Bijan Zarmandili

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Bijan Zarmandili

Bijan Zarmandili (Teheran, 15 dicembre 1941Roma, 9 novembre 2018[1]) è stato uno scrittore e giornalista italiano, di origine iraniana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esule in Italia dal 1960, visse a Roma, dove studiò architettura e scienze politiche. Fece parte della dirigenza della sinistra iraniana in esilio e dell'opposizione al regime dello scià Mohammad Reza Pahlavi. Zarmandili, che intraprese la carriera giornalistica dopo la rivoluzione iraniana del 1979, fu capo redattore esteri della rivista L'Astrolabio, la prestigiosa testata di Ferruccio Parri, collaborò a lungo con “Politica internazionale” e tenne una rubrica di analisi delle vicende iraniane e mediorientali per RaiNews24. Scrisse ancora come esperto di politica mediorientale per il gruppo Espresso-Repubblica e per la rivista di geopolitica Limes.

Tra i suoi saggi, sono di particolare rilievo le biografie di Mohammad Mossadeq e dell'Ayatollah Khomeini (Cei 1983)[2], Documenti di un dirottamento, sul caso dell'Achille Lauro (Eri 1988) e la prefazione a La civetta cieca. Tre gocce di sangue (Feltrinelli 2006), di Sadegh Hedayat, l'autore considerato il padre della letteratura persiana moderna, "censurato durante la dittatura di Reza Khan, ignorato nel ventennio dello scià e infine ghettizzato con il khomeinismo"[3].

La sua attività di scrittore ebbe inizio con il romanzo La grande casa di Monirrieh (Feltrinelli 2004),[4] dove la storia della protagonista Zahra corre di pari passo con quella del Novecento iraniano. Tre anni dopo diede alle stampe L'estate è crudele (Feltrinelli 2007),[5] romanzo che gli valse il Premio Vittorini 2007 e il Premio Isola d'Elba 2007, ambientato tra l'Italia del boom economico e della contestazione giovanile, e l'Iran della temibile Savak, i servizi segreti imperiali iraniani che operarono tra il 1957 e il 1979.[6] Il terzo romanzo di Zarmandili, Il cuore del nemico, racconta la struggente vicenda di uno shahīd addestrato a farsi esplodere nella guerra contro l'Occidente (Cooper 2009), mentre la sua ultima opera, I demoni del deserto (Nottetempo 2011),[7] è la moderna Odissea di un vecchio e di una bambina sopravvissuti al terribile terremoto di Bam.[8].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Mondo Iranico, Compagnia Edizioni Internazionali, 1972
  • Documenti di un dirottamento. Il caso «Achille Lauro» nei giornali e in televisione, Rai Eri, 1988

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • La grande casa di Monirrieh, Feltrinelli, 2004
  • L'estate è crudele, Feltrinelli, 2007
  • Il cuore del nemico, Cooper Editore, 2009
  • I demoni del deserto, Nottetempo, 2011
  • Viene a trovarmi Simone Signoret, Nottetempo, 2013
  • Storia di Sima, Nottetempo, 2016

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • (prefazione a) Sadegh Hedayat, Tre gocce di sangue. La civetta cieca, Feltrinelli, 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lutto nel mondo della cultura, è morto il giornalista e scrittore Bijan Zarmandili
  2. ^ A Palazzo Isimbardi la XII edizione del Premio Vittorini [collegamento interrotto], su provincia.milano.it. URL consultato il 20 dicembre 2014.
  3. ^ dalla prefazione di B. Zarmandili, Sadegh Hedayat, La civetta cieca. Tre gocce di sangue, Feltrinelli 2006, p. 14.
  4. ^ Giangiacomo Feltrinelli Editore - Libri/DVD - La grande casa di Monirrieh, su feltrinellieditore.it. URL consultato il 24 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2011).
  5. ^ Giangiacomo Feltrinelli Editore - Libri/DVD - L'estate è crudele, su feltrinellieditore.it. URL consultato il 24 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
  6. ^ ANNO 2007, su premioletterarioelba.it. URL consultato il 24 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2014).
  7. ^ Bijan Zarmandili, ‘I demoni nel deserto’ : Poesia, di Luigia Sorrentino[collegamento interrotto]
  8. ^ SULLA STRADA CON ZARMANDILI – Il Fatto Quotidiano Archiviato il 28 dicembre 2011 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN21663211 · ISNI (EN0000 0000 6776 4700 · SBN VEAV000361 · LCCN (ENnb2005019326 · GND (DE1205282270 · BNF (FRcb12951489z (data) · J9U (ENHE987007282027005171 · CONOR.SI (SL64685923 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2005019326