Noli me tangere

Noli me tàngere (in latino "non mi toccare") è il nome con cui è noto l'episodio biblico dell'apparizione di Gesù risorto a Maria Maddalena, narrato nel vangelo di Giovanni, versetti 20,11-18[1].
Racconto biblico[modifica | modifica wikitesto]


L'episodio biblico ha luogo la mattina della domenica successiva alla morte di Gesù; Maria Maddalena, recatasi al sepolcro e trovandolo aperto, corre ad avvertire i discepoli per poi rimanere in disparte nel giardino, piangendo. Dopo che i discepoli se ne sono tornati a casa, Maria si avvicina al sepolcro e vede due angeli che le domandano perché pianga. Dopo aver risposto agli angeli, voltandosi Maria vede Gesù in piedi, ma non lo riconosce e lo scambia per il custode del giardino, chiedendogli quindi informazioni su cosa ne fosse stato del corpo di Cristo. Gesù le risponde chiamandola soltanto per nome, al che Maria lo riconosce. È questo punto che Cristo pronuncia la celebre frase, intimando a Maria di "non trattenerlo", e piuttosto di andare ad avvertire i discepoli della sua avvenuta resurrezione.
Traduzione e significato della frase[modifica | modifica wikitesto]
La locuzione noli me tangere, che appare per la precisione al versetto 20,17 del vangelo di Giovanni, è contenuta in questa forma nella traduzione della Vulgata, che recita "Noli me tangere, nondum enim ascendi ad Patrem meum"[2][3]: il senso è stato interpretato come un invito, da parte di Gesù a Maria, a non voler controllare se egli, dopo la resurrezione, avesse un corpo in carne e ossa, cosa che non sarebbe stata possibile poiché doveva ancora "salire al Padre"[3].
Questa traduzione ha comunque destato qualche perplessità tra gli esegeti, e le versioni moderne della Bibbia, invece di "non mi toccare", traducono "non mi trattenere", un'espressione probabilmente più aderente all'originale greco del Vangelo, dove è riportata come Μή μου ἅπτου (mê mou haptou)[4]; in questo caso il senso che assume la frase è quello di non fare perdere tempo, perché Gesù sente l'urgenza di ricongiungersi al Padre[5].
Iconografia[modifica | modifica wikitesto]
L'episodio biblico del noli me tangere fu un tema ricorrente dell'iconografia dal tardo Medioevo al Rinascimento e ispirò diversi pittori, da Duccio di Buoninsegna a Paolo Veronese a Giovanni Antonio de' Sacchis in Italia, da Hans Memling a Hans Holbein il Giovane in area fiamminga e tedesca.
Gesù spesso è raffigurato mentre tiene una vanga; questa iconografia vuole rappresentare l'errore di Maria Maddalena che, nel racconto biblico, non riconosce immediatamente Gesù, scambiandolo inizialmente per il "custode del giardino" o il "giardiniere".
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Gv 20,11-18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ [1]
- ^ a b noli me tangere, su Treccani.it. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ (EL) Greek NT: John Chapter 20, su sacred-texts.com. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ noli me tangere, su Sapere.it. URL consultato il 12 ottobre 2023.
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Commentario su laparola.net
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