Snoopy cane contestatore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Torna a casa Snoopy)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Snoopy cane contestatore
Logo del film
Titolo originaleSnoopy Come Home
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1972
Durata81 min
Rapporto1,85:1
Genereanimazione
RegiaBill Melendez
SoggettoCharles M. Schulz
SceneggiaturaCharles M. Schulz
ProduttoreBill Melendez, Lee Mendelson, Charles M. Schulz
Casa di produzioneCinema Center Films, Lee Mendelson/Bill Melendez Productions, Sopwith Productions
Distribuzione in italianoTitanus Distribuzione
MontaggioRobert T. Gillis
MusicheDon Ralke, George Bruns, Oliver Wallace, Paul J. Smith, Richard M. Sherman, Robert B. Sherman
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Snoopy cane contestatore (Snoopy Come Home) è un film del 1972 diretto da Bill Melendez. È il secondo lungometraggio d'animazione cinematografico tratto dal fumetto a strisce Peanuts di Charles M. Schulz dopo Arriva Charlie Brown (1969), ed ha per protagonista Snoopy.

La pellicola segna la prima apparizione in un film di Woodstock. Si tratta dell'unica opera nella filmografia dei Peanuts a non essere stata musicata da Vince Guaraldi mentre era ancora in vita. La colonna sonora è infatti stata composta dai fratelli Sherman, autori delle musiche di numerosi film Disney quali: La spada nella roccia, Mary Poppins, Il libro della giungla, Gli Aristogatti, Pomi d'ottone e manici di scopa e Le avventure di Winnie the Pooh. A questo film seguirà cinque anni dopo Corri più che puoi Charlie Brown (1977). È stato distribuito in Italia anche come Torna a casa Snoopy o Snoopy torna a casa.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Snoopy riceve una lettera da una certa Lila, che si trova in ospedale e ha bisogno della sua compagnia. Snoopy parte immediatamente con Woodstock per andare a trovarla, lasciando Charlie Brown all'oscuro sull'identità di Lila. Durante il viaggio verso l'ospedale, Snoopy e Woodstock si imbattono in diversi luoghi con cartelli di "vietato l'ingresso ai cani" e vengono brevemente adottati contro la loro volontà da Clara, una bambina ossessionata dagli animali, da cui riescono a scappare.

Quando Snoopy e Woodstock raggiungono l'ospedale, scoprono che anche lì non sono ammessi i cani e nemmeno gli uccelli. Snoopy viene fermato nel suo primo tentativo di intrufolarsi nella stanza di Lila, ma la seconda volta ci riesce. Snoopy può finalmente riabbracciare Lila, che si rivela essere una bambina. Nel frattempo, Linus svolge una ricerca e scopre che Lila è stata la prima proprietaria di Snoopy, della quale lui si ricordava ancora. Quando la famiglia della bambina scoprì che nel loro condominio erano vietati i cani, Snoopy fu riportato all'Allevamento della quercia. Dopo aver appreso la notizia da Linus, Charlie Brown sviene.

Qualche tempo, dopo Lila dice a Snoopy che la sua visita l'ha aiutata a stare meglio e gli chiede di tornare a casa con lei. Nonostante sia titubante, Snoopy accetta per compassione verso Lila, ma decide prima di tornare a casa per sistemare alcune cose. Snoopy scrive una lettera in cui assegna le sue proprietà: Linus riceve il suo set da croquet e gli scacchi, Schroeder la sua collezione di dischi, mentre tutto ciò che Charlie Brown riceve sono i suoi migliori auguri. I bambini organizzano a Snoopy una commovente festa d'addio, in cui ognuno porta un regalo, che si rivelano essere tutti ossa. I bambini più vicini a Snoopy si alzano per dire qualche parola in suo onore, ma durante il suo turno Charlie Brown non riesce a dire nulla. Dopo che Snoopy se ne va, Charlie Brown non riesce più a dormire e a mangiare.

Snoopy arriva al condominio di Lila il giorno successivo e nota accanto all'ingresso un altro cartello di "vietato l'ingresso ai cani". Snoopy è felicissimo di avere una scusa che gli permetta di tornare da Charlie Brown. Lila esce dal condominio e Snoopy viene presentato con riluttanza al suo gatto, ma lui le mostra il cartello e Lila non ha altra scelta che permettergli di andarsene. Al suo ritorno, i bambini sono contentissimi di rivedere Snoopy e lo portano in trionfo fino alla sua cuccia. Una volta lì, Snoopy detta a Woodstock una lettera battuta a macchina in cui chiede ai bambini di restituirgli gli oggetti che ha dato loro. I bambini, infastiditi, lasciano Charlie Brown e Snoopy. Poco dopo anche Charlie Brown si allontana imbronciato, mentre Snoopy detta i titoli di coda che vengono battuti da Woodstock.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il soggetto è stato liberamente tratto e ampliato basandosi su una serie di strisce pubblicate da Schulz nel 1968. Nel film i pensieri di Snoopy vengono rappresentati per la prima volta su schermo tramite la sua corrispondenza. È stato l'ultimo film dei Peanuts ad essere prodotto dalla Cinema Center Films.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora venne composta dai fratelli Scherman, anziché da Vince Guaraldi, che fino ad allora aveva musicato tutti gli speciali TV dedicati ai Peanuts, compreso il film Arriva Charlie Brown. Schulz disse che si trattava di un esperimento, in quanto desiderava che Snoopy cane contestarore avesse uno stile più commerciale da film Disney. Secondo il produttore Lee Mendelson, il primo film era troppo simile per impostazione agli speciali televisivi. Così, volendo conferire alla pellicola successiva un'impronta più cinematografica, vennero ingaggiati gli Sherman, che erano considerati i numeri uno nel loro campo, avendo composto svariate colonne sonore di film per la Disney, oltre che per diverse attrazioni di Disneyland.[1]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Richard M. Sherman e Robert B. Sherman.

  1. Orchestra e cori – Snoopy, Come Home – 1:45
  2. Orchestra e cori – At the Beach – 2:18
  3. Thurl RavenscroftNo Dogs Allowed! – 3:01
  4. Shelby FlintDo You Remember Me? (Lila's Theme) – 3:12
  5. Don Ralke e Ray PohlmanThe Best of Buddies – 1:27
  6. Don Ralke e Ray PohlmanGetting It Together – 1:52
  7. Linda Ercoli – Fundamental - Friend - Dependability (Clara's Theme) – 2:21
  8. Orchestra – Charlie Brown's Calliope – 2:49
  9. Guy Pohlman – It Changes – 4:13

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Date di uscita e titoli internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il film giunse nei cinema italiani il 1° marzo 1973.[2] Il doppiaggio italiano è affidato alla C.V.D., eseguito negli stabilimenti Fono Roma e diretto da Fede Arnaud su dialoghi di Roberto De Leonardis, che curò anche i testi italiani delle canzoni assieme a Cino Tortorella. L'orchestra e il coro sono diretti da Pietro Carapellucci, con la partecipazione del suo complesso vocale e di Gianna Spagnuolo. Il film presenta un cast di doppiatori diverso rispetto al film precedente, ad eccezione di Isa Di Marzio, che però anziché doppiare Lucy come in Arriva Charlie Brown, presta la voce a Clara; e di Alida Cappellini, che mentre nel primo film doppiava Patty, qui prende il posto della Di Marzio su Lucy, doppiando al contempo Linus. I pensieri di Snoopy battuti a macchina sono letti in italiano dalla doppiatrice di Charlie Brown Liù Bosisio.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

In Italia è stato distribuito in videocassetta da CBS/Fox nel 1987 con il titolo Torna a casa Snoopy, riedita nel 1990 direttamente da CBS/Fox. Nel 2002 è stato distribuito da Paramount Home Entertainment sia in VHS, col il titolo Snoopy torna a casa, che in DVD con il titolo originale.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film si rivelò un flop ai botteghini, incassando solamente 245,073 dollari a fronte di un milione di bugdet. Flop causato probabilmente anche da un'insufficiente campagna pubblicitaria, attribuibile al fallimento della Cinema Center Films.[3] Ciononostante venne accolto molto favorevolmente dalla critica, diventando negli anni una fra le opere più amate legate al brand, tanto da ricevere una redistribuzione nelle sale nell'autunno 2019.[3] La pellicola ha il 93% dei voti positivi sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, con un voto medio di 7,7 su 10.[4] Howard Thompson lodò il film sul New York Times, definendolo vivace, intelligente e divertente; trovandolo anche migliore del precedente film della serie.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Derrick Bang, Vince Guaraldi at the Piano, McFarland Publishing, p. 258, ISBN 978-0-7864-5902-5.
  2. ^ l'Unità, 1º marzo 1973, p. 9. URL consultato il 4 maggio 2024.
  3. ^ a b (EN) “Snoopy, Come Home!” Re-Released in Theaters on Sept. 29th, su Weekly Wilson - Blog of Author Connie C. Wilson, 23 agosto 2019. URL consultato il 1º agosto 2022.
  4. ^ (EN) Snoopy, Come Home. URL consultato il 31 luglio 2022.
  5. ^ (EN) Howard Thompson, Snoopy, Come Home' Is Hilarious Treat, in The New York Times, 17 agosto 1972. URL consultato il 1º agosto 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]