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Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera
Frontex
Grattacielo "Warsaw Spire", sede dell'agenzia
AbbreviazioneEBCGA
TipoAgenzia dell'Unione europea
Fondazione14 settembre 2016 (approvazione)
6 ottobre 2016 (istituzione)
Scopocontrollo e gestione delle frontiere esterne dell'Unione europea
Sede centraleBandiera della Polonia Varsavia
Direttore esecutivoBandiera della Francia Fabrice Leggeri

La Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, precedentemente e più comunemente nota come Frontex (abbreviazione di "Frontières extérieures") è il nome del nuovo sistema di controllo e gestione delle frontiere esterne dello Spazio Schengen e dell'Unione europea che intende comprendere le autorità nazionali competenti per il controllo delle frontiere (guardia costiera e guardia di frontiera) degli stati membri dell'Unione europea e dello Spazio Schengen e una nuova agenzia.

Essa ha il compito di coordinare l'azione e gestire le risorse messe in comune dalle autorità nazionali, sostituendo la precedente Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, anch'essa nota come Frontex.

Essa è stata istituita con il regolamento (UE) n. 2016/1624, approvato dal Consiglio dell'Unione europea il 14 settembre 2016[1].

L'agenzia ha iniziato ad operare il 6 ottobre 2016 ed è ospitata a Varsavia, in Polonia, nella sede della precedente agenzia Frontex[2].

La guardia costiera e di frontiera europea ha come funzione principale quella di contribuire a una gestione integrata delle frontiere esterne. Deve garantire una gestione efficiente dei flussi migratori, contribuendo così ad assicurare la sicurezza dell'UE. Al tempo stesso, contribuisce a salvaguardare la libera circolazione all'interno dell'UE e a rispettare pienamente i diritti fondamentali. Al centro delle sue attività ci sono la messa a punto di una strategia operativa per la gestione delle frontiere e il coordinamento dell'assistenza da parte di tutti gli Stati membri.

Per garantire l'operatività dell'Agenzia il suo budget sarà gradualmente aumentato, dai 143 milioni di euro originariamente previsti per Frontex per il 2015, si passerà ai 238 milioni per il 2016 e ai 281 milioni per il 2017, fino a giungere a 322 milioni di euro nel 2020. Anche il personale dell'agenzia crescerà gradualmente da 402 membri nel 2016 a circa 1000 nel 2020[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea[modifica | modifica wikitesto]

Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne
Logo dell'Agenzia
AbbreviazioneFrontex
TipoAgenzia dell'Unione europea
Fondazione26 ottobre 2004 (firma)
1º maggio 2005 (istituzione)
Scioglimento6 ottobre 2016
Scopogestione delle frontiere esterne
Sede centraleBandiera della Polonia Varsavia
Area di azioneUnione europea
DirettoreFabrice Leggeri
Sito web

Frontex (abbreviazione di "Frontières extérieures") nasce come Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea per il coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne, aeree marittime e terrestri degli Stati della UE e l'attuazione degli accordi con i Paesi confinanti con l'Unione europea.

Frontex è stata istituita con il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 ottobre 2004. L'agenzia ha iniziato ad operare il 3 ottobre 2005 ed è stata la prima ospitata in uno dei paesi di recente adesione dell'Unione.

I compiti di Frontex riguardavano le frontiere esterne degli stati dell'Unione europea e in particolare degli stati che hanno aderito agli accordi di Schengen:

  • Coordinare la cooperazione attiva fra gli stati membri in materia di gestione e controllo delle frontiere esterne.
  • Definire un modello di valutazione comune e integrato dei rischi.
  • Assistere gli stati membri nella formazione professionale delle guardie in servizio presso le frontiere esterne.
  • Assistere i controlli, i pattugliamenti e la vigilanza delle frontiere esterne.
  • Appoggiare gli stati membri in operazioni comuni di rimpatrio dei clandestini.
  • Aiutare gli stati membri che si trovino in situazioni che necessitano un'assistenza, operativa o tecnica, di rinforzo nel controllo delle frontiere esterne.
  • Mettere a disposizioni gruppi di intervento rapido negli stati membri. (Compito assegnato a seguito di una modifica del trattato iniziale, grazie al Regolamento (CE) nº 863/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio). Tuttavia, quest'ultimo compito, da attuarsi su precisa richiesta di uno o più stati membri, poteva essere messo in atto per un periodo limitato e in situazioni eccezionali e urgenti, ad esempio in caso di afflusso in misura massiccia di migranti da Stati extracomunitari.

Nel 2008 il budget dell'Agenzia è stato raddoppiato a 70 milioni di euro, di cui 31 destinati soltanto alle missioni di pattugliamento delle frontiere marittime, nel Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico.[4] Il rafforzamento del ruolo dell'Agenzia è stato richiesto dal 2009 dal commissario europeo per la Giustizia, Libertà e Sicurezza Jacques Barrot[5] e successivamente anche da alcuni stati membri, fra cui nel 2011 da Francia e Italia[6]. Ad agosto 2013, oltre ai fondi in denaro, l'agenzia disponeva di 26 elicotteri, 22 aerei, 113 navi ed attrezzatura radar da impiegarsi per eventuali respingimenti.

Secondo dati ufficiali[7], nel 2007 Frontex ha coordinato 22 missioni di pattugliamento, che hanno portato all'arresto di 19.295 migranti, di cui 11.476 in mare, 4.522 a terra, e 3.297 negli aeroporti. Nel 2006 i migranti fermati erano stati 32.016. Le principali missioni sono riportate nella tabella seguente.

Nome della missione Luogo di dispiegamento delle forze
Nautilus Canale di Sicilia
Hera Oceano Atlantico
Indalo Stretto di Gibilterra
Poseidon Mar Egeo
Minerva Porti andalusi, Spagna
Hermes Mar Mediterraneo centrale, tra Algeria e Sardegna
Zeus Porti della Germania
Fifa Germania nel periodo dei mondiali di calcio 2006
Niris Tra la Germania e i Paesi Scandinavi contro l'immigrazione cinese
Ariane Germania e Polonia
Gordius Romania, Slovacchia e Ungheria
Herakles Ungheria
Kras e Drive In Slovenia
Ursus Romania, Slovacchia, Ungheria e Polonia
Euro Cup 2008 Austria e Svizzera, durante i Campionati Europei di Calcio del 2008
Amazon, Agelaus, Hydra, Extended Family, Long Stop, Argonauts Aeroporti europei
Triton Mar Mediterraneo

Un capitolo a parte del bilancio[8] di Frontex, era invece destinato alla formazione del personale, con progetti di rimpatrio congiunto, ricerca di auto rubate e anche addestramento di cani.

Sul suo operato hanno espresso critiche Amnesty International[9] e l'European Council for Refugees and Exiled[10] (Ecre). Le critiche riguardano i respingimenti di potenziali rifugiati politici in Paesi terzi non sicuri. Sulle rotte dell'immigrazione clandestina infatti, viaggiano sia migranti economici che richiedenti asilo.

Nautilus è il nome in codice di una missione europea di pattugliamento congiunto anti immigrazione nel Canale di Sicilia, coordinata dall'agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne Frontex. La prima missione Nautilus I si è svolta dal 5 al 15 ottobre 2006 con la partecipazione di uomini e mezzi di Italia, Malta, Francia, Grecia e Germania. Una seconda missione, Nautilus II, si è tenuta dal 25 giugno 2007 al 27 luglio 2007 e di nuovo dal 10 settembre 2007 al 14 ottobre 2007, con la partecipazione di Italia, Malta, Francia, Grecia, Germania, Portogallo e Spagna. Nel 2008 la missione Nautilus III è partita il 9 maggio. Le regole d'ingaggio prevedono che migranti e rifugiati intercettati e soccorsi in acque maltesi o italiane saranno accompagnati verso Malta e Lampedusa. Al 15 luglio 2008, un totale di 3.798 migranti e richiedenti asilo erano stati soccorsi in acque Sar italiane e 731 in acque Sar maltesi. Nessun migrante, secondo i dati ufficiali[11], sarebbe stato respinto in Libia.

L'istituzione della nuova agenzia della Guardia di frontiera e costiera europea in seguito all'approvazione del regolamento (UE) n. 2016/1624 del Consiglio del 14 settembre 2016, ha portato far confluire le risorse e l'operatività nell nuova agenzia partire dal 6 ottobre 2016[12][13].

L'istituzione della nuova Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera[modifica | modifica wikitesto]

A causa della crisi europea dei migranti la Commissione europea è stata invitata a prendere misure urgenti per farvi fronte nel 2015, portando all'elaborazione del primo piano per rafforzare la sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione. Ciò si è reso necessario anche perché l'agenzia Frontex si è rivelata incapace di gestire il flusso migratorio a causa dello scarso sostegno di cui gode presso gli stati membri e soprattutto per l'insufficienza dei suoi mezzi e del suo personale; si è inoltre messo in evidenza che l'agenzia non aveva l'autorità per condurre operazioni di controllo delle frontiere o di salvataggio in mare dei migranti.

Per questo la Commissione europea ha proposto il 15 dicembre 2015 la creazione di una nuova agenzia che avrebbe sostituito e ampliato il mandato di Frontex nella gestione delle frontiere esterne[14]. Il 18 dicembre 2015 il Consiglio europeo ha appoggiato con forza la proposta[15], che sarebbe stata sottoposta alla procedura legislativa ordinaria.

Le basi legali per la proposta sono l'articolo 77, paragrafo 2 (b) e (d), e l'articolo 79, paragrafo 2 (c), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. L'articolo 77 attribuisce all'Unione il potere di adottare una legislazione per l'"istituzione progressiva di un sistema integrato di gestione delle frontiere esterne" e l'articolo 79 autorizza l'Unione a mettere in atto delle leggi concernenti il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi residenti illegalmente nel territorio dell'Unione.

Il 14 settembre 2016 il Consiglio dell'Unione europea ha dato la sua approvazione definitiva al regolamento che istituisce la Guardia di frontiera e costiera europea e l'Agenzia dedicata[16].

La guardia di frontiera e costiera europea ha iniziato le sue attività dopo l'entrata in vigore del regolamento il 6 ottobre 2016 (20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, avvenuta il 16 settembre 2016[2][17]). Le disposizioni relative alla costituzione della riserva e al parco attrezzature tecniche entreranno in vigore due mesi dopo il resto del regolamento e quelle relative alle riserve per i rimpatri tre mesi dopo il resto del regolamento[16].

Per compiere la sua missione di gestione delle frontiere esterne la Guardia di frontiera e costiera europea dovrà[18]:

  • provvedere a una valutazione delle vulnerabilità per quanto riguarda la capacità di controllo delle frontiere da parte degli Stati membri;
  • organizzare operazioni congiunte e interventi rapidi alle frontiere per rafforzare la capacità degli Stati membri di controllare le frontiere esterne e rispondere alle sfide alle frontiere esterne dovute all'immigrazione illegale o alla criminalità transfrontaliera;
  • assistere la Commissione nel coordinamento delle squadre di supporto quando uno Stato membro si trova ad affrontare pressioni migratorie sproporzionate in punti specifici della frontiera esterna;
  • garantire una risposta concreta nelle situazioni che richiedono un'azione urgente alle frontiere esterne;
  • fornire assistenza tecnica e operativa a sostegno delle operazioni di ricerca e salvataggio delle persone bisognose di soccorso in mare durante le operazioni di sorveglianza di frontiera;
  • contribuire alla creazione di una riserva di rapido intervento costituita da almeno 1500 guardie di frontiera;
  • nominare funzionari di collegamento dell'agenzia negli Stati membri;
  • organizzare, coordinare e svolgere operazioni e interventi di rimpatrio;
  • promuovere la cooperazione operativa tra gli Stati membri e i paesi terzi in materia di gestione delle frontiere.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La guardia costiera e di frontiera europea riunisce l'Agenzia europea per la guardia costiera e di frontiera, sostituto di Frontex, e le autorità degli Stati membri responsabili della gestione delle frontiere, che continueranno a occuparsi delle attività giornaliere di gestione delle frontiere esterne. La nuova Agenzia europea della guardia di forntiera e costiera agisce sia per sostenere gli stati membri che si trovino in condizione di bisogno sia per coordinare e dirigere la gestione complessiva delle frontiere esterne dell'Unione. La sicurezza e il pattugliamento dei confini esterni dell'Unione (che consistono nei confini esterni dell'Area Schengen, degli stati che vi sono associati e degli stati membri dell'Unione che sono obbligati ad aderirvi) è una responsabilità condivisa dell'Agenzia europea e delle autorità nazionali.

Agenzia[modifica | modifica wikitesto]

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera è un'evoluzione della precedente agenzia Frontex, di cui conserva la personalità giuridica. Essa è stata rafforzata per meglio poter adempiere ai suoi compiti operativi e anche il nuovo nome vuole riflettere questa sua nuova capacità d'azione.

Nel quadro del miglioramento complessivo delle funzioni di guardia costiera, è stata intensificata la cooperazione tra le competenti agenzie europee. Per tale motivo, i mandati dell'Agenzia europea di controllo della pesca e dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima sono stati allineati al mandato della nuova guardia di frontiera europea.

Il nuovo regolamento prevede l'istituzione di una riserva europea di guardie di frontiera e di equipaggiamento tecnico. L'Agenzia potrà acquistare il proprio materiale e i propri mezzi (come peraltro già avviene), ma gli Stati membri presso cui tali mezzi sono registrati (si tratta di mezzi che richiedono una bandiera nazionale, come le navi pattuglia o i velivoli) saranno obbligati a metterli immediatamente a disposizione dell'Agenzia, in caso di necessità. Ciò permetterà ad essa di disporre rapidamente dei mezzi tecnici necessari per le operazioni alla frontiera. Sarà anche messa a disposizione dell'Agenzia una riserva d'intervento rapido, comprendente guardie di frontiera e mezzi, per evitare la carenza di personale e di materiale per le operazioni necessarie.

Il primo direttore esecutivo dell'Agenzia è il francese Fabrice Leggeri, già direttore esecutivo della precedente agenzia Frontex.

Autorità nazionali[modifica | modifica wikitesto]

In qualità di parte della Guardia di frontiera e costiera europea, le seguenti autorità nazionali continueranno ad esercitare il controllo ordinario delle loro sezioni dei confini esterni dello Spazio Schengen:

     Autorità di stati esterni all'Unione europea

Autorità nazionali che garantiscono la sicurezza dei confini terrestri esterni dell'Area Schengen
Stato membro Guardia di frontiera
 Estonia Guardia di frontiera
 Finlandia Guardia di frontiera
 Grecia Polizia
 Lettonia Guardia di frontiera di Stato
 Lituania Servizio di Stato di Guardia di frontiera
 Norvegia Polizia
Guarnigione di Sør-Varanger
 Polonia Guardie di frontiera
 Slovacchia Ufficio di Polizia di frontiera e per gli stranieri
 Spagna Guardia Civil
Servizio di Vigilanza doganale
 Ungheria Polizia
Autorità nazionali che garantiscono la sicurezza dei confini marittimi esterni dell'Area Schengen
Stato membro Guardia costiera
 Belgio Guardia costiera
 Danimarca Ammiragliato della flotta
 Estonia Guardia di frontiera
 Finlandia Guardia di frontiera
 Francia Gendarmeria marittima
 Germania Guardia costiera federale
 Grecia Guardia costiera
 Islanda Guardia costiera
 Italia Guardia di Finanza - Servizio Aereonavale; Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera
 Lettonia Guardia di frontiera di Stato
Forze navali
 Lituania Servizio di Stato di Guardia di frontiera
 Malta Squadra marittima delle Forze armate
 Norvegia Guardia costiera
 Paesi Bassi Guardia costiera
 Polonia Guardie di frontiera
 Portogallo Sistema dell'Autorità marittima
 Spagna Guardia Civil
Società di Salvataggio e Sicurezza marittima
 Svezia Guardia costiera

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo alla guardia di frontiera e costiera europea che modifica il regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio e la decisione 2005/267/CE del Consiglio, su data.consilium.europa.eu, 13 settembre 2016. URL consultato il 19 settembre 2016.
  2. ^ a b (EN) European Border and Coast Guard Agency launches today, su frontex.europa.eu, 6 ottobre 2016. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  3. ^ (EN) European Agenda on Migration: Securing Europe's External Borders, su europa.eu, 15 dicembre 2015. URL consultato il 19 settembre 2016.
  4. ^ Bilancio Frontex 2008
  5. ^ 200 errore
  6. ^ [1]
  7. ^ Fortress Europe: Frontex reports, budget and activities
  8. ^ http://www.infinitoedizioni.it/fileadmin/InfinitoEdizioni/rapporti/Frontex_Draft_Estimated_Revenue__Expenditure_2008_N1_Rev1.pdf
  9. ^ Startseite | Amnesty International Deutschland
  10. ^ http://www.ecre.org/files/Refugees%20Access%20to%20Protection%20in%20Europe%20FULL.pdf
  11. ^ Frontex | European Union Agency / Newsroom / News Releases
  12. ^ Guardia costiera e di frontiera europea: approvazione definitiva, su consilium.europa.eu, 14 settembre 2016. URL consultato il 20 settembre 2016.
  13. ^ (EN) European Border and Coast Guard Agency launches today, su frontex.europa.eu, 6 ottobre 2016. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  14. ^ Una guardia costiera e di frontiera europea per proteggere le frontiere esterne dell'Europa, su europa.eu, 15 dicembre 2015. URL consultato il 19 settembre 2016.
  15. ^ Consiglio europeo, 17-18 dicembre 2015 - Conclusioni, su consilium.europa.eu, 18 dicembre 2015. URL consultato il 19 settembre 2016.
  16. ^ a b Guardia costiera e di frontiera europea: approvazione definitiva, su consilium.europa.eu, 14 settembre 2016. URL consultato il 19 settembre 2016.
  17. ^ REGOLAMENTO (UE) 2016/1624 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 14 settembre 2016 relativo alla guardia di frontiera e costiera europea che modifica il regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio e la decisione 2005/267/CE del Consiglio, in Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, 16 settembre 2016. URL consultato il 20 settembre 2016.
  18. ^ (EN) European Border and Coast Guard Agency - Main Tasks (PDF), su frontex.europa.eu. URL consultato il 6 ottobre 2016.

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