Utente:Donny747/Sandbox

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L'inchiesta Widgery[modifica | modifica wikitesto]

Due giorni dopo i fatti di Bloody Sunday, il Parlamento britannico adottò una risoluzione per la creazione di un commissione di inchiesta che facesse luce sugli scontri a fuoco. Il Primo Ministro Edward Heath incaricò di occuparsene Lord Widgery, a quel tempo Lord Chief Justice. Molti testimoni avevano intenzione di boicottare il processo in quanto non riponevano fiducia nell'imparzialità di Widgery, ma col tempo si convinsero a prenderne parte.

Il rapporto di Widgery fu completato il 10 aprile, in appena dieci settimane, e reso pubblico il 19: nel testo si avvalorò la versione dei fatti dell'Esercito britannico. Tra le prove presentate alla commissione c'erano gli esiti dei test della paraffina, utilizzati per individuare residui di piombo provenienti da armi da fuoco, e si disse che sul corpo di una vittima erano stati trovati ordigni esplosivi riempiti di chiodi. Sugli indumenti di undici vittime i test della paraffina diedero esito negativo; non fu possibile effettuare lo stesso test sugli indumenti delle restanti vittime poiché erano stati già lavati. Ė stato a lungo dibattuto che i residui provenienti da armi da fuoco rinvenuti su alcuni tra i deceduti potessero provenire dal contatto con soldati che avevano spostato alcuni cadaveri. Nel caso di James Wray, per esempio, la presenza di tali residui potrebbe essere facilmente spiegata dal fatto che il suo impiego implicasse il regolare uso di una lega per saldature a base di piombo. Un altro caso è quello di William Nash, ucciso presso la barricata e poi trasportato in un mezzo blindato dai paracadutisti: le tracce sono stati riscontrate solo sulla sua mano destra, nonostante Nash fosse mancino. [1]

La maggior parte dei testimoni oculari contestò le conclusioni del rapporto e lo ritennero un tentativo di insabbiamento. Lo slogan riprodotto sui muri di Derry, "Widgery washes whiter" (tradotto, "Widgery sbianca di più") – un riferimento goliardico alla pubblicità di quegli anni del detersivo in polvere Daz – cristallizzò l'idea sul rapporto di molti nazionalisti.[2]

Nonostante alla marcia di protesta ci fossero molti uomini sia dell'Official che della Provisional IRA, si sostiene che essi fossero tutti disarmati, forse in quanto era stato anticipato loro che i paracadutisti avrebbero provato a "stanarli".[3] Era stato promesso in anticipo all'organizzatore della marcia e membro del Parlamento Ivan Cooper che nessun appartenente all'IRA armato si sarebbe trovato nei pressi della marcia. Un paracadutista che testimoniò dinanzi alla commissione d'inchiesta dichiarò che un ufficiale aveva detto loro di aspettarsi uno scontro a fuoco e, come riportato nei verbali d'inchiesta, "We want some kills" (Vogliamo qualche morto).[4] In quel contesto, Edward Daly e altri testimoniarono che un uomo aveva sparato in modo casuale con una pistola in direzione dei paracadutisti: costui, identificato in un secondo momento come un membro ufficiale dell'IRA, fu anche fotografato mentre estraeva la pistola, ma non sarebbe stato visto o individuato dai soldati.

Nel 1992, il Primo ministro britannico John Major, rispondendo alla richiesta di John Hume di una nuova inchiesta pubblica, annunciò: «Il Governo ha precisato nel 1974 che coloro i quali furono uccisi durante Bloody Sunday dovrebbero essere considerati come innocenti di fronte a qualsiasi accusa secondo cui essi sarebbero stati uccisi mentre maneggiavano armi da fuoco o esplosivi».[5] A Major successe Tony Blair. Il suo capo di gabinetto, Jonathan Powell, definì l'inchiesta Widgery un "insabbiamento assoluto e totale".[6]

  1. ^ McCann, pp. 88-89
  2. ^ B Conway, Commemoration and Bloody Sunday: Pathways of Memory, Palgrave Macmillan, 2010, p. 34, ISBN 978-1-349-31032-6. URL consultato l'8 novembre 2020 (archiviato il 10 marzo 2021).
  3. ^ David Sharrock, Rumours of plan to clear Bogside are 'nonsense', in The Daily Telegraph, Londra, 30 marzo 2000. URL consultato il 16 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2002).
  4. ^ Geraghty, p. 65
  5. ^ Don Mullan, Eyewitness Bloody Sunday, Wolfhound, Printing Press, 1997, ISBN 0-86327-586-9.
  6. ^ Nicholas Watt, McGuinness: there was no need for Bloody Sunday inquiry, in The Guardian, London, 19 marzo 2008. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato il 7 ottobre 2014).
    «complete and utter whitewash»