Guarigione della figlia della Cananea
La guarigione della figlia della Cananea è un miracolo operato da Gesù in Fenicia testimoniato nel Vangelo secondo Matteo (Mt15,21-28[1]) e nel Vangelo secondo Marco (Mc7,24-30[2]). Durante l'itinerario nei territori delle città Tiro e Sidone, Gesù incontra una donna pagana di estrazione sirofenicia o greca che lo implora di esorcizzare la figlia indemoniata. Gesù la liquida con reticenza opponendole il silenzio, ma la donna infastidisce gli apostoli che intercedono per lei chiedendo a Gesù di cedere alle sue lamentele.
« Esaudiscila, vedi come ci grida dietro!. » ( Matteo 15,23, su laparola.net.) |
Gesù ribatte di dover amministrare la sua missione solo per la salvezza del popolo ebraico: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele". Allora la donna si prostra ai suoi piedi insistendo per l'esorcismo della figlia e Gesù la contesta freddamente affermando: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". La donna prendendo spunto dall'allusione di Gesù alla sua missione sorprende replicando: "È vero, Signore, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni". Gesù s'intenerisce per la fede con cui essa ha rivendicato il miracolo e le concede la guarigione della figlia.
« Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. » ( Matteo 15,28, su laparola.net.) |
La pericope si chiude per Marco con la madre che corre a casa per verificare il miracolo e scopre la figlioletta distesa sul letto ed esorcizzata.
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- ^ Mt15,21-28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Mc7,24-30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.