Bradichinina

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Formula Topologica della Bradichinina
Bradichinina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC50H73N15O11
Massa molecolare (u)1060,21 g/mol
Numero CAS58-82-2
Numero EINECS200-398-8
PubChem439201
DrugBankDBDB12126
SMILES
O=C(N[C@H](C(=O)N[C@H](C(=O)O)CCC /N=C(\N)N)Cc1ccccc1)[C@H]5N(C(=O)[C@@H] (NC(=O)[C@@H](NC(=O)CNC(=O)[C@H]3N(C(=O) [C@H]2N(C(=O)[C@@H](N)CCC/N=C(\N)N)CCC2) CCC3)Cc4ccccc4)CO)CCC5
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P---[1]

La bradichinina è un neurotrasmettitore peptidico prodotto localmente nei tessuti dell'organismo, molto spesso come reazione in seguito a un trauma fisico. La bradichinina aumenta la permeabilità dei vasi, inoltre rilassa le cellule muscolari dei vasi dando vasodilatazione in quel distretto. L'ormone svolge un ruolo importante nella trasmissione del dolore.

Un'eccessiva concentrazione di bradichinina è responsabile dei tipici sintomi dell'infiammazione, quali gonfiore, arrossamento, calore e dolore. Questi sintomi vengono mediati attraverso l'attivazione dei recettori B2 della bradichinina. Poiché anche l'icatibant si lega ai recettori B2, spostando la bradichinina da tale legame, tale farmaco costituisce un antagonista competitivo dei recettori B2, che agisce per un periodo relativamente lungo sui recettori con effetto inibente.

La bradichinina è un nonapeptide. La sequenza aminoacidica è: Arg - Pro - Pro - Gly - Phe - Ser - Pro - Phe - Arg.

Nel sistema chinina-callicreina la bradichinina è generata, mediante taglio proteolitico, a partire dal chininogeno precursore HMWK (chininogeno ad alto peso molecolare) per opera dell'enzima callicreina.

Nell'uomo la bradichinina è catabolizzata principalmente da tre chininasi, tra cui l'ACE.

La bradichinina fu scoperta da tre ricercatori brasiliani, coordinati da Maurício Rocha e Silva, durante degli studi sull'istamina.

La scoperta avvenne nell'Universitá di Ribeirão Preto-USP (facoltà di medicina) nel 1948. Oltre a Maurício Rocha e Silva parteciparono alla ricerca Wilson Teixeira Beraldo, all'epoca professore della facoltà di medicina, e Gastão Rosenfeld, che aveva lasciato un posto da ricercatore all'Istituto Butantã (specializzato in ricerche su veleno di serpenti) e portava con sé campioni di veleno del serpente Bothrops Jararaca (un tipo di vipera).

Il veleno venne mischiato a sangue di cane e testato nell'intestino isolato di cavie. Gli scienziati volevano testare l'istamina, comune nel veleno di serpenti, e si aspettavano una contrazione della muscolatura liscia. Il sangue, invece, non presentava istamina e mostrava un effetto differente sul muscolo isolato.

Al contrario dell'istamina, la contrazione si manifestava di forma lenta, ma consistente, e si manteneva per alcuni minuti. Questo convinse Rocha e Silva a attribuirla a una nuova sostanza battezzata come bradichinina (bradys = lento, kinesis = movimento). La pubblicazione della sua scoperta uscì nel 1949 in una rivista scientifica brasiliana (Ciência e Cultura) e poi nell'American Journal of Physiology.

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 23.04.2012, riferita al sale acetato

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Collegamenti esterni

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  • Bradichinina, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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