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{{Citazione|Penso di aver cominciato proprio allora a formarmi uno spirito competitivo... uno spirito che mi avrebbe poi fatto vincere nello sport.}}
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Tanta dedizione fu ripagata, e a dodici anni Wilma Rudolph poteva di nuovo camminare normalmente.<ref name="bio" /> Poté finalmente dedicarsi allo [[sport]]. Iniziò a giocare a [[pallacanestro]] a scuola,<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2014/11/12/wilma-rudolph/|titolo=Wilma Rudolph, che vinse tutto e si ritirò|editore=ilpost.it|data=12 novembre 2014|accesso=13 novembre 2014}}</ref> ma fu notata dall'allenatore di [[Atletica leggera|atletica]], che l'avviò alla velocità.
Tanta dedizione fu ripagata, e a dodici anni Wilma Rudolph poteva di nuovo camminare normalmente.<ref name="bio" /> Poté finalmente dedicarsi allo [[sport]]. Iniziò a giocare a [[pallacanestro]] a scuola,<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2014/11/12/wilma-rudolph/|titolo=Wilma Rudolph, che vinse tutto e si ritirò|editore=ilpost.it|data=12 novembre 2014|accesso=13 novembre 2014}}</ref> ma fu notata da un allenatore di [[Atletica leggera|atletica]], che l'avviò alla velocità.


In poco tempo Wilma Rudolph divenne una velocista di livello mondiale, guadagnandosi il soprannome di ''gazzella nera''. Ad appena sedici anni, partecipò alle [[Giochi della XVI Olimpiade|Olimpiadi del 1956]] come membro della staffetta [[Stati Uniti d'America|statunitense]] della 4×100 m, vincendo la medaglia di bronzo.<ref name="sr">{{cita web|lingua=en|url=http://www.sports-reference.com/olympics/athletes/ru/wilma-rudolph-1.html|titolo=Wilma Rudolph Bio, Stats, and Results|editore=sports-reference.com|accesso=13 novembre 2014}}</ref>
In poco tempo Wilma Rudolph divenne una velocista di livello mondiale, guadagnandosi il soprannome di ''gazzella nera''. Ad appena sedici anni, partecipò alle [[Giochi della XVI Olimpiade|Olimpiadi del 1956]] come membro della staffetta [[Stati Uniti d'America|statunitense]] della 4×100 m, vincendo la medaglia di bronzo.<ref name="sr">{{cita web|lingua=en|url=http://www.sports-reference.com/olympics/athletes/ru/wilma-rudolph-1.html|titolo=Wilma Rudolph Bio, Stats, and Results|editore=sports-reference.com|accesso=13 novembre 2014}}</ref>

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Wilma Rudolph
Wilma Rudolph nel 1960.
Nazionalità Stati Uniti
Altezza 180 cm
Peso 59 kg
Atletica leggera
Specialità Velocità
Società TSU Tigers
Termine carriera 1962
Record
100 m 11"2 (1961)
200 m 22"9 (1960)
Carriera
Nazionale
1956-1960Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 3 0 1
Giochi panamericani 1 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Wilma Glodean Rudolph (Clarksville, 23 giugno 1940Brentwood, 12 novembre 1994) è stata una velocista statunitense, vincitrice di 3 medaglie d'oro olimpiche a Roma 1960.

La sua storia commosse il mondo perché da bambina era stata colpita da poliomielite.

Biografia

Wilma Rudolph era la ventesima di ventidue figli di una povera famiglia nera del Tennessee. Era ancora piccola quando fu colpita da poliomielite, e rischiò di rimanere zoppa alla gamba sinistra.[1] Per anni fu costretta a portare un apparecchio correttivo, e ad andare due volte alla settimana all'ospedale per fare le terapie, nonostante l'ospedale riservato ai neri si trovasse ad ottanta chilometri dal paese in cui abitava.

Nella sua autobiografia, Wilma Rudolph ebbe a dire di quegli anni:

«Penso di aver cominciato proprio allora a formarmi uno spirito competitivo... uno spirito che mi avrebbe poi fatto vincere nello sport.»

Tanta dedizione fu ripagata, e a dodici anni Wilma Rudolph poteva di nuovo camminare normalmente.[1] Poté finalmente dedicarsi allo sport. Iniziò a giocare a pallacanestro a scuola,[2] ma fu notata da un allenatore di atletica, che l'avviò alla velocità.

In poco tempo Wilma Rudolph divenne una velocista di livello mondiale, guadagnandosi il soprannome di gazzella nera. Ad appena sedici anni, partecipò alle Olimpiadi del 1956 come membro della staffetta statunitense della 4×100 m, vincendo la medaglia di bronzo.[3]

Wilma Rudolph vince l'oro dei 100 m a Roma 1960.

Quattro anni dopo, nel 1960 a Roma, Wilma Rudolph fu tra i grandi protagonisti dell'Olimpiade, vincendo tre medaglie d'oro. Nei 100 m, dopo aver eguagliato il record mondiale correndo la semifinale in 11"3, vinse nettamente la finale in 11 secondi netti, tempo non riconosciuto come nuovo record mondiale per via dell'eccessivo vento favorevole. Tre giorni dopo bissò il successo vincendo i 200 m in 24"0, dopo aver eguagliato il record olimpico correndo in 23"2 nelle batterie eliminatorie. Conquistò infine il terzo oro nella staffetta 4×100 m, gara conclusa col nuovo record mondiale in 44"5.[3]

I giornali diedero grande risalto ai risultati della giovane atleta statunitense, sottolineando anche la sua vittoria contro la malattia che da bambina aveva minacciato di renderla invalida per tutta la vita. La stampa italiana ricamò anche su una sua possibile storia d'amore con il velocista italiano Livio Berruti,[4] vincitore dei 200 m maschili nella stessa edizione dei Giochi. Associated Press la nominò Atleta donna dell'anno nel 1960 e nel 1961, anno in cui migliorò il record mondiale dei 100 m correndo in 11"2.

Wilma Rudolph abbandonò le competizioni nel 1962. In seguito lavorò come insegnante, allenatrice di atletica e commentatrice sportiva. Si sposò nel 1963 ed ebbe quattro figli. Nel 1976 fu inserita nella National Track & Field Hall of Fame, la Hall of Fame statunitense dedicata all'atletica leggera.

Nel 1977 uscì la sua autobiografia Wilma Rudolph on Track, da cui venne tratto il film per la TV Wilma (in cui debuttò un giovane Denzel Washington).

È scomparsa nel 1994, a soli 54 anni, per un tumore al cervello.[5]

Per ricordarla, il 14 luglio 2004 gli Stati Uniti hanno emesso un francobollo commemorativo. Il ritratto è stato disegnato da un artista canadese, che ha usato come modello una foto di Wilma Rudolph scattata dopo la vittoria dei 3 ori olimpici a Roma.[6]

Record

Wilma Rudolph ha detenuto i seguenti record mondiali dei 100 e 200 metri:

  • 100 metri piani: 11"2 (Bandiera della Germania Ovest Stoccarda, 19 luglio 1961) (record detenuto fino al 9 luglio 1965)
  • 200 metri piani: 22"9 (Bandiera degli Stati Uniti Corpus Christi, 9 luglio 1960) (record detenuto fino all'8 agosto 1965)

Palmarès

Wilma Rudolph riceve il Fraternal Order of Eagles Award nel 1961.
Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1956 Giochi olimpici Bandiera dell'Australia Melbourne 200 metri Quarti di finale 24"6
4×100 metri   Bronzo 44"9
1959 Giochi panamericani Bandiera degli Stati Uniti Chicago 100 metri   Argento 12"3
4×100 metri   Oro 46"4
1960 Giochi olimpici Bandiera dell'Italia Roma 100 metri   Oro 11"0 w
200 metri   Oro 24"0
4×100 metri   Oro 44"5

Note

  1. ^ a b (EN) Wilma Rudolph, su biography.com. URL consultato il 13 novembre 2014.
  2. ^ Wilma Rudolph, che vinse tutto e si ritirò, su ilpost.it, 12 novembre 2014. URL consultato il 13 novembre 2014.
  3. ^ a b (EN) Wilma Rudolph Bio, Stats, and Results, su sports-reference.com. URL consultato il 13 novembre 2014.
  4. ^ Livio Berruti e Wilma Rudolph: la coppia d'oro che incantò Roma nel '60, su ilsole24ore.com. URL consultato il 13 novembre 2014.
  5. ^ È morta Wilma Rudolph, la gazzella dello sprint, corriere.it, 13 novembre 1994. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016).
  6. ^ (EN) Wilma Rudolph runs again on definitive U.S. stamp during olympic team trials in Sacramento, su prnewswire.com, 14 luglio 2004. URL consultato il 13 novembre 2014.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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