Gran Premio del Brasile 1981

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Bandiera del Brasile Gran Premio del Brasile 1981
344º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 2 di 15 del Campionato 1981
Data 29 marzo 1981
Nome ufficiale X Grande Prêmio do Brasil
Luogo Jacarepaguá
Percorso 5,031 km
Distanza 62[1] giri, 311,922 km
Clima Coperto poi piovoso
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera della Svizzera Marc Surer
Brabham-Ford Cosworth in 1'34"079 Ensign-Ford Cosworth in 1'54"302
(nel giro 36)
Podio
1. Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann
Williams-Ford Cosworth
2. Bandiera dell'Australia Alan Jones
Williams-Ford Cosworth
3. Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese
Arrows-Ford Cosworth

Il Gran Premio del Brasile 1981 è stata la seconda prova della stagione 1981 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 29 marzo 1981 sul Circuito di Jacarepaguá, sito nei pressi di Rio de Janeiro. La gara è stata vinta dall'argentino Carlos Reutemann, su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'undicesimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo l'australiano Alan Jones anch'egli su Williams-Ford Cosworth e l'italiano Riccardo Patrese su Arrows-Ford Cosworth.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Il gran premio del Brasile tornò a disputarsi sul Circuito di Jacarepaguá, vicino a Rio de Janeiro. Il tracciato aveva già ospitato un'edizione del Gran Premio del Brasile, nel 1978, vinta da Carlos Reutemann su Ferrari.

Il 19 marzo il Tribunale della Commissione Sportiva della Federazione Statunitense di Atlanta dichiarò che la Lotus 88, considerata non regolare dai commissari del Gran Premio di Long Beach, era invece da considerarsi come legale.[2] Bernie Ecclestone riunì a Rio de Janeiro una riunione degli altri costruttori e inviò reclamo ai commissari brasiliani.[3] Sette scuderie ricorsero contro la Lotus 88, ma non la Brabham, la scuderia di Ecclestone, anch'essa con una vettura considerata al limite del regolamento, tanto da venir criticata apertamente da Carlo Chiti, responsabile dell'Alfa Romeo.[4]

Al giovedì i commissari giudicarono ancora la vettura come regolare e venne ammessa alle prove libere. La monoposto, da ferma, era a 6 centimetri dal suolo.[4]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Alla Tyrrell l'argentino Ricardo Zunino sostituì Kevin Cogan. Zunino, che aveva corso la prima parte della stagione 1980 con la Brabham, sempre col team di Bernie Ecclestone aveva disputato il GP del Sudafrica, prova non valida per il campionato, corsa a febbraio.[5]

Nelle prove libere effettuate al mercoledì sulla pista brasiliana il miglior tempo fu fatto da Carlos Reutemann su Williams, in 1'37"486. In questa sessione Elio De Angelis utilizzò la controversa Lotus 88, cogliendo il quinto tempo, staccato di un secondo e due decimi dal tempo dell'argentino.[6] I commissari però videro che la vettura toccava a terra durante la marcia e decisero di squalificarla per le prove ufficiali.[4]

La Ligier rimise al volante il titolare Jean-Pierre Jabouille al posto del suo sostituto Jean-Pierre Jarier. La casa francese però fece testare nelle libere tutti e tre i suoi piloti (compreso l'altro titolare Jacques Laffite). Jarier si comportò meglio del rientrante Jabouille e venne così confermato per il gran premio.[7] L'Ensign fece provare il colombiano Ricardo Londoño:[8] la FISA vietò però al pilota di correre le qualifiche, per l'assenza della Superlicenza.[9] Al suo posto il team britannico proseguì a far correre Marc Surer. La presenza del colombiano, che sarebbe stato il primo pilota della sua Nazione a correre nel mondiale di F1, era stata contestata dagli altri piloti, a causa della sua scarsa esperienza.[7]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

La Lotus 88 venne ripresentata durante le prove ufficiali, ma venne subito fermata con la bandiera nera dai commissari. La casa britannica proseguì perciò con la tradizionale 81B. Al venerdì il più rapido fu ancora Reutemann, che chiuse in 1'35"390, ben cinque secondi meno di quanto ottenuto nel 1978 da Ronnie Peterson, unica edizione disputata sul tracciato di Jacarepaguá. Secondo si classificò Nelson Piquet, che precedette l'altro pilota della Williams, Alan Jones. Le vetture con punte di velocità più elevate furono le Ferrari, che toccarono i 220 km/h.[4] Derek Daly distrusse la sua March nel corso del suo primo giro, e non fu così capace di fare segnare tempi validi, né al venerdì, né al sabato, non riuscendo la scuderia a riparare in tempo la monoposto.[10]

Al sabato Nelson Piquet scalò la classifica dei tempi, e ottenne la pole negli ultimi minuti della sessione. Per Piquet era la terza partenza al palo nel mondiale, il primo brasiliano a riuscire nell'impresa nel gran premio nazionale dal 1974 (all'epoca Emerson Fittipaldi). Piquet precedette le due Williams e l'Arrows di Riccardo Patrese.[11]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di qualifica[12] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 5 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 1'35"079 1
2 2 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 1'35"390 2
3 1 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 1'36"337 3
4 29 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'36"667 4
5 15 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera della Francia Renault 1'36"670 5
6 23 Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'37"283 6
7 27 Bandiera del Canada Gilles Villeneuve Bandiera dell'Italia Ferrari 1'37"497 7
8 16 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Renault 1'37"561 8
9 22 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'37"597 9
10 11 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'37"734 10
11 6 Bandiera del Messico Héctor Rebaque Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 1'37"777 11
12 20 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 1'37"981 12
13 12 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'38"003 13
14 3 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'38"160 14
15 7 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 1'38"263 15
16 26 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera della Francia Ligier-Matra 1'38"273 16
17 28 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera dell'Italia Ferrari 1'38"565 17
18 14 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 1'38"570 18
19 33 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera di Hong Kong Theodore-Ford Cosworth 1'38"726 19
20 8 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 1'38"780 20
21 30 Bandiera dell'Italia Siegfried Stohr Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'39"190 21
22 21 Bandiera del Brasile Chico Serra Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 1'39"326 22
23 25 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera della Francia Ligier-Matra 1'39"398 23
24 4 Bandiera dell'Argentina Ricardo Zunino Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'39"798 24
NQ 9 Bandiera dei Paesi Bassi Jan Lammers Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth 1'39"844 NQ
NQ 32 Bandiera dell'Italia Beppe Gabbiani Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth 1'40"709 NQ
NQ 31 Bandiera dell'Argentina Miguel Ángel Guerra Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth 1'40"984 NQ
NQ 18 Bandiera del Cile Eliseo Salazar Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth 1'43"267 NQ
NQ 17 Bandiera dell'Irlanda Derek Daly Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth senza tempo NQ

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

L'arrivo della pioggia spinse quasi tutti i piloti a montare gomme da bagnato. Solo Nelson Piquet, Didier Pironi e Siegfried Stohr optarono per gomme slick. Alla partenza Piquet, che aveva ignorato le richieste della Brabham di montare gomme da bagnato, fece pattinare la vettura, venendo passato dalle due Williams. L'errore del brasiliano rallentò Gilles Villeneuve, che venne tamponato da Mario Andretti: la Ferrari, a sua volta, andò a colpire la Renault di René Arnoux. Venne coinvolto anche Chico Serra. Solo Villeneuve fu capace di proseguire la gara. Piquet decise di non cambiare le gomme, pur con una pista bagnata. Questo perché la sua Brabham, dotata di un sistema di ammortizzatori autonomatici, ideato per sopperire al divieto di "minigonne", richiedeva un tempo più lungo per il cambio gomme.[13]

Carlos Reutemann prese la testa della corsa, seguito da Alan Jones, a sua volta seguito da tre piloti italiani: Riccardo Patrese, Bruno Giacomelli ed Elio De Angelis. La scelta delle gomme lisce penalizzò Piquet, che scese nelle retrovie. Al giro 4 De Angelis passò Giacomelli, mentre al giro 10 Villeneuve fu costretto ai box per cambiare il musetto a causa di un alettone, piegato nell'incidente al via.

Dopo due giri Bruno Giacomelli fu costretto ai box per un malfunzionamento di una bobina. La classifica restava cristallizzata nelle prime tre posizioni poi, dopo De Angelis, si trovavano Keke Rosberg, John Watson e Marc Surer.

Al quattordicesimo giro Watson prese una posizione a Rosberg che, nel giro di poche tornate, scese ancora in classifica, passato anche da Jean-Pierre Jarier e Surer. L'elvetico della Ensign fu autore di una bella gara, che lo portò a passare sia Jarier (al giro 28), che Watson al giro 35 (autore di un'uscita di pista che gli fece perdere diverse posizioni). Un giro dopo Surer fece segnare il giro più veloce della gara, il primo e unico per lui e per la sua scuderia.[14][15]

Al giro 49 Surer passò anche De Angelis e s'installò al quarto posto, resistendo poi al ritorno di De Angelis, Jarier e Laffite. Intanto, negli ultimi giri, dal box della Williams, venne esposto a Reutemann un cartello che gli chiedeva di lasciare passare Jones: l'argentino però lo ignorò. Al giro 60 Laffite conquistò il sesto posto su Jarier.

La gara venne interrotta al giro 62, un giro prima della conclusione prevista, per il raggiungimento delle due ore di gara. Per Carlos Reutemann fu l'undicesima vittoria nel mondiale. Jones chiuse secondo, terzo Riccardo Patrese e quarto Marc Surer. Per l'Ensign fu il miglior risultato in F1.[16][17]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del gran premio[18] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 2 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 62 2h00'23"66 2 9
2 1 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 62 + 4"44 3 6
3 29 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 62 + 1'03"08 4 4
4 14 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 62 + 1'17"03 18 3
5 11 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 62 + 1'26"42 10 2
6 26 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera della Francia Ligier-Matra 62 + 1'26"83 16 1
7 25 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera della Francia Ligier-Matra 62 + 1'30"25 23  
8 7 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 61 + 1 giro 15  
9 20 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 61 + 1 giro 12  
10 33 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera di Hong Kong Theodore-Ford Cosworth 61 + 1 giro 19  
11 12 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 61 + 1 giro 13  
12 5 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 60 + 2 giri 1  
13 4 Bandiera dell'Argentina Ricardo Zunino Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 57 + 5 giri 24  
NC 3 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 49 Non classificato 14  
NC 23 Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 40 Non classificato 6  
Rit 27 Bandiera del Canada Gilles Villeneuve Bandiera dell'Italia Ferrari 25 Turbo 7  
Rit 6 Bandiera del Messico Héctor Rebaque Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 22 Testacoda 11  
Rit 15 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera della Francia Renault 20 Collisione con D.Pironi 5  
Rit 30 Bandiera dell'Italia Siegfried Stohr Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 20 Incidente 21  
Rit 28 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera dell'Italia Ferrari 19 Collisione con A.Prost 17  
Rit 8 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 9 Motore 20  
Rit 16 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Renault 0 Collisione alla partenza 8  
Rit 22 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 0 Collisione alla partenza 9  
Rit 21 Bandiera del Brasile Chico Serra Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 0 Collisione alla partenza 22  
NQ 9 Bandiera dei Paesi Bassi Jan Lammers Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth    
NQ 32 Bandiera dell'Italia Beppe Gabbiani Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth    
NQ 31 Bandiera dell'Argentina Miguel Ángel Guerra Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth    
NQ 18 Bandiera del Cile Eliseo Salazar Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth    
NQ 17 Bandiera dell'Irlanda Derek Daly Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth        
ES 14 Bandiera della Colombia Ricardo Londoño Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford   Non ammesso alle prove[9]  

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Polemiche dopo la gara[modifica | modifica wikitesto]

Il mancato rispetto degli ordini di scuderia da parte di Carlos Reutemann scatenò la protesta di Alan Jones. Jones affermò che da quel momento avrebbe considerato Reutemann come un avversario e non più come un compagno di scuderia. Reutemann rispose dicendo che non aveva visto il cartello.[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corsa prevista su 63 giri ma interrotta al raggiungimento delle due ore di gara.
  2. ^ (ES) El nuevo "Lotus" F-1 declarado legal, in El Mundo Deportivo, 21 marzo 1981, p. 33. URL consultato l'11 aprile 2013.
  3. ^ Ecclestone conferma Lotus 88 irregolare, in Stampa Sera, 23 marzo 1981, p. 18.
  4. ^ a b c d Cristiano Chiavegato, Reutemann super, fuorilegge la nuova Lotus, in La Stampa, 28 marzo 1981, p. 21.
  5. ^ In pista i parenti dei piloti celebri, in Stampa Sera, 16 marzo 1981, p. 19.
  6. ^ Prove libere Reutemann record, in La Stampa, 26 marzo 1981, p. 23.
  7. ^ a b (ES) Xavier Ventura, Brasil, segunda cita del Mundial "F-1", in El Mundo Deportivo, 27 marzo 1981, p. 34. URL consultato l'11 aprile 2013.
  8. ^ (EN) Ricardo Londono-Bridge, su f1rejects.com. URL consultato l'11 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2013).
  9. ^ a b Ricardo Londoño non venne ammesso alle qualifiche per assenza di Superlicenza. La Fisa ha vietato a Londono la F.1, in La Stampa, 28 marzo 1981, p. 21.
  10. ^ (ES) G.P. de Brasil: la "pole", para Piquet, in El Mundo Deportivo, 29 marzo 1981, p. 34. URL consultato il 19 aprile 1981.
  11. ^ Cristiano Chiavegato, Piquet ora fa impazzire i brasiliani, in La Stampa, 29 marzo 1981, p. 23.
  12. ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, La Brabham "fuorilegge" di Piquet non può cambiare le gomme in gara, in La Stampa, 6 aprile 1981, p. 17.
  14. ^ (FR) Marc SURER-Meilleurs tours, su statsf1.com. URL consultato il 19 aprile 2013.
  15. ^ (FR) Ensign-Meilleurs tours, su statsf1.com. URL consultato il 19 aprile 2013.
  16. ^ Cristiano Chiavegato, Alfa Romeo e Ferrari affondano nella pioggia di Rio, in Stampa Sera, 30 marzo 1981, p. 17.
  17. ^ a b Ercole Colombo, Williams ordina invano a Reutemann di lasciare passare Jones sul traguardo, in Stampa Sera, 30 marzo 1981, p. 17.
  18. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1981
 

Edizione precedente:
1980
Gran Premio del Brasile Edizione successiva:
1982