Marisa Fabbri

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Marisa Fabbri in La pecora nera (1968)

Marisa Fabbri (Firenze, 15 agosto 1927Roma, 10 giugno 2003) è stata un'attrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice tra le più rappresentative del teatro italiano del Novecento, nel corso della sua importante carriera ha lavorato con i maggiori registi teatrali in Italia.

Storiche le sue interpretazioni ne I giganti della montagna di Luigi Pirandello diretta da Giorgio Strehler, in Vinzenz e l'amica degli uomini importanti di Robert Musil con la regia di Aldo Trionfo, e ne I parenti terribili di Jean Cocteau con la regia di Giancarlo Cobelli.

Ma è da ricordare soprattutto per il lungo sodalizio che la legò a Luca Ronconi diretta dal quale restano memorabili le interpretazioni negli spettacoli Le Baccanti di Euripide, Orestea di Eschilo, L'uccellino azzurro di Maurice Maeterlinck, Ignorabimus di Arno Holz, Tre sorelle di Čechov, I dialoghi delle Carmelitane di Georges Bernanos, L'uomo difficile di Hugo von Hofmannsthal (con cui vinse il Premio Ubu), Gli ultimi giorni dell'umanità di Karl Kraus.

Importanti le sue partecipazioni alla prosa radiofonica e televisiva della RAI dagli anni cinquanta agli anni novanta.

Poche ma significative le sue interpretazioni cinematografiche tra le quali spiccano quelle in Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, regia di Luciano Salce, Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento, Milarepa di Liliana Cavani, Gli Astronomi di Diego Ronsisvalle, e La Tosca di Luigi Magni.

Ha fatto anche saltuariamente del doppiaggio, prevalentemente per la compagnia ARS; doppiò per esempio Paulette Breil in Lo spione di Jean-Pierre Melville.

Poche le sue incursioni nell'opera lirica in qualità di regista. La prima volta nel 1990 a Livorno con Madama Butterfly di Giacomo Puccini prima versione, protagonista Maria Dragoni. Nel 1996 per l'Opera di Roma firmò la regia de La bohème (con scene e costumi di Ivan Stefanutti). Nel 1999 ha realizzato la regia dell'opera Inés de Castro, protagonista Maria Dragoni al Teatro Pergolesi di Jesi.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Marisa Fabbri e Bruno Cirino in Diario di un maestro

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Prosa televisiva Rai[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Mulè con Marisa Fabbri nella commedia Acqua e chiacchiere RAI Tv 1963

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Archivio e biblioteca personale[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Umanistica dell'Università degli studi di Firenze[1] conserva un Fondo intitolato a Marisa Fabbri[2], donato nel 2007 per volontà di Paolo Modugno, suo compagno e di Gilda Fabbri, sorella di Marisa.

Il Fondo è composto principalmente da due nuclei documentari che rispecchiano la sua attività. Il primo nucleo è denominato "Carte private" e contiene materiale vario ed eterogeneo come lettere, contratti, bollette, fotografie; il secondo, più cospicuo, è denominato "Copioni di lavoro" ed è composto esclusivamente da copioni di opere teatrali che riportano in alcuni casi annotazioni marginali.

La biblioteca personale è costituita da 1314 volumi: la raccolta documenta gli interessi dell'intestataria: prevalgono i testi drammaturgici, ma nutrita appare anche la sezione dedicata alla letteratura; sono inoltre presenti letteratura musicale, sociologia, politica, saggistica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sistema Bibliotecario di Ateneo, Fondi Umanistica - Trova le risorse - SBA: Sistema Bibliotecario di Ateneo - UniFI, su sba.unifi.it. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  2. ^ Università di Firenze | Archivio, su archivi.unifi.it. URL consultato il 19 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Radiocorriere, annate varie.
  • Le teche Rai, la prosa televisiva dal 1954 al 2008
  • Gaia Buonriposi e Teresa Megale, "Marisa Fabbri, una vita per il teatro", Gli ori, 2006
  • Claudio Longhi, Marisa Fabbri: lungo viaggio attraverso il teatro di regia, Firenze, Le Lettere, 2010.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1159929 · ISNI (EN0000 0000 4240 0273 · SBN UM1V012135 · LCCN (ENno2006058022 · GND (DE131968203 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006058022