}</ref> Infine, la specie "''S. borealis''" è un nome informale per la specie ''S. parksi''.<ref name=DFG97b>{{cite book|chapter=Styracosaurus |last=Glut |first=Donald F. |title=Dinosaurs: The Encyclopedia |year=1997 |publisher=McFarland & Co |location=Jefferson, North Carolina|pages=865–868 |isbn=0-89950-917-7}}</ref>
Negli anni sono state assegnate diverse specie a ''Styracosaurus'', ma tutte si sono rivelate come appartenenti ad altri generi. Per esempio la specie ''S. sphenocerus'', descritto da [[Edward Drinker Cope]] nel 1890, si rivelò una specie di ''[[Monoclonius]]'', basato su un corno nasale rotto.<ref name="Lambe">{{cite journal|last=Lambe|first=L. M.|year=1915|title=On ''Eoceratops canadensis'', gen. nov., with remarks on other genera of Cretaceous horned dinosaurs|journal=Canada Geological Survey Bulletin, Geological Series|volume=12|issue=24|pages=1–49}}</ref> La specie "S. makeli", citata in modo informale dai [[paleontologi]] dilettanti Stephen e Sylvia Czerkas, nel 1990, in una didascalia di un'illustrazione, è in realtà un nome anticipato di ''[[Einiosaurus]]''.<ref name=DFG97a>{{cite book|chapter=Einiosaurus |last=Glut |first=Donald F. |title=Dinosaurs: The Encyclopedia |year=1997 |publisher=McFarland & Co |location=Jefferson, North Carolina|pages=396–398 |isbn=0-89950-917-7}}</ref> Infine, la specie "''S. borealis''" è un nome informale per la specie ''S. parksi''.<ref name=DFG97b>{{cite book|chapter=Styracosaurus |last=Glut |first=Donald F. |title=Dinosaurs: The Encyclopedia |year=1997 |publisher=McFarland & Co |location=Jefferson, North Carolina|pages=865–868 |isbn=0-89950-917-7}}</ref>

== Paleobiologia ==
[[File:Styracosaurus BW.jpg|thumb|Ricostruzione grafica di ''Styracosaurus'']]
Come la maggior parte dei dinosauri cornuti nella cultura popolare lo ''Styracosaurus'' è raffigurato come un'[[Branco|animale gregario]] che vivee si sposta in grandi branchi. Tuttavia questa teoria si basa su un solo ''bonebeds'' noto dalla Formazione Dinosaur Park Parco, in Alberta. Questo letto d'ossa è associato a diversi tipi di depositi [[Fiume|fluviali]],<ref name=EG05>{{cite book |last=Eberth |first=David A.|author2=Getty, Michael A. |editors=Currie, Phillip J., and Koppelhus, Eva |title=Dinosaur Provincial Park: A Spectacular Ancient Ecosystem Revealed |chapter=Ceratopsian bonebeds: occurrence, origins, and significance |year=2005 |publisher=Indiana University Press |location=Bloomington |pages=501–536 |isbn=0-253-34595-2 }}</ref><ref>Although this article mentioned two bonebeds, including BB 156, the recent review by Ryan ''et al.'' only accepted BB 42.</ref> pertanto gli scienziati pensano durante la siccità molti animali non associati tra di loro, si siano uniti intorno ad una sorgente d'acqua per necessità, suggerendo che l'ambiente in cui vivevano questi animali possedeva stagioni delle piogge e stagioni secche.<ref name=RR90>{{cite journal|last=Rogers|first=R. R.|year=1990|title=Taphonomy of three dinosaur bone beds in the Upper Cretaceous Two Medicine Formation, northwestern Montana: Evidence for drought-related mortality|journal=PALAIOS|volume=5|issue=5|pages=394–41|doi=10.2307/3514834|jstor=3514834}}</ref> Lo ''Styracosaurus'' provieni da una formazione più recente di quella di ''Centrosaurus'', pertanto alcuni paleontologi pensano che lo ''Styracosaurus'' abbia preso il posto del ''Centrosaurus'' quando quest'ultimo si è estinto.<ref name="RE05"/>

I paleontologi [[Gregory S. Paul|Gregory Paul]] e Per Christiansen del Zoological Museum dell'[[Università di Copenhagen]], in [[Danimarca]], hanno proposto che i grandi ceratopsidi, quali ''Styracosaurus'' potessere essere ben più veloci di un moderno [[elefante]], sulla base di alcune possibili tracce fossili di ceratopsidi che non presentano segni arti anteriori [[Locomozione terrestre|tentacolari]].<ref>{{cite journal| last = Paul| first = Gregory S| authorlink =|author2=Per Christiansen | title = Forelimb posture in neoceratopsian dinosaurs: implications for gait and locomotion | journal = Paleobiology| volume = 26| issue = 3| pages = 450–465| publisher = BioOne|date=September 2000| url = http://www.bioone.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1666%2F0094-8373(2000)026%3C0450%3AFPINDI%3E2.0.CO%3B2 |doi =10.1666/0094-8373(2000)026<0450:FPINDI>2.0.CO;2 | accessdate = 2007-02-25 }}</ref>

=== Dentizione e dieta ===
Lo ''Styracosaurs'' era un dinosauro [[erbivoro]]; a causa delle sue dimensioni e della posizione della testa è probabile che si nutrisse solo di bassa vegetazione. Tuttavia non è escluso che come i moderni elefanti potessero abbattere gli alberi più alti per poi defogliarli in seguito.<ref name ="Dino2"/><ref>{{cite journal | last1 = Tait | first1 = J. | last2 = Brown | first2 = B. | year = 1928 | title = How the Ceratopsia carried and used their head | url = | journal = Transactions of the Royal Society of Canada | volume = 22 | issue = | pages = 13–23 }}</ref> La [[mascelle]] di questo animale terminavano in [[becco]] ricurvo simile a quello dei moderni [[Pappagallo|pappagalli]], perfetto per tranciare i rami più duri e defogliare i rami più alti.<ref name="Ostrom66">{{cite journal|author=Ostrom, J. H.|year=1966| title=Functional morphology and evolution of the ceratopsian dinosaurs| journal=[[Evolution (journal)|Evolution]]| volume=20| issue=3| pages=290–308| doi=10.2307/2406631|jstor=2406631}}</ref>

I denti dei ceratopsidi, compresi quelli di ''Styracosaurus'', sono organizzati in gruppi chiamati batterie. I denti più vecchi in alto erano continuamente sostituiti dai denti sotto di loro. A differenza degli [[hadrosauridae]], che possedevano una dentizione simile, i denti dei ceratopsidi erano adatti a tranciare non per macinare.<ref name="Dino2"/> Alcuni scienziati hanno suggerito che i ceratopsidi come ''Styracosaurus'' si nutrissero di [[Arecaceae|palme]] e [[Cycadophyta|cycadi]],<ref>{{cite journal | last1 = Weishampel | first1 = D. B. | year = 1984 | title = Evolution of jaw mechanisms in ornithopod dinosaurs | url = | journal = Advances in Anatomy, Embryology, and Cell Biology | volume = 87 | issue = | pages = 1–110 |pmid=6464809 | doi=10.1007/978-3-642-69533-9}}</ref>, mentre altri hanno suggerito che si nutrissero di [[felci]].<ref>Coe, M. J., Dilcher, D. L., Farlow, J. O., Jarzen, D. M., and Russell, D. A. (1987). Dinosaurs and land plants. In: Friis, E. M., Chaloner, W. G., and Crane, P. R. (eds.) ''The Origins of Angiosperms and their Biological Consequences'' Cambridge University Press, pp. 225–258. ISBN 0-521-32357-6.</ref> Secondo una ricostruzione di Dodson, i ceratopsidi del Cretaceo superiore abbattevano gli [[Albero|alberi]] [[Magnoliophyta|angiospermi]] per poi reciderne le foglie e i rametti.<ref name="Dodson3">Dodson, P. (1996). ''The Horned Dinosaurs: A Natural History''. Princeton University Press: Princeton, New Jersey, p. 266. ISBN 0-691-02882-6.</ref>

=== Corna e collare ===
[[File:Styracosaurus albertensis skull 02.jpg|thumb|upright|Vista frontale del cranio di ''Styracosaurus'']]
Il grande corno nasale e i fronzoli appuntiti sul collare dello ''Styracosaurus'' sono tra le decorazioni più riconoscibili e appariscenti tra tutti i dinosauri. La loro funzione è stata oggetto di dibattito fin dalla scoperta dei primi dinosauri cornuti.

All'inizio del 20° secolo, il [[paleontologo]] RS Lull propose che i fronzoli che caratterizzavano i collari ossei dei [[Ceratopsidae|ceratopsidi]] agivano come punti di ancoraggio per i muscoli della mascella.<ref name=RSL08>{{cite journal| last =Lull| first=R.S. | authorlink=R. S. Lull | title =The cranial musculature and the origin of the frill in the ceratopsian dinosaurs| journal =American Journal of Science| volume =4| issue =25| pages =387–399| year=1908| doi=10.2475/ajs.s4-25.149.387}}</ref> Tuttavia, in seguito notò che per ''Styracosaurus'', le punte avrebbero avrebbero dato alla sua anatomia facciale un'aspetto formidabile.<ref name="RSL33">{{cite journal |last=Lull |first=R.S. |authorlink=R. S. Lull |year=1933 |title=A revision of the Ceratopsia or horned dinosaurs |journal=Memoirs of the Peabody Museum of Natural History |volume=3 |issue=3 |pages=1–175 |doi=10.5962/bhl.title.5716}}</ref> Nel 1996, Dodson sostenne in parte l'idea delle inserzioni muscolari e creò degli schemi dettagliati sulle possibili inserzioni muscolari nei fronzoli di ''Styracosaurus'' e ''[[Chasmosaurus]]'', ma non ha sottoscritto l'idea che questi coprivano completamente le ''Fenestrae''.<ref name="Dodson4">Dodson, P. (1996). ''The Horned Dinosaurs: A Natural History''. Princeton University Press: Princeton, New Jersey, p. 269. ISBN 0-691-02882-6.</ref> Il paleontologo CA Forster, tuttavia, non trovò mai nessuna evidenza di allegati muscolari di grandi dimensioni sulle ossa del collare.<ref name="Forster90">Forster, C. A. (1990). The cranial morphology and systematics of ''Triceratops'', with a preliminary analysis of ceratopsian phylogeny. Ph.D. Dissertation. University of Pennsylvania, Philadelphia. 227 pp. OCLC 61500040</ref>

Per lungo tempo si è creduto che i [[ceratopsidi]] come ''Styracosaurus'' usassero i loro grandi collari ossei e le loro corna come difesa contro i grandi dinosauri predatori del tempo. Tuttavia anche se sono stati ritrovati vari segni di fori, lesioni e altri danni sui teschi dei ceratopsidi, tali segni sono sono spesso attribuiti a danni da combattimenti intraspecifici con animali della stessa specie.<ref name="TF06">Tanke, D. H, and Farke, A. A. (2006). Bone resorption, bone lesions, and extracranial fenestrae in ceratopsid dinosaurs: a preliminary assessment. in: Carpenter, K. (ed.). ''Horns and Beaks: Ceratopsian and Ornithopod Dinosaurs'' Indiana University Press: Bloomington. pp. 319–347. ISBN 0-253-34817-X.</ref>
[[File:Styracosaurus albertensis skull.JPG|thumb|left|Vista laterale, del cranio di ''Styracosaurus'']]
Tuttavia, un recente studio ha confrontato i tassi di incidenza di lesioni sul cranio di ''[[Triceratops]]'' e ''[[Centrosaurus]]'' e ha dimostrato che questi erano coerenti in ''Triceratops'' che utilizzava le corna in combattimento e usava il largo collare osseo come strumento di protezione per il collo, mentre bassi tassi di patologia in ''Centrosaurus'' indicano un uso più visivo che fisico, in pratica il collare e le corna di ''Centrosaurus'' era perlopiù usate per sembrare più grande e per impressionare sia i predatori, sia altri esemplari della stessa specie, focalizzando il combattimento sul corpo piuttosto che la testa;<ref>{{cite journal | last1 = Farke | first1 = A. A. | last2 = Wolff | first2 = E. D. S. | last3 = Tanke | first3 = D. H. | last4 = Sereno | first4 = Paul| year = 2009 | title = Evidence of Combat in ''Triceratops'' | url = | journal = PLoS ONE | volume = 4 | issue = 1| page = e4252 | doi = 10.1371/journal.pone.0004252 | editor1-last = Sereno | editor1-first = Paul }}</ref> siccome ''Centrosaurus'' era più strettamente imparentato con ''Styracosaurus'' ed entrambi i generi avuto lunghe corna nasali, i risultati sono applicabili anche ''Styracosaurus''. I ricercatori hanno anche concluso che i danni ritrovati sui campioni nello studio è stato spesso interpretato come causato da una malattia ossea.<ref>{{cite news|url=http://www.wired.com/wiredscience/2009/01/dinofight/ |title=Scars Reveal How Triceratops Fought – |publisher=Wired.com |date= 2009-01-27|accessdate=2010-08-03 |first=Michael |last=Wall}}</ref>

Un'altra teoria prevede che il grande collare osseo dello ''Styracosaurus'' e dei generi affini potrebbe aver contribuito ad aumentare e/o a mantenere costante la [[Termoregolazione|temperatura corporea]],<ref>{{cite journal|author=Wheeler, P.E.|year=1978|title=Elaborate CNS cooling structures in large dinosaurs|journal=[[Nature (journal)|Nature]]|issue= 5679|pages=441–443|doi=10.1038/275441a0|volume=275|pmid=692723}}</ref> in modo analogo alle orecchie dei moderni elefanti. Una teoria analoga era stata proposta anche per le placche ossee di ''[[Stegosaurus]]'',<ref>{{cite journal|author=Farlow, J. O., Thompson, C. V., and Rosner, D. E.|year=1976| title=Plates of the dinosaur ''Stegosaurus'': Forced convection heat loss fins?| journal=[[Science (magazine)|Science]]| volume=192| pages=1123–1125| doi=10.1126/science.192.4244.1123| pmid=17748675|issue=4244}}</ref>, anche se solo questo uso non spiegherebbe la variazioni e le bizzarre e stravaganti ornamenti presenti sul cranio che variano nei diversi membri di [[ceratopsidae]].<ref name="Dino2"/> Ciò ha portato alla conclusione che tali ornamenti fossero quasi esclusivamente per display sessuale.

La teoria dell'utilizzo del collare osseo come unico strumento di visualizzazione sessuale, fu proposta per la prima volta nel 1961 da Davitashvili. Con il tempo questa teoria ha acquisito sempre maggiore accettazione tra i paleontologi.<ref name="Forster90"/><ref name = "Davitashvili61">{{cite book|title=The Theory of sexual selection|year=1961|author=Davitashvili L|publisher=Izdatel'stvo Akademii Nauk SSSR|page= 538}}</ref> La prova che la visualizzazione era importante, sia nel corteggiamento sia in altri comportamenti sociali, può essere vista nel fatto che i ceratopsidi differiscono notevolmente tra di loro nei loro ornamenti, rendendo ogni specie altamente distintiva. Inoltre, i moderni esseri viventi che posseggono tali corna e ornamenti li usano per comportamenti simile.<ref>{{cite journal|author1=Farlow, J. O. |author2=Dodson, P. |lastauthoramp=yes |year=1975|title=The behavioral significance of frill and horn morphology in ceratopsian dinosaurs|journal=[[Evolution (journal)|Evolution]]|volume=29|issue=2|pages=353–361| doi=10.2307/2407222|jstor=2407222}}</ref>



==Nella cultura di massa==
==Nella cultura di massa==

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Styracosaurus

Scheletro olotipico di Styracosaurus, al Canadian Museum of Nature
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseSauropsida
SuperordineDinosauria
Ordine† Ornithischia
Sottordine† Cerapoda
Infraordine† Ceratopsia
Famiglia† Ceratopsidae
Sottofamiglia† Centrosaurinae
GenereStyracosaurus
Lambe, 1913
Nomenclatura binomiale
† Styracosaurus albertensis
Lambe, 1913

Styracosaurus (il cui nome significa "lucertola fornita di punte", dal greco antico storace/στύραξ "punta" o "spina" e sauros/σαῦρος ossia "lucertola")[1] è un genere estinto di dinosauro ceratopside centrosaurino vissuto nel Cretaceo superiore, circa 75.5-75 milioni di anni fa (Campaniano), in quella che è oggi l'Alberta, Nord America. I tratti distintivi che rendevano questo animale così appariscente e riconoscibile sono le quattro (in alcuni esemplari sei) lunghe spine o corna che spuntavano dal collare osseo formando una sorta di corona intorno al cranio dell'animale, inoltre, era presente anche un corno più piccolo su ciascuna delle guance ed un unico lungo corno sul naso, che poteva crescere fino a 60 centimetri (2 piedi) ed avere un diametro di 15 centimetri (6 in). La funzione o le funzioni di questo incredibile assortimento di corna e fronzoli ossei sono oggetto di discussione da molti anni.

Lo Styracosaurus era un dinosauro relativamente grande, raggiungendo una lunghezza di circa 5,5 metri (18 piedi), 1,8 metri (6 piedi) d'altezza per un peso di circa 3 tonnellate. Come gli altri ceratopsidi lo Styracosaurus era un quadrupede che si spostava su quattro tozze zampe che sostenevano il voluminoso corpo. La sua coda era piuttosto breve. Il cranio terminava con un becco adatto a tranciare materiale vegetale, mentre nel retro della bocca era presente una batteria di denti adatti alla masticazione, il che suggerisce che l'animale era perfettamente adattato a tagliare e masticare materiale vegetale. Come molti altri ceratopsidi, anche questo dinosauro potrebbe essere stato un animale gregario, che viveva e viaggiava in grandi gruppi, come suggerito da alcuni letti d'ossa.

Descritto e nominato da Lawrence Lambe, nel 1913, lo Styracosaurus è un membro della sottofamiglia dei centrosaurinae. Al genere Styracosaurus è assegnata una sola specie, ossia S. albertensis. Nonostante nel tempo siano state indicate altre specie, si è scoperto che tali appartenevano in realtà ad altri generi.

Descrizione

Dimensioni di S. albertensis, in confronto ad un uomo

Lo Styracosaurus era un dinosauro relativamente grande, raggiungendo una lunghezza di circa 5,5 metri (18 piedi), 1,8 metri (6 piedi) d'altezza per un peso di circa 3 tonnellate.[2] Il cranio dell'animale era enorme, possedeva ampie cavità nasali, un lungo corno nasale e un collare osseo coronato con voluminosi aculei che variavano in numero da quattro a sei. Ciascuna delle quattro spine era paragonabile in lunghezza al corno nasale, con ben 50-55 centimetri (19.7 a 21,7) di lunghezza.[3] Il corno nasale da solo era lungo ben 57 centimetri (19.7 in), nell'esemplare tipo,[4] nonostante il corno non fosse completo. Sulla base di altri corni nasale di Styracosaurus e Centrosaurus, questi corni potevano raggiungere anche il doppio della lunghezza pattuita.[5]

Ricostruzione grafica di Styracosaurus

A parte il grande corno nasale e le quattro spine del collare osseo, l'ornamentazione cranica era variabile da esemplare a esemplare. Alcuni individui avevano piccole proiezioni e manopole a gancio al margine posteriore del collare osseo, simile in forma ma più piccoli di quelli in Centrosaurus. Alcuni, come l'esemplare tipo, aveva una terza coppia di lunghi aculei sul collare. Altri avevano proiezioni molto più piccoli all'interno del collare, ma non è una caratteristica di tutti gli esemplari. Nei subadulti erano presenti piccole corna sopra gli occhi, che poi sparivano con l'età.[5] Come la maggior parte dei ceratopsidi, Styracosaurus aveva due grandi Fenestrae (aperture del cranio), nel suo collare per alleggerirne il peso. La parte anteriore della bocca aveva un becco privo di denti. Il corpo dello Styracosaurus era largo e possente, somigliante a quello di un rinoceronte. Le spalle dell'animale erano larghe e possenti, utili nei combattimenti intraspecifici.[2] Sono state considerate svariate posizioni per gli arti di Styracosaurus e dei ceratopsidi in generale, comprese le zampe anteriori che si sono svolte sotto il corpo, o, in alternativa, tenute in posizione irregolare. Il lavoro più recente ha presentato una posizione accovacciata intermedia, come la teoria più probabile.[6]

Non ci sono prove fossile o impronte della pelle di Styracosaurus, tuttavia la recente descrizione di tegumenti in un nuovo esemplare dell'antenato comune di tutti marginocephalia, Psittacosaurus ritrovato nella provincia di Liaoning, mostra una copertura tegumentaria alquanto insolita:[7] il ventre dei ceratopsidi presentava scaglie larghe e rettangolari pressoché identiche a quelle dell'addome dei moderni coccodrilli, che però si restringevano e divenivano triangolari alla base della coda; le zampe presentavano grandi scaglie uniformi sul dorso del metatarso ma privi di rivestimenti come negli uccelli; la pelle del dorso sembra inoltre diversi dossi irregolari; forse la parte più interessante è la presenza di un ampio lembo di pelle, chiamato uropatagio, che collegava il tarso alla coda.[8] Inoltre è probabile che come il suo parente più antico Psittacosaurus e come tutti i ceratopsidi, lo Styracosaurus possedesse un tegumento simile a setole sulla parte inferiore del corpo fino alla punta della coda.[9]

Classificazione

Lo Styracosaurus fa parte dei centrosaurinae, una sottofamiglia di grandi dinosauri cornuti del Nord America, caratterizzati da un lungo corno nasale, diversi spunzoni sul collare osseo, brevi ossa squamosali e un collare più corto.[10] Altri membri del clade includono Centrosaurus (da cui il gruppo prende il nome),[11][12] Pachyrhinosaurus,[11][13] Avaceratops,[11] Einiosaurus,[13][14] Albertaceratops,[14] Achelousaurus,[13] Brachyceratops[15] e Monoclonius[11], sebbene questi ultimi due generi siano si dubbia identità. A causa della variazione tra gli individui è la somiglianza tra le varie specie di centrosaurini, c'è stato un lungo dibattito su quali generi e specie fossero validi, soprattutto tra Centrosaurus e/o Monoclonius che da alcuni sono considerati come la stesso genere, non diagnosticabile, o forse i due sessi dello stesso genere. Nel 1996, Peter Dodson trovò abbastanza variazione tra Centrosaurus, Styracosaurus e Monoclonius da giustificare l'assegnazione a generi separati, e che Styracosaurus assomigliava a Centrosaurus più di quanto assomigliasse a Monoclonius. Inoltre, Dodson pensava che la specie Monoclonius nasicornis, potesse essere in realtà un'esemplare femmina di Styracosaurus.[16] Tuttavia, la maggior parte degli altri ricercatori non accettò Monoclonius nasicornis come una femmina di Styracosaurus, pertanto lo vedeva invece come un sinonimo di Centrosaurus apertus.[5][17] Mentre il dimorfismo sessuale è stato accertato nel primitivo ceratopside Protoceratops,[18] non vi è alcuna prova certa di dimorfismo sessuale in qualsiasi altro ceratopside.[19][20][21]

Di seguito è riportato un cladogramma pubblicato nel 2011 da Andrew T. McDonald.[22]

Cranio dell'esemplare tipo si Styracosaurus

Chasmosaurus belli

Pentaceratops sternbergii

Diabloceratops eatoni

Albertaceratops nesmoi

Avaceratops lammersi

Centrosaurino sconosciuto

Centrosaurus brinkmani

Centrosaurus apertus

Styracosaurus albertensis

Sinoceratops zhuchengensis

Rubeosaurus ovatus

Einiosaurus procurvicornis

Achelousaurus horneri

Pachyrhinosaurus lakustai

Pachyrhinosaurus canadensis

Origine ed evoluzione

Crani di vari Ceratopsidi, con Styracosaurus sulla sinistra, al Natural History Museum of Utah

Le origini evolutive di Styracosaurus sono rimaste un mistero per molti anni, poiché non erano ancora stati ritrovati esemplari fossili di ceratopsidi primitivi. La scoperta di Protoceratops, nel 1922, fece luce sull'evoluzione dei primi ceratopsidi,[23] ma passarono parecchi decenni prima che ulteriore reperti riuscirono a colmare gli spazi vuoti sull'evoluzione di questi animali. Nuove scoperte giunsero alla fine degli anni 90 e l'inizio del 2000, con la scoperta di Zuniceratops, il primo ceratopside noto con le corna frontali e l'ancor più primitivo Yinlong, il primo ceratopside Giurassico, indicando che la stirpe dei ceratopsidi era iniziata già nel Giurassico dell'Asia. Queste nuove scoperte sono stati importanti nell'illuminare le origini dei dinosauri cornuti in generale, e suggeriscono che il gruppo ha avuto origine nel Giurassico asiatico, con la comparsa dei veri ceratopsidi cornuti solo nel Cretaceo superiore in Nord America.[15]

Goodwin e colleghi hanno proposto nel 1992 che Styracosaurus facesse parte del lignaggio che portò all'evoluzione di Einiosaurus, Achelousaurus e Pachyrhinosaurus. Questa ipotesi si basa su una serie di teschi fossili provenienti dalla Formazione Two Medicine, del Montana.[24] La posizione dello Styracosaurus in questo lignaggio è ora equivoca, in quanto i resti che si pensava appartenessero a Styracosaurus sono stati invece assegnati al nuovo genere Rubeosaurus.[25]

E' stato anche suggerito che Styracosaurus fosse un diretto discendente di Centrosaurus, e che a sua volta dal suo genere si fosse evoluto in seguito il genere Rubeosaurus. Difatti sono pochi e sottili le differenze tra Styracosaurus e Rubeosaurus, piccoli cambiamenti possono essere stati rintracciate nella disposizione delle corna attraverso questo lignaggio, che conduce da Rubeosaurus a Einiosaurus, ad Achelousaurus e Pachyrhinosaurus. Tuttavia, il lignaggio non può essere semplificato come una semplice linea, dritta, in quanto un Pachyrhinosaurus non può essersi evoluto da n'animale come Styracosaurus.[26]

Storia della scoperta

Luogo di scavo dell'olotipo di Styracosaurus, a Red Deer River, Alberta, Canada

I primi resti fossili di Styracosaurus furono raccolti in Alberta, Canada da Charles Mortram Sternberg (in una zona oggi conosciuta come Parco provinciale dei dinosauri, in una formazione oggi conosciuta come la Formazione Dinosaur Park), venendo poi descritto e nominato da Lawrence Lambe, nel 1913. Questa cava è stata in seguito oggetto di studi da parte del Royal Ontario Museum, nel 1935, che ritrovò il rimanente dei fossili dell'esemplare. Questi fossili indicano che S. albertensis era lungo dai 5,5 ai 5,8 metri e poteva raggiungere un'altezza al garrese di 1,65 metri.[3] Una caratteristica insolita del primo cranio è che il lato sinistro del collare osseo è più piccolo rispetto a quello destro. Sembra che il collare abbia subito una pausa nella crescita accorciandosi di circa 6 centimetri (2 pollici). La forma normale di questa zona è sconosciuta perché la zona corrispondente della parte destra del collare non è stato recuperata.[5]

Scheletro recuperato di Styracosaurus "parksi", esemplare AM5372

Nel 1915, Barnum Brown e colleghi, lavorando per l'American Museum of Natural History di New York, raccolse uno scheletro quasi completo articolato con un cranio parziale. Questo scheletro fu ritrovato nella Formazione Dinosaur Park, nei pressi di Steveville, Alberta. Brown ed Erich Maren Schlaikjer confrontarono i reperti e notando che essi appartenevano alla stessa località e formazione geologica, oltre a considerare il campione sufficientemente distinto dall'olotipo di Styracosaurus, per giustificare la nascita di una nuova specie, alla fine descrisse il nuovo scheletro come Styracosaurus parksi, così chiamato in onore di William Parks.[27] Tra le differenze dei due esemplari citati da Brown e Schlaikjer, possiamo annoverare uno zigomo ben diversa da quella di S. albertensis e vertebre della coda più piccole. S. parksi aveva anche una mascella più robusta, una mandibola più breve e il collare differiva in forma da quella delle specie tipo.[27] Tuttavia, gran parte del cranio consisteva in una ricostruzione in gesso, e nel 1937 la carta originale non illustrava il cranio con le effettive ossa originali.[3] Per questo oggi la specie S. parksi è stata sinonimizzata come appartenente alla specie S. albertensis.[5][15]

Nell'estate del 2006, Darren Tanke del Royal Tyrrell Museum of Paleontology di Drumheller, Alberta, acquisì il resto dei fossili che erano rimasti al sito dove era stata scoperta la specie S. parksi.[5] Pezzi del cranio, evidentemente abbandonati dalla spedizione del 1915, sono stati trovati all'interno della cava. I pezzi restanti sono stati raccolti e si spera che se ne trovino di più, forse abbastanza per giustificare una ridescrizione del cranio e verificare se S. albertensis e S. parksi sono effettivamente la stessa specie. Il Royal Tyrrell Museum ha anche raccolto numerosi crani parziali di Styracosaurus.[28] E' stato inoltre confermata la presenza di almeno un bonebeds ("letto d'ossa!") di Styracosaurus, nel Parco provinciale dei dinosauri, (altri bonebeds in cui potrebbero esserci fossili Styracosaurus sono stati proposti ma si compongono di varie ossa di ceratopsidi non diagnosticabili). Bonebed 42 è nota per la presenza di numerosi pezzi di cranio, corna parziali, delle mascelle e pezzi di collare osseo di Styracosaurus.[5]

Una terza presunta specie, S. ovatus, dalla Formazione Two Medicine, in Montana, è stato descritto da Gilmore, nel 1930. Il materiale fossile è limitato, costituito solo da una porzione di collare osseo, ma una caratteristica insolita è che la coppia di spine più vicine alla linea mediana convergono verso la linea mediana, piuttosto che lontano da essa come in S. albertensis. Le spine sono molto più brevi rispetto a S. albertensis, con la più lunga di soli 295 millimetri (11,6 in) di lunghezza.[29] Una revisione del 2010, sui crani di Styracosaurus, condotta da Ryan, Holmes, e Russell hanno provato che il cranio appartiene ad una nuovo genere di dinosauro,[5] pertanto nel 2010 McDonald e Horner descrissero un nuovo genere, ossia Rubeosaurus.[25]

Negli anni sono state assegnate diverse specie a Styracosaurus, ma tutte si sono rivelate come appartenenti ad altri generi. Per esempio la specie S. sphenocerus, descritto da Edward Drinker Cope nel 1890, si rivelò una specie di Monoclonius, basato su un corno nasale rotto.[30] La specie "S. makeli", citata in modo informale dai paleontologi dilettanti Stephen e Sylvia Czerkas, nel 1990, in una didascalia di un'illustrazione, è in realtà un nome anticipato di Einiosaurus.[31] Infine, la specie "S. borealis" è un nome informale per la specie S. parksi.[32]

Paleobiologia

Ricostruzione grafica di Styracosaurus

Come la maggior parte dei dinosauri cornuti nella cultura popolare lo Styracosaurus è raffigurato come un'animale gregario che vivee si sposta in grandi branchi. Tuttavia questa teoria si basa su un solo bonebeds noto dalla Formazione Dinosaur Park Parco, in Alberta. Questo letto d'ossa è associato a diversi tipi di depositi fluviali,[28][33] pertanto gli scienziati pensano durante la siccità molti animali non associati tra di loro, si siano uniti intorno ad una sorgente d'acqua per necessità, suggerendo che l'ambiente in cui vivevano questi animali possedeva stagioni delle piogge e stagioni secche.[34] Lo Styracosaurus provieni da una formazione più recente di quella di Centrosaurus, pertanto alcuni paleontologi pensano che lo Styracosaurus abbia preso il posto del Centrosaurus quando quest'ultimo si è estinto.[17]

I paleontologi Gregory Paul e Per Christiansen del Zoological Museum dell'Università di Copenhagen, in Danimarca, hanno proposto che i grandi ceratopsidi, quali Styracosaurus potessere essere ben più veloci di un moderno elefante, sulla base di alcune possibili tracce fossili di ceratopsidi che non presentano segni arti anteriori tentacolari.[35]

Dentizione e dieta

Lo Styracosaurs era un dinosauro erbivoro; a causa delle sue dimensioni e della posizione della testa è probabile che si nutrisse solo di bassa vegetazione. Tuttavia non è escluso che come i moderni elefanti potessero abbattere gli alberi più alti per poi defogliarli in seguito.[15][36] La mascelle di questo animale terminavano in becco ricurvo simile a quello dei moderni pappagalli, perfetto per tranciare i rami più duri e defogliare i rami più alti.[37]

I denti dei ceratopsidi, compresi quelli di Styracosaurus, sono organizzati in gruppi chiamati batterie. I denti più vecchi in alto erano continuamente sostituiti dai denti sotto di loro. A differenza degli hadrosauridae, che possedevano una dentizione simile, i denti dei ceratopsidi erano adatti a tranciare non per macinare.[15] Alcuni scienziati hanno suggerito che i ceratopsidi come Styracosaurus si nutrissero di palme e cycadi,[38], mentre altri hanno suggerito che si nutrissero di felci.[39] Secondo una ricostruzione di Dodson, i ceratopsidi del Cretaceo superiore abbattevano gli alberi angiospermi per poi reciderne le foglie e i rametti.[40]

Corna e collare

Vista frontale del cranio di Styracosaurus

Il grande corno nasale e i fronzoli appuntiti sul collare dello Styracosaurus sono tra le decorazioni più riconoscibili e appariscenti tra tutti i dinosauri. La loro funzione è stata oggetto di dibattito fin dalla scoperta dei primi dinosauri cornuti.

All'inizio del 20° secolo, il paleontologo RS Lull propose che i fronzoli che caratterizzavano i collari ossei dei ceratopsidi agivano come punti di ancoraggio per i muscoli della mascella.[41] Tuttavia, in seguito notò che per Styracosaurus, le punte avrebbero avrebbero dato alla sua anatomia facciale un'aspetto formidabile.[42] Nel 1996, Dodson sostenne in parte l'idea delle inserzioni muscolari e creò degli schemi dettagliati sulle possibili inserzioni muscolari nei fronzoli di Styracosaurus e Chasmosaurus, ma non ha sottoscritto l'idea che questi coprivano completamente le Fenestrae.[43] Il paleontologo CA Forster, tuttavia, non trovò mai nessuna evidenza di allegati muscolari di grandi dimensioni sulle ossa del collare.[19]

Per lungo tempo si è creduto che i ceratopsidi come Styracosaurus usassero i loro grandi collari ossei e le loro corna come difesa contro i grandi dinosauri predatori del tempo. Tuttavia anche se sono stati ritrovati vari segni di fori, lesioni e altri danni sui teschi dei ceratopsidi, tali segni sono sono spesso attribuiti a danni da combattimenti intraspecifici con animali della stessa specie.[44]

Vista laterale, del cranio di Styracosaurus

Tuttavia, un recente studio ha confrontato i tassi di incidenza di lesioni sul cranio di Triceratops e Centrosaurus e ha dimostrato che questi erano coerenti in Triceratops che utilizzava le corna in combattimento e usava il largo collare osseo come strumento di protezione per il collo, mentre bassi tassi di patologia in Centrosaurus indicano un uso più visivo che fisico, in pratica il collare e le corna di Centrosaurus era perlopiù usate per sembrare più grande e per impressionare sia i predatori, sia altri esemplari della stessa specie, focalizzando il combattimento sul corpo piuttosto che la testa;[45] siccome Centrosaurus era più strettamente imparentato con Styracosaurus ed entrambi i generi avuto lunghe corna nasali, i risultati sono applicabili anche Styracosaurus. I ricercatori hanno anche concluso che i danni ritrovati sui campioni nello studio è stato spesso interpretato come causato da una malattia ossea.[46]

Un'altra teoria prevede che il grande collare osseo dello Styracosaurus e dei generi affini potrebbe aver contribuito ad aumentare e/o a mantenere costante la temperatura corporea,[47] in modo analogo alle orecchie dei moderni elefanti. Una teoria analoga era stata proposta anche per le placche ossee di Stegosaurus,[48], anche se solo questo uso non spiegherebbe la variazioni e le bizzarre e stravaganti ornamenti presenti sul cranio che variano nei diversi membri di ceratopsidae.[15] Ciò ha portato alla conclusione che tali ornamenti fossero quasi esclusivamente per display sessuale.

La teoria dell'utilizzo del collare osseo come unico strumento di visualizzazione sessuale, fu proposta per la prima volta nel 1961 da Davitashvili. Con il tempo questa teoria ha acquisito sempre maggiore accettazione tra i paleontologi.[19][49] La prova che la visualizzazione era importante, sia nel corteggiamento sia in altri comportamenti sociali, può essere vista nel fatto che i ceratopsidi differiscono notevolmente tra di loro nei loro ornamenti, rendendo ogni specie altamente distintiva. Inoltre, i moderni esseri viventi che posseggono tali corna e ornamenti li usano per comportamenti simile.[50]


Nella cultura di massa

Lo stesso argomento in dettaglio: Dinosauri nella cultura di massa § Styracosaurus.
File:Styracosaurus restoration GeoModel.IMG 7844.JPG
Ricostruzione museale di Styracosaurus. Questa nuova ricostruzione si basa sulla revisione dello scheletro olotipico. Alcune parti del cranio sono state reinterpretate per compensare piccoli spostamenti e deformazioni subite dalle ossa, distorte durante la fossilizzazione

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Collegamenti esterni

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