Alberto Savinio
Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico (Atene, 25 agosto 1891 – Roma, 5 maggio 1952), è stato uno scrittore, pittore, drammaturgo e compositore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in Grecia, terzo figlio dell'ingegnere ferroviario Evaristo de Chirico e Gemma Cervetto, fratello del pittore Giorgio de Chirico e di Adele (primogenita, morta nel 1891), studiò pianoforte e composizione al conservatorio della sua città natale, dove si diplomò a pieni voti nel 1903.
Monaco e Parigi
[modifica | modifica wikitesto]Alla morte del padre, nel 1905, la famiglia, dopo brevi soggiorni a Venezia e Milano, si trasferì a Monaco di Baviera, dove giunse probabilmente nell'ottobre del 1906.
Per un breve periodo Andrea de Chirico studiò contrappunto con Max Reger, e s'impegnò nello studio del pensiero di Otto Weininger, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche.
A causa dell'insuccesso delle sue composizioni, si trasferì nel 1911 a Parigi, dove fece la conoscenza di molti esponenti delle avanguardie artistiche come Pablo Picasso, Blaise Cendrars, Francis Picabia, Jean Cocteau, Max Jacob e Guillaume Apollinaire.
Dall'inizio del 1914 si presentò sotto lo pseudonimo di Alberto Savinio[1]. Pubblicò Les chants de la mi-mort nel numero 3 (giugno/agosto 1914) della rivista Les Soirées de Paris sotto tale nome.
Ferrara, Salonicco, Roma
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1915 tornò in Italia insieme al fratello Giorgio. Soggiornarono a Firenze e, arruolati nell'esercito italiano, furono destinati al 27º reggimento di fanteria a Ferrara, dove avevano già un contatto con il circolo artistico di Filippo de Pisis e Carlo Carrà. Nel 1916 per sottrarsi all'isolamento e alla noia della vita militare infittisce i rapporti con Giovanni Papini e Ardengo Soffici e inizia a collaborare a "La Voce" di Giuseppe De Robertis, dove appaiono a puntate i primi capitoli di Hermaphrodito. Nel 1917 venne inviato come interprete a Salonicco, sul fronte macedone.
Dopo la fine della prima guerra mondiale fu trasferito a Milano e dal 1923 si stabilì a Roma, dove già aveva pubblicato testi teoretici e narrativi, soprattutto in riviste come "Valori plastici" e "La Ronda". Nel 1924 fu tra i fondatori della "Compagnia del Teatro dell'Arte", diretta da Luigi Pirandello, per la quale scrisse (senza metterlo in scena) Capitano Ulisse.[2]
Il secondo periodo parigino
[modifica | modifica wikitesto]Due anni dopo sposò Maria Morino, un'attrice della compagnia teatrale di Eleonora Duse, che era sorella di Jone Morino, e da cui ebbe Angelica (1928-2020[3]) e Ruggero (1934). Quest'ultimo ha seguito le orme del padre diventando un affermato pittore, mentre la sorella Angelica è stata una gallerista d'arte contemporanea a Roma, con la Galleria "Il Segno", di grande rilievo. La galleria continua tutt'oggi (2018) la sua attività condotta dalla figlia di Angelica, Francesca Antonini, che ne ha mutato il nome in "Francesca Antonini Contemporary Art". Nel 1927 si trasferì con la moglie a Parigi, dove si dedicò alla pittura.
Il ritorno in Italia
[modifica | modifica wikitesto]Tornato definitivamente in Italia nel 1933, fu collaboratore del quotidiano "La Stampa" con una rubrica, “Torre di guardia” (1934-1940). Inoltre fu animatore delle riviste "Colonna"[4] e "Il Broletto" (pubblicato a Como), che si occupavano anche di architettura. Dal 1934 si trasferì a Roma. Nel 1938, André Breton lo incluse (unico italiano) nell'Anthologie de l'humour noir.[5] Nella capitale collaborò fra l'altro al settimanale Omnibus di Leo Longanesi, per cui scrisse nel 1939 un pezzo di satira sulla golosità di Leopardi a Napoli (Il sorbetto di Leopardi) che suscitò le proteste delle autorità partenopee che portarono alla chiusura della rivista. Strinse una fraterna amicizia con l'artista ravennate Enrico Galassi, che gli progettò al Poveromo, in Versilia, una casa di vacanza, ricordata più volte nei suoi scritti.
Guerra e dopoguerra
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 1941 si avvicinò a Valentino Bompiani, suo editore di riferimento, entrando in un sodalizio di intellettuali che annoverava anche Corrado Alvaro, Massimo Bontempelli e Giacomo Debenedetti. Nell'autunno del 1943, avendo appreso che il suo nome era stato inserito in una lista di sospetti antifascisti, fu costretto a nascondersi.[6]
Europeista convinto, alla fine del conflitto proseguì l'attività di critico culturale sulle colonne del Corriere della Sera, ottenendo il Premio Saint-Vincent per il giornalismo nel 1949.
Lavorò anche come drammaturgo e regista, scrivendo egli stesso opere e drammi per il teatro. Nel 1951 scrisse la "tragicommedia mimata e danzata" Vita dell'uomo, allegoria dell'esistenza umana su una musica ispirata allo stile di Schumann. Nel 1952 propose per il Maggio Musicale Fiorentino una celebre messinscena dell'Armida di Rossini con Maria Callas, curando anche scenografie e costumi.
Nel 1955, poco dopo la sua morte, gli viene dedicata una mostra retrospettiva nell'ambito della VII Quadriennale di Roma curata dal fratello, il pittore Giorgio de Chirico.
Poetica e ideologia
[modifica | modifica wikitesto]La sua arte si caratterizza per alcune tendenze particolari: il gusto del fantastico, dell'ignoto e della compenetrazione uomo-animale; lo smascheramento degli autoinganni e delle certezze borghesi; la tendenza alla parodia (specie di soggetti mitologici), all'ironia e al citazionismo. Queste ultime componenti lo differenziano in maniera decisiva dalle tonalità più radicali dell'avanguardia di primo Novecento. Si oppose per esempio al credo futurista della distruzione dei musei, o alla moda surrealista della scrittura automatica. Importante nella sua cultura fu il riferimento alla grecità classica, e per questo viene spesso definito "surrealista mediterraneo" (a differenza del surrealista "nordico" Landolfi).[7]
Da un punto di vista letterario praticò soprattutto forme brevi o miste e comunque sperimentali, trascurando il romanzo. Hermaphrodito, il suo libro d'esordio, alterna prosa e poesia, italiano e francese, stile aulico e disfemismi, mescolando generi e toni assai diversi fra loro (lirico, visionario, drammatico, narrativo, oratorio). I pochi romanzi della sua produzione (La casa ispirata, Tragedia dell'infanzia e Angelica o la notte di Maggio) hanno anch'essi una struttura molto particolare, con una trama poco rigorosa e forti effetti di tipo ironico o surreale. Nella maturità si dedicò al progetto (incompiuto) della Nuova enciclopedia, che doveva rielaborare articoli già usciti in rivista. Predilesse anche la biografia (Narrate, uomini, la vostra storia, il libro che gli procurò maggior successo editoriale, conteneva scritti dedicati alla vita di Nostradamus, Eleutherios Venizelos, Felice Cavallotti, Paracelso, Arnold Böcklin, Jules Verne, Vincenzo Gemito, Carlo Collodi, Antonio Stradivari, Guillaume Apollinaire, Giuseppe Verdi, Lorenzo Mabili, Cayetano Bienvenida, Isadora Duncan) e il reportage di viaggio (Dico a te, Clio, dedicato all'Etruria e agli Abruzzi, e Ascolto il tuo cuore, città, dedicato a Milano e al Veneto).
Sul piano politico, esordì manifestando idee fortemente antisocialiste e belliciste durante la prima guerra mondiale.[8] Fra le sue pagine torna spesso la critica alla democrazia e all'egualitarismo, colpevoli a suo dire di aver ingrigito e banalizzato l'arte. Durante il fascismo, dopo una prima fase di vicinanza al regime (collaborerà alla rivista di Asvero Gravelli Antieuropa[9] e al "Lavoro fascista" negli anni trenta, dedicando fra l'altro alcuni reportage alle recenti bonifiche nell'Agro Pontino), se ne allontanò a partire dal 1939. Non farà infatti parte del periodico "Primato" voluto da Giuseppe Bottai. Dopo l'8 settembre rese sempre più esplicite le sue idee liberali ed europeiste, sostenendo fra l'altro la repubblica al referendum istituzionale del 1946.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Hermaphrodito, Firenze: Libreria della Voce, 1918; Milano: Garzanti, 1947; Torino: Einaudi, 1974;
- La casa ispirata, Lanciano: G. Carabba, 1925; Milano: Adelphi, 1986
- Angelica o la notte di maggio, Milano: G. Morreale, 1927; Milano: Rizzoli, 1979, introduzione di Enzo Siciliano
- Capitan Ulisse, Roma: Novissima, 1934; a cura di Alessandro Tinterri, Milano: Adelphi, 1989
- Tragedia dell'infanzia, Roma: Edizioni della Cometa, 1937; Firenze: Sansoni, 1945; Torino: Einaudi, 1978; Milano: Adelphi, 2001.
- Achille innamorato. Gradus ad Parnassum, Firenze: Vallecchi, 1938; Milano: Adelphi, 1993.
- Drammaticità di Leopardi, in AA.VV., Giacomo Leopardi, a cura di J. De Blasi, Firenze, Sansoni, 1938; Roma: Edizioni della Cometa, 1980.
- Seconda vita di Gemito, Roma Libreria internazionale "Modernissima", 1938-XVI.
- Dico a te, Clio, Roma: Edizioni Della Cometa, 1940; Firenze: G. C. Sansoni, 1946; Milano: Adelphi, 1992
- Leo Longanesi, Milano: U. Hoepli, 1941
- Infanzia di Nivasio Dolcemare, Milano: Mondadori, 1941; Torino: Einaudi, 1973; a cura di Alessandro Tinterri, Milano: Adelphi, 1998.
- Narrate, uomini, la vostra storia, Milano, Adelphi, Bompiani, 2013.1984.1944, OCLC 938643296. I ed., Bompiani, 1942.
- Casa "La Vita", Milano: Bompiani, 1943; Milano: Adelphi, 1988
- Ascolto il tuo cuore, città, Milano: Bompiani, 1944; Milano: Adelphi, 1984
- La nostra anima, Roma: Documento, 1944; Milano: L. Ferriani, 1960; Milano: Adelphi, 1981
- Sorte dell'Europa, Milano: Bompiani, 1945; Milano: Adelphi, 1977
- Introduction à une vie de Mercure (1945)
- Souvenirs, Roma: Nuove edizioni italiane, 1945; Palermo: Sellerio, 1976; Nota di Eugenia Maria Rossi, Milano, Adelphi, 2019
- I miei genitori, disegni e storie di Alberto Savinio, (1945)
- Tutta la vita, Milano: Bompiani, 1945[10]; Milano: Adelphi, 2011 ISBN 978-88-459-2584-9
- Alcesti di Samuele, Milano: Bompiani, 1949; Milano: Adelphi, 1992.
- Orfeo vedovo - opera in un atto (insieme a Morte dell'aria di Toti Scialoja - tragedia e Il tenore sconfitto di Vitaliano Brancati - farsa musicale), Gli spettacoli dell'Anfiparnaso, Roma 1950
- L'angolino, Roma: Edizioni "Pagine nuove", 1950.
Opere pubblicate postume
[modifica | modifica wikitesto]- Scatola sonora, Milano: Ricordi, 1955; introduzione di Luigi Rognoni, Torino: G. Einaudi, 1988; con un saggio di Mila De Santis, a cura di F. Lombardi, Collana La Cultura, Milano: Il Saggiatore, 2017.
- Maupassant e l'altro, Milano: Il Saggiatore, 1960; Milano: Adelphi, 1975
- Vita dei fantasmi, a cura di Vanni Scheiwiller, Milano: All'insegna del pesce d'oro, 1962
- Nuova enciclopedia, Milano: Adelphi, 1977-2017.
- Torre di guardia, a cura di Leonardo Sciascia e con un saggio di Salvatore Battaglia, Palermo: Sellerio, 1977
- Il signor Dido, Milano: Adelphi, 1978 [contiene racconti pubblicati sul Corriere della Sera fra il 1949 e il 1952]
- Vita di Enrico Ibsen, Milano: Adelphi, 1979
- Il sogno meccanico, Milano: Libri Scheiwiller, 1981
- Palchetti romani, Milano: Adelphi, 1982 [contiene le cronache teatrali scritte per il settimanale «Omnibus» fra il 1937 e il 1939]
- Capri Milano: Adelphi, 1988 (inedito, scritto nel 1926)
- Introduzione a una vita di Mercurio, a cura di Maurizio Enoch, Brescia: L'Obliquo, 1990
- Alcesti di Samuele e atti unici, a cura di Alessandro Tinterri, Milano: Adelphi, 1991 [contiene Il suo nome, La famiglia Mastinu, Alcesti di Samuele, Emma B. vedova Giocasta]
- Partita rimandata. Diario Calabrese, a cura di Vittorio Cappelli, prefazione di Giuseppe Leonelli, Firenze: Giunti, 1996; introduzione e cura di Vittorio Cappelli, Soveria Mannelli: Rubbettino, 2008 [ edizione critica di testi pubblicati nel 1948 sul Corriere d'Informazione, L'Illustrazione Italiana e Omnibus, che ricorre alla lettura dei manoscritti ritrovati nelle Carte Savinio, depositate nell'Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti, presso il Gabinetto Viesseux, Firenze ]
- Dieci processi, a cura di Gabriele Pedullà, Palermo: Sellerio, 2003 [contiene testi pubblicati sulla rivista "I rostri" fra il 1932 e il 1935]
- La nascita di Venere: scritti sull'arte, a cura di Giuseppe Montesano e Vincenzo Trione, Milano: Adelphi, 2007 [raccoglie scritti pubblicati sulla rivista "Valori plastici" fra il 1918 e il 1921]
- Gli uomini di pensiero tornano alla bicicletta, Milano: Henry Beyle, 2013.
Raccolte
[modifica | modifica wikitesto]- Opere: scritti dispersi tra guerra e dopoguerra (1943-1952), a cura di Leonardo Sciascia e Franco De Maria, Milano: Bompiani, 1989
- Opere, volume I: Hermaphrodito e altri romanzi, a cura di Alessandro Tinterri, introduzione di Alfredo Giuliani, Milano: Adelphi, 1995
- Opere, volume II: Casa «la Vita» e altri racconti, a cura di Alessandro Tinterri e Paola Italia, Milano: Adelphi, 1999
- Opere, volume III: Scritti dispersi: 1943-1952, a cura di Paola Italia, con un saggio di Alessandro Tinterri, Collana La Nave Argo, Milano, Adelphi, 2004 [Classici Bompiani, 1989]. [edizione aumentata di 20 testi]
Traduzioni
[modifica | modifica wikitesto]- Brantôme, Le dame galanti, 1937. - Milano, Adelphi, 1982.
- Guy de Maupassant, Venti racconti con Lui e l'altro. Racconti "bianchi, Racconti "neri", Racconti della "pazzia", traduzione di con Anna Maria Sacchetti, Roma, Documento, 1944. - Milano, Adelphi, 2004.
Epistolari
[modifica | modifica wikitesto]- Valentino Bompiani-Alberto Savinio, Scrivere fino in fondo. Lettere 1941-1952, A cura di Francesca Cianfrocca, Collana Overlook, Milano, Bompiani, 2019, ISBN 978-88-301-0086-2.
Composizioni musicali
[modifica | modifica wikitesto]- Persée, balletto (1913)
- Deux amours dans la nuit, balletto (1913)
- La Mort de Niobé, "tragedia mimica" per coro, tre pianoforti e strumenti (1913)
- Les chants de la Mi-Mort, opera lirica in un atto (1914)
- Les Chants de la Mi-Mort", Suite per pianoforte (1914)
- Vita dell'uomo, balletto (1948)
- Agenzia Fix, opera radiofonica (1950)
- Cristoforo Colombo, opera radiofonica (1952)
- Serenata per pianoforte
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bondi, pos.174.
- ^ Per tutto il periodo 1915-1925 della biografia di Savinio cfr. la dettagliata ricostruzione di P. Italia, Il pellegrino appassionato. Savinio scrittore 1915-1925, Palermo, Sellerio, 2004.
- ^ artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2020/03/muore-a-roma-angelica-savinio-figlia-di-alberto-savinio-fondo-la-galleria-il-segno/.
- ^ R. Tordi, Savinio e la rivista "Colonna", in "Rivista di letteratura italiana", a. XXIII (2005), nn. 1-2.
- ^ Testimonianza di André Breton riportata in appendice Alberto Savinio, Scatola sonora, pp.438-439
- ^ G. Isotti Rosowsky, introduzione a Un'amicizia senza corpo. La corrispondenza Parisot-Savinio 1938-1952, Palermo, Sellerio, 1999, p. 28.
- ^ Gino Tellini, Il romanzo italiano dell'Ottocento e Novecento, Milano, Bruno Mondadori, 1998, p. 367; Giulio Ferroni, Letteratura italiana contemporanea. 1900-1945, Mondadori Università, 2007, p. 170.
- ^ Per esempio nello scritto La guerra poi confluito in Hermaphrodito (1918).
- ^ Maria Teresa Pichetto, Alle radici dell'odio, p.139.
- ^ Alessandro Mauro, Elapsus - Due racconti di Alberto Savinio, su elapsus.it. URL consultato l'11 gennaio 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti
- Alberto Savinio, Scatola sonora, introduzione di Luigi Rognoni, Torino, G. Einaudi, 1977, OCLC 464616391, SBN IT\ICCU\RAV\0053013.
- Maria Teresa Pichetto, Alle radici dell'odio: Preziosi e Benigni antisemiti, Milano, F. Angeli, 1983, OCLC 972354131, SBN IT\ICCU\TO0\0008739.
- Rossella Maria Bondi, À la recherche de l'homme nouveau: Alberto Savinio et les avant-gardes à Paris 1911-1937, Losanna, Peter Lang, 2020.
- Approfondimenti
- Ugo Piscopo, Alberto Savinio, Milano, Mursia, 1973
- Aa.Vv. Studi sul Surrealismo, a cura di Filiberto Menna, Roma, Officina, 1977
- Stefano Lanuzza, Alberto Savinio, Firenze, La Nuova Italia, 1979
- Marcello Carlino, Alberto Savinio. La scrittura in stato d'assedio, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979
- Walter Pedullà, Alberto Savinio scrittore ipocrita e privo di scopo, Cosenza, Lerici, 1979
- Maurizio Calvesi, La metafisica schiarita: da de Chirico a Carrà, da Morandi a Savinio, Milano, Feltrinelli, 1982
- Vanni Bramanti, Gli dei e gli eroi di Savinio, Palermo, Sellerio, 1983
- Luigi Fontanella, Il Surrealismo italiano: ricerche e letture, Roma, Bulzoni, 1983
- Luca Pietromarchi, Dal manichino all'uomo di ferro. Alberto Savinio a Parigi 1910-1915, Roma, Unicopli, 1984
- M. Porzio, Savinio musicista. Il suono metafisico, Venezia, Marsilio, 1988
- Savinio, gli anni di Parigi. Dipinti 1927-1932, a cura di Pia Vivarelli, catalogo della mostra, Palazzo Forti e Galleria dello Scudo, Verona, 1990-1991 (Electa, Milano, 1990)
- Silvia Pegoraro, La metamorfosi e l'ironia: saggio su Alberto Savinio, Bologna, Pendragon, 1991
- Alberto Savinio: pittore di teatro = peintre de théâtre, a cura di Luca M. Barbero, introduzione di Maurizio Fagiolo Dell'Arco, Milano, Fabbri, 1991
- Maristella Mazzocca, Il surrealismo di Alberto Savinio tra echi d'esoterismo antico e negazione leopardiana, in «Lettere italiane», a. 1992, n. 2, pp. 240–260
- Aa.Vv. Mistero dello sguardo: studi per un profilo di Alberto Savinio, a cura di Rosita Tordi, Roma, Bulzoni, 1992
- Alberto Savinio: peinture et litterature, a cura di Giuliano Briganti e Leonardo Sciascia, Milano, Franco Maria Ricci, 1992
- Alberto Savinio: musician writer and painter, catalogo a cura di Paolo Baldacci, Gerd Roos, Pia Vivarelli, New York, Paolo Baldacci Gallery, 1995
- Annamaria Cascetta, L'Alcesti di Samuele di Alberto Savinio: una tragedia moderna, in Studia classica Iohanni Tarditi oblata, a cura di L. Belloni, G. Milanese, A.Porro, Milano, Vita e Pensiero, 1995, tomo II, pp. 1405–1446
- Alberto Savinio, catalogo generale. a cura di Pia Vivarelli, Milano, Electa, 1996
- Silvana Cirillo, Alberto Savinio, le molte facce di un artista di genio, Milano, Bruno Mondadori, 1997
- Marco Sabbatini, L'argonauta, l'anatomico, il funambolo: Alberto Savinio dai Chants de la mi-mort a Hermaphrodito, Roma, Salerno editrice, 1997
- Filippo Secchieri, Dove comincia la realtà e dove finisce. Studi su Alberto Savinio, Firenze, Le Lettere, 1998
- Francesco Cornacchia, La casa francese di Alberto Savinio/ Bruno Pompili, L'argonauta tergiversa, Bari, B.A. Graphis, 1998
- Luigi Bravi, Il mito in Alberto Savinio: Alcesti di Samuele in «Seminari romani di cultura greca», a. 1998, n. 1, pp. 366–371
- Alessandro Tinterri, Savinio e l'altro, Genova, il melangolo, 1999
- Gerd Roos, Giorgio de Chirico e Alberto Savinio: ricordi e documenti: Monaco, Milano, Firenze, 1906-1911, Bologna, Bora, 1999
- Un'amicizia senza corpo. La corrispondenza Parisot-Savinio 1938-1952, a cura di Giuditta Isotti Rosowsky, Palermo, Sellerio, 1999
- Thomas Bernet, L'ironie d'Alberto Savinio à la croisée des discours. Lecture sémiotique de l'"Introduction à une vie de Mercure" et d'"Achille énamouré mêlé à l'Evergète", Bern, Peter Lang, 1999
- Aa.Vv. Alberto Savinio: intrattenimento, a cura di Antonio Marchetti, Bologna, Pendragon, 2000
- Maria Elena Gutierrez, Alberto Savinio: lo psichismo delle forme , Fiesole, Cadmo, 2000
- Mario Moroni, The Sacerdotal Individual in Alberto Savinio's Infanzia di Nivasio Dolcemare, in «Rivista di Studi Italiani», a. 2000, n. 2, pp. 198–210
- Marco Sabbatini, Ermafroditismo linguistico. Gli esodi di Savinio scrittore, in «Antologia Viesseux», a. 2000, n. 16.17, pp. 113–118, compreso in:
- Aa.Vv. Le Muse di Alberto Savinio, in «Antologia Viesseux», a. 2000, n. 16-17, pp. 61–152 (scritti di F. Sanvitale, A. Debenedetti, A. Tinterri, P. Italia, M. Bucci, M. De Santis)
- Andrea Grewe, Melancholie der Moderne. Studien zur Poetik Alberto Savinios, Frankfurt am Main, Klostermann, 2001
- Salvatore Veneruso, "Tutto" sta nella parola... Il valore della parola nella drammaturgia di Alberto Savinio, in «Critica letteraria», a. 2001, n. 1, pp. 139–167
- Luca Somigli, Il surrealista e la morte:su "Casa la vita" di Alberto Savinio, in «Studi Italiani», a. 2001, n. 2, pp. 29–41
- Sabine Schrader, Un dilettante al cinema: Alberto Savinio, in «Studi Novecenteschi», a. 2001, n. 61, pp. 111–124
- Pier Enrico Favalini, "Protogeo": neologismi e congetture saviniani, in «Rassegna europea di letteratura Italiana», a. 2001, n. 17, pp. 61–101
- Maria José Tramuta, Le "Kursaal des morts" dans "Alcesti di Samuele" d'Alberto Savinio, in «Transalpina», a. 2001, n. 5, pp. 115–127
- Antonio Castronuovo, Alberto Savinio e il cristianesimo, in «Belfagor», a. 2003, n. 343, pp. 38–41
- Pietro Acquafredda, Il Documento rimosso di Savinio, in Nuova Storia Contemporanea, anno VI, nov.-dic.2002. Le lettere 2002
- Silvia Bellotto, Metamorfosi del fantastico: immaginazione e linguaggio nel racconto surreale italiano del Novecento, Bologna, Pendragon, 2003
- Giuliano Cenati, Nivasio Dolcemare come educatore, in «Otto/Novecento», a. 2003, n. 1, pp. 95–120
- Paola Italia, Il pellegrino appassionato: Savinio scrittore, 1915-1925, con un'appendice di testi inediti, Palermo, Sellerio, 2004
- Giuditta Isotti Rosowsky, Savinio: la Francia e il Surrealismo in «Esperienze letterarie», a. 2004, n. 1, pp. 25–37
- Eleonora Conti, Dal poeta-albatros al poeta-tacchino. Savinio e Apollinaire, in «Allegoria», a. 2004, n. 48, pp. 28–46
- Luigi Weber, Savinio e Maupassant in "Maupassant e l'Altro", in Id. Critica, ermeneutica e poesia dagli anni Sessanta a oggi, Ravenna, Allori, 2005
- Antonella Usai, Il mito nell'opera letteraria e pittorica di Alberto Savinio, Roma, Edizioni di Nuova Cultura, 2005
- Irene Magon, Ebdòmero Marcello e Anicet tra visioni metafisiche e surrealiste, in «Forum Italicum», n. 4, 2005, pp. 578–613
- Simona Storchi, "Valori Plastici" 1918-1922. Le inquietudini del nuovo classico, in «The Italianist», 2006, pp. 1–176
- Susanna Bisi, Alberto Savinio, "Narrate, uomini, la vostra storia", in «Sincronie», a. 2006, n. 19, pp. 49–61
- Alexandra Zingone, Savinio "di là dalle frontiere", in «Sinestesie», a. 2006, n. 1-2, pp. 40–51
- Simone Dubrovic, Le postille di Alberto Savinio ai lirici greci, in «Filologia e critica», a. 2006, n. 3, pp. 357–375
- Antonella Usai, Alberto Savinio, la biografia come una conversazione, in «Sincronie», a. 2006, n. 19, pp. 63–74
- Joseph Matassini, Angelica o la notte di maggio: dal "romanzo nel teatro" al romanzo "cinematografico", in «Antologia Viesseux», a. 2006, n. 35, pp. 83–93
- Orietta Guidi, Irregolari novecenteschi. Bontempelli, Savinio, Landolfi, Penna, Curto, Ravenna, Longo, 2006
- Simone Dubrovic, Il diletto della noia. Alberto Savinio e la poetica dell'infanzia, in Aa.Vv., Gli "irregolari" nella letteratura, Roma, Salerno Editrice, 2007, pp. 483–505
- Antonella Usai, "Introduction à une vie de Mercure": ecfrasi saviniana, in «Sincronie», a. 2007, n. 21-22, pp. 199–204
- Giovanna Caltagirone, Io fondo me stesso io fondo l'universo: studio sulla scrittura di Alberto Savinio, Pisa, ETS, 2007
- Claudia Zudini, Funzioni del plurilinguismo in "Hermaphrodito" di Alberto Savinio, in «Collection de l'écrit», a. 2007, n. 11, pp. 81–94
- Davide Bellini, L'umanesimo quadrato di Alberto Savinio, in «Annali d'Italianistica», a. 2008, n. 26, pp. 367–378
- Vittorio Cappelli, Introduzione, in Alberto Savinio, Partita rimandata. Diario calabrese, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008, pp. 5–18, 77-80.
- Gianni Crippa, Su "Walde mare". Ovvero la maternità della narrazione nell'opera di Alberto Savinio,in «Strumenti critici», a. 2008, n.2, pp. 285–311
- Sanja Roic, Discorso bontempelliano versus storia saviniana: il caso Verdi, in «Transalpina», a. 2008, n. 11, pp. 59–68
- Claudia Zudini, La presenza degli animali nell'opera narrativa di Alberto Savinio, in «Italies», a. 2008, n.12, pp. 299–318
- Giacomo Debenedetti, Savinio e le figure dell'invisibile (con scritti degli anni trenta e Quaranta), Parma, MUP, 2009
- Gianni Crippa, "Ma come fidarsi dell'odore?". Scrittura del corpo e decostruzione dell'allegoria in "La nostra anima" di Alberto Savinio, in «Intersezioni», a. 2009, n. 3, pp. 357–378
- Lido Gedda, Savinio: il sesso, la madre, la morte, in «Ariel», a. 2009, n. 1, pp. 89–98
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Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Alberto Savinio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto Savinio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Savìnio, Alberto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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- Il punto su Savinio Università di Bologna, "Bollettino Novecento", n. 1-2, 2002, I e II Semestre ISSN 1124-1578
- Alberto Savinio: Maupassant E "L'Altro": citazioni esemplificanti il suo stile.
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