Marchesato di Torriglia: differenze tra le versioni

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Il borgo è ubicato in un'area boscosa collinare alle pendici del [[Monte Prelà|Prelà]] tra le vallate del [[Trebbia]] e dello [[Scrivia]], prospicienti il lago artificiale del [[Lago del Brugneto|Brugneto]], nell'[[Alta Val Trebbia]], nell'attuale [[provincia di Genova]]. Conserva intatto l'impianto storico in cui predominano la [[chiesa di Sant'Onorato]], in stile [[architettura barocca|barocco-ligure]] (custodisce la [[Madonna del Rosario]] fatta realizzare dal marchese [[Gianandrea Doria|Giovanni Andrea I Doria]] in memoria della [[battaglia di Lepanto]], cui prese parte), l'oratorio di San Vincenzo (con statue provenienti dalla rocca) e gli imponenti ruderi del [[Castello di Torriglia|castello Doria]] dell'[[XI secolo]], già residenza dei [[Malaspina]], dei [[Fieschi]], dei [[Doria|Doria di Oneglia]] e devastato nel [[1799]] dagli stessi [[Torriglia|torrigliesi]] dopo l'occupazione francese.<ref>''Liguria'', p. 186</ref>''
Il borgo è ubicato in un'area boscosa collinare alle pendici del [[Monte Prelà|Prelà]] tra le vallate del [[Trebbia]] e dello [[Scrivia]], prospicienti il lago artificiale del [[Lago del Brugneto|Brugneto]], nell'[[Alta Val Trebbia]], nell'attuale [[provincia di Genova]]. Conserva intatto l'impianto storico in cui predominano la [[chiesa di Sant'Onorato]], in stile [[architettura barocca|barocco-ligure]] (custodisce la [[Madonna del Rosario]] fatta realizzare dal marchese [[Gianandrea Doria|Giovanni Andrea I Doria]] in memoria della [[battaglia di Lepanto]], cui prese parte), l'oratorio di San Vincenzo (con statue provenienti dalla rocca) e gli imponenti ruderi del [[Castello di Torriglia|castello Doria]] dell'[[XI secolo]], già residenza dei [[Malaspina]], dei [[Fieschi]], dei [[Doria|Doria di Oneglia]] e devastato nel [[1799]] dagli stessi [[Torriglia|torrigliesi]] dopo l'occupazione francese.<ref>''Liguria'', p. 186</ref>''


Il territorio (comprendente i paeselli, dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame di Siginella, Porto, Ponte Trebbia, [[Pentema]], Casaleggio, Bavastri, Costafontana, Obbi, Costalunga, Cavorsi, Donetta, Costazza, Fallarosa, Donderi, Frevada, Fascia di Carlo, Laccio, Garaventa, Marzano, Olcesi e Passo della Scoffera) diventò, nel [[1227]] un [[feudo imperiale]] di un ramo della [[Malaspina|famiglia Malaspina]], per volontà di [[Federico II di Svevia]]. Nel corso del [[secolo XIV]] fu asservito ai [[Conte|conti]] [[Fieschi]] di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]], costruttori del [[Castello di Torriglia|castello]], con i quali rimase fino alla [[Congiura dei Fieschi|congiura]] del [[1547]], quando passò ad [[Andrea Doria]] con la qualifica di [[marchese|marchesato]] per disposizione dell'[[imperatore]] [[Carlo V d'asburgo|Carlo V]].<ref>''Liguria'', p. 187</ref>
Il territorio (comprendente i paeselli, dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame, di Siginella, Porto, Ponte Trebbia, [[Pentema]], Casaleggio, Bavastri, Costafontana, Obbi, Costalunga, Cavorsi, Donetta, Costazza, Fallarosa, Donderi, Frevada, Fascia di Carlo, Laccio, Garaventa, Marzano, Olcesi e Passo della Scoffera) diventò, nel [[1227]], un [[feudo imperiale]] di una linea della [[Malaspina|famiglia Malaspina]], per volontà di [[Federico II di Svevia]]. Nel corso del [[secolo XIV]] fu asservito ai [[Conte|conti]] [[Fieschi]] di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]], costruttori del [[Castello di Torriglia|castello]], con i quali rimase fino alla [[Congiura dei Fieschi|congiura]] del [[1547]], quando passò ad [[Andrea Doria]] con la qualifica di [[marchese|marchesato]] per disposizione dell'[[imperatore]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].<ref>''Liguria'', p. 187</ref>


I Doria si fregiarono del titolo di [[marchese|marchesi]] fino al [[1760]] allorché Giovanni Andrea III, primo a voler risiedere a Torriglia (altrimenti dimoravano a [[Genova]] o a [[Roma]]), fu elevato da [[Francesco I di Lorena]] al rango di [[principe]], ''status'' ancora oggi mantenuto dai discendenti.
I Doria si fregiarono del titolo di [[marchese|marchesi]] fino al [[1760]] allorché Giovanni Andrea III, primo a voler risiedere a Torriglia (altrimenti dimoravano a [[Genova]] o a [[Roma]]), fu elevato da [[Francesco I di Lorena]] al rango di [[principe]], ''status'' ancora oggi mantenuto dai discendenti.
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I possedimenti dei Landi furono venduti ai [[Farnese]] nel [[1682]] da Andrea III.
I possedimenti dei Landi furono venduti ai [[Farnese]] nel [[1682]] da Andrea III.


Le nozze tra il principe Giovanni Andrea III con Anna [[Pamphili]], nipote della famosa [[Olimpia Maidalchini]] fece sì che i Doria Landi, nel [[1763]], con autorizzazione di [[papa Clemente XIII]], acquisirono le insegne, il loro patrimonio e la denominazione [[Doria Landi Pamphili]].
Le nozze tra il principe Giovanni Andrea III e Anna [[Pamphili]], nipote della famosa [[Olimpia Maidalchini]], fece sì che i Doria Landi, nel [[1763]], con l'autorizzazione di [[papa Clemente XIII]], acquisirono le insegne della sposa, il patrimonio e la denominazione [[Doria Landi Pamphili]].


Il 5 agosto [[1797]] le truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]] occuparono il principato, annesso alla [[repubblica ligure]] e, nel [[1815]], al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]]: i principi Giovanni Andrea V e Teresa imboccarono la strada dell'esilio.<ref>Luzzatto Guerrini, p. 21</ref>
Il 5 agosto [[1797]] le truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]] occuparono il principato, annesso alla [[repubblica ligure]] e, nel [[1815]], al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]]: i principi Giovanni Andrea V e Teresa imboccarono definitivamente la via dell'esilio, pur conservando i [[Allodio|beni allodiali]].<ref>Luzzatto Guerrini, p. 21</ref>


Lo stemma dei [[Doria Landi Pamphili]] è cosi illustrato:
Lo stemma dei [[Doria Landi Pamphili]] è cosi illustrato:

Versione delle 18:12, 27 ott 2014

Marchesato di Torriglia
Marchesato di Torriglia – Bandiera
Marchesato di Torriglia - Stemma
Marchesato di Torriglia - Localizzazione
Marchesato di Torriglia - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue ufficialiitaliano, latino
Lingue parlateligure
(var. dialetto torrigliese)
CapitaleTorriglia
Dipendente da
Sacro Romano Impero
Politica
Forma di governomonarchia assoluta
Capo di Stato
Nascita
Causa
Fine
Causaoccupazione napoleonica
Territorio e popolazione
Massima estensione60 kq
nel secolo XVII
Popolazione900 abitanti
nel secolo XVII
Economia
Valutapropria e genovese
Produzionipatata bianca di Torriglia
Commerci conrepubblica di Genova e feudi vicini
Religione e società
Classi socialinobili, clero,
contadini, allevatori di bestiame
File:Mappa marchesato di Torriglia.jpg
Evoluzione storica
Preceduto da
Feudi dei Fieschi di Lavagna
Succeduto da
File:Blasone dei Savoia.JPG
Regno di Sardegna (1815),
dopo il dominio francese

Il marchesato di Torriglia, a trenta chilometri da Genova, era un feudo imperiale, noto per l'attività della sua zecca e governato dal ramo dei Doria di Oneglia del famoso Andrea, diventato poi Doria Landi Pamphili. Dal 1547 al 1760 il signore aveva il rango marchionale concesso dall'imperatore Carlo V; dal 13 maggio 1760 al 6 agosto 1797 il feudo fu elevato a principato da Francesco I, consorte dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.[1]

Storia

Il castello Doria in un'antica stampa
File:Castello di Torriglia2.jpg
I ruderi della rocca
File:Panorama di Torriglia.jpg
Il borgo di Torriglia e il castello

Il borgo è ubicato in un'area boscosa collinare alle pendici del Prelà tra le vallate del Trebbia e dello Scrivia, prospicienti il lago artificiale del Brugneto, nell'Alta Val Trebbia, nell'attuale provincia di Genova. Conserva intatto l'impianto storico in cui predominano la chiesa di Sant'Onorato, in stile barocco-ligure (custodisce la Madonna del Rosario fatta realizzare dal marchese Giovanni Andrea I Doria in memoria della battaglia di Lepanto, cui prese parte), l'oratorio di San Vincenzo (con statue provenienti dalla rocca) e gli imponenti ruderi del castello Doria dell'XI secolo, già residenza dei Malaspina, dei Fieschi, dei Doria di Oneglia e devastato nel 1799 dagli stessi torrigliesi dopo l'occupazione francese.[2]

Il territorio (comprendente i paeselli, dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame, di Siginella, Porto, Ponte Trebbia, Pentema, Casaleggio, Bavastri, Costafontana, Obbi, Costalunga, Cavorsi, Donetta, Costazza, Fallarosa, Donderi, Frevada, Fascia di Carlo, Laccio, Garaventa, Marzano, Olcesi e Passo della Scoffera) diventò, nel 1227, un feudo imperiale di una linea della famiglia Malaspina, per volontà di Federico II di Svevia. Nel corso del secolo XIV fu asservito ai conti Fieschi di Lavagna, costruttori del castello, con i quali rimase fino alla congiura del 1547, quando passò ad Andrea Doria con la qualifica di marchesato per disposizione dell'imperatore Carlo V.[3]

I Doria si fregiarono del titolo di marchesi fino al 1760 allorché Giovanni Andrea III, primo a voler risiedere a Torriglia (altrimenti dimoravano a Genova o a Roma), fu elevato da Francesco I di Lorena al rango di principe, status ancora oggi mantenuto dai discendenti.

Il vantaggioso matrimonio di Giovanni Andrea II con Maria Polissena Landi (1608-1679), ultima della stirpe, principessa di Borgotaro, marchesa di Bardi, contessa di Compiano, estese i possedimenti doriani fino ai feudi appenninici del cosiddetto "Stato Landi", confinante con il ducato di Parma e Piacenza. I Doria aggiunsero al proprio il cognome Landi e ostentarono i loro gradi gentilizi, unitamente a quelli ereditati da Andrea Doria di principi di Melfi, conti di Loano e, appunto, di marchesi e principi di Torriglia.[4]
I possedimenti dei Landi furono venduti ai Farnese nel 1682 da Andrea III.

Le nozze tra il principe Giovanni Andrea III e Anna Pamphili, nipote della famosa Olimpia Maidalchini, fece sì che i Doria Landi, nel 1763, con l'autorizzazione di papa Clemente XIII, acquisirono le insegne della sposa, il patrimonio e la denominazione Doria Landi Pamphili.

Il 5 agosto 1797 le truppe napoleoniche occuparono il principato, annesso alla repubblica ligure e, nel 1815, al regno di Sardegna: i principi Giovanni Andrea V e Teresa imboccarono definitivamente la via dell'esilio, pur conservando i beni allodiali.[5]

Lo stemma dei Doria Landi Pamphili è cosi illustrato:

«"interzato in palo, nel 1° troncato d'oro e d'argento all'aquila di nero membrata e coronata d'oro, che è dei Doria; nel 2° di rosso alla colomba d'argento avente nel becco un ramo d'ulivo verde; capo d'azzurro caricato di tre gigli d'oro separati da due verghette di rosso, che è dei Pamphili; nel 3° inquartato 1° e 4° palati di oro e d'azzurro alla fascia d'argento attraversante; nel 2° e 3° fasciato increspato d'oro e d'azzurro, che è dei Landi.

Luigino di Torriglia

Il feudo di Torriglia, dal 1665 al 1667, sotto la reggenza della principessa Violante Lomellini, ebbe una propria zecca, ubicata sotto i bastioni della rocca: vi operarono gli zecchieri Francesco Moretti e Cristoforo Eilcoser. Furono coniati vari luigini (anche adulterati) per il commercio con il Levante.[6]

I marchesi e principi soggiornavano, oltre che nel maniero di Torriglia, soprattutto nella villa del Principe, a Genova, nel palazzo Doria a Loano e nel palazzo Doria-Pamphili, in via del Corso a Roma, con Andrea IV. Le loro sepolture si trovano tuttora nella chiesa di San Matteo (Genova), nell'abbazia di San Fruttuoso e nel convento di Monte Carmelo a Loano.[7]

Marchesi di Torriglia (1547-1760), Principi di Torriglia (1760-1797)[8]

titolo Nome Periodo Consorte e note
1 Marchese Andrea I Doria 1547-1560 Peretta Usodimare
2 Marchese Pagano 1560-1574 nipote di Andrea, morì giovane
3 Marchese Giovanni Andrea I 1574-1606 Zenobia del Carretto;
fratello di Pagano
4 Marchese Andrea II 1606-1612 Giovanna Colonna, reggente (1612-1626)
5 Marchese Giovanni Andrea II 1612-1640 Maria Polissena Landi, reggente (1641-1648)
6 Marchese Andrea III Doria Landi 1641-1654 Violante Lomellini, reggente (1654-1679)
7 Marchese Giovanni Andrea III 1654-1743 Anna Pamphili
8 Marchese
Principe
Giovanni Andrea IV
Doria Landi Pamphili
1743-1760
1760-1764
Maria Teresa Doria,
Eleonora Carafa
9 Principe Andrea IV 1764-1794 Leopolda di Savoia-Carignano
10 Principe Giovanni Andrea V 1794-5 agosto 1797 Teresa Orsini di Gravina;
ultimi principi sovrani

Note

  1. ^ Casale, La Magnifica Comunità.., p. 15
  2. ^ Liguria, p. 186
  3. ^ Liguria, p. 187
  4. ^ Casale, Castrum.., p. 39
  5. ^ Luzzatto Guerrini, p. 21
  6. ^ Arecco, p. 69
  7. ^ Lingua, p. 48
  8. ^ Luzzato Guerrini, p. 30

Bibliografia

  • AA. VV., Liguria, Touring Club Italiano, Milano 1982.
  • Antonio Arecco, Lo scudo della galea e le Zecche dei Doria, Litografia Ligure, Loano 2000.
  • Natale Battilana, Genealogia delle famiglie nobili di Genova, Pagano, Genova 1925.
  • Mauro Casale, Castrum Turrilie ovvero l'unica vera storia del castello di Torriglia, ed. d'Arte Marconi, Genova 1995.
  • Mauro Casale, La Magnifica Comunità di Torriglia & C., ed. Stringa, Genova 1985.
  • Paolo Lingua, I Doria a Genova, Frilli, Genova 2007.
  • Teresa Luzzatto Guerrini, I Doria, Nemi, Firenze 1937.

Voci correlate