Appio-Pignatelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Appia Pignatelli)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Q. XXVI Appio-Pignatelli
Torre nel parco della Caffarella
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma VII
Municipio Roma VIII
Data istituzione13 settembre 1961
Codice226
Superficie3,49 km²
Abitanti5 791 ab.
Densità1 657,22 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Coordinate: 41°50′29.04″N 12°32′32.64″E / 41.8414°N 12.5424°E41.8414; 12.5424

Appio-Pignatelli è il ventiseiesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXVI.

Prende il nome dalla via Appia Pignatelli che lo attraversa diagonalmente. Essa, a sua volta, prese il suo nome da papa Innocenzo XII (nato Antonio Pignatelli), il quale in occasione del Giubileo del 1700 decretò l'apertura di questa strada, arteria di raccordo tra l'Appia nuova (che delimita il confine settentrionale del quartiere) e l'Appia antica (che ne delimita il confine meridionale).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nel quadrante sud-sud-est della città.

Il quartiere confina:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce nel 1961 dalla trasformazione del soppresso suburbio Appio-Latino, del quale si possono ancora trovare alcune targhe stradali con la numerazione S. VI.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Commissionata da Giovanni Angelo Braschi.
Edificio in stile razionalistico dell'architetto Tullio Rossi.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Si trovano tutti lungo il IV miglio di via Appia Antica.

Rimangono alcuni frammenti e l'epigrafe della tomba, apposti su una quinta ottocentesca di mattoni.
Rimane solo una quinta in laterizio che raccoglieva alcuni frammenti marmorei della tomba.
Rimane un'epigrafe in versi su pilastro ottocentesco. Molti frammenti architettonici sono stati asportati.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Commissionate da Giovanni Angelo Braschi.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio del quartiere Appio-Pignatelli si estendono le zone urbanistiche 10D Pignatelli e parte della zona 11X Appia Antica Nord.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Separato da via Appia Nuova, nel tratto da via dell'Almone a via del Quadraro.
  2. ^ Separato da via Appia Nuova, nel tratto da via del Quadraro a via Appia Pignatelli.
  3. ^ Separato da via Appia Pignatelli, nel tratto da via Appia Nuova a via Erode Attico e dalla intera via Erode Attico, da via Appia Pignatelli a via Appia Antica.
  4. ^ Separato da via Appia Antica, nel tratto da via Erode Attico a via Cecilia Metella.
  5. ^ Separato da via Cecilia Metella, da via Appia Antica a via Appia Pignatelli e da via dell'Almone, da via Appia Pignatelli a via Appia Nuova.
  6. ^ Fontana con sarcofago su 060608.it
  7. ^ Fontana di porta San Sebastiano su romaspqr.it
  8. ^ Prima colonna miliaria su parcoarcheologicoappiaantica.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Carpaneto e altri, I quartieri di Roma, Roma, Newton Compton Editori, 1997, ISBN 978-88-8183-639-0.
  • Alberto Manodori, QUARTIERE XXVI. APPIO PIGNATELLI, in I Rioni e i Quartieri di Roma, vol. 8, Roma, Newton Compton Editori, 1991.
  • Claudio Rendina e Donatella Paradisi, Le strade di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0208-3.
  • Claudio Rendina, I quartieri di Roma, vol. 2, Roma, Newton Compton Editori, 2006, ISBN 978-88-541-0595-9.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Roma