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Bloody Sunday (1972): differenze tra le versioni

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'''''Bloody Sunday'''''<ref>{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/images/posters/bsunday/index.html|CAIN: Posters - Examples of Bloody Sunday Posters|lingua=en|sito=CAIN Web Service|editore=[[Università dell'Ulster]]}}</ref> (letteralmente "Domenica di sangue"), o '''strage del Bogside''',<ref name="McCann">{{Cita libro|autore=Eamonn McCann|titolo=The Bloody Sunday Inquiry - The Families Speak Out|anno=2006|editore=Pluto Press|città=Londra|isbn=0-7453-2510-6}} pp. 4-6</ref> indica la [[strage]] avvenuta il 30 gennaio 1972 a [[Derry]], in [[Irlanda del Nord]], durante una marcia di protesta organizzata dalla [[Northern Ireland Civil Rights Association]] contro la cosiddetta [[Operation Demetrius|Operazione Demetrius]], che aveva visto l'internamento senza processo di cittadini irlandesi con trascorsi nell'[[Irish Republican Army|IRA]]. I soldati del 1º battaglione del [[Parachute Regiment (Regno Unito)|Reggimento Paracadutisti]] dell'[[British Army|Esercito Britannico]], lo stesso implicato nel [[massacro di Ballymurphy]] avvenuto alcuni mesi prima,<ref name="ballymurphy2">{{cita libro|cognome=McGlinchey|nome=Marisa|titolo=Unfinished business: The politics of 'dissident' Irish republicanism|editore=[[Manchester University Press]]|anno=2019|pagine=161–162|isbn=978-0719096983}}</ref> spararono contro una folla di manifestanti disarmati, colpendo 26 civili. La strage causò quattordici vittime: tredici morirono sul colpo, la quattordicesima solo quattro mesi più tardi a seguito delle ferite riportate.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2012/01/30/il-bloody-sunday-quarantanni-fa/|titolo=Il Bloody Sunday, quarant'anni fa|sito=Il Post|data=2012-01-30|lingua=it-IT|accesso=2021-02-16}}</ref><ref name=":02">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2010/05/27/la-verita-sulla-bloody-sunday/|titolo=La verità sul Bloody Sunday?|sito=Il Post|data=2010-05-27|lingua=it-IT|accesso=2021-02-16}}</ref> Molte vittime furono raggiunte da colpi di arma da fuoco durante la fuga, altre durante le procedure di soccorso ai feriti. Alcuni manifestanti furono anche colpiti da schegge di proiettile, [[Proiettile di gomma|proiettili di gomma]] o colpi di [[manganello]], mentre due ne rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari.<ref>{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/deadinj.htm|Bloody Sunday, Derry 30 gennaio 1972 - Names of the Dead and Injured|lingua=en|sito=CAIN Web Service|editore=[[Università dell'Ulster]]|data=23 marzo 2006|accesso=27 agosto 2006}}</ref> Tutte le vittime e i feriti erano di [[Cattolici irlandesi|religione cattolica]].
'''''Bloody Sunday'''''<ref>{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/images/posters/bsunday/index.html|CAIN: Posters - Examples of Bloody Sunday Posters|lingua=en|sito=CAIN Web Service|editore=[[Università dell'Ulster]]}}</ref> (letteralmente "Domenica di sangue"), o '''strage del Bogside''',<ref name="McCann">{{Cita libro|autore=Eamonn McCann|titolo=The Bloody Sunday Inquiry - The Families Speak Out|anno=2006|editore=Pluto Press|città=Londra|isbn=0-7453-2510-6}} pp. 4-6</ref> indica la [[strage]] avvenuta il 30 gennaio 1972 a [[Derry]], in [[Irlanda del Nord]], durante una marcia di protesta organizzata dalla [[Northern Ireland Civil Rights Association]] contro la cosiddetta [[Operation Demetrius|Operazione Demetrius]], che aveva visto l'internamento senza processo di cittadini irlandesi con trascorsi nell'[[Irish Republican Army|IRA]]. I soldati del 1º battaglione del [[Parachute Regiment (Regno Unito)|Reggimento Paracadutisti]] dell'[[British Army|Esercito Britannico]], lo stesso implicato nel [[massacro di Ballymurphy]] avvenuto alcuni mesi prima,<ref name="ballymurphy2">{{cita libro|cognome=McGlinchey|nome=Marisa|titolo=Unfinished business: The politics of 'dissident' Irish republicanism|editore=[[Manchester University Press]]|anno=2019|pagine=161–162|isbn=978-0719096983}}</ref> spararono contro una folla di manifestanti disarmati, colpendo 26 civili. La strage causò quattordici vittime: tredici morirono sul colpo, la quattordicesima solo quattro mesi più tardi a seguito delle ferite riportate.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2012/01/30/il-bloody-sunday-quarantanni-fa/|titolo=Il Bloody Sunday, quarant'anni fa|sito=Il Post|data=2012-01-30|lingua=it-IT|accesso=2021-02-16}}</ref><ref name=":02">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2010/05/27/la-verita-sulla-bloody-sunday/|titolo=La verità sul Bloody Sunday?|sito=Il Post|data=2010-05-27|lingua=it-IT|accesso=2021-02-16}}</ref> Molte vittime furono raggiunte da colpi di arma da fuoco durante la fuga, altre durante le procedure di soccorso ai feriti. Alcuni manifestanti furono anche colpiti da schegge di proiettile, [[Proiettile di gomma|proiettili di gomma]] o colpi di [[manganello]], mentre due ne rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari.<ref name="CAIN names">{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/deadinj.htm|Bloody Sunday, Derry 30 gennaio 1972 - Names of the Dead and Injured|lingua=en|sito=CAIN Web Service|editore=[[Università dell'Ulster]]|data=23 marzo 2006|accesso=27 agosto 2006}}</ref> Tutte le vittime e i feriti erano di [[Cattolici irlandesi|religione cattolica]].


Due inchieste distinte promosse dal [[Governo del Regno Unito]] si tennero a distanza di 25 anni una dall'altra. La prima, presieduta dal [[John Widgery|giudice Widgery]], si svolse a ridosso dei fatti e assolse l'esercito britannico. La decisione di sparare sulla folla fu descritta come "al limite dell'imprudenza" e le rivendicazioni dei soldati, che affermavano di aver sparato solo su manifestanti provvisti di armi da fuoco e bombe, furono pienamente accolte. L'inchiesta fu soggetta ad ampie critiche da parte dell'opinione pubblica, che la considerò come un chiaro tentativo di [[insabbiamento]].<ref>{{cita news|titolo=More 'butcher' than 'grocer'|autore=David Granville|url=http://www.irishdemocrat.co.uk/features/more-butcher-than-grocer/|pubblicazione=[[Morning Star (quotidiano)|The Morning Star]]|data=28 luglio 2005|accesso=18 maggio 2007|dataarchivio=2 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202233032/http://www.irishdemocrat.co.uk/features/more-butcher-than-grocer/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Schooled in scandal|autore=Nick Cohen|url=http://politics.guardian.co.uk/kelly/comment/0,,1136486,00.html|pubblicazione=The Guardian|città=London|data=1 febbraio 2004|accesso=18 maggio 2007|dataarchivio=12 ottobre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071012172030/http://politics.guardian.co.uk/kelly/comment/0,,1136486,00.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|titolo=1972: 'Bloody Sunday' report excuses Army|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/april/19/newsid_2491000/2491125.stm|pubblicazione=BBC News|data=19 aprile 1972|accesso=18 maggio 2007|dataarchivio=6 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080106153121/http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/april/19/newsid_2491000/2491125.stm|urlmorto=no}}</ref>. La seconda inchiesta, nota come [[Inchiesta Saville]] dal nome del giudice che la diresse, riaprì il caso nel 1998 per approfondirne le responsabilità. I risultati sono stati resi pubblici dopo dodici anni di indagini, nel 2010, e hanno censurato l'operato omicida dei militari britannici come "ingiustificato" e "ingiustificabile". Dall'inchiesta emerse che tutte le vittime erano disarmate, che nessun manifestante rappresentava una seria minaccia all'ordine pubblico, che nessuno aveva fatto uso di bombe e che i soldati avevano "volontariamente avanzato false accuse" al fine di giustificare l'impiego di armi da fuoco.<ref>{{cita news|url=https://www.theguardian.com/uk/2010/jun/15/bloody-sunday-inquiry-key-findings|titolo=Bloody Sunday inquiry: key findings|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=15 giugno 2010|accesso=10 novembre 2015|dataarchivio=27 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151027172026/http://www.theguardian.com/uk/2010/jun/15/bloody-sunday-inquiry-key-findings|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.theguardian.com/uk/2010/jun/10/bloody-sunday-inquiry-northern-ireland|titolo=Bloody Sunday killings to be ruled unlawful|pubblicazione=The Guardian|città=London|data=10 giugno 2010|accesso=12 giugno 2010|autore=Henry McDonald|autore2=Richard Norton-Taylor|dataarchivio=3 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203103853/http://www.theguardian.com/uk/2010/jun/10/bloody-sunday-inquiry-northern-ireland|urlmorto=no}}</ref>.
Due inchieste distinte promosse dal [[Governo del Regno Unito]] si tennero a distanza di 25 anni una dall'altra. La prima, presieduta dal [[John Widgery|giudice Widgery]], si svolse a ridosso dei fatti e assolse l'esercito britannico. La decisione di sparare sulla folla fu descritta come "al limite dell'imprudenza" e le rivendicazioni dei soldati, che affermavano di aver sparato solo su manifestanti provvisti di armi da fuoco e bombe, furono pienamente accolte. L'inchiesta fu soggetta ad ampie critiche da parte dell'opinione pubblica, che la considerò come un chiaro tentativo di [[insabbiamento]].<ref>{{cita news|titolo=More 'butcher' than 'grocer'|autore=David Granville|url=http://www.irishdemocrat.co.uk/features/more-butcher-than-grocer/|pubblicazione=[[Morning Star (quotidiano)|The Morning Star]]|data=28 luglio 2005|accesso=18 maggio 2007|dataarchivio=2 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202233032/http://www.irishdemocrat.co.uk/features/more-butcher-than-grocer/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Schooled in scandal|autore=Nick Cohen|url=http://politics.guardian.co.uk/kelly/comment/0,,1136486,00.html|pubblicazione=The Guardian|città=London|data=1 febbraio 2004|accesso=18 maggio 2007|dataarchivio=12 ottobre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071012172030/http://politics.guardian.co.uk/kelly/comment/0,,1136486,00.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|titolo=1972: 'Bloody Sunday' report excuses Army|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/april/19/newsid_2491000/2491125.stm|pubblicazione=BBC News|data=19 aprile 1972|accesso=18 maggio 2007|dataarchivio=6 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080106153121/http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/april/19/newsid_2491000/2491125.stm|urlmorto=no}}</ref>. La seconda inchiesta, nota come [[Inchiesta Saville]] dal nome del giudice che la diresse, riaprì il caso nel 1998 per approfondirne le responsabilità. I risultati sono stati resi pubblici dopo dodici anni di indagini, nel 2010, e hanno censurato l'operato omicida dei militari britannici come "ingiustificato" e "ingiustificabile". Dall'inchiesta emerse che tutte le vittime erano disarmate, che nessun manifestante rappresentava una seria minaccia all'ordine pubblico, che nessuno aveva fatto uso di bombe e che i soldati avevano "volontariamente avanzato false accuse" al fine di giustificare l'impiego di armi da fuoco.<ref>{{cita news|url=https://www.theguardian.com/uk/2010/jun/15/bloody-sunday-inquiry-key-findings|titolo=Bloody Sunday inquiry: key findings|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=15 giugno 2010|accesso=10 novembre 2015|dataarchivio=27 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151027172026/http://www.theguardian.com/uk/2010/jun/15/bloody-sunday-inquiry-key-findings|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.theguardian.com/uk/2010/jun/10/bloody-sunday-inquiry-northern-ireland|titolo=Bloody Sunday killings to be ruled unlawful|pubblicazione=The Guardian|città=London|data=10 giugno 2010|accesso=12 giugno 2010|autore=Henry McDonald|autore2=Richard Norton-Taylor|dataarchivio=3 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203103853/http://www.theguardian.com/uk/2010/jun/10/bloody-sunday-inquiry-northern-ireland|urlmorto=no}}</ref>.
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''Bloody Sunday'' è considerato uno tra i più significativi eventi del [[conflitto nordirlandese]].<ref name="McCann" /> L'episodio rinfocolò il nazionalismo filoirlandese dei cattolici dell'Ulster spingendoli all'arruolamento in massa nel corpo clandestino paramilitare noto come [[Provisional Irish Republican Army]].
''Bloody Sunday'' è considerato uno tra i più significativi eventi del [[conflitto nordirlandese]].<ref name="McCann" /> L'episodio rinfocolò il nazionalismo filoirlandese dei cattolici dell'Ulster spingendoli all'arruolamento in massa nel corpo clandestino paramilitare noto come [[Provisional Irish Republican Army]].


== Storia ==
==Antefatti==
{{Vedi anche|Conflitto nordirlandese}}
A partire dalla fine degli anni sessanta il clima politico dell'Irlanda del Nord era divenuto assai violento a causa del conflitto che opponeva i sostenitori dell'appartenenza della provincia al Regno Unito ai fautori della [[unificazione irlandese|riunificazione dell'Irlanda]]. I primi, detti ''unionists'', nome in genere usato per indicare i protestanti della ''[[middle class]]'', o ''loyalists'', nome usato per indicare i protestanti della ''[[working class]]'' che diedero vita all'[[Ulster Volunteer Force|UVF]] e all'[[Ulster Defence Association|UDA]], erano protestanti o di nascita protestante, discendenti dei coloni britannici giunti in Irlanda a partire dal XVI secolo, e costituivano i due terzi della popolazione nordirlandese. I secondi, detti ''nationalists'' o ''republicans'' (secondo le differenze di classe già viste per i protestanti), erano cattolici o di nascita cattolica, discendenti degli antichi irlandesi, ed erano il restante terzo della popolazione ma anche la grande maggioranza sull'intera isola.
A partire dalla fine degli anni sessanta il clima politico dell'Irlanda del Nord era divenuto assai violento a causa del conflitto che opponeva i sostenitori dell'appartenenza della provincia al Regno Unito ai fautori della [[unificazione irlandese|riunificazione dell'Irlanda]]. I primi, detti ''[[Unionismo in Irlanda|unionists]]'', nome in genere usato per indicare i protestanti della ''[[middle class]]'', o ''loyalists'', nome usato per indicare i protestanti della ''[[working class]]'' che diedero vita all'[[Ulster Volunteer Force|UVF]] e all'[[Ulster Defence Association|UDA]], erano protestanti o di nascita protestante, discendenti dei coloni britannici giunti in Irlanda a partire dal XVI secolo, e costituivano i due terzi della popolazione nordirlandese. I secondi, detti ''[[Nazionalismo irlandese|nationalists]]'' o ''republicans'' (secondo le differenze di classe già viste per i protestanti), erano [[Cattolici irlandesi|cattolici]] o di nascita cattolica, discendenti degli antichi irlandesi, e rappresentavano il restante terzo della popolazione, ma anche la maggioranza dell'intera isola.


La città di [[Derry]] era in particolare considerata da molti cattolici e Nazionalismo irlandese|nazionalisti]] nordirlandesi il simbolo di "cinquant'anni di malgoverno unionista": nonostante la maggior parte della popolazione della città fosse nazionalista, il ridimensionamento dei collegi elettorali tramite [[Gerrymandering|''gerrymandering'']] assicurava sempre alla minoranza unionista la maggioranza nel consiglio comunale.
Da secoli gli unionisti detenevano il monopolio del potere politico e la gran parte delle risorse economiche, emarginando i cattolici. Nel 1970 l'organizzazione clandestina irlandese [[Provisional IRA|IRA]] (''Irish Republican Army'') aveva cominciato un'intensa azione di guerriglia contro l'esercito britannico e la polizia nordirlandese, la [[Royal Ulster Constabulary]], difensori dello status quo e schierati con gli unionisti. Dal canto loro le formazioni armate unioniste (soprattutto l'UDA e l'UVF) facevano fuoco sui cittadini cattolici non riuscendo a individuare i membri dell'IRA.


Nel 1970 l'organizzazione clandestina irlandese Irish Republican Army, divisa in due fazioni ([[Official IRA]] e [[Provisional IRA]]) aveva cominciato un'intensa azione di guerriglia contro l'esercito britannico e la polizia nordirlandese, la [[Royal Ulster Constabulary]], difensori dello status quo e schierati con gli unionisti. Dal canto loro le formazioni armate unioniste (soprattutto l'UDA e l'UVF) facevano fuoco sui cittadini cattolici non riuscendo a individuare i membri dell'IRA.
La vita civile era ulteriormente sconvolta dagli scontri di piazza che opponevano i giovani protestanti e cattolici, e questi ultimi ai reparti antisommossa dell'esercito britannico e della polizia. Fra le tante norme speciali emanate dal governo unionista di Stormont (la sede del [[parlamento]] nordirlandese) per cercare di far fronte a una situazione sempre più difficile, una in particolare aveva suscitato sdegno e opposizione tra i cittadini cattolici nazionalisti, ed era quella che prevedeva l'''internment'', ovvero la possibilità per le forze di polizia d'imprigionare una persona a tempo praticamente indefinito, solo con l'approvazione del Ministro degli Interni dell'Irlanda del Nord, senza processo.


Per contrastare l'azione dell'organizzazione, il 9 agosto 1971 fu avviata dal governo unionista guidato dal primo ministro [[Brian Faulkner]] una contestata politica di internamento, ovvero l'imprigionamento senza processo.<ref>{{cita news|url=https://www.irishtimes.com/news/politics/internment-explained-when-was-it-introduced-and-why-1.3981598|titolo=Internment explained: When was it introduced and why?|autore=Gerry Moriarty|data=9 agosto 2019|sito=The Irish Times}}</ref> Inoltre, il 18 gennaio 1972 proibì tutte le parate ed i cortei fino alla fine dell'anno.<ref>{{cita news |url=https://www.thefreelibrary.com/Events+surrounding+one+of+the+darkest+days+in+history.-a061037924 |titolo=Events surrounding one of the darkest days in history |cognome=Macaskill |nome=Jamie |rivista=Daily Record |città=Glasgow |data=28 marzo 2000 |accesso=29 gennaio 2017 |dataarchivio=2 febbraio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202050213/https://www.thefreelibrary.com/Events+surrounding+one+of+the+darkest+days+in+history.-a061037924 |urlmorto=no }}</ref> Quattro giorni dopo sulla spiaggia di [[Magilligan|Magilligan Point]], nei pressi di Derry, ebbe luogo, a dispetto del divieto, una protesta anti-internamento. I manifestanti si diressero fino ad un campo di internamento, ma furono bloccati dai militari del Reggimento Paracadutisti. Quando alcuni dei manifestanti iniziarono a lanciare pietre e tentarono di oltrepassare il filo spinato, le truppe di paracadutisti li respinsero con cariche e manganelli, sparando [[Proiettile di gomma|proiettili di gomma]] a distanza ravvicinata. I paracadutisti colpirono diversi manifestanti così brutalmente da dover essere fisicamente trattenuti dai loro ufficiali. Le accuse per la violenza da loro esercitata furono abbondantemente riportate in televisione e dalla stampa. Altri membri dell'Esercito britannico ritennero tale violenza ingiustificata.<ref>{{Cita|Saville|Volume 1, capitolo 9, paragrafi 202–221}}</ref><ref>{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/chron.htm|Bloody Sunday, 30 January 1972 – A Chronology of Events|sito=CAIN Web Service|editore=Università dell'Ulster|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101206181115/http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/chron.htm |accesso=6 dicembre 2010|urlmorto=no|dataarchivio=6 dicembre 2010}}</ref>
La situazione era tale che già centinaia di nordirlandesi in gran parte repubblicani si trovavano in carcere senz'alcuna prospettiva di esser rinviati a giudizio oppure rilasciati; la manifestazione di Derry (''Londonderry'' per gli unionisti) era organizzata dalla NICRA (''Northern Ireland Civil Rights Association'') e in realtà era solo una delle tante che si tenevano nell'Irlanda del Nord (''Ulster'' per gli unionisti, mentre i nazionalisti chiamano la provincia ''Six Counties'', le "Sei contee") per protestare contro questa negazione di basilari garanzie procedurali. I paracadutisti, comandati dal Colonnello Wilford, avevano ordine di disperdere la manifestazione (non autorizzata) e aprirono il fuoco, sostennero poi, perché fatti segno di colpi d'arma da fuoco. La sparatoria durò qualche minuto, e alla presenza di giornalisti e fotoreporter, si vide la folla disperdersi nel tentativo di sfuggire alle pallottole.


L'Associazione per i Diritti Civili dell'Irlanda del Nord (NICRA) programmò per il 30 gennaio una nuova protesta anti-internamento a Derry, incurante del divieto. Le autorità decisero di permetterne lo svolgimento nella zona cattolica della città, ma evitando che giungesse fino al municipio di Derry, come invece previsto dagli organizzatori, anche se questo avrebbe comportato l'insorgere di proteste e sommosse. Per evitare disordini, il Generale [[Robert Ford]], allora Comandante dell'esercito nordirlandese, ordinò che il primo battaglione del reggimento paracadutisti giungesse a Derry per essere impiegato nell'arresto dei possibili rivoltosi.<ref name="Saville2.16-17">{{cita|Saville|volume 1, capitolo 2, paragrafi 15-16}}</ref> L'operazione fu chiamata in codice "Operation Forecast".<ref>{{Cita|Saville|volume 1, capitolo 2, paragrafo 17}}</ref> Il rapporto Saville criticò Ford per aver scelto il reggimento paracadutisti per l'operazione, essendo questo ben noto per un "uso eccessivo della violenza fisica".<ref>{{Cita|Saville|volume 1, capitolo 4, paragrafo 8}}</ref> I paracadutisti arrivarono a Derry in mattinata il giorno della manifestazione e si posizionarono nella città.<ref name="Saville3.1">{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafo 1}}</ref> Il brigadiere Pat MacLellan era il comandante dell'operazione ed emanava gli ordini dal presidio militare denominato [[Ebrington Barracks]], dando ordini al tenente colonnello [[Derek Wilford]], comandante del reggimento, che a sua volta dava ordini al Maggiore [[Ted Loden]], a capo dell'unità che lanciò l'operazione di arresti.
Cinque vittime inoltre furono colpite alle spalle<ref>[http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/mcclean.htm Extracts from 'The Road to Bloody Sunday' by Dr. Raymond McClean] Ultimo accesso 16 febbraio 2007.</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2002/gennaio/30/Ricorda_con_rabbia_Quella_domenica_co_0_0201301797.shtml Alessio Altichieri, ''Ricorda con rabbia. Quella domenica di sangue a Belfast''], il Corriere della Sera, 30 gennaio 2002</ref>. Nel 2003 un ex paracadutista britannico ammise di aver sparato, uccidendolo, a un manifestante che agitava un fazzoletto bianco<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/10/03/bloody-sunday-confessione-choc.html ''Bloody Sunday, confessione choc''], la Repubblica, 3 ottobre 2003</ref>.
== Eventi della giornata ==
[[File:Rossville_flats,_Bogside_-_geograph.org.uk_-_1306695.jpg|miniatura|Il Bogside nel 1981, affacciato sull'area in cui molte vittime furono raggiunte dai proiettili. Sulla destra dell'immagine c'è il lato sud dei Rossville Flats, ed in secondo piano il Glenfada Park.]]
I protestanti avevano pianificato di marciare dal Bishop's Field, nel complesso residenziale di Creggan, sino al municipio nel centro della città, dove si sarebbe tenuto il raduno. La marcia partì intorno alle 14:45; alla partenza contava dai 10.000 ai 15.000 partecipanti, altri ancora si unirono lungo il percorso.<ref>{{cita|Saville|volume 2, capitolo 14}}</ref> Lord Widgery, nel corso del suo ormai screditato processo,<ref>{{cita news|url=http://www.irishtimes.com/pubblicazione/ireland/2010/0616/1224272613911.html|titolo=Relief and vindication in Derry at findings in 5,000-page report|pubblicazione=The Irish Times|accesso=26 marzo 2011|data=6 giugno 2010|dataarchivio=4 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110304063347/http://www.irishtimes.com/pubblicazione/ireland/2010/0616/1224272613911.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/northernireland/7827351/Bloody-Sunday-soldiers-should-face-trial-but-not-jail-families-say.html|titolo=Bloody Sunday: soldiers should face trial but not jail, families say|pubblicazione=The Telegraph|accesso=26 marzo 2011|città=Londra|nome=John|cognome=Bingham|nome2=Rosa|cognome2=Prince|nome3=Thomas|cognome3=Harding|data=14 giugno 2010|dataarchivio=17 giugno 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100617030613/http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/northernireland/7827351/Bloody-Sunday-soldiers-should-face-trial-but-not-jail-families-say.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=http://debates.oireachtas.ie/dail/1997/02/06/00031.asp|titolo=Written Answers. – Bloody Sunday Inquiry|editore=House of the Oireachtas|accesso=26 marzo 2011|dataarchivio=14 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111214141803/http://debates.oireachtas.ie/dail/1997/02/06/00031.asp|urlmorto=no}}</ref> sostenne che ve ne fossero soltanto dai 3.000 ai 5.000.<ref>{{cita news|url=http://www.express.co.uk/news/uk/181194/Bloody-Sunday-march-that-led-to-deadly-clashes|titolo=Bloody Sunday: march that led to deadly clashes|cognome=Flanagan|nome=Padraic|pubblicazione=Sunday Express|città=Londra|data=16 giugno 2010|accesso=29 gennaio 2017|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202121631/http://www.express.co.uk/news/uk/181194/Bloody-Sunday-march-that-led-to-deadly-clashes|urlmorto=no}}</ref>


La marcia si fece strada lungo William Street, ma quando si avvicinò al centro, il percorso fu bloccato dalle barriere dell'esercito britannico. Gli organizzatori ridiressero la marcia verso Rossville Street, intendendo svolgere il raduno presso il [[Free Derry Corner]]. In ogni caso, alcuni si staccarono dalla marcia e cominciarono a lanciare pietre contro i soldati che presidiavano le barriere. Questi ricorsero ai proiettili di gomma, al [[gas CS]] ed ai cannoni ad acqua.<ref>{{Cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafi 5-7}}</ref> Simili scontri tra giovani e soldati erano comuni ed i testimoni dichiararono comunque che gli scontri non furono molto intensi.<ref>{{cita libro|autore=Peter Pringle & Philip Jacobson|titolo=Those Are Real Bullets, Aren't They?|città=London|editore=Fourth Estate|anno=2000|isbn=1-84115-316-8|pagina=100|citazione=the level of rioting was no greater than usual – and no petrol bombs or nail bombs were being thrown.}}</ref>
I militari avevano l'ordine di disperdere la folla ma iniziarono a sparare contro i manifestanti in quanto, come da loro riferito successivamente, avevano sentito colpi d’arma da fuoco partire dalla folla, circostanza non suffragata da altre testimonianze.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2010/05/27/la-verita-sulla-bloody-sunday/|titolo=La verità sul Bloody Sunday?|sito=Il Post|data=2010-05-27|lingua=it-IT|accesso=2021-02-16}}</ref>


Alcuni tra la folla notarono che dei paracadutisti occupavano un palazzo fatiscente di tre piani affacciato su William Street e cominciarono a bersagliarne le finestre con pietre e sassi. Intorno alle 15:55, i paracadutisti aprirono il fuoco. Due civili, Damien Donaghy e John Johnston, furono colpiti e feriti mentre erano in piedi nel terreno abbandonato antistante alla palazzina. Questi furono i primi veri colpi esplosi.<ref name="saville15">{{Cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafi 8-10}}</ref> I soldati sostennero, in seguito, che Donaghy stesse impugnando un oggetto cilindrico di colore nero,<ref>{{cita libro|autore=Peter Pringle|autore2=Philip Jacobson|titolo=Those Are Real Bullets, Aren't They?|città=London|editore=Fourth Estate|anno=2000|isbn=1-84115-316-8|pagina=116|citazione=Seconds after the corporal fired, he would say that he spotted the same man with a black cylindrical object in one hand strike what appeared to be a match against the wall. Johnston was standing a few feet from Donaghy. One of the bullets sliced through his right thigh.}}</ref> ma il rapporto Saville concluse che tutti gli uomini colpiti erano disarmati.<ref>{{cita news|url=https://www.theguardian.com/uk/2010/jun/15/bloody-sunday-inquiry-key-findings|titolo=Bloody Sunday inquiry: key findings|cognome=Siddique|nome=Haroon|cognome2=French|nome2=Megan|pubblicazione=The Guardian|città=London|data=15 giugno 2010|accesso=29 gennaio 2017|dataarchivio=21 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161221110343/https://www.theguardian.com/uk/2010/jun/15/bloody-sunday-inquiry-key-findings|urlmorto=no}}</ref>
===Dopo la strage===


Alle 16:07 venne ordinato ai paracadutisti di oltrepassare le barriere ed arrestare i rivoltosi. I militari, a piedi o a bordo di veicoli corazzati, inseguirono le persone lungo Rossville Street spingendosi fino a Bogside. Due persone vennero investite. MacLellan aveva ordinato che solo una compagnia di paracadutisti fosse mandata oltre le barriere, a piedi, e che non inseguisse le persone per Rossville Street. Wilford disobbedì all'ordine: non fu fatta alcuna distinzione tra i rivoltosi ed i manifestanti pacifici.<ref name="saville15" /> In seguito, emersero numerose testimonianze su paracadutisti che colpivano le persone, le bastonavano con i [[Calcio (armi)|calci]] dei fucili, sparavano contro di loro proiettili di gomma a distanza ravvicinata, le insultavano o minacciavano di ucciderle. Il rapporto Saville confermò che i soldati «usarono una forza eccessiva durante gli arresti [...] ed aggredirono quanti erano sotto la loro custodia, senza alcuna motivazione ragionevole».<ref>{{cita|Saville|volume 3, capitolo 44}}</ref>
La prima conseguenza della strage fu che nei quartieri cattolici di [[Derry]] e di altre città nordirlandesi molte persone vollero unirsi all'[[Provisional Irish Republican Army|IRA]] tanto che l'organizzazione ebbe dei problemi ad assorbire tutte le reclute. Londra richiese al Primo Ministro nordirlandese, il protestante unionista B. Faulkner, i poteri in materia di ordine pubblico e giustizia, ma al rifiuto di questi emanò una norma (detta "direct rule", governo diretto) con la quale scioglieva il governo e il parlamento locali ed agiva direttamente, accrescendo ulteriormente da un lato la tensione e dall'altro i poteri dell'esercito e della polizia.
Un gruppo di paracadutisti si posizionò nei pressi di un muretto a circa 70 metri di distanza da una barricata che si estendeva lungo Rossville Street. C'era gente vicino alla barricata e qualcuno tirava sassi verso i soldati, ma nessuno era abbastanza vicino per colpirli.<ref>{{cita|Saville|volume 5, capitolo 70, paragrafo 20}}</ref> I soldati aprirono il fuoco verso la barricata, uccidendo sei persone e ferendone una settima.<ref>{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafi 30-32}}</ref>


Molte persone si rifugiarono o vennero inseguite nel parcheggio dei Rossville Flats. Quest'area era simile a un cortile, circondata su tre lati da appartamenti a più piani. I soldati aprirono il fuoco, uccidendo un civile e ferendone altri sei.<ref>{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafo 27}}</ref> La vittima, un uomo di nome Jackie Duddy, fu sparata alle spalle mentre correva di fianco al prete [[Edward Daly]].<ref name="CAINBS">{{cita web | titolo = ''Bloody Sunday', Derry 30 January 1972 - Circumstances in Which People were Killed | url = http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/circum.htm | sito = CAIN Web Service | accesso = 16 maggio 2007 | dataarchivio = 6 agosto 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110806100228/http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/circum.htm | urlmorto= no }}</ref>
Una commissione d'inchiesta governativa, affidata a Lord Widgery, fu nominata per valutare i fatti del ''Bloody Sunday''. Questa commissione non comminò alcuna condanna, accogliendo pienamente la tesi difensiva dei militari, secondo i quali questi non avrebbero attaccato per primi, ma avrebbero solamente risposto al fuoco. Dell'accaduto, pur se definito unanimemente "[[strage]]", non furono rintracciate responsabilità penali. Sembra invece sempre più certo che nessuno dei dimostranti fosse armato. Molti studiosi hanno sostenuto che l'istituzione della commissione Widgery sia stata il frutto di una frenetica trattativa fra il governo di Londra e i dirigenti dell'[[Provisional Irish Republican Army|IRA]], e la tesi sembrerebbe trovare ulteriori conferme nella registrazione dell'incremento dell'attività militare dell'esercito clandestino (si suppone per ritorsione) dopo il verdetto assolutorio.


Un altro gruppo di persone si rifugiò nel parcheggio di Glenfada Park. Anche quest'area era una sorta di cortile circondato da appartamenti. Anche qui i soldati aprirono il fuoco, a circa 40 metri di distanza. Ci furono due vittime civili e almeno quattro feriti.<ref>{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafi 34-35}}</ref> Secondo il rapporto Saville, è "probabile" che almeno un soldato abbia sparato indiscriminatamente sulla folla dal fianco, senza mirare.<ref>{{cita|Saville|volume 6, capitolo 102, paragrafo 18}}</ref> I paracadutisti attraversarono il parcheggio e uscirono dalla parte opposta. Alcuni uscirono dall'angolo sud-ovest del parcheggio, dove colpirono mortalmente due civili. Gli altri soldati uscirono dall'angolo sud-est e spararono ad altri quattro civili, uccidendone due.<ref>{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafi 37-39}}</ref>
Altre ipotesi sono state avanzate, cui si attribuisce minor credito, e una vorrebbe che il Bloody Sunday fosse più o meno stato intenzionalmente attuato, per provocare una reazione emotiva generale che potesse giustificare una repressione armata definitiva. Per quanto non inverosimile, e quindi non da escludersi a priori, questa teoria non tiene conto delle pesanti ripercussioni effettivamente prodottesi presso l'opinione pubblica già in madrepatria, dove la privazione di alcuni diritti costituzionali provocò ulteriore (e grave) dissenso, anche perché la discussa norma non era stata pubblicizzata come d'ordinario, e di conseguenza molti inglesi non ne erano perciò a conoscenza prima d'allora, il che evocò una prevedibile ondata di simpatia, quasi di vicinanza nel cordoglio, per gli irlandesi.


Trascorsero circa dieci minuti dall'entrata dei soldati nel Bogside all'uccisione dell'ultimo civile.<ref>{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafo 41}}</ref> Più di 100 colpi furono esplosi dai soldati. <ref name="12-years">{{cita news |url=https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/northernireland/7831441/Bloody-Sunday-the-shooting-lasted-an-hour-the-inquiry-took-12-years.html |titolo=Bloody Sunday: the shooting lasted an hour, the inquiry took 12 years |cognome=Kirkup |nome=James |pubblicazione=Daily Telegraph |città=Londra |data=16 giugno 2010 |accesso=29 gennaio 2017 |dataarchivio=2 febbraio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202130316/http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/northernireland/7831441/Bloody-Sunday-the-shooting-lasted-an-hour-the-inquiry-took-12-years.html |urlmorto=no }}</ref>
Si ritiene che, con il passare del tempo, l'eccidio del ''Bloody Sunday'' abbia radicalizzato la popolazione repubblicana e cattolica dell'Irlanda del Nord, spostandone i consensi dalle organizzazioni pacifiche all'[[Provisional Irish Republican Army|IRA]], e facendone mutare le rivendicazioni dal riconoscimento dei propri diritti civili e politici all'indipendenza dal Regno Unito con contestuale riunificazione dell'Irlanda.


Alcuni dei feriti ricevettero i primi soccorsi da civili volontari, sul posto o dopo essere stati condotti nelle abitazioni vicine. Furono trasportati in ospedale a bordo di autovetture civili o in ambulanze, le prime delle quali arrivarono alle 16:28. I tre ragazzi uccisi lungo la barricata furono invece portati in ospedale dai paracadutisti. I testimoni affermano che i paracadutisti sollevarono i corpi delle vittime per le mani e per i piedi e li caricarono nel retro dei loro [[Veicolo trasporto truppe|mezzi corazzati]] come fossero solamente "carne da macello". Il rapporto Saville ritenne queste testimonianze "un'accurata descrizione di ciò che accadde", sostenendo che i paracadutisti "potevano, certo, essersi sentiti in pericolo, ma questo, a nostro avviso non può costituire per loro una giustificazione".<ref>{{cita|Saville|volume 7, capitolo 122, paragrafi 290-293}}</ref>
===Eventi successivi===
===Vittime===
[[File:Bloody Sunday memorial.jpg|thumb|''Memorial'', il monumento a memoria nel ''Bogside'' di Derry]]
Come già riportato, in tutto i paracadutisti colpirono ventisei persone;<ref name="CAIN names"/><ref name="CAINBS" /> tredici morirono il giorno stesso e un altro morì quattro mesi dopo a causa delle ferite riportate. Le vittime furono uccise in quattro zone principali: presso la barricata di macerie nei dintorni di Rossville Street, nel parcheggio dei Rossville Flats (sul lato nord degli appartamenti), nel parcheggio del Glenfada Park e nel piazzale dei Rossville Flats (sul lato sud degli appartamenti).<ref name="CAINBS" />


Tutti i soldati responsabili affermavano con insistenza di aver sparato, e colpito, solo chi era armato o lanciava bombe. Nessuno dichiarò di aver mancato il proprio bersaglio o di aver colpito una persona diversa per errore. Il Rapporto Saville concluse però che tutti questi colpi erano stati in realtà rivolti a gente disarmata che non rappresentava una seria minaccia e che nessuno dei soldati sparò in risposta ad attacchi, o avvisaglie di attacchi, da parte di uomini armati o lanciatori di bombe. Non ci fu nessun avvertimento prima che i soldati aprissero il fuoco.<ref name="gov.uk"/>
La campagna dell'[[Provisional Irish Republican Army|IRA]] contro l'occupazione britannica dell'Irlanda del Nord era in corso già da due anni, e l'eco dell'evento incoraggiò l'arruolamento nell'organizzazione.<ref>{{Cita libro|autore=Peter Pringle & Philip Jacobson|titolo=Those Are Real Bullets, Aren't They?|anno=2000|editore=Fourth Estate|città=Londra|isbn=1-84115-316-8}} P. 293: "Youngsters who had seen their friends die that day flocked to join the IRA..."</ref> La Domenica di sangue resta tra gli eventi più significativi della storia recente dell'[[Irlanda del Nord]], probabilmente anche perché avvenuta sotto gli occhi di telecamere e giornalisti.<ref name="McCann" />


Le vittime, elencate nell'ordine in cui sono state uccise, furono:
Il governo britannico condusse due inchieste:
* Il "Widgery Tribunal", tenutosi in seguito al verificarsi dei fatti, prosciolse largamente l'autorità ed i soldati britannici da ogni colpa, ma fu da più parti criticato come un "insabbiamento"<ref>{{Cita web|url=http://www.irishdemocrat.co.uk/features/more-butcher-than-grocer/|titolo=More 'butcher' than 'grocer'|autore=David Granville|editore=''[[The Morning Star]]''|data=28 luglio 2005|accesso=18 maggio 2007}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://politics.guardian.co.uk/kelly/comment/0,,1136486,00.html|titolo=Schooled in scandal|autore=Nick Cohen|editore=''[[The Guardian]]''|data=1º febbraio 2004|accesso=18 maggio 2007}}</ref>, compreso l'ex capo di gabinetto di [[Tony Blair]], Jonathan Powell.
* La "Saville Inquiry", stabilita nel 1998 per gettare nuova luce sui fatti (presieduta da Lord Saville di Newdigate). Il documento - composto da migliaia di pagine - fu fornito al governo inglese a giugno 2010 dopo molti ritardi<ref>{{Cita web|url=http://www.lesenfantsterribles.org/distretto-nord/pericolo-ritardo-per-il-rapporto-saville-sul-bloody-sunday/|titolo=Pericoloso ritardo per il rapporto Saville sul Bloody Sunday|autore=Les Enfants Terribles|editore=''Les Enfants Terribles''|data=22 novembre 2009|accesso=22 novembre 2009}}</ref>. Il 15 giugno 2010 il primo ministro del Regno Unito [[David Cameron]] ha presentato le conclusioni del rapporto a firma di Lord Saville di Newdigate commissionato alcuni anni prima dal Governo britannico, che condanna senza alcuna giustificazione la condotta tenuta in quelle circostanze dall'esercito inglese. Il primo ministro del Regno Unito ha così concluso: «Sono patriottico e non voglio mai credere a niente di cattivo sul nostro Paese, ma le conclusioni di questo rapporto sono prive di equivoci: ciò che è successo il giorno di Bloody Sunday è stato ingiusto e ingiustificabile. È stato sbagliato»<ref>Cfr. qui [http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_15/irlanda-bloody-sunday-rapporto-inglese-cameron_5504a2e6-789b-11df-9d05-00144f02aabe.shtml].</ref>.


* John "Jackie" Duddy, 17 anni. Fu colpito al petto da un proiettile che attraversò la spalla mentre scappava dai soldati nel parcheggio dei Rossville Flats.<ref name="CAINBS" /> Tre testimoni dissero di aver visto un soldato sparare deliberatamente contro il giovane in fuga.<ref name="CAINBS" /> Duddy è la prima vittima del Bloody Sunday<ref name="CAINBS" /> e sia il Rapporto Saville che l'inchiesta Widgery conclusero che era disarmato.<ref name="CAINBS" />
Nel Bogside, il quartiere di Derry in cui avvenne la strage, è nel frattempo stata creata un'importante raccolta di ''[[murale]]s'', con finalità di memoria di questo e di altri fatti di sangue connessi al conflitto; il più famoso descrive [[Edward Daly]] (successivamente ai fatti, vescovo cattolico della città, noto anche per le sue coraggiose prese di posizione) mentre collabora al salvataggio dei feriti.
* Michael Kelly, 17 anni. Colpito allo [[stomaco]] mentre si trovava vicino alla barricata presso Rossville Street. Sia il Rapporto Saville che l'inchiesta Widgery affermarono che Kelly era disarmato e<ref name="CAINBS" /> la il Rapporto Saville aggiunse che fu il 'Soldato F' a sparargli.<ref name="CAINBS" />
* Hugh Gilmour, 17 anni. Sparato mentre scappava dai soldati vicino alla barricata (in Rossville Street).<ref name="CAINBS" /> Il proiettile gli attraversò il gomito sinistro fino a raggiungere il petto. <ref>{{cita|McCann|pp. 123–124}}</ref> L'inchiesta condotta da Lord Widgery dimostrò che una fotografia scattata pochi istanti dopo che Gilmour fu colpito<ref>{{cita|McCann|p. 123}}</ref> conferma le testimonianze che lo dichiarano disamato.<ref name="WIDGERY" /> Il Rapporto Saville dichiarò che a sparare fu il soldato semplice noto come 'Private U'.<ref name="CAINBS" />
* William Nash, 19 anni. Colpito al petto nei pressi della barricata (in Rossville Street).<ref name="CAINBS" /> Altre tre persone furono sparate mentre presumibilmente giungevano in suo soccorso, incluso suo padre Alexander Nash.<ref name=savillechapter86>{{cita|Saville|Volume 5, capitolo 86, paragrafi 360–364}}</ref>
* John Young, 17 anni. Sparato al volto presso la barricata (in Rossville Street), pare mentre si trovava rannicchiato e si dirigeva in aiuto di William Nash.<ref name=savillechapter86/>
* Michael McDaid, 20 anni. Sparato al volto presso la barricata (in Rossville Street), pare mentre si trovava rannicchiato e si dirigeva in aiuto di William Nash.<ref name=savillechapter86/>
* Kevin McElhinney, 17 anni. Colpito alle spalle vicino alla barricata (in Rossville Street) mentre strisciando tentava di mettersi in salvo.<ref name="CAINBS" />
* James "Jim" Wray, 22 anni. Sparato alle spalle mentre scappava dai soldati nel parcheggio del Glenfada Park e sparato nuovamente sempre alle spalle una volta caduto a terra ormai già ferito a morte. Alcuni testimoni, che non furono chiamati dalla commissione d'inchiesta Widgery, hanno affermato che stava gridando che non riusciva a muovere le gambe prima di venire colpito la seconda volta. Il Rapporto Saville dichiarò che a spararlo fu il 'Soldato F'.<ref name="CAINBS" />
* William McKinney, 26 anni. Sparato alle spalle mentre tentava di scappare attraverso il parcheggio del Glenfada Park.<ref>{{cita|Saville|Volume 6}}</ref> Il Rapporto Saville dichiarò che a spararlo fu il "Soldato F".<ref name="CAINBS" />
* Gerard "Gerry" McKinney, 35 anni. Sparato al petto presso Abbey Park da un soldato, identificato come il soldato semplice noto come "Private G", che correndo attraverso un vicolo da Glenfada Park lo sparò a pochi metri di distanza. Dei testimoni hanno riportato che, quando vide il soldato, McKinney si fermò, alzò le braccia e prima di essere freddato gridò "Non sparate! Non sparate!". Presumibilmente il proiettile ha attraversato il suo corpo fino a raggiungere e ferire mortalmente Gerard Donaghy alle spalle.<ref name="CAINBS" />
* Gerard "Gerry" Donaghy, 17 anni. Sparato allo stomaco presso Abbey Park mentre si trovava dietro a Gerard McKinney: sembra che entrambi siano stati raggiunti dallo stesso proiettile. Alcuni che assistettero alla scena portarono Donaghy in una casa nelle vicinanze dove un medico lo visitò e ispezionò le tasche per poterlo identificare. Due dei presenti tentarono di portarlo all'ospedale, ma l'auto fu bloccata da un posto di blocco dell'esercito britannico che ordinò loro di abbandonare il veicolo. Donaghy fu condotto poi da un soldato fino al Regimental Aid Post (una postazione di primo soccorso militare), dove un ufficiale medico militare ne dichiarò la morte. Poco dopo, alcuni soldati ritrovarono quattro [[bomba a mano|bombe a mano]] nelle sue tasche, ma nessuno, né i civili che l'avevano perquisito, né il soldato che lo condusse alla postazione militare, né l'ufficiale medico militare, disse di aver visto alcuna bomba. Ciò ha portato a sostenere che i soldati avessero messo le bombe su Donaghy per giustificare gli omicidi. Tuttavia, Donaghy era un membro di [[Fianna Éireann]], un movimento giovanile collegato all'IRA.<ref name="CAINBS" /> L'informatore della polizia Parry Ward<ref>{{cita web|url=https://www.derryjournal.com/news/death-of-informer-1-2143992|titolo=Death of 'informer'|sito=Derryjournal.com|accesso=14 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190331092559/https://www.derryjournal.com/news/death-of-informer-1-2143992|dataarchivio=31 marzo 2019|urlmorto=si}}</ref> testimonio per il rapporto Saville di avergli dato due bombe con chiodi alcune ore prima che venisse sparato.<ref name="INNES">{{cita news | titolo = McGuinness is named as bomb runner | autore = John Innes | url = http://news.scotsman.com/topics.cfm?tid=628&id=1161662003 | pubblicazione = The Scotsman | città = Edinburgo | data = 21 ottobre 2003 | accesso = 18 maggio 2007 | dataarchivio = 17 maggio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070517040723/http://news.scotsman.com/topics.cfm?tid=628&id=1161662003 | urlmorto = no }}</ref> Il rapporto ha concluso che le bombe erano probabilmente nelle sue tasche quando fu sparando, ma che in quel momento non stava comunque per lanciarle e che non furono il motivo dello sparo: invece, "stava provando a scappare dai soldati".<ref name="CAINBS" />}}
[[File:Patrick Doherty Belt.jpg|thumb|Cintura indossata da Patrick Doherty. La tacca visibile nella parte superiore fu causata dal proiettile che lo uccise.<ref>{{cita web |url=http://www.derryjournal.com/journal/Superb-new-look-for-Museum.4816245.jp?articlepage=2 |urlarchivio=https://archive.today/20120605013415/http://www.derryjournal.com/journal/Superb-new-look-for-Museum.4816245.jp?articlepage=2 |urlmorto=si |dataarchivio=5 giugno 2012 |titolo=Superb new look for Museum of Free Derrya |editore=Derryjournal.com |accesso=17 giugno 2010 }}</ref>]]
* Patrick Doherty, 31 anni. Sparato alle spalle mentre strisciava tentando di mettersi in salvo nel parcheggio dei Rossville Flats. Il Rapporto Saville concluse che fu sparato dal 'Soldato F', proveniente da Glenfada Park.<ref name="CAINBS" /> Doherty fu fotografato alcuni attimi prima e dopo la sua morte dal giornalista francese [[Gilles Peress]], e nonostante il "Soldato F" avesse dichiarato di aver sparato ad un uomo armato di pistola, l'inchiesta Widgery evidenziò che le foto mostravano Doherty disarmato; anche le perizie sulla sua mano per verificare resti di polvere da sparo diedero esito negativo.<ref name="CAINBS" /><ref>{{cita news | titolo = Inquiry urged to identify soldiers | url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/2004398.stm | pubblicazione = BBC News | data = 23 maggio 2002 | accesso = 16 maggio 2007 | dataarchivio = 18 dicembre 2002 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20021218045607/http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/2004398.stm | urlmorto = no }}</ref>
* Bernard "Barney" McGuigan, 41 anni. Sparato dietro la nuca mentre usciva dal suo riparo per aiutare Patrick Doherty, nonostante stesse sventolando un fazzoletto bianco per segnalare le sue intenzioni pacifiche.<ref name="WIDGERY">{{cita web | titolo = Widgery Report | url = http://cain.ulst.ac.uk/hmso/widgery.htm | sito = CAIN Web Service | editore = [[Università dell'Ulster]] | accesso = 18 maggio 2007 | dataarchivio = 23 settembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110923121509/http://cain.ulst.ac.uk/hmso/widgery.htm | urlmorto = no }}</ref><ref name="CAINBS" /> Il Rapporto Saville dichiarò che fu sparato dal "Soldato F".<ref name="CAINBS" />
* John Johnston, 59 anni. Colpito alla gamba e alla spalla sinistra in William Street 15 minuti prima che iniziasse la sparatoria.<ref name="CAINBS" /><ref name="taylor">{{cita|Brits|p. 96}}</ref> Johnston non prendeva parte alla marcia, ma stava andando a trovare un amico a Glenfada Park.<ref name="taylor" /> Morì il 16 giugno 1972; la sua morte fu attribuita alle ferite riportate quel giorno e fu l'unico a non morire immediatamente o subito dopo il ferimento.<ref name="CAINBS" />
==Conseguenze==
[[File:Bloody Sunday Banner and Crosses.jpg|thumb|left|Striscione e croci portate dalle famiglie delle vittime durante la marcia annuale di commemorazione]]
Tredici persone furono sparate e uccise e un altro uomo morì in seguito per le ferite riportate.<ref>{{cita news |url=https://www.bbc.co.uk/news/10138851 |titolo=The victims of Bloody Sunday |pubblicazione=BBC News |data=15 giugno 2010 |accesso=29 gennaio 2017 |dataarchivio=22 aprile 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170422072029/http://www.bbc.co.uk/news/10138851 |urlmorto=no }}</ref> La posizione ufficiale dell'Esercito britannico, sostenuta il giorno dopo nella Camera dei Comuni dal [[Segretari di Stato per gli affari interni del Regno Unito|ministro degli interni]] [[Reginald Maudling]], fu che i paracadutisti avessero reagito agli attacchi di alcuni sospetti membri dell'IRA che utilizzavano armi e bombe a chiodi.<ref name="hansard">{{cita web |titolo=Northern Ireland - Volume 830|url=https://hansard.parliament.uk/commons/1972-01-31/debates/aff9120c-20d1-44f5-a369-a9b721750ff8/NorthernIreland|sito=[[Hansard]]|editore=[[Parlamento del Regno Unito]]|data=31 gennaio 1972|}}</ref> A parte i soldati, tutti i testimoni oculari - compresi coloro che avevano partecipato alla marcia, i residenti e i giornalisti britannici e irlandesi - sostennero invece che i soldati avessero sparato su una folla disarmata o mirato alla gente in fuga e a coloro che prestavano soccorso ai feriti. Nessun soldato britannico rimase ferito dagli spari o riportò ferite, né furono recuperati proiettili o bombe a chiodi a sostegno delle loro affermazioni.


Il 2 febbraio 1972, giorno in cui dodici delle vittime vennero sepolte, ci fu uno sciopero generale nella Repubblica d'Irlanda, il più grande di questo tipo in Europa dalla [[Seconda Guerra Mondiale]], in rapporto alla popolazione.<ref>{{cita news|url=http://www.irishtimes.com/opinion/bloody-sunday-helped-reconcile-southern-nationalists-to-partition-1.453388|titolo=Bloody Sunday helped reconcile Southern nationalists to partition|pubblicazione=Irish Times|accesso=26 settembre 2015|dataarchivio=27 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927120220/http://www.irishtimes.com/opinion/bloody-sunday-helped-reconcile-southern-nationalists-to-partition-1.453388|urlmorto=no}}</ref> Si tennero delle celebrazioni commemorative nelle chiese cattoliche, protestanti e nelle sinagoghe di tutta la Repubblica. Lo stesso giorno, folle inferocite diedero fuoco all'ambasciata britannica nei pressi di [[Merrion Square]] a [[Dublino]].<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/february/2/newsid_2758000/2758163.stm|titolo=1972: British embassy in Dublin destroyed|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121125143705/http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/february/2/newsid_2758000/2758163.stm |dataarchivio=25 novembre 2012|sito=BBC News|accesso=1 febbraio 2009|urlmorto=no|data=2 febbraio 1972}}</ref> Le relazioni anglo-irlandesi toccarono uno dei loro minimi storici quando [[Patrick Hillery]], ministro irlandese degli affari esteri, chiese al [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] il coinvolgimento nel conflitto nordirlandese di un contingente di pace dell'ONU.<ref>{{cita libro |cognome=Coogan |nome=Tim Pat |url=https://books.google.com/books?id=33sWKhmPl3UC&pg=PA107 |titolo=The troubles: Ireland's ordeal, 1966–1996, and the search for peace |editore=Palgrave Macmillan |anno=2002 |pagina=107 |isbn=978-1-57098-144-9 |accesso=16 giugno 2010 |dataarchivio=13 gennaio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170113222031/https://books.google.com/books?id=33sWKhmPl3UC&pg=PA107 |urlmorto=no }}</ref>
== Vittime ==


Nei giorni successivi a Bloody Sunday, [[Bernadette Devlin]], nazionalista indipendente membro del Parlamento per la regione del [[Mid Ulster]], espresse la sua rabbia per quelli che percepì come tentativi del Governo Britannico di occultare i resoconti delle sparatorie: lo [[speaker della Camera dei comuni (Regno Unito)|speaker della camera dei comuni]], [[Selwyn Lloyd]], le negava costantemente la possibilità di riferire in Parlamento delle sparatorie a cui aveva assistito in prima persona. Selwyn Lloyd stava espressamente violando la convenzione parlamentare che decretava, invece, che ogni deputato testimone di un incidente in discussione avrebbe avuto l'opportunità di parlarne in Parlamento.<ref>{{cita news |titolo = Daughters of Ireland |autore = Ros Wynne-Jones |url = https://www.independent.co.uk/voices/daughters-of-ireland-1271972.html |pubblicazione = The Independent|data= 9 marzo 1997 |accesso = 6 gennaio 2015 |dataarchivio = 6 gennaio 2015 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150106054019/http://www.independent.co.uk/voices/daughters-of-ireland-1271972.html |urlmorto=no }}</ref><ref name="hansard" /> In seguito, arrivò a schiaffeggiare Reginald Maudling per aver dichiarato che l'Esercito britannico avesse sparato solo per autodifesa.<ref name="bbc1">{{cita news |titolo = 1969: Devlin is youngest-ever woman MP |url = http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/april/17/newsid_2524000/2524881.stm |editore = BBC |data= 17 aprile 1969 |accesso = 2 giugno 2007 |dataarchivio = 23 giugno 2007 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070623151947/http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/april/17/newsid_2524000/2524881.stm |urlmorto=no }}</ref> Ne conseguì la sua temporanea sospensione dal Parlamento.<ref>{{cita news |titolo = Bloody Sunday: the ghosts that won't lie down |autore = David McKittrick |url = https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/bloody-sunday-the-ghosts-that-wont-lie-down-1285161.html |pubblicazione = The Independent |data= 26 gennaio 1997 |accesso = 25 marzo 2020 |dataarchivio = 25 marzo 2020 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200325234416/https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/bloody-sunday-the-ghosts-that-wont-lie-down-1285161.html |urlmorto=no }}</ref>
*'''John''' (''Jackie'') '''Duddy''' (17 anni), ucciso con un colpo al petto nel parcheggio dei ''Rossville Flats'' (un complesso di palazzi di edilizia popolare in Rossville Street). Quattro testimoni affermarono che era disarmato e stava scappando dal reggimento di paracadutisti quando fu ucciso. Tre di loro videro un soldato prendere attentamente la mira sul ragazzo mentre correva. Era zio del pugile irlandese John Duddy.
Nell'agosto del 1973 fu condotta un'[[inchiesta]] sulle morti. Il [[coroner]] della città, Hubert O'Neill, maggiore dell'Esercito britannico in pensione, al termine dell'inchiesta rilasciò una dichiarazione:<ref>{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/chron.htm|'Bloody Sunday', 30 January 1972 – A Chronology of Events|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101206181115/http://cain.ulst.ac.uk/events/bsunday/chron.htm|dataarchivio=6 dicembre 2010|urlmorto=no|sito=CAIN Web Service|data=23 marzo 2006|accesso=27 agosto 2006}}</ref>
*'''Patrick Joseph Doherty''' (31 anni), ucciso da un colpo alle spalle mentre tentava furtivamente di mettersi al riparo nello spiazzo antistante i condomini di Rossville. Doherty fu fotografato ripetutamente dal giornalista francese [[Gilles Peress]] sia prima che dopo la sua morte. Nonostante la testimonianza del "Soldato F" che fece fuoco sull'uomo, perché a sua detta teneva in mano una pistola e stava sparando, fu constatato che le fotografie ritraevano Doherty disarmato, e i test forensi sulla sua mano per verificare resti di polvere da sparo diedero esito negativo.
*'''Bernard McGuigan''' (41 anni), ucciso da un colpo alla nuca dopo che era andato a soccorrere Patrick Doherty. Aveva sventolato un fazzoletto bianco al soldato per indicare le sue intenzioni pacifiche.
*'''Hugh Pious Gilmour''' (17 anni), ucciso da un proiettile che colpì il [[gomito]] entrando poi nel petto, mentre scappava dal reggimento paracadutisti in Rossville Street. Fu constatato che una fotografia scattata alcuni secondi dopo l'uccisione di Gilmour lo mostrava disarmato, e i test per i residui di polvere da sparo diedero esito negativo.
*'''Kevin McElhinney''' (17 anni), colpito alle spalle mentre tentava di mettersi al riparo all'entrata dei ''Rossville Flats''. Due testimoni affermarono che era disarmato.
*'''Michael Gerald Kelly''' (17 anni), colpito allo [[stomaco]] mentre si trovava vicino alla barricata dei ''Rossville Flats''. Fu constatato che era disarmato.
*'''John Pius Young''' (17 anni), colpito alla testa mentre si trovava vicino alla barricata dei ''Rossville Flats''. Due testimoni affermarono che era disarmato.
*'''William Noel Nash''' (19 anni), colpito al petto vicino alla barricata. Testimoni hanno affermato che era disarmato e stava correndo in soccorso di un altro mentre fu ucciso.
*'''Michael M. McDaid''' (20 anni), colpito in faccia quando si trovava vicino alla barricata mentre si stava allontanando dai paracadutisti. La traiettoria del proiettile indicava che potrebbe essere stato ucciso dai soldati appostati sulle mura di Derry.
*'''James Joseph Wray''' (22 anni), ferito e poi colpito nuovamente da vicino mentre si trovava a terra. Alcuni testimoni, che non furono chiamati dalla commissione d'inchiesta di Widgery, hanno affermato che stava gridando che non riusciva a muovere le gambe prima di venire colpito la seconda volta.
*'''Gerald Donaghy''' (17 anni). Colpito allo stomaco mentre tentava di scappare al sicuro verso Glenfada Park e Abbey Park, fu portato in una casa vicina dove fu visitato da un medico. Le sue tasche vennero svuotate per poterlo identificare: una fotografia della polizia fatta più tardi del corpo di Donaghy mostrava [[bomba a mano|bombe a mano]] nelle sue tasche. Né quelli che cercarono nelle sue tasche nella casa, né il medico ufficiale dell'esercito britannico (Soldato 138) che dichiarò la sua morte, dissero di aver trovato ordigni tra i suoi indumenti. Donaghy era membro di Fianna Éireann, un movimento giovanile repubblicano legato all'IRA. Paddy Ward, che depose all'Inchiesta Saville, affermò che aveva dato due bombe a mano a Donaghy alcune ore prima che fosse ucciso.
*'''Gerald''' (''James'') '''McKinney''' (34 anni), ucciso subito dopo Gerald Donaghy. Testimoni affermarono che stava correndo dietro di lui e che si fermò alzando le mani gridando "''Don't shoot! Don't shoot!''" ("''Non sparate! Non sparate!''"), quando vide Donaghy cadere; venne quindi colpito al petto.
*'''William Anthony McKinney''' (27 anni), colpito alle spalle mentre cercava di soccorrere Gerald McKinney (con cui, nonostante avessero il medesimo cognome, non aveva gradi di parentela).
*'''John Johnston''' (59 anni), colpito alla gamba e alla spalla sinistra in William Street 15 minuti prima che iniziasse la sparatoria. Johnston non prendeva parte alla marcia, ma stava andando a trovare un amico a Glenfada Park. Morì 4 mesi e mezzo più tardi. La sua morte fu attribuita alle ferite riportate quel giorno: fu l'unico a non morire immediatamente quel giorno, nonché la vittima meno giovane.


{{citazione|Questa domenica è diventata nota come "Bloody Sunday", e indubbiamente lo è stata. Non era assolutamente necessario. Mi ha colpito il fatto che quel giorno l'Esercito fosse totalmente fuori controllo e che gli uomini sparassero senza pensare a cosa stessero facendo. Hanno sparato a persone innocenti. Queste ultime potranno anche aver partecipato a una marcia che era vietata, ma ciò non giustifica le truppe che cominciarono a sparare indiscriminatamente sulla folla. Senza alcun dubbio, posso dire che si è trattato di un vero e proprio massacro. È stato un massacro.}}
==Influenza culturale==
{{Curiosità}}
Il primo tra tutti a dedicare una canzone a tale drammatico evento è stato [[Paul McCartney]] con "[[Give Ireland Back to the Irish]]", pubblicata il 25 febbraio [[1972]], seguito da [[John Lennon]] nel giugno dello stesso anno, con "[[The Luck of the Irish (brano musicale)|The luck of the Irish]]" nell'album ''[[Some Time in New York City]]''.


===Le sparatorie di Shankill===
Successivamente, nel [[1983]], il gruppo [[U2]] ha dedicato ai fatti la celebre canzone "[[Sunday Bloody Sunday (U2)|Sunday Bloody Sunday]]", presente nell'album ''[[War (U2)|War]]''.
Alcuni mesi dopo il Bloody Sunday, il 1º battaglione del Reggimento paracadutisti, ancora una volta guidato dal colonnello Wilford, fu coinvolto in un'altra sparatoria controversa. Il 7 settembre, i paracadutisti attaccarono il quartier generale dell'[[Ulster Defence Association]] e le abitazioni presenti in [[Shankill Road]], a Belfast. Due cittadini di religione protestante persero la vita e altri civili furono feriti dai colpi dei paracadutisti, che dichiararono di aver risposto ai colpi dei lealisti armati dell'Ulster. Questo evento causò manifestazioni di rabbia da parte dei protestanti del posto e l'UDA dichiarò: "L'Ulster non ha mai visto prima dei tali sadisti patentati e dei tali bugiardi spudorati come i componenti del 1° battaglione. Questi delinquenti dal grilletto facile vanno cacciati dalle strade." Un'unità dell'[[Ulster Defence Regiment]] dell'Esercito britannico si rifiutò di svolgere i propri compiti fino a quando il 1° battaglione non fu ritirato da Shankill.<ref>{{cita libro|cognome=Wood|nome=Ian S.|titolo=Crimes of Loyalty: A History of the UDA|editore=Edinburgh University Press|anno=2006|pagine=104–105}}</ref>


Alla fine del 1972 Wilford, che era a capo dei soldati coinvolti nel Bloody Sunday e nelle sparatorie di Shankill, fu insignito dell'[[Ordine dell'Impero Britannico]] da [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]].<ref name="bbc.co.uk">{{cita news|url=https://www.bbc.co.uk/news/10287463|titolo=Bloody Sunday: Key soldiers involved|pubblicazione=BBC News|accesso=28 settembre 2014|dataarchivio=4 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141004165801/http://www.bbc.co.uk/news/10287463|urlmorto=no}}</ref>
Un altro riferimento si ha nella canzone "The Town I Loved So Well" scritta nel 1973 da Phil Coulter<ref>{{Cita web|url = http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1363&lang=it|titolo = Canzoni contro la guerra - The Town I Loved So Well|accesso = 30 gennaio 2016|sito = www.antiwarsongs.org}}</ref>, dove l'artista parla della sua infanzia nella città e di come soffra nel vederla ridotta "in ginocchio" dall'esercito. Di questa canzone si contano innumerevoli cover di molte band e artisti irlandesi, come [[Luke Kelly]], i [[The Dubliners]] e gli [[The High Kings|High Kings]].
== L'inchiesta Widgery ==
Due giorni dopo i fatti di Bloody Sunday, il Parlamento britannico adottò una risoluzione per la creazione di un commissione di inchiesta che facesse luce sugli scontri a fuoco. Il Primo Ministro [[Edward Heath]] incaricò di occuparsene [[John Widgery|Lord Widgery,]] a quel tempo [[Lord Chief Justice]]. Molti testimoni avevano intenzione di boicottare il processo in quanto non riponevano fiducia nell'imparzialità di Widgery, ma col tempo si convinsero a prenderne parte.


Il rapporto di Widgery fu completato il 10 aprile, in appena dieci settimane, e reso pubblico il 19: nel testo si avvalorò la versione dei fatti dell'Esercito britannico. Tra le prove presentate alla commissione c'erano gli esiti dei test della paraffina, utilizzati per individuare residui di piombo provenienti da armi da fuoco, e si disse che sul corpo di una vittima erano stati trovati ordigni esplosivi riempiti di chiodi. Sugli indumenti di undici vittime i test della paraffina diedero esito negativo; non fu possibile effettuare lo stesso test sugli indumenti delle restanti vittime poiché erano stati già lavati. Ė stato a lungo dibattuto che i residui provenienti da armi da fuoco rinvenuti su alcuni tra i deceduti potessero provenire dal contatto con soldati che avevano spostato alcuni cadaveri. Nel caso di James Wray, per esempio, la presenza di tali residui potrebbe essere facilmente spiegata dal fatto che il suo impiego implicasse il regolare uso di una lega per saldature a base di piombo. Un altro caso è quello di William Nash, ucciso presso la barricata e poi trasportato in un mezzo blindato dai paracadutisti: le tracce sono stati riscontrate solo sulla sua mano destra, nonostante Nash fosse mancino. <ref>{{cita|McCann|pp. 88-89}}</ref>
Nel 2002 il regista [[Paul Greengrass]] ne ha tratto un [[Bloody Sunday (film)|omonimo film]].

La maggior parte dei testimoni oculari contestò le conclusioni del rapporto e lo ritennero un tentativo di insabbiamento. Lo slogan riprodotto sui muri di Derry, "Widgery washes whiter" (tradotto, "Widgery sbianca di più") – un riferimento goliardico alla pubblicità di quegli anni del detersivo in polvere Daz – cristallizzò l'idea sul rapporto di molti nazionalisti.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.com/books?id=ynW7sYN70_MC&q=%22widgery+washes+whiter%22&pg=PA34|titolo=Commemoration and Bloody Sunday: Pathways of Memory|cognome=Conway|nome=B|anno=2010|editore=Palgrave Macmillan|isbn=978-1-349-31032-6|pagina=34|accesso=8 novembre 2020|dataarchivio=10 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210310012450/https://books.google.com/books?id=ynW7sYN70_MC&q=%22widgery+washes+whiter%22&pg=PA34|urlmorto=no}}</ref>

Nonostante alla marcia di protesta ci fossero molti uomini sia dell'Official che della Provisional IRA, si sostiene che essi fossero tutti disarmati, forse in quanto era stato anticipato loro che i paracadutisti avrebbero provato a "stanarli".<ref>{{cita news|titolo=Rumours of plan to clear Bogside are 'nonsense'|autore=David Sharrock|url=https://www.telegraph.co.uk/htmlContent.jhtml?html=/archive/2000/03/30/nuls130.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20020627205642/http://www.telegraph.co.uk/htmlContent.jhtml?html=%2Farchive%2F2000%2F03%2F30%2Fnuls130.html|dataarchivio=27 giugno 2002|pubblicazione=The Daily Telegraph|città=Londra|data=30 marzo 2000|accesso=16 giugno 2010}}</ref> Era stato promesso in anticipo all'organizzatore della marcia e membro del Parlamento [[Ivan Cooper]] che nessun appartenente all'IRA armato si sarebbe trovato nei pressi della marcia. Un paracadutista che testimoniò dinanzi alla commissione d'inchiesta dichiarò che un ufficiale aveva detto loro di aspettarsi uno scontro a fuoco e, come riportato nei verbali d'inchiesta, "We want some kills" (Vogliamo qualche morto).<ref name="g65">{{cita|Geraghty|p. 65}}</ref> In quel contesto, Edward Daly e altri testimoniarono che un uomo aveva sparato in modo casuale con una pistola in direzione dei paracadutisti: costui, identificato in un secondo momento come un membro ufficiale dell'IRA, fu anche fotografato mentre estraeva la pistola, ma non sarebbe stato visto o individuato dai soldati.

Nel 1992, il Primo ministro britannico [[John Major]], rispondendo alla richiesta di [[John Hume]] di una nuova inchiesta pubblica, annunciò: «Il Governo ha precisato nel 1974 che coloro i quali furono uccisi durante Bloody Sunday dovrebbero essere considerati come innocenti di fronte a qualsiasi accusa secondo cui essi sarebbero stati uccisi mentre maneggiavano armi da fuoco o esplosivi».<ref>{{cita libro|autore=Don Mullan|titolo=Eyewitness Bloody Sunday|città=Wolfhound|editore=Printing Press|anno=1997|isbn=0-86327-586-9}}</ref> A Major successe [[Tony Blair]]. Il suo capo di gabinetto, [[Jonathan Powell (aide)|Jonathan Powell]], definì l'inchiesta Widgery un "insabbiamento assoluto e totale".<ref>{{cita news|titolo=McGuinness: there was no need for Bloody Sunday inquiry|autore=Nicholas Watt|url=https://www.theguardian.com/politics/2008/mar/19/northernireland.northernireland3|pubblicazione=The Guardian|città=London|data=19 marzo 2008|accesso=31 dicembre 2012|dataarchivio=7 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141007011250/http://www.theguardian.com/politics/2008/mar/19/northernireland.northernireland3|urlmorto=no|citazione=complete and utter whitewash}}</ref>
== L'inchiesta Saville ==
[[File:Guildhall, Derry.jpg|miniatura|Il municipio di Derry, sede dell'inchiesta]]
Nonostante la richiesta di un'inchiesta pubblica sulle uccisioni espressa da Hume fosse stata respinta da Major, Blair decise in seguito di avviarne una. Così, nel gennaio del 1998 venne istituita una seconda commissione d'inchiesta presieduta da [[Lord Saville|Lord Saville di Newdigate]] per riesaminare i fatti del Bloody Sunday.<ref name="bbchist">{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/history/events/saville_inquiry_into_bloody_sunday|titolo=Saville Inquiry into Bloody Sunday|pubblicazione=BBC History|accesso=29 gennaio 2017|dataarchivio=26 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170226011148/http://www.bbc.co.uk/history/events/saville_inquiry_into_bloody_sunday|urlmorto=no}}</ref> Gli altri giudici coinvolti nell'inchiesta furono [[John Toohey]], ex giudice della [[Corte Suprema dell'Australia]] che si era occupato delle questioni [[Australiani aborigeni|aborigene]] (prese il posto del neozelandese Sir [[Edward Somers]], che per questioni personali aveva abbandonato l'inchiesta nel 2000), e [[William Lloyd Hoyt]], ex presidente della Corte Suprema del [[Nuovo Brunswick]] e membro del [[Canadian Judicial Council]]. Gli interrogatori furono portati a termine nel novembre del 2004, mentre il rapporto fu pubblicato il 15 giugno 2010.<ref name="bbchist" /> Si trattò di un'indagine molto più approfondita rispetto a quella condotta dalla commissione di inchiesta guidata da Widgery, in quanto i testimoni interrogati furono molteplici: dagli abitanti locali a militari, giornalisti e politici. Lord Saville si astenne dal rilasciare dichiarazioni sul rapporto Widgery e ribadì che l'inchiesta Saville era un'inchiesta giudiziaria su Bloody Sunday e non sulle conclusioni della commissione Widgery.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.com/books?id=bkOuCAAAQBAJ&pg=PA52|titolo=Operation Banner: The British Army in Northern Ireland 1969 – 2007|cognome=Van der Bijl|nome=Nick|editore=Pen & Sword Military|isbn=978-1-8441-5956-7|anno=2009|pagine=52–53|accesso=30 gennaio 2017|dataarchivio=15 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215174629/https://books.google.com/books?id=bkOuCAAAQBAJ&pg=PA52|urlmorto=no}}</ref>

Il tenente colonnello Derek Wilford espresse il suo disappunto per la decisione di riaprire l'inchiesta, sottolineando il suo orgoglio per le azioni compiute durante gli eventi di Bloody Sunday.<ref>{{cita news|url=http://www.thefreelibrary.com/I+was+proud+to+lead+the+Paras+on+Bloody+Sunday...don't+dare+say+sorry...-a060659224|titolo=I was proud to lead the Paras on Bloody Sunday...don't dare say sorry for me, Mr Blair.|pubblicazione=Sunday Mirror|accesso=28 settembre 2014|dataarchivio=3 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150903213318/http://www.thefreelibrary.com/I+was+proud+to+lead+the+Paras+on+Bloody+Sunday...don%27t+dare+say+sorry...-a060659224|urlmorto=no|città=Londra|autore=Deborah Sherwood|data=25 gennaio 1998}}</ref> Due anni più tardi, nel 2000, Wilford affermò nel corso di una intervista che "Può anche darsi che qualcosa sia andato storto, nel senso che delle persone innocenti, persone disarmate, siano state ferite o persino uccise. Non si trattò, però, di un'azione malevola intenzionale, ma fu un atto di guerra".<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_depth/northern_ireland/2000/bloody_sunday_inquiry/673039.stm|titolo=BLOODY SUNDAY INQUIRY – Col Wilford: Don't blame my soldiers|pubblicazione=BBC News|accesso=28 settembre 2014|dataarchivio=6 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140506010239/http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_depth/northern_ireland/2000/bloody_sunday_inquiry/673039.stm|urlmorto=no}}</ref> Nel 2007, il generale (all'epoca capitano) Sir [[Mike Jackson|Mike Jackson]], aiutante del Primo battaglione paracadutisti il giorno del Bloody Sunday, disse: "Non ho dubbi sul fatto che siano state uccise persone innocenti".<ref>{{cita news|titolo=Bloody Sunday victims 'innocent'|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/6699729.stm|pubblicazione=BBC News|data=29 maggio 2007|accesso=29 maggio 2007}}</ref> Questa dichiarazione si rivelò essere l’esatto contrario di ciò che aveva con insistenza affermato per più di trent'anni sino ad allora e cioè che le persone uccise quel giorno non fossero innocenti.<ref name="IrishNews">{{cita news|titolo=Bloody Sunday victims innocent says Jackson|pubblicazione=Irish News|città=Belfast|data=29 maggio 2007|pagine=1 e 11}}</ref>

[[Martin McGuinness]], membro anziano del [[Sinn Féin]] e in seguito vice primo ministro dell'Irlanda del Nord, fu chiamato a testimoniare all'inchiesta e dichiarò che all'epoca dei fatti era il comandante in seconda della Brigata di Derry della Provisional IRA e che il giorno della marcia era presente.<ref name="bbchist" /> Durante l’inchiesta Saville si sostenne che McGuinness avesse fornito detonatori per bombe a chiodi il giorno di Bloody Sunday. Paddy Ward affermò che nel gennaio del 1972 era lui il leader dei [[Fianna Éireann]], la sezione giovanile della Provisional IRA. Inoltre, dichiarò che McGuinness e un altro membro anonimo dell'organizazione gli avevano consegnato parti di bombe la mattina del 30 gennaio per assaltare quello stesso giorno gli edifici del centro di Derry. Per tutta risposta, McGuinness respinse le accuse definendole come una "fantasia"; invece, Gerry O'Hara, consigliere del partito del Sinn Féin a Derry, affermò che all’epoca era lui il leader dei Fianna e non Paddy Ward.<ref name="INNES" />
Molti analisti sostengono che il Ministero della Difesa britannico avesse tentato in qualche modo di ostacolare l'indagine.<ref>{{cita news |titolo = Bloody Sunday footage release calls |url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/2710309.stm |pubblicazione = BBC News |data= 30 gennaio 2003 |accesso = 18 maggio 2007 |dataarchivio = 14 marzo 2006 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060314214431/http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/2710309.stm |urlmorto=no }}</ref> Oltre 1000 fotografie e filmati militari che ritraevano l'esercito e gli elicotteri militari originali non sono mai stati mai resi pubblici. Inoltre, le pistole utilizzate dai soldati quel giorno, che potevano essere una prova utile ai fini dell'indagine, furono perse dal Ministero della Difesa, il quale ha dichiarato che furono tutte distrutte. Nonostante ciò, alcune pistole sono state successivamente rinvenute in diversi luoghi (come, ad esempio, in [[Sierra Leone]] e a [[Beirut]]).<ref>{{cita news |titolo = Concern over Bloody Sunday guns |url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/699875.stm |pubblicazione = BBC News |data= 3 aprile 2000 |accesso = 18 maggio 2007 |dataarchivio = 14 marzo 2006 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060314214425/http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/699875.stm |urlmorto=no }}</ref><ref name="Q&A">{{cita news |titolo = Q&A: Bloody Sunday inquiry |url = https://www.theguardian.com/bloodysunday/article/0,2763,1357102,00.html |pubblicazione=The Guardian |città=London |data= 22 novembre 2004 |accesso =18 maggio 2007 |nome=Derek |cognome=Brown}}</ref> <ref>{{cita news |titolo = Riddle of the Derry guns |autore = Philip Jacobson |url = http://www.timesonline.co.uk/tol/life_and_style/article551570.ece |pubblicazione = The Sunday Times |città = London |data= 14 agosto 2005 |accesso = 18 maggio 2007 |dataarchivio = 29 giugno 2011 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110629134212/http://www.timesonline.co.uk/tol/life_and_style/article551570.ece |urlmorto=no }}</ref>

Prima di emettere il verdetto, la commissione d'inchiesta governativa aveva interrogato oltre 900 testimoni in sette anni, dando luogo alla più lunga indagine della storia giudiziaria del Regno Unito.<ref name="Q&A" /> Le spese legali hanno suscitato molte critiche: 195 milioni di sterline furono spesi per il solo rapporto Saville.<ref>{{cita news |url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/10320609.stm|pubblicazione=BBC News |titolo=Bloody Sunday Report Published. |data=15 giugno 2010 |accesso=15 giugno 2010}}</ref>

[[File:Free Derry Bloody Sunday memorial march.jpg|thumb|28 Gennaio 2007, Corteo del 35° anniversario dedicato alle vittime del ''Bloody Sunday'']]
La pubblicazione del rapporto dell'inchiesta era prevista verso la fine del 2009, ma fu rinviata fino al termine delle [[elezioni generali nel Regno Unito del 2010]].<ref name="general election">{{cita news |url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/foyle_and_west/8606048.stm |titolo=Saville Bloody Sunday inquiry delayed until after poll |pubblicazione=[[BBC|BBC News]] |data=6 aprile 2010 |accesso=6 aprile 2010 |dataarchivio=9 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170809174356/http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/foyle_and_west/8606048.stm |urlmorto=no }}</ref>

Il rapporto dell'inchiesta<ref>{{cita|Saville}}</ref> è stato pubblicato il 15 giugno 2010, con questa conclusione: «A causa dei colpi di arma da fuoco da parte dei soldati del primo battaglione Reggimento Paracadutisti durante la "domenica di sangue", 13 persone sono morte e più o meno altrettante persone sono state ferite. Nessuna di queste costituiva una minaccia tale da causare morte o lesioni gravi».<ref>{{cita|Saville|volume 1, capitolo 5}}</ref> Secondo il rapporto Saville, i paracadutisti dell'Esercito Britannico "hanno perso il controllo". La sparatoria è stata fatale sia per i civili in fuga sia per coloro che hanno provato ad aiutare quei civili.<ref name="unarmed">{{cita news|autore=John Bingham, Rosa Prince e Thomas Harding |url=https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/northernireland/7829208/Bloody-Sunday-Inquiry-victims-were-all-unarmed-and-killed-without-justification-says-Saville-report.html |urlarchivio=https://archive.today/20130505053114/http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/northernireland/7829208/Bloody-Sunday-Inquiry-victims-were-all-unarmed-and-killed-without-justification-says-Saville-report.html |urlmorto=si |dataarchivio=5 maggio 2013 |titolo=Bloody Sunday Inquiry: victims were all unarmed and killed without justification, says Bloody Sunday report |data=15 giugno 2010|pubblicazione=The Daily Telegraph |città=London |accesso=15 giugno 2010 }}</ref> Il rapporto ha anche dichiarato che l'Esercito britannico aveva raccontato diverse menzogne per cercare di nascondere le proprie azioni <ref name="unarmed" /> e che i civili non erano stati avvertiti dai soldati della loro intenzione di sparare.<ref name="innocent">{{cita news |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/northern_ireland/10320609.stm |titolo=Bloody Sunday report states those killed were innocent |data=15 giugno 2010 |pubblicazione=BBC News |editore=BBC |accesso=15 giugno 2010 |dataarchivio=15 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100615184801/http://news.bbc.co.uk/2/hi/northern_ireland/10320609.stm |urlmorto=no }}</ref> Contrariamente a quanto asserito precedentemente, il rapporto ha dichiarato che i civili non avevano lanciato né sassi né bombe prima che i soldati aprissero il fuoco e che i civili non costituivano alcuna minaccia.<ref name="unarmed />

Il rapporto ha concluso che un cecchino dell'Official IRA ha sparato sui soldati dell'esercito britannico, sebbene, in base alle prove disponibili, i primi spari furono quelli dell'Esercito britannico, i quali avevano ferito Damien Donaghey e John Johnston. L'inchiesta ha confutato la versione del cecchino, secondo cui questo colpo rappresentava una rappresaglia. Al contrario, ha affermato che il cecchino e un altro membro dell'organizzazione erano già in posizione e, probabilmente, avevano sparato semplicemente perché ne si era presentata l'opportunità.<ref name="SavilleSnipers312">{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3}}</ref> In definitiva, l'inchiesta non ha chiarito con certezza il ruolo di McGuinness a causa della mancanza di prove certe riguardanti i suoi spostamenti. A tal proposito ha concluso che, sebbene lui fosse "impegnato in attività paramilitari" durante il Bloody Sunday e fosse probabilmente armato di una mitragliatrice [[Thompson submachine gun|Thompson]], le prove erano insufficienti e l'unica conclusione plausibile era che «[McGuinness] non era impegnato in alcuna attività che potesse fornire a qualunque soldato una qualsiasi giustificazione per aprire il fuoco».<ref name="SavilleMcGuinness3119">{{cita|Saville|volume 1, capitolo 3, paragrafo 119}}</ref>
==Ripercussioni sull'Irlanda del Nord==
[[File:Bloody Sunday memorial.jpg|thumb|upright|Memoriale del Bloody Sunday a [[Bogside]]]]
[[Harold Wilson]], all'epoca [[Leader dell'opposizione (Regno Unito)|leader dell'opposizione]] alla Camera dei Comuni, ribadì la convinzione per cui un'[[Irlanda unita]] fosse l'unica soluzione plausibile alla conclusione del conflitto nordirlandese.<ref>{{cita libro | cognome = Kaufmann | nome = Eric | titolo = The Orange Order: A Contemporary Northern Irish History | editore = OUP Oxford | data= 17 maggio 2007 | pagine = 77 | url = https://books.google.com/books?id=Omhzj_610d4C&q=Harold+Wilson+united+Ireland++only+possible+solution&pg=PA77 | isbn = 9780199208487 | accesso = 8 novembre 2020 | dataarchivio = 10 marzo 2021 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210310012018/https://books.google.com/books?id=Omhzj_610d4C&q=Harold+Wilson+united+Ireland++only+possible+solution&pg=PA77 | urlmorto = no }}</ref> [[William Craig (Northern Ireland politician)|William Craig]], allora Ministro degli Affari Interni al Parlamento nord-irlandese, suggerì che la parte occidentale di Derry fosse ceduta alla Repubblica d'Irlanda.<ref>{{cita libro | cognome = Wharton | nome = Ken | linkautore = Ken Wharton (writer) | titolo = The Bloodiest anno 1972: British Soldiers in Northern Ireland in Their Own Words | editore = The History Press |data= 21 ottobre 2011 | url = https://books.google.com/books?id=EUU7AwAAQBAJ&q=William+Craig+west+bank+of+Derry&pg=PA46 | isbn = 9780752472980 | pagine = 46 | accesso = 8 novembre 2020 | dataarchivio = 10 marzo 2021 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210310013157/https://books.google.com/books?id=EUU7AwAAQBAJ&q=William+Craig+west+bank+of+Derry&pg=PA46 | urlmorto = no }}</ref>

L'Esercito britannico, una volta schierato in Irlanda del Nord, fu accolto dai cattolici come forza neutrale giunta a proteggerli dalle folle di professione protestante, dalle forze di polizia della RUC (Royal Ulster Constabulary) e dai reparti [[Ulster Special Constabulary|B-Specials]].{{#tag:ref|L<nowiki>'</nowiki>''honeymoon period'', cosi comunemente noto, è terminato all'incirca verso il [[Falls Road Curfew]], il 3 luglio 1970.<ref>{{cita web|http://cain.ulst.ac.uk/othelem/chron/ch70.htm|titolo=A Chronology of the Conflict - 1970|sito=CAIN Web Service|editore=Università dell'Ulster|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514133724/http://cain.ulst.ac.uk/othelem/chron/ch70.htm|dataarchivio=14 maggio 2011 }}</ref> Le B-Specials vennero sciolte e sostituite dall'[[Ulster Defence Regiment]] (UDR) l'1 aprile 1970.}} Dopo gli eventi del Bloody Sunday però molti cattolici si ribellarono allo stesso esercito, non più visto come soccorritore, ma come nemico. I giovani [[Nazionalismo irlandese|nazionalisti]] cominciarono ad essere sempre più attratti dai gruppi repubblicani violenti. Con l’allontanamento dai principi repubblicani e l’avvicinamento al marxismo da parte di gruppi come l'IRA e lo Sinn Féin, la [[Provisional Irish Republican Army|Provisional IRA]] cominciò a guadagnare il consenso dei giovani ostili e neo-radicalizzati.<ref>{{cita news|titolo=Bloody Sunday Victims Deserve Better Than This|data=15 marzo 2019 |url=https://www.thetimes.co.uk/article/bloody-sunday-families-deserve-better-than-this-8sr8pbtfb |pubblicazione=The Times |accesso=16 marzo 2019 |dataarchivio=15 marzo 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190315180315/https://www.thetimes.co.uk/article/bloody-sunday-families-deserve-better-than-this-8sr8pbtfb |urlmorto=no }}</ref>

Nel corso dei successivi vent'anni, la Provisional IRA e altri gruppi repubblicani minori, come l'[[Irish National Liberation Army]], intensificarono le loro campagne armate contro lo Stato e contro tutti coloro che erano considerati al suo servizio. Con la comparsa di organizzazioni paramilitari rivali, sia nella comunità nazionalista/repubblicana che in quella unionista/lealista (come ad esempio, le forse lealiste dell'Ulster Defence Association e dell'Ulster Volunteer Force), il conflitto nordirlandese costò la vita a migliaia di persone.<ref>{{cita web |url=https://www.bbc.co.uk/history/topics/troubles_paramilitaries |titolo=Paramilitaries in the Troubles |sito=BBC History |accesso=29 gennaio 2017 |dataarchivio=22 novembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161122062531/http://www.bbc.co.uk/history/topics/troubles_paramilitaries |urlmorto=no }}</ref>

Il 15 giugno 2010, l'allora Primo ministro del Regno Unito [[David Cameron]], durante il suo discorso sui risultati dell'inchiesta dichiarò alla Camera dei Comuni: "Queste sono conclusioni scioccanti da leggere e sono parole scioccanti da dover dire. Ma non si giustifica l'Esercito britannico difendendo l'indifendibile."<ref>{{cita news |autore=RTÉ News |url=http://www.rte.ie/news/2010/0615/bloodysunday.html |titolo=Bloody Sunday killings 'unjustifiable' |data=15 giugno 2010 |accesso=15 giugno 2010 |dataarchivio=16 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100616210952/http://www.rte.ie/news/2010/0615/bloodysunday.html |urlmorto=no }}</ref> Cameron riconobbe che coloro che erano stati assassinati dai soldati britannici erano disarmati e che fu proprio un soldato britannico a sparare il primo colpo sui civili. Aggiunse, inoltre, che non si trattava di un'azione premeditata, sebbene non avesse senso "cercare di addolcire o equivocare" poiché "quanto accaduto non sarebbe mai e poi mai dovuto accadere". Cameron, infine, si scusò a nome del Governo dicendo di essere "profondamente dispiaciuto".<ref>{{cita news |url=https://www.theguardian.com/commentisfree/2010/jun/15/david-cameron-bloody-sunday-apology |titolo=David Cameron condemns Bloody Sunday killings and makes apology |pubblicazione=The Guardian |città=London |cognome=Stratton |nome=Allegra |data=15 giugno 2010 |accesso=29 gennaio 2017 |dataarchivio=3 gennaio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170103100426/https://www.theguardian.com/commentisfree/2010/jun/15/david-cameron-bloody-sunday-apology |urlmorto=no }}</ref>

Sempre il 15 giugno 2010, Stephen Pollard, avvocato difensore di molti dei soldati, ha affermato che Lord Saville, nella stesura del rapporto successivo all'inchiesta, aveva scelto le prove appositamente per aggravare la posizione degli stessi e che di fatto non c'erano spiegazioni concrete alle conclusioni raggiunte.<ref>{{cita news |autore=Mark Devenport |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/northern_ireland/10320609.stm |titolo=Bloody Sunday killings 'unjustified and unjustifiable' |pubblicazione=BBC News |data=30 gennaio 1972 |accesso=17 giugno 2010 |dataarchivio=15 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100615184801/http://news.bbc.co.uk/2/hi/northern_ireland/10320609.stm |urlmorto=no }}</ref>

Un sondaggio, condotto dalla Angus Reid Public Opinion proprio nel giugno del 2010, ha rilevato che il 61% dei britannici e il 70% dei nordirlandesi vedeva di buon grado le scuse di Cameron relative agli eventi di Bloody Sunday.<ref>{{cita web|autore=Angus Reid Public Opinion |url=http://www.visioncritical.com/wp-content/uploads/2010/06/2010.06.28_Sunday_BRI.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111203194217/http://www.visioncritical.com/wp-content/uploads/2010/06/2010.06.28_Sunday_BRI.pdf |urlmorto=si |dataarchivio=3 dicembre 2011 |titolo=Britons and Northern Irish Welcome PM's Apology for Bloody Sunday |editore=Angus Reid Public Opinion |data=28 giugno 2010 |accesso=28 giugno 2010 }}</ref>

[[File:Parachute Regiment Flag Ballymena.jpg|thumb|Bandiera del Parachute Regiment e Union Flag sventolanti a [[Ballymena]]]]

Nel 2012, un soldato dell'Esercito Britannico in servizio attivo a Belfast è stato accusato di incitamento all'odio da un parente di una delle vittime, in quanto usava i [[social media]] per promuovere slogan settari relativi alle uccisioni, accompagnati inoltre dalla presenza di banner con il logo del reggimento paracadutisti.<ref>{{cita web|url=http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/local-national/bloody-sunday/sack-soldier-for-bloody-sunday-slurs-urges-brother-of-victim-28778498.html |titolo=Sack soldier for Bloody Sunday slurs, urges brother of victim |accesso=17 luglio 2014 |dataarchivio=26 luglio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140726022050/http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/local-national/bloody-sunday/sack-soldier-for-bloody-sunday-slurs-urges-brother-of-victim-28778498.html |urlmorto=no }}</ref>

Nel gennaio del 2013, poco prima dell'annuale marcia di commemorazione del giorno di Bloody Sunday, due bandiere del reggimento paracadutisti fecero la loro comparsa nelle zone lealiste di Fountain, Waterside e Drumahoe, tutte nel territorio di Derry. L'esposizione delle bandiere fu pesantemente criticata dai politici nazionalisti e dai parenti delle vittime di Bloody Sunday.<ref>{{cita news|url=http://www.derryjournal.com/news/local/para-flag-fury-1-4697596|titolo=Para Flag Fury|dataarchivio=21 gennaio 2013|pubblicazione=Derry Journal|data=18 gennaio 2013}}</ref> Anche il Ministero della Difesa condannò questo atto.<ref>{{cita news|url=https://www.newsletter.co.uk/news/army-condemns-irresponsible-disrespectful-use-of-its-flags-1-51745466|titolo=Army condemns 'irresponsible, disrespectful' use of its flags|data=8 giugno 2013|pubblicazione=The News Letter|urlmorto=si}}</ref> Le bandiere furono rimosse e sostituite dalle [[Bandiera del Regno Unito|bandiere del Regno Unito]].<ref>{{cita news|url=http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/local-national/northern-ireland/parachute-regiment-flags-flown-in-derry-as-plans-are-laid-to-target-concert-29016592.html|titolo=Parachute Regiment flags flown in Derry as plans are laid to target concert|pubblicazione=Belfast Telegraph|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150106013352/http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/local-national/northern-ireland/parachute-regiment-flags-flown-in-derry-as-plans-are-laid-to-target-concert-29016592.html|dataarchivio=6 gennaio 2015|data=19 gennaio 2013}}</ref> In vista della stagione delle marce lealiste del 2013, la bandiera del reggimento paracadutisti era apparsa ancora una volta in varie zone dell'Irlanda del Nord, accanto ad altre bandiere lealiste. Nel 2014 i lealisti di [[Cookstown]] issarono le bandiere in segno di opposizione posizionandole in città lungo il percorso di una parata per la [[Saint Patrick's Day|Festa di San Patrizio]].<ref>{{cita web |url=http://www.tyronetimes.co.uk/news/tyrone-news/parachute-regiment-flag-erected-in-cookstown-as-tensions-mount-ahead-of-st-patrick-s-day-1-5938290 |titolo="Parachute regiment flag erected in Cookstown as tensions mount ahead of St Patrick's Day" ''Tyrone Times'' |accesso=17 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150903213319/http://www.tyronetimes.co.uk/news/tyrone-news/parachute-regiment-flag-erected-in-cookstown-as-tensions-mount-ahead-of-st-patrick-s-day-1-5938290 |dataarchivio=3 settembre 2015 |urlmorto=si }}</ref>
==Reazioni dal mondo artistico==

Il primo tra tutti a dedicare una canzone a tale drammatico evento fu [[Paul McCartney]], che aveva origini irlandesi.<ref>{{cita web|http://www.experiencefestival.com/a/Paul_McCartney_-_Early_years/id/5466391|Experience Festival|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080415204834/http://www.experiencefestival.com/a/Paul_McCartney_-_Early_years/id/5466391|dataarchivio=15 aprile 2008}}</ref> con il singolo dal titolo ''[[Give Ireland Back to the Irish]]'': il testo esprime le opinioni del cantante in merito alla questione. McCartney registrò la canzone appena due giorni dopo l'evento ed è uno dei pochi brani che il noto cantante ha rilasciato insieme al gruppo dei [[Wings (gruppo musicale)|Wings]] ad essere stato censurato dalla [[BBC]].<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/5087006.stm|titolo=The seven ages of Paul McCartney|pubblicazione=BBC News|data=17 giugno 2006|accesso=27 agosto 2006|urlarchivio=https://www.webcitation.org/618APmdgs?url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/5087006.stm|dataarchivio=22 agosto 2011}}</ref> Pubblicata il 25 febbraio 1972, fu seguita nel giugno dello stesso anno da due brani di [[John Lennon]], contenuti nell'album ''[[Some Time in New York City]]'': ''[[Sunday Bloody Sunday (John Lennon & Yoko Ono)|Sunday Bloody Sunday]]'', ispirata all'evento, e ''[[The Luck of the Irish (brano musicale)|The Luck of the Irish]]'', che si concentra sul conflitto irlandese in generale. Lennon, che aveva a sua volta origini irlandesi, intervenne anche durante una protesta svoltasi a New York in sostegno delle vittime e delle famiglie colpite dagli eventi di Bloody Sunday.<ref>{{Cita web|http://www.irishabroad.com/YourRoots/Genealogy/irishroots/alltheyneedislovethelennons.asp|All they need is love - the Lennons|autore=Elizabeth Raggi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090223061921/http://www.irishabroad.com/YourRoots/Genealogy/irishroots/alltheyneedislovethelennons.asp|dataarchivio=23 febbraio 2009}}</ref>

[[Geezer Butler]], bassista e compositore dei [[Black Sabbath]], anch'egli di origini irlandesi, scrisse il testo della canzone ''[[Sabbath Bloody Sabbath (brano musicale)|Sabbath Bloody Sabbath]]'', dall'[[Sabbath Bloody Sabbath|omonimo album]] che la band pubblicò nel 1973. Butler dichiarò: "[...] la faccenda del Bloody Sunday era appena avvenuta in Irlanda, quando le truppe britanniche aprirono il fuoco sui dimostranti irlandesi [...] così mi venne in mente il titolo ''Sabbath Bloody Sabbath'', che in un certo senso andava ad indicare il modo in cui la band si sentiva in quel momento, allontanandosi dal management, misto allo stato in cui versava l'Irlanda".<ref>{{cita libro|titolo=Black Sabbath: Doom Let Loose|autore=Martin Popoff|editore=ECW Press|anno=2006|citazione=...the Sunday Bloody Sunday thing had just happened in Ireland, when the British troops opened fire on the Irish demonstrators… So I came up with the titolo 'Sabbath Bloody Sabbath', and sort of put it in how the band was feeling at the time, getting away from management, mixed with the state Ireland was in|isbn=9781550227314}}</ref>

Ancora, la canzone di [[Roy Harper]] ''All Ireland'' tratta dall'album ''[[Lifemask]]'', scritta nei giorni successivi all'evento, è particolarmente critica nei confronti delle forze armate, ma ha una prospettiva a lungo termine per quel che riguarda una possibile soluzione. Nel suo libro ''The Passions of Great Fortune'', Harper conclude il suo commento alla canzone scrivendo "...non deve mai mancare la speranza nel credere che i figli di 'Bloody Sunday', da entrambe le parti, possano crescere nella saggezza".<ref>{{cita libro |url=https://books.google.com/books?id=ybPECQAAQBAJ&pg=PA144 |titolo=A Journey of Art and Conflict: Weaving Indra's Net |nome=David |cognome=Oddie |anno=2015 |editore=Intellect |ISBN=978-1-78320-500-4 |p=144 |accesso=30 gennaio 2017 |dataarchivio=15 febbraio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215172946/https://books.google.com/books?id=ybPECQAAQBAJ&pg=PA144 |urlmorto=no }}</ref>

Un altro riferimento si ha nella canzone ''The Town I Loved So Well'' scritta nel 1973 da Phil Coulter<ref>{{Cita web|url = http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1363&lang=it|titolo = The Town I Loved So Well|accesso = 30 gennaio 2016|sito = Canzoni contro la guerra}}</ref>, dove l'artista parla della sua infanzia nella città e di come soffra nel vederla ridotta "in ginocchio" dall'esercito. Di questa canzone si contano innumerevoli cover di molte band e artisti irlandesi, come [[Luke Kelly]], i [[The Dubliners]] e gli [[The High Kings|High Kings]].

Nel 1983, gli U2 commemorarono l'evento con la celebre [[canzone di protesta]] "[[Sunday Bloody Sunday (U2) |Sunday Bloody Sunday]]", presente nell'album ''[[War (U2)|War]]''.<ref name="popular culture">{{cita news|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/7829154/Bloody-Sunday-in-popular-culture.html|titolo=Bloody Sunday in popular culture|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180202142146/http://www.telegraph.co.uk/culture/7829154/Bloody-Sunday-in-popular-culture.html|dataarchivio=2 febbraio 2018|data=15 Giugno 2010|accesso=20 giugno 2010|urlmorto=no}}</ref>

Anche la canzone ''Minds Locked Shut'' di [[Christy Moore]], presente nell'album ''[[Graffiti Tongue]]'', è incentrata sugli eventi di quella giornata e menziona i nomi dei civili che hanno perso la vita.<ref>{{cita web|url=http://www.christymoore.com/lyrics_detail.php?id=91|titolo=Minds Locked Shut|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927000550/http://www.christymoore.com/lyrics_detail.php?id=91|dataarchivio=27 settembre 2011|sito=christymoore.com|accesso=20 giugno 2010}}</ref>

La band [[celtic metal]] dei [[Cruachan]] trattò della vicenda nella canzone ''Bloody Sunday'' nel suo album del 2002 intitolato ''[[Folk-Lore]]''.<ref>{{cita web|url=http://rock-impressions.com/cruachan_inter1e.htm|titolo=Interview with Keith Fay|autore=Bolther, Giancarlo|editore=Rock-impressions.com|accesso=24 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080303084411/http://www.rock-impressions.com/cruachan_inter1e.htm|dataarchivio=3 marzo 2008|urlmorto=no}}</ref>

Nell'ottobre del 2010, il gruppo [[T with the Maggies]] pubblicò la canzone ''Domhnach na Fola'' (espressione irlandese per Bloody Sunday), scritta da [[Mairéad Ní Mhaonaigh]] e [[Tríona Ní Dhomhnaill]] e compresa nel suo [[T with the Maggies (album)|album di debutto]].<ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/song/domhnach-na-fola-mt0040702147|titolo=T with the Maggies: Domhnach Na Fola|sito=allmusic.com|accesso=29 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202195320/http://www.allmusic.com/song/domhnach-na-fola-mt0040702147|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=no}}</ref>

Fra le poesie, ''Butcher's Dozen'', pubblicata nel 1972 dal poeta irlandese [[Thomas Kinsella]], è una risposta satirica e arrabbiata all'inchiesta della commissione Widgery e agli eventi di Bloody Sunday <ref>{{Cita web|url=http://www.indymedia.ie/article/97120|titolo=Poems of Bloody Sunday: Thomas Kinsella, Seamus Deane|sito=indymedia ireland|accesso=29 Gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202042518/http://www.indymedia.ie/article/97120|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=no}}</ref>, mentre ''Casualty'', apparsa nella raccolta ''Field Work'' del 1981 ad opera del premio Nobel irlandese [[Seamus Heaney]], è un atto di accusa al governo britannico per la morte di un amico nel conflitto nord-irlandese.<ref>{{cita web|url=http://criticalinquiry.uchicago.edu/heaney_in_chicago/|titolo=Heaney in Chicago|accesso=29 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202055228/http://criticalinquiry.uchicago.edu/heaney_in_chicago/|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=no|pubblicazione=Critical Inquiry}}</ref>

Inoltre, un'opera teatrale del 1973, intitolata ''The Freedom of the City'' e scritta dal drammaturgo irlandese [[Brian Friel]], tratta della vicenda dal punto di vista di tre civili.<ref name="popular culture" />

A metà del 2005, l'opera teatrale denominata ''Bloody Sunday: Scenes from the Saville Inquiry'', una drammatizzazione basata sull'Inchiesta Saville, fece il suo debutto a Londra, per poi essere messa in scena anche Derry e Dublino.<ref>{{cita news|autore=Liz Hoggard|url=https://www.theguardian.com/arts/features/story/0,11710,1446221,00.html|titolo=Out of crises, a drama|pubblicazione=The Guardian|città=Londra|data=27 Marzo 2005|accesso=19 Febbraio 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dublinks.com/index.cfm/loc/14/pt/0/spid/85F418D2-6CD9-4669-8A9FA731AF2AB0CC.htm|titolo=Bloody Sunday: Scenes from the Saville Inquiry|accesso=19 Febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081001223059/http://www.dublinks.com/index.cfm/loc/14/pt/0/spid/85F418D2-6CD9-4669-8A9FA731AF2AB0CC.htm|dataarchivio=1 ottobre 2008|urlmorto=sì|sito=Dublinks|anno=2005}}</ref> Lo scrittore e giornalista [[Richard Norton-Taylor]] concentrò quattro anni di testimonianze in due ore di spettacolo nell'allora Tricycle Theatre (oggi [[Kiln Theatre]]). Lo spettacolo ricevette recensioni incoraggianti su tutti i quotidiani britannici, incluso ''[[The Times]]'': "L'ultima ricostruzione del Tricycle di un'inchiesta così importante è la più toccante". Così invece si espresse il ''[[The Daily Telegraph]]'': "Non posso che elogiare questa avvincente produzione [...] un dramma giudiziario eccezionalmente coinvolgente". Il quotidiano ''[[The Independent]],'' invece, giudicò l'opera "Un trionfo necessario".<ref>{{cita web|url=http://www.tricycle.co.uk/htmlnew/whatson/show.php3?id=71|titolo=Bloody Sunday: Scenes from the Saville Inquiry|sito=Tricycle Theatre|accesso=19 Febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050405182630/http://www.tricycle.co.uk/htmlnew/whatson/show.php3?id=71|dataarchivio=5 aprile 2005|anno=2005}}</ref>

Gli eventi di quella giornata sono stati anche riprodotti in due film per la televisione del 2002, ''[[Bloody Sunday (film)|Bloody Sunday]]'' (con [[James Nesbitt]]) e ''[[Sunday (2002 film)|Sunday]]'' di [[Jimmy McGovern]].<ref name="popular culture" />

Infine, l'artista [[Willie Doherty]], nato a Derry, ha realizzato una grande quantità di opere che affrontano i problemi dell'Irlanda del Nord. ''30 gennaio 1972'' si occupa specificamente degli eventi di Bloody Sunday.<ref name="popular culture" /> Nel Bogside, il quartiere di Derry in cui avvenne la strage, è nel frattempo stata creata una vasta raccolta di ''[[murale]]s'', con finalità di memoria di questo e di altri fatti di sangue connessi al conflitto; il più famoso descrive [[Edward Daly]] (successivamente ai fatti, vescovo cattolico della città, noto anche per le sue coraggiose prese di posizione) mentre collabora al salvataggio dei feriti.<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/4563347.stm|titolo=The men behind the murals|lingua=en|data=26 maggio 2005|sito=BBC News}}</ref>


==Note==
==Note==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|titolo=Report of the The Bloody Sunday Inquiry|autore=Lord Saville of Newdigate|autore2=Willian Hoyt|autore3=John Toohey|url=http://report.bloody-sunday-inquiry.org/|data=15 giugno 2010|editore=The Stationery Office|lingua=en|OCLC=1116135856|ISBN=9780102964608|urlarchivio=https://webarchive.nationalarchives.gov.uk/ukgwa/20101017060814/http://report.bloody-sunday-inquiry.org/|dataarchivio=17 ottobre 2010|cid=Saville}}
*{{Cita libro|titolo=Report of the The Bloody Sunday Inquiry|autore=Lord Saville of Newdigate|autore2=Willian Hoyt|autore3=John Toohey|url=http://report.bloody-sunday-inquiry.org/|data=15 giugno 2010|editore=The Stationery Office|lingua=en|OCLC=1116135856|ISBN=9780102964608|urlarchivio=https://webarchive.nationalarchives.gov.uk/ukgwa/20101017060814/http://report.bloody-sunday-inquiry.org/|dataarchivio=17 ottobre 2010|cid=Saville}}
* {{cita libro|titolo=Bloody Sunday in Derry: what really happened|autore=Eamonn McCann|autore2=Maureen Shiels|autore3=Bridie Hannigan|isbn=978-0-863-22274-0|città=Dingle|editore=Brandon|cid=McCann}}
* Eamonn McCann. ''War and an Irish town''. London, Pluto Press, 1993. ISBN 0745307256.
* {{cita libro|autore=Eamonn McCann|titolo=War and an Irish town|città=Londra|editore=Pluto Press|anno=1993|isbn= 9780745307251}}
* Riccardo Michelucci, ''Storia del conflitto anglo-irlandese. Otto secoli di persecuzione inglese'', Bologna, Odoya 2009, ISBN 978-88-6288-045-9
* {{cita libro | cognome = Taylor | nome = Peter | titolo = Brits: The War Against the IRA | editore = Bloomsbury Publishing | anno = 2001 | pagina = 83 | isbn = 9781408854921| oclc = 881284439| url = https://archive.org/details/brits00pete|cid=Taylor}}
* {{cita libro | cognome = Geraghty | nome = Tony | titolo = The Irish War: The Hidden Conflict Between the IRA and British Intelligence | editore = [[Harper Collins]] | anno = 2000 | isbn = 978-0-00-638674-2 | cid = Geraghty}}
* {{cita libro|autore=Riccardo Michelucci|titolo=Storia del conflitto anglo-irlandese. Otto secoli di persecuzione inglese|città=Bologna|editore=Odoya|anno=2009|isbn=978-88-6288-045-9}}


== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
{{collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://news.bbc.co.uk/1/hi/northern_ireland/4563347.stm|I murales del Bogside|lingua=en}}
* {{cita web|url=https://cain.ulster.ac.uk/events/bsunday/bs.htm|titolo=Key Events - 'Bloody Sunday', Derry 30 January 1972|sito=CAIN Web Service|editore=[[Università dell'Ulster]]}}
*{{cita web|http://news.bbc.co.uk/hi/english/static/in_depth/northern_ireland/2000/bloody_sunday/gallery/victims.stm|Le vittime}}


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Versione delle 18:06, 27 gen 2022

Bloody Sunday
TipoSpari sulla folla
Data30 gennaio 1972
LuogoDerry
StatoBandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord
Coordinate54°59′49.08″N 7°19′32.01″W
Responsabili1º battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'Esercito Britannico
Conseguenze
Morti14
Feriti14

Bloody Sunday[1] (letteralmente "Domenica di sangue"), o strage del Bogside,[2] indica la strage avvenuta il 30 gennaio 1972 a Derry, in Irlanda del Nord, durante una marcia di protesta organizzata dalla Northern Ireland Civil Rights Association contro la cosiddetta Operazione Demetrius, che aveva visto l'internamento senza processo di cittadini irlandesi con trascorsi nell'IRA. I soldati del 1º battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'Esercito Britannico, lo stesso implicato nel massacro di Ballymurphy avvenuto alcuni mesi prima,[3] spararono contro una folla di manifestanti disarmati, colpendo 26 civili. La strage causò quattordici vittime: tredici morirono sul colpo, la quattordicesima solo quattro mesi più tardi a seguito delle ferite riportate.[4][5] Molte vittime furono raggiunte da colpi di arma da fuoco durante la fuga, altre durante le procedure di soccorso ai feriti. Alcuni manifestanti furono anche colpiti da schegge di proiettile, proiettili di gomma o colpi di manganello, mentre due ne rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari.[6] Tutte le vittime e i feriti erano di religione cattolica.

Due inchieste distinte promosse dal Governo del Regno Unito si tennero a distanza di 25 anni una dall'altra. La prima, presieduta dal giudice Widgery, si svolse a ridosso dei fatti e assolse l'esercito britannico. La decisione di sparare sulla folla fu descritta come "al limite dell'imprudenza" e le rivendicazioni dei soldati, che affermavano di aver sparato solo su manifestanti provvisti di armi da fuoco e bombe, furono pienamente accolte. L'inchiesta fu soggetta ad ampie critiche da parte dell'opinione pubblica, che la considerò come un chiaro tentativo di insabbiamento.[7][8][9]. La seconda inchiesta, nota come Inchiesta Saville dal nome del giudice che la diresse, riaprì il caso nel 1998 per approfondirne le responsabilità. I risultati sono stati resi pubblici dopo dodici anni di indagini, nel 2010, e hanno censurato l'operato omicida dei militari britannici come "ingiustificato" e "ingiustificabile". Dall'inchiesta emerse che tutte le vittime erano disarmate, che nessun manifestante rappresentava una seria minaccia all'ordine pubblico, che nessuno aveva fatto uso di bombe e che i soldati avevano "volontariamente avanzato false accuse" al fine di giustificare l'impiego di armi da fuoco.[10][11]. In risposta all'inchiesta, i militari hanno negato tanto di aver coscientemente sparato alle vittime della strage, quanto di aver sparato deliberatamente ai feriti, neanche per sbaglio.[12] Alla pubblicazione degli esiti dell'inchiesta, l'allora Primo ministro del Regno Unito, David Cameron, ha presentato a tutti i manifestanti coinvolti le scuse formali del Regno Unito.[13] Conseguentemente ai risultati dell'inchiesta, anche la polizia ha avviato un'indagine, che ha visto accusato di omicidio uno degli ex militari coinvolti. Il caso è stato, però, archiviato due anni dopo per inammissibilità delle prove.[14]

Bloody Sunday è considerato uno tra i più significativi eventi del conflitto nordirlandese.[2] L'episodio rinfocolò il nazionalismo filoirlandese dei cattolici dell'Ulster spingendoli all'arruolamento in massa nel corpo clandestino paramilitare noto come Provisional Irish Republican Army.

Antefatti

Lo stesso argomento in dettaglio: Conflitto nordirlandese.

A partire dalla fine degli anni sessanta il clima politico dell'Irlanda del Nord era divenuto assai violento a causa del conflitto che opponeva i sostenitori dell'appartenenza della provincia al Regno Unito ai fautori della riunificazione dell'Irlanda. I primi, detti unionists, nome in genere usato per indicare i protestanti della middle class, o loyalists, nome usato per indicare i protestanti della working class che diedero vita all'UVF e all'UDA, erano protestanti o di nascita protestante, discendenti dei coloni britannici giunti in Irlanda a partire dal XVI secolo, e costituivano i due terzi della popolazione nordirlandese. I secondi, detti nationalists o republicans (secondo le differenze di classe già viste per i protestanti), erano cattolici o di nascita cattolica, discendenti degli antichi irlandesi, e rappresentavano il restante terzo della popolazione, ma anche la maggioranza dell'intera isola.

La città di Derry era in particolare considerata da molti cattolici e Nazionalismo irlandese|nazionalisti]] nordirlandesi il simbolo di "cinquant'anni di malgoverno unionista": nonostante la maggior parte della popolazione della città fosse nazionalista, il ridimensionamento dei collegi elettorali tramite gerrymandering assicurava sempre alla minoranza unionista la maggioranza nel consiglio comunale.

Nel 1970 l'organizzazione clandestina irlandese Irish Republican Army, divisa in due fazioni (Official IRA e Provisional IRA) aveva cominciato un'intensa azione di guerriglia contro l'esercito britannico e la polizia nordirlandese, la Royal Ulster Constabulary, difensori dello status quo e schierati con gli unionisti. Dal canto loro le formazioni armate unioniste (soprattutto l'UDA e l'UVF) facevano fuoco sui cittadini cattolici non riuscendo a individuare i membri dell'IRA.

Per contrastare l'azione dell'organizzazione, il 9 agosto 1971 fu avviata dal governo unionista guidato dal primo ministro Brian Faulkner una contestata politica di internamento, ovvero l'imprigionamento senza processo.[15] Inoltre, il 18 gennaio 1972 proibì tutte le parate ed i cortei fino alla fine dell'anno.[16] Quattro giorni dopo sulla spiaggia di Magilligan Point, nei pressi di Derry, ebbe luogo, a dispetto del divieto, una protesta anti-internamento. I manifestanti si diressero fino ad un campo di internamento, ma furono bloccati dai militari del Reggimento Paracadutisti. Quando alcuni dei manifestanti iniziarono a lanciare pietre e tentarono di oltrepassare il filo spinato, le truppe di paracadutisti li respinsero con cariche e manganelli, sparando proiettili di gomma a distanza ravvicinata. I paracadutisti colpirono diversi manifestanti così brutalmente da dover essere fisicamente trattenuti dai loro ufficiali. Le accuse per la violenza da loro esercitata furono abbondantemente riportate in televisione e dalla stampa. Altri membri dell'Esercito britannico ritennero tale violenza ingiustificata.[17][18]

L'Associazione per i Diritti Civili dell'Irlanda del Nord (NICRA) programmò per il 30 gennaio una nuova protesta anti-internamento a Derry, incurante del divieto. Le autorità decisero di permetterne lo svolgimento nella zona cattolica della città, ma evitando che giungesse fino al municipio di Derry, come invece previsto dagli organizzatori, anche se questo avrebbe comportato l'insorgere di proteste e sommosse. Per evitare disordini, il Generale Robert Ford, allora Comandante dell'esercito nordirlandese, ordinò che il primo battaglione del reggimento paracadutisti giungesse a Derry per essere impiegato nell'arresto dei possibili rivoltosi.[19] L'operazione fu chiamata in codice "Operation Forecast".[20] Il rapporto Saville criticò Ford per aver scelto il reggimento paracadutisti per l'operazione, essendo questo ben noto per un "uso eccessivo della violenza fisica".[21] I paracadutisti arrivarono a Derry in mattinata il giorno della manifestazione e si posizionarono nella città.[22] Il brigadiere Pat MacLellan era il comandante dell'operazione ed emanava gli ordini dal presidio militare denominato Ebrington Barracks, dando ordini al tenente colonnello Derek Wilford, comandante del reggimento, che a sua volta dava ordini al Maggiore Ted Loden, a capo dell'unità che lanciò l'operazione di arresti.

Eventi della giornata

Il Bogside nel 1981, affacciato sull'area in cui molte vittime furono raggiunte dai proiettili. Sulla destra dell'immagine c'è il lato sud dei Rossville Flats, ed in secondo piano il Glenfada Park.

I protestanti avevano pianificato di marciare dal Bishop's Field, nel complesso residenziale di Creggan, sino al municipio nel centro della città, dove si sarebbe tenuto il raduno. La marcia partì intorno alle 14:45; alla partenza contava dai 10.000 ai 15.000 partecipanti, altri ancora si unirono lungo il percorso.[23] Lord Widgery, nel corso del suo ormai screditato processo,[24][25][26] sostenne che ve ne fossero soltanto dai 3.000 ai 5.000.[27]

La marcia si fece strada lungo William Street, ma quando si avvicinò al centro, il percorso fu bloccato dalle barriere dell'esercito britannico. Gli organizzatori ridiressero la marcia verso Rossville Street, intendendo svolgere il raduno presso il Free Derry Corner. In ogni caso, alcuni si staccarono dalla marcia e cominciarono a lanciare pietre contro i soldati che presidiavano le barriere. Questi ricorsero ai proiettili di gomma, al gas CS ed ai cannoni ad acqua.[28] Simili scontri tra giovani e soldati erano comuni ed i testimoni dichiararono comunque che gli scontri non furono molto intensi.[29]

Alcuni tra la folla notarono che dei paracadutisti occupavano un palazzo fatiscente di tre piani affacciato su William Street e cominciarono a bersagliarne le finestre con pietre e sassi. Intorno alle 15:55, i paracadutisti aprirono il fuoco. Due civili, Damien Donaghy e John Johnston, furono colpiti e feriti mentre erano in piedi nel terreno abbandonato antistante alla palazzina. Questi furono i primi veri colpi esplosi.[30] I soldati sostennero, in seguito, che Donaghy stesse impugnando un oggetto cilindrico di colore nero,[31] ma il rapporto Saville concluse che tutti gli uomini colpiti erano disarmati.[32]

Alle 16:07 venne ordinato ai paracadutisti di oltrepassare le barriere ed arrestare i rivoltosi. I militari, a piedi o a bordo di veicoli corazzati, inseguirono le persone lungo Rossville Street spingendosi fino a Bogside. Due persone vennero investite. MacLellan aveva ordinato che solo una compagnia di paracadutisti fosse mandata oltre le barriere, a piedi, e che non inseguisse le persone per Rossville Street. Wilford disobbedì all'ordine: non fu fatta alcuna distinzione tra i rivoltosi ed i manifestanti pacifici.[30] In seguito, emersero numerose testimonianze su paracadutisti che colpivano le persone, le bastonavano con i calci dei fucili, sparavano contro di loro proiettili di gomma a distanza ravvicinata, le insultavano o minacciavano di ucciderle. Il rapporto Saville confermò che i soldati «usarono una forza eccessiva durante gli arresti [...] ed aggredirono quanti erano sotto la loro custodia, senza alcuna motivazione ragionevole».[33] Un gruppo di paracadutisti si posizionò nei pressi di un muretto a circa 70 metri di distanza da una barricata che si estendeva lungo Rossville Street. C'era gente vicino alla barricata e qualcuno tirava sassi verso i soldati, ma nessuno era abbastanza vicino per colpirli.[34] I soldati aprirono il fuoco verso la barricata, uccidendo sei persone e ferendone una settima.[35]

Molte persone si rifugiarono o vennero inseguite nel parcheggio dei Rossville Flats. Quest'area era simile a un cortile, circondata su tre lati da appartamenti a più piani. I soldati aprirono il fuoco, uccidendo un civile e ferendone altri sei.[36] La vittima, un uomo di nome Jackie Duddy, fu sparata alle spalle mentre correva di fianco al prete Edward Daly.[37]

Un altro gruppo di persone si rifugiò nel parcheggio di Glenfada Park. Anche quest'area era una sorta di cortile circondato da appartamenti. Anche qui i soldati aprirono il fuoco, a circa 40 metri di distanza. Ci furono due vittime civili e almeno quattro feriti.[38] Secondo il rapporto Saville, è "probabile" che almeno un soldato abbia sparato indiscriminatamente sulla folla dal fianco, senza mirare.[39] I paracadutisti attraversarono il parcheggio e uscirono dalla parte opposta. Alcuni uscirono dall'angolo sud-ovest del parcheggio, dove colpirono mortalmente due civili. Gli altri soldati uscirono dall'angolo sud-est e spararono ad altri quattro civili, uccidendone due.[40]

Trascorsero circa dieci minuti dall'entrata dei soldati nel Bogside all'uccisione dell'ultimo civile.[41] Più di 100 colpi furono esplosi dai soldati. [42]

Alcuni dei feriti ricevettero i primi soccorsi da civili volontari, sul posto o dopo essere stati condotti nelle abitazioni vicine. Furono trasportati in ospedale a bordo di autovetture civili o in ambulanze, le prime delle quali arrivarono alle 16:28. I tre ragazzi uccisi lungo la barricata furono invece portati in ospedale dai paracadutisti. I testimoni affermano che i paracadutisti sollevarono i corpi delle vittime per le mani e per i piedi e li caricarono nel retro dei loro mezzi corazzati come fossero solamente "carne da macello". Il rapporto Saville ritenne queste testimonianze "un'accurata descrizione di ciò che accadde", sostenendo che i paracadutisti "potevano, certo, essersi sentiti in pericolo, ma questo, a nostro avviso non può costituire per loro una giustificazione".[43]

Vittime

Come già riportato, in tutto i paracadutisti colpirono ventisei persone;[6][37] tredici morirono il giorno stesso e un altro morì quattro mesi dopo a causa delle ferite riportate. Le vittime furono uccise in quattro zone principali: presso la barricata di macerie nei dintorni di Rossville Street, nel parcheggio dei Rossville Flats (sul lato nord degli appartamenti), nel parcheggio del Glenfada Park e nel piazzale dei Rossville Flats (sul lato sud degli appartamenti).[37]

Tutti i soldati responsabili affermavano con insistenza di aver sparato, e colpito, solo chi era armato o lanciava bombe. Nessuno dichiarò di aver mancato il proprio bersaglio o di aver colpito una persona diversa per errore. Il Rapporto Saville concluse però che tutti questi colpi erano stati in realtà rivolti a gente disarmata che non rappresentava una seria minaccia e che nessuno dei soldati sparò in risposta ad attacchi, o avvisaglie di attacchi, da parte di uomini armati o lanciatori di bombe. Non ci fu nessun avvertimento prima che i soldati aprissero il fuoco.[12]

Le vittime, elencate nell'ordine in cui sono state uccise, furono:

  • John "Jackie" Duddy, 17 anni. Fu colpito al petto da un proiettile che attraversò la spalla mentre scappava dai soldati nel parcheggio dei Rossville Flats.[37] Tre testimoni dissero di aver visto un soldato sparare deliberatamente contro il giovane in fuga.[37] Duddy è la prima vittima del Bloody Sunday[37] e sia il Rapporto Saville che l'inchiesta Widgery conclusero che era disarmato.[37]
  • Michael Kelly, 17 anni. Colpito allo stomaco mentre si trovava vicino alla barricata presso Rossville Street. Sia il Rapporto Saville che l'inchiesta Widgery affermarono che Kelly era disarmato e[37] la il Rapporto Saville aggiunse che fu il 'Soldato F' a sparargli.[37]
  • Hugh Gilmour, 17 anni. Sparato mentre scappava dai soldati vicino alla barricata (in Rossville Street).[37] Il proiettile gli attraversò il gomito sinistro fino a raggiungere il petto. [44] L'inchiesta condotta da Lord Widgery dimostrò che una fotografia scattata pochi istanti dopo che Gilmour fu colpito[45] conferma le testimonianze che lo dichiarano disamato.[46] Il Rapporto Saville dichiarò che a sparare fu il soldato semplice noto come 'Private U'.[37]
  • William Nash, 19 anni. Colpito al petto nei pressi della barricata (in Rossville Street).[37] Altre tre persone furono sparate mentre presumibilmente giungevano in suo soccorso, incluso suo padre Alexander Nash.[47]
  • John Young, 17 anni. Sparato al volto presso la barricata (in Rossville Street), pare mentre si trovava rannicchiato e si dirigeva in aiuto di William Nash.[47]
  • Michael McDaid, 20 anni. Sparato al volto presso la barricata (in Rossville Street), pare mentre si trovava rannicchiato e si dirigeva in aiuto di William Nash.[47]
  • Kevin McElhinney, 17 anni. Colpito alle spalle vicino alla barricata (in Rossville Street) mentre strisciando tentava di mettersi in salvo.[37]
  • James "Jim" Wray, 22 anni. Sparato alle spalle mentre scappava dai soldati nel parcheggio del Glenfada Park e sparato nuovamente sempre alle spalle una volta caduto a terra ormai già ferito a morte. Alcuni testimoni, che non furono chiamati dalla commissione d'inchiesta Widgery, hanno affermato che stava gridando che non riusciva a muovere le gambe prima di venire colpito la seconda volta. Il Rapporto Saville dichiarò che a spararlo fu il 'Soldato F'.[37]
  • William McKinney, 26 anni. Sparato alle spalle mentre tentava di scappare attraverso il parcheggio del Glenfada Park.[48] Il Rapporto Saville dichiarò che a spararlo fu il "Soldato F".[37]
  • Gerard "Gerry" McKinney, 35 anni. Sparato al petto presso Abbey Park da un soldato, identificato come il soldato semplice noto come "Private G", che correndo attraverso un vicolo da Glenfada Park lo sparò a pochi metri di distanza. Dei testimoni hanno riportato che, quando vide il soldato, McKinney si fermò, alzò le braccia e prima di essere freddato gridò "Non sparate! Non sparate!". Presumibilmente il proiettile ha attraversato il suo corpo fino a raggiungere e ferire mortalmente Gerard Donaghy alle spalle.[37]
  • Gerard "Gerry" Donaghy, 17 anni. Sparato allo stomaco presso Abbey Park mentre si trovava dietro a Gerard McKinney: sembra che entrambi siano stati raggiunti dallo stesso proiettile. Alcuni che assistettero alla scena portarono Donaghy in una casa nelle vicinanze dove un medico lo visitò e ispezionò le tasche per poterlo identificare. Due dei presenti tentarono di portarlo all'ospedale, ma l'auto fu bloccata da un posto di blocco dell'esercito britannico che ordinò loro di abbandonare il veicolo. Donaghy fu condotto poi da un soldato fino al Regimental Aid Post (una postazione di primo soccorso militare), dove un ufficiale medico militare ne dichiarò la morte. Poco dopo, alcuni soldati ritrovarono quattro bombe a mano nelle sue tasche, ma nessuno, né i civili che l'avevano perquisito, né il soldato che lo condusse alla postazione militare, né l'ufficiale medico militare, disse di aver visto alcuna bomba. Ciò ha portato a sostenere che i soldati avessero messo le bombe su Donaghy per giustificare gli omicidi. Tuttavia, Donaghy era un membro di Fianna Éireann, un movimento giovanile collegato all'IRA.[37] L'informatore della polizia Parry Ward[49] testimonio per il rapporto Saville di avergli dato due bombe con chiodi alcune ore prima che venisse sparato.[50] Il rapporto ha concluso che le bombe erano probabilmente nelle sue tasche quando fu sparando, ma che in quel momento non stava comunque per lanciarle e che non furono il motivo dello sparo: invece, "stava provando a scappare dai soldati".[37]}}
Cintura indossata da Patrick Doherty. La tacca visibile nella parte superiore fu causata dal proiettile che lo uccise.[51]
  • Patrick Doherty, 31 anni. Sparato alle spalle mentre strisciava tentando di mettersi in salvo nel parcheggio dei Rossville Flats. Il Rapporto Saville concluse che fu sparato dal 'Soldato F', proveniente da Glenfada Park.[37] Doherty fu fotografato alcuni attimi prima e dopo la sua morte dal giornalista francese Gilles Peress, e nonostante il "Soldato F" avesse dichiarato di aver sparato ad un uomo armato di pistola, l'inchiesta Widgery evidenziò che le foto mostravano Doherty disarmato; anche le perizie sulla sua mano per verificare resti di polvere da sparo diedero esito negativo.[37][52]
  • Bernard "Barney" McGuigan, 41 anni. Sparato dietro la nuca mentre usciva dal suo riparo per aiutare Patrick Doherty, nonostante stesse sventolando un fazzoletto bianco per segnalare le sue intenzioni pacifiche.[46][37] Il Rapporto Saville dichiarò che fu sparato dal "Soldato F".[37]
  • John Johnston, 59 anni. Colpito alla gamba e alla spalla sinistra in William Street 15 minuti prima che iniziasse la sparatoria.[37][53] Johnston non prendeva parte alla marcia, ma stava andando a trovare un amico a Glenfada Park.[53] Morì il 16 giugno 1972; la sua morte fu attribuita alle ferite riportate quel giorno e fu l'unico a non morire immediatamente o subito dopo il ferimento.[37]

Conseguenze

Striscione e croci portate dalle famiglie delle vittime durante la marcia annuale di commemorazione

Tredici persone furono sparate e uccise e un altro uomo morì in seguito per le ferite riportate.[54] La posizione ufficiale dell'Esercito britannico, sostenuta il giorno dopo nella Camera dei Comuni dal ministro degli interni Reginald Maudling, fu che i paracadutisti avessero reagito agli attacchi di alcuni sospetti membri dell'IRA che utilizzavano armi e bombe a chiodi.[55] A parte i soldati, tutti i testimoni oculari - compresi coloro che avevano partecipato alla marcia, i residenti e i giornalisti britannici e irlandesi - sostennero invece che i soldati avessero sparato su una folla disarmata o mirato alla gente in fuga e a coloro che prestavano soccorso ai feriti. Nessun soldato britannico rimase ferito dagli spari o riportò ferite, né furono recuperati proiettili o bombe a chiodi a sostegno delle loro affermazioni.

Il 2 febbraio 1972, giorno in cui dodici delle vittime vennero sepolte, ci fu uno sciopero generale nella Repubblica d'Irlanda, il più grande di questo tipo in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale, in rapporto alla popolazione.[56] Si tennero delle celebrazioni commemorative nelle chiese cattoliche, protestanti e nelle sinagoghe di tutta la Repubblica. Lo stesso giorno, folle inferocite diedero fuoco all'ambasciata britannica nei pressi di Merrion Square a Dublino.[57] Le relazioni anglo-irlandesi toccarono uno dei loro minimi storici quando Patrick Hillery, ministro irlandese degli affari esteri, chiese al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il coinvolgimento nel conflitto nordirlandese di un contingente di pace dell'ONU.[58]

Nei giorni successivi a Bloody Sunday, Bernadette Devlin, nazionalista indipendente membro del Parlamento per la regione del Mid Ulster, espresse la sua rabbia per quelli che percepì come tentativi del Governo Britannico di occultare i resoconti delle sparatorie: lo speaker della camera dei comuni, Selwyn Lloyd, le negava costantemente la possibilità di riferire in Parlamento delle sparatorie a cui aveva assistito in prima persona. Selwyn Lloyd stava espressamente violando la convenzione parlamentare che decretava, invece, che ogni deputato testimone di un incidente in discussione avrebbe avuto l'opportunità di parlarne in Parlamento.[59][55] In seguito, arrivò a schiaffeggiare Reginald Maudling per aver dichiarato che l'Esercito britannico avesse sparato solo per autodifesa.[60] Ne conseguì la sua temporanea sospensione dal Parlamento.[61] Nell'agosto del 1973 fu condotta un'inchiesta sulle morti. Il coroner della città, Hubert O'Neill, maggiore dell'Esercito britannico in pensione, al termine dell'inchiesta rilasciò una dichiarazione:[62]

«Questa domenica è diventata nota come "Bloody Sunday", e indubbiamente lo è stata. Non era assolutamente necessario. Mi ha colpito il fatto che quel giorno l'Esercito fosse totalmente fuori controllo e che gli uomini sparassero senza pensare a cosa stessero facendo. Hanno sparato a persone innocenti. Queste ultime potranno anche aver partecipato a una marcia che era vietata, ma ciò non giustifica le truppe che cominciarono a sparare indiscriminatamente sulla folla. Senza alcun dubbio, posso dire che si è trattato di un vero e proprio massacro. È stato un massacro.»

Le sparatorie di Shankill

Alcuni mesi dopo il Bloody Sunday, il 1º battaglione del Reggimento paracadutisti, ancora una volta guidato dal colonnello Wilford, fu coinvolto in un'altra sparatoria controversa. Il 7 settembre, i paracadutisti attaccarono il quartier generale dell'Ulster Defence Association e le abitazioni presenti in Shankill Road, a Belfast. Due cittadini di religione protestante persero la vita e altri civili furono feriti dai colpi dei paracadutisti, che dichiararono di aver risposto ai colpi dei lealisti armati dell'Ulster. Questo evento causò manifestazioni di rabbia da parte dei protestanti del posto e l'UDA dichiarò: "L'Ulster non ha mai visto prima dei tali sadisti patentati e dei tali bugiardi spudorati come i componenti del 1° battaglione. Questi delinquenti dal grilletto facile vanno cacciati dalle strade." Un'unità dell'Ulster Defence Regiment dell'Esercito britannico si rifiutò di svolgere i propri compiti fino a quando il 1° battaglione non fu ritirato da Shankill.[63]

Alla fine del 1972 Wilford, che era a capo dei soldati coinvolti nel Bloody Sunday e nelle sparatorie di Shankill, fu insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico da Elisabetta II.[64]

L'inchiesta Widgery

Due giorni dopo i fatti di Bloody Sunday, il Parlamento britannico adottò una risoluzione per la creazione di un commissione di inchiesta che facesse luce sugli scontri a fuoco. Il Primo Ministro Edward Heath incaricò di occuparsene Lord Widgery, a quel tempo Lord Chief Justice. Molti testimoni avevano intenzione di boicottare il processo in quanto non riponevano fiducia nell'imparzialità di Widgery, ma col tempo si convinsero a prenderne parte.

Il rapporto di Widgery fu completato il 10 aprile, in appena dieci settimane, e reso pubblico il 19: nel testo si avvalorò la versione dei fatti dell'Esercito britannico. Tra le prove presentate alla commissione c'erano gli esiti dei test della paraffina, utilizzati per individuare residui di piombo provenienti da armi da fuoco, e si disse che sul corpo di una vittima erano stati trovati ordigni esplosivi riempiti di chiodi. Sugli indumenti di undici vittime i test della paraffina diedero esito negativo; non fu possibile effettuare lo stesso test sugli indumenti delle restanti vittime poiché erano stati già lavati. Ė stato a lungo dibattuto che i residui provenienti da armi da fuoco rinvenuti su alcuni tra i deceduti potessero provenire dal contatto con soldati che avevano spostato alcuni cadaveri. Nel caso di James Wray, per esempio, la presenza di tali residui potrebbe essere facilmente spiegata dal fatto che il suo impiego implicasse il regolare uso di una lega per saldature a base di piombo. Un altro caso è quello di William Nash, ucciso presso la barricata e poi trasportato in un mezzo blindato dai paracadutisti: le tracce sono stati riscontrate solo sulla sua mano destra, nonostante Nash fosse mancino. [65]

La maggior parte dei testimoni oculari contestò le conclusioni del rapporto e lo ritennero un tentativo di insabbiamento. Lo slogan riprodotto sui muri di Derry, "Widgery washes whiter" (tradotto, "Widgery sbianca di più") – un riferimento goliardico alla pubblicità di quegli anni del detersivo in polvere Daz – cristallizzò l'idea sul rapporto di molti nazionalisti.[66]

Nonostante alla marcia di protesta ci fossero molti uomini sia dell'Official che della Provisional IRA, si sostiene che essi fossero tutti disarmati, forse in quanto era stato anticipato loro che i paracadutisti avrebbero provato a "stanarli".[67] Era stato promesso in anticipo all'organizzatore della marcia e membro del Parlamento Ivan Cooper che nessun appartenente all'IRA armato si sarebbe trovato nei pressi della marcia. Un paracadutista che testimoniò dinanzi alla commissione d'inchiesta dichiarò che un ufficiale aveva detto loro di aspettarsi uno scontro a fuoco e, come riportato nei verbali d'inchiesta, "We want some kills" (Vogliamo qualche morto).[68] In quel contesto, Edward Daly e altri testimoniarono che un uomo aveva sparato in modo casuale con una pistola in direzione dei paracadutisti: costui, identificato in un secondo momento come un membro ufficiale dell'IRA, fu anche fotografato mentre estraeva la pistola, ma non sarebbe stato visto o individuato dai soldati.

Nel 1992, il Primo ministro britannico John Major, rispondendo alla richiesta di John Hume di una nuova inchiesta pubblica, annunciò: «Il Governo ha precisato nel 1974 che coloro i quali furono uccisi durante Bloody Sunday dovrebbero essere considerati come innocenti di fronte a qualsiasi accusa secondo cui essi sarebbero stati uccisi mentre maneggiavano armi da fuoco o esplosivi».[69] A Major successe Tony Blair. Il suo capo di gabinetto, Jonathan Powell, definì l'inchiesta Widgery un "insabbiamento assoluto e totale".[70]

L'inchiesta Saville

Il municipio di Derry, sede dell'inchiesta

Nonostante la richiesta di un'inchiesta pubblica sulle uccisioni espressa da Hume fosse stata respinta da Major, Blair decise in seguito di avviarne una. Così, nel gennaio del 1998 venne istituita una seconda commissione d'inchiesta presieduta da Lord Saville di Newdigate per riesaminare i fatti del Bloody Sunday.[71] Gli altri giudici coinvolti nell'inchiesta furono John Toohey, ex giudice della Corte Suprema dell'Australia che si era occupato delle questioni aborigene (prese il posto del neozelandese Sir Edward Somers, che per questioni personali aveva abbandonato l'inchiesta nel 2000), e William Lloyd Hoyt, ex presidente della Corte Suprema del Nuovo Brunswick e membro del Canadian Judicial Council. Gli interrogatori furono portati a termine nel novembre del 2004, mentre il rapporto fu pubblicato il 15 giugno 2010.[71] Si trattò di un'indagine molto più approfondita rispetto a quella condotta dalla commissione di inchiesta guidata da Widgery, in quanto i testimoni interrogati furono molteplici: dagli abitanti locali a militari, giornalisti e politici. Lord Saville si astenne dal rilasciare dichiarazioni sul rapporto Widgery e ribadì che l'inchiesta Saville era un'inchiesta giudiziaria su Bloody Sunday e non sulle conclusioni della commissione Widgery.[72]

Il tenente colonnello Derek Wilford espresse il suo disappunto per la decisione di riaprire l'inchiesta, sottolineando il suo orgoglio per le azioni compiute durante gli eventi di Bloody Sunday.[73] Due anni più tardi, nel 2000, Wilford affermò nel corso di una intervista che "Può anche darsi che qualcosa sia andato storto, nel senso che delle persone innocenti, persone disarmate, siano state ferite o persino uccise. Non si trattò, però, di un'azione malevola intenzionale, ma fu un atto di guerra".[74] Nel 2007, il generale (all'epoca capitano) Sir Mike Jackson, aiutante del Primo battaglione paracadutisti il giorno del Bloody Sunday, disse: "Non ho dubbi sul fatto che siano state uccise persone innocenti".[75] Questa dichiarazione si rivelò essere l’esatto contrario di ciò che aveva con insistenza affermato per più di trent'anni sino ad allora e cioè che le persone uccise quel giorno non fossero innocenti.[76]

Martin McGuinness, membro anziano del Sinn Féin e in seguito vice primo ministro dell'Irlanda del Nord, fu chiamato a testimoniare all'inchiesta e dichiarò che all'epoca dei fatti era il comandante in seconda della Brigata di Derry della Provisional IRA e che il giorno della marcia era presente.[71] Durante l’inchiesta Saville si sostenne che McGuinness avesse fornito detonatori per bombe a chiodi il giorno di Bloody Sunday. Paddy Ward affermò che nel gennaio del 1972 era lui il leader dei Fianna Éireann, la sezione giovanile della Provisional IRA. Inoltre, dichiarò che McGuinness e un altro membro anonimo dell'organizazione gli avevano consegnato parti di bombe la mattina del 30 gennaio per assaltare quello stesso giorno gli edifici del centro di Derry. Per tutta risposta, McGuinness respinse le accuse definendole come una "fantasia"; invece, Gerry O'Hara, consigliere del partito del Sinn Féin a Derry, affermò che all’epoca era lui il leader dei Fianna e non Paddy Ward.[50] Molti analisti sostengono che il Ministero della Difesa britannico avesse tentato in qualche modo di ostacolare l'indagine.[77] Oltre 1000 fotografie e filmati militari che ritraevano l'esercito e gli elicotteri militari originali non sono mai stati mai resi pubblici. Inoltre, le pistole utilizzate dai soldati quel giorno, che potevano essere una prova utile ai fini dell'indagine, furono perse dal Ministero della Difesa, il quale ha dichiarato che furono tutte distrutte. Nonostante ciò, alcune pistole sono state successivamente rinvenute in diversi luoghi (come, ad esempio, in Sierra Leone e a Beirut).[78][79] [80]

Prima di emettere il verdetto, la commissione d'inchiesta governativa aveva interrogato oltre 900 testimoni in sette anni, dando luogo alla più lunga indagine della storia giudiziaria del Regno Unito.[79] Le spese legali hanno suscitato molte critiche: 195 milioni di sterline furono spesi per il solo rapporto Saville.[81]

28 Gennaio 2007, Corteo del 35° anniversario dedicato alle vittime del Bloody Sunday

La pubblicazione del rapporto dell'inchiesta era prevista verso la fine del 2009, ma fu rinviata fino al termine delle elezioni generali nel Regno Unito del 2010.[82]

Il rapporto dell'inchiesta[83] è stato pubblicato il 15 giugno 2010, con questa conclusione: «A causa dei colpi di arma da fuoco da parte dei soldati del primo battaglione Reggimento Paracadutisti durante la "domenica di sangue", 13 persone sono morte e più o meno altrettante persone sono state ferite. Nessuna di queste costituiva una minaccia tale da causare morte o lesioni gravi».[84] Secondo il rapporto Saville, i paracadutisti dell'Esercito Britannico "hanno perso il controllo". La sparatoria è stata fatale sia per i civili in fuga sia per coloro che hanno provato ad aiutare quei civili.[85] Il rapporto ha anche dichiarato che l'Esercito britannico aveva raccontato diverse menzogne per cercare di nascondere le proprie azioni [85] e che i civili non erano stati avvertiti dai soldati della loro intenzione di sparare.[86] Contrariamente a quanto asserito precedentemente, il rapporto ha dichiarato che i civili non avevano lanciato né sassi né bombe prima che i soldati aprissero il fuoco e che i civili non costituivano alcuna minaccia.[85]

Il rapporto ha concluso che un cecchino dell'Official IRA ha sparato sui soldati dell'esercito britannico, sebbene, in base alle prove disponibili, i primi spari furono quelli dell'Esercito britannico, i quali avevano ferito Damien Donaghey e John Johnston. L'inchiesta ha confutato la versione del cecchino, secondo cui questo colpo rappresentava una rappresaglia. Al contrario, ha affermato che il cecchino e un altro membro dell'organizzazione erano già in posizione e, probabilmente, avevano sparato semplicemente perché ne si era presentata l'opportunità.[87] In definitiva, l'inchiesta non ha chiarito con certezza il ruolo di McGuinness a causa della mancanza di prove certe riguardanti i suoi spostamenti. A tal proposito ha concluso che, sebbene lui fosse "impegnato in attività paramilitari" durante il Bloody Sunday e fosse probabilmente armato di una mitragliatrice Thompson, le prove erano insufficienti e l'unica conclusione plausibile era che «[McGuinness] non era impegnato in alcuna attività che potesse fornire a qualunque soldato una qualsiasi giustificazione per aprire il fuoco».[88]

Ripercussioni sull'Irlanda del Nord

Memoriale del Bloody Sunday a Bogside

Harold Wilson, all'epoca leader dell'opposizione alla Camera dei Comuni, ribadì la convinzione per cui un'Irlanda unita fosse l'unica soluzione plausibile alla conclusione del conflitto nordirlandese.[89] William Craig, allora Ministro degli Affari Interni al Parlamento nord-irlandese, suggerì che la parte occidentale di Derry fosse ceduta alla Repubblica d'Irlanda.[90]

L'Esercito britannico, una volta schierato in Irlanda del Nord, fu accolto dai cattolici come forza neutrale giunta a proteggerli dalle folle di professione protestante, dalle forze di polizia della RUC (Royal Ulster Constabulary) e dai reparti B-Specials.[92] Dopo gli eventi del Bloody Sunday però molti cattolici si ribellarono allo stesso esercito, non più visto come soccorritore, ma come nemico. I giovani nazionalisti cominciarono ad essere sempre più attratti dai gruppi repubblicani violenti. Con l’allontanamento dai principi repubblicani e l’avvicinamento al marxismo da parte di gruppi come l'IRA e lo Sinn Féin, la Provisional IRA cominciò a guadagnare il consenso dei giovani ostili e neo-radicalizzati.[93]

Nel corso dei successivi vent'anni, la Provisional IRA e altri gruppi repubblicani minori, come l'Irish National Liberation Army, intensificarono le loro campagne armate contro lo Stato e contro tutti coloro che erano considerati al suo servizio. Con la comparsa di organizzazioni paramilitari rivali, sia nella comunità nazionalista/repubblicana che in quella unionista/lealista (come ad esempio, le forse lealiste dell'Ulster Defence Association e dell'Ulster Volunteer Force), il conflitto nordirlandese costò la vita a migliaia di persone.[94]

Il 15 giugno 2010, l'allora Primo ministro del Regno Unito David Cameron, durante il suo discorso sui risultati dell'inchiesta dichiarò alla Camera dei Comuni: "Queste sono conclusioni scioccanti da leggere e sono parole scioccanti da dover dire. Ma non si giustifica l'Esercito britannico difendendo l'indifendibile."[95] Cameron riconobbe che coloro che erano stati assassinati dai soldati britannici erano disarmati e che fu proprio un soldato britannico a sparare il primo colpo sui civili. Aggiunse, inoltre, che non si trattava di un'azione premeditata, sebbene non avesse senso "cercare di addolcire o equivocare" poiché "quanto accaduto non sarebbe mai e poi mai dovuto accadere". Cameron, infine, si scusò a nome del Governo dicendo di essere "profondamente dispiaciuto".[96]

Sempre il 15 giugno 2010, Stephen Pollard, avvocato difensore di molti dei soldati, ha affermato che Lord Saville, nella stesura del rapporto successivo all'inchiesta, aveva scelto le prove appositamente per aggravare la posizione degli stessi e che di fatto non c'erano spiegazioni concrete alle conclusioni raggiunte.[97]

Un sondaggio, condotto dalla Angus Reid Public Opinion proprio nel giugno del 2010, ha rilevato che il 61% dei britannici e il 70% dei nordirlandesi vedeva di buon grado le scuse di Cameron relative agli eventi di Bloody Sunday.[98]

Bandiera del Parachute Regiment e Union Flag sventolanti a Ballymena

Nel 2012, un soldato dell'Esercito Britannico in servizio attivo a Belfast è stato accusato di incitamento all'odio da un parente di una delle vittime, in quanto usava i social media per promuovere slogan settari relativi alle uccisioni, accompagnati inoltre dalla presenza di banner con il logo del reggimento paracadutisti.[99]

Nel gennaio del 2013, poco prima dell'annuale marcia di commemorazione del giorno di Bloody Sunday, due bandiere del reggimento paracadutisti fecero la loro comparsa nelle zone lealiste di Fountain, Waterside e Drumahoe, tutte nel territorio di Derry. L'esposizione delle bandiere fu pesantemente criticata dai politici nazionalisti e dai parenti delle vittime di Bloody Sunday.[100] Anche il Ministero della Difesa condannò questo atto.[101] Le bandiere furono rimosse e sostituite dalle bandiere del Regno Unito.[102] In vista della stagione delle marce lealiste del 2013, la bandiera del reggimento paracadutisti era apparsa ancora una volta in varie zone dell'Irlanda del Nord, accanto ad altre bandiere lealiste. Nel 2014 i lealisti di Cookstown issarono le bandiere in segno di opposizione posizionandole in città lungo il percorso di una parata per la Festa di San Patrizio.[103]

Reazioni dal mondo artistico

Il primo tra tutti a dedicare una canzone a tale drammatico evento fu Paul McCartney, che aveva origini irlandesi.[104] con il singolo dal titolo Give Ireland Back to the Irish: il testo esprime le opinioni del cantante in merito alla questione. McCartney registrò la canzone appena due giorni dopo l'evento ed è uno dei pochi brani che il noto cantante ha rilasciato insieme al gruppo dei Wings ad essere stato censurato dalla BBC.[105] Pubblicata il 25 febbraio 1972, fu seguita nel giugno dello stesso anno da due brani di John Lennon, contenuti nell'album Some Time in New York City: Sunday Bloody Sunday, ispirata all'evento, e The Luck of the Irish, che si concentra sul conflitto irlandese in generale. Lennon, che aveva a sua volta origini irlandesi, intervenne anche durante una protesta svoltasi a New York in sostegno delle vittime e delle famiglie colpite dagli eventi di Bloody Sunday.[106]

Geezer Butler, bassista e compositore dei Black Sabbath, anch'egli di origini irlandesi, scrisse il testo della canzone Sabbath Bloody Sabbath, dall'omonimo album che la band pubblicò nel 1973. Butler dichiarò: "[...] la faccenda del Bloody Sunday era appena avvenuta in Irlanda, quando le truppe britanniche aprirono il fuoco sui dimostranti irlandesi [...] così mi venne in mente il titolo Sabbath Bloody Sabbath, che in un certo senso andava ad indicare il modo in cui la band si sentiva in quel momento, allontanandosi dal management, misto allo stato in cui versava l'Irlanda".[107]

Ancora, la canzone di Roy Harper All Ireland tratta dall'album Lifemask, scritta nei giorni successivi all'evento, è particolarmente critica nei confronti delle forze armate, ma ha una prospettiva a lungo termine per quel che riguarda una possibile soluzione. Nel suo libro The Passions of Great Fortune, Harper conclude il suo commento alla canzone scrivendo "...non deve mai mancare la speranza nel credere che i figli di 'Bloody Sunday', da entrambe le parti, possano crescere nella saggezza".[108]

Un altro riferimento si ha nella canzone The Town I Loved So Well scritta nel 1973 da Phil Coulter[109], dove l'artista parla della sua infanzia nella città e di come soffra nel vederla ridotta "in ginocchio" dall'esercito. Di questa canzone si contano innumerevoli cover di molte band e artisti irlandesi, come Luke Kelly, i The Dubliners e gli High Kings.

Nel 1983, gli U2 commemorarono l'evento con la celebre canzone di protesta "Sunday Bloody Sunday", presente nell'album War.[110]

Anche la canzone Minds Locked Shut di Christy Moore, presente nell'album Graffiti Tongue, è incentrata sugli eventi di quella giornata e menziona i nomi dei civili che hanno perso la vita.[111]

La band celtic metal dei Cruachan trattò della vicenda nella canzone Bloody Sunday nel suo album del 2002 intitolato Folk-Lore.[112]

Nell'ottobre del 2010, il gruppo T with the Maggies pubblicò la canzone Domhnach na Fola (espressione irlandese per Bloody Sunday), scritta da Mairéad Ní Mhaonaigh e Tríona Ní Dhomhnaill e compresa nel suo album di debutto.[113]

Fra le poesie, Butcher's Dozen, pubblicata nel 1972 dal poeta irlandese Thomas Kinsella, è una risposta satirica e arrabbiata all'inchiesta della commissione Widgery e agli eventi di Bloody Sunday [114], mentre Casualty, apparsa nella raccolta Field Work del 1981 ad opera del premio Nobel irlandese Seamus Heaney, è un atto di accusa al governo britannico per la morte di un amico nel conflitto nord-irlandese.[115]

Inoltre, un'opera teatrale del 1973, intitolata The Freedom of the City e scritta dal drammaturgo irlandese Brian Friel, tratta della vicenda dal punto di vista di tre civili.[110]

A metà del 2005, l'opera teatrale denominata Bloody Sunday: Scenes from the Saville Inquiry, una drammatizzazione basata sull'Inchiesta Saville, fece il suo debutto a Londra, per poi essere messa in scena anche Derry e Dublino.[116][117] Lo scrittore e giornalista Richard Norton-Taylor concentrò quattro anni di testimonianze in due ore di spettacolo nell'allora Tricycle Theatre (oggi Kiln Theatre). Lo spettacolo ricevette recensioni incoraggianti su tutti i quotidiani britannici, incluso The Times: "L'ultima ricostruzione del Tricycle di un'inchiesta così importante è la più toccante". Così invece si espresse il The Daily Telegraph: "Non posso che elogiare questa avvincente produzione [...] un dramma giudiziario eccezionalmente coinvolgente". Il quotidiano The Independent, invece, giudicò l'opera "Un trionfo necessario".[118]

Gli eventi di quella giornata sono stati anche riprodotti in due film per la televisione del 2002, Bloody Sunday (con James Nesbitt) e Sunday di Jimmy McGovern.[110]

Infine, l'artista Willie Doherty, nato a Derry, ha realizzato una grande quantità di opere che affrontano i problemi dell'Irlanda del Nord. 30 gennaio 1972 si occupa specificamente degli eventi di Bloody Sunday.[110] Nel Bogside, il quartiere di Derry in cui avvenne la strage, è nel frattempo stata creata una vasta raccolta di murales, con finalità di memoria di questo e di altri fatti di sangue connessi al conflitto; il più famoso descrive Edward Daly (successivamente ai fatti, vescovo cattolico della città, noto anche per le sue coraggiose prese di posizione) mentre collabora al salvataggio dei feriti.[119]

Note

  1. ^ (EN) CAIN: Posters - Examples of Bloody Sunday Posters, su CAIN Web Service, Università dell'Ulster.
  2. ^ a b Eamonn McCann, The Bloody Sunday Inquiry - The Families Speak Out, Londra, Pluto Press, 2006, ISBN 0-7453-2510-6. pp. 4-6
  3. ^ Marisa McGlinchey, Unfinished business: The politics of 'dissident' Irish republicanism, Manchester University Press, 2019, pp. 161–162, ISBN 978-0719096983.
  4. ^ Il Bloody Sunday, quarant'anni fa, su Il Post, 30 gennaio 2012. URL consultato il 16 febbraio 2021.
  5. ^ La verità sul Bloody Sunday?, su Il Post, 27 maggio 2010. URL consultato il 16 febbraio 2021.
  6. ^ a b (EN) Bloody Sunday, Derry 30 gennaio 1972 - Names of the Dead and Injured, su CAIN Web Service, Università dell'Ulster, 23 marzo 2006. URL consultato il 27 agosto 2006.
  7. ^ David Granville, More 'butcher' than 'grocer', in The Morning Star, 28 luglio 2005. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato il 2 dicembre 2013).
  8. ^ Nick Cohen, Schooled in scandal, in The Guardian, London, 1º febbraio 2004. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato il 12 ottobre 2007).
  9. ^ 1972: 'Bloody Sunday' report excuses Army, in BBC News, 19 aprile 1972. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato il 6 gennaio 2008).
  10. ^ Bloody Sunday inquiry: key findings, in The Guardian, 15 giugno 2010. URL consultato il 10 novembre 2015 (archiviato il 27 ottobre 2015).
  11. ^ Henry McDonald e Richard Norton-Taylor, Bloody Sunday killings to be ruled unlawful, in The Guardian, London, 10 giugno 2010. URL consultato il 12 giugno 2010 (archiviato il 3 dicembre 2013).
  12. ^ a b Saville, Volume 1, capitolo 3, paragrafi 70-79
  13. ^ Bloody Sunday report published, in BBC, 15 giugno 2010. URL consultato l'8 aprile 2011 (archiviato il 20 marzo 2011).
  14. ^ Why did prosecutors drop cases against ex-soldiers?, in BBC News, 3 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2021).
  15. ^ Gerry Moriarty, Internment explained: When was it introduced and why?, su The Irish Times, 9 agosto 2019.
  16. ^ Jamie Macaskill, Events surrounding one of the darkest days in history, in Daily Record, Glasgow, 28 marzo 2000. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  17. ^ Saville, Volume 1, capitolo 9, paragrafi 202–221
  18. ^ Bloody Sunday, 30 January 1972 – A Chronology of Events, su CAIN Web Service, Università dell'Ulster. URL consultato il 6 dicembre 2010 (archiviato il 6 dicembre 2010).
  19. ^ Saville, volume 1, capitolo 2, paragrafi 15-16
  20. ^ Saville, volume 1, capitolo 2, paragrafo 17
  21. ^ Saville, volume 1, capitolo 4, paragrafo 8
  22. ^ Saville, volume 1, capitolo 3, paragrafo 1
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