Adattamento e censura degli anime: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 130: Riga 130:


[http://www.adamitalia.org sito dell'associazione difesa anime e manga]
[http://www.adamitalia.org sito dell'associazione difesa anime e manga]

[http://utenti.lycos.it/anisoldier/arma.htm sito dell'associazione rivalutazione manga e anime]


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 17:42, 8 set 2008

La censura degli anime viene operata al fine di eliminare parti considerate inappropriate al pubblico. Spesso la censura segue segnalazioni di organi competenti, altre volte viene operata dal distributore prima della messa in onda.

Alcune volte si configura come un adattamento alla diversa cultura del paese dove il prodotto è esportato.

I motivi della censura

In molti paesi i cartoni animati sono considerati un prodotto destinato esclusivamente ai minori, e che come tale deve rispettare certi canoni di linguaggio e di contenuto.

Una buona parte dei cartoni trasmessi sono anime importati dal Giappone, dove gli anime sono un prodotto dal mercato molto vasto e competitivo, rivolti ad un pubblico molto vasto e di tutte le età. Proprio per questo motivo vengono prodotti tipi differenti di anime: per bambini (kodomo, fino ai 10 anni), per adolescenti e pre-adolescenti (shōnen per ragazzi e shōjo per ragazze) e per gli adulti (seinen per uomini e josei per donne).

Per ogni fascia d'età esiste così un adeguato orario di programmazione, dalla mattina alla notte fonda, in base ai contenuti del prodotto.

Il motivo principale per cui alcuni anime vengono trasmessi in altri paesi in fascia non protetta è legato al merchandising degli anime in questione: ovvero alla promozione di oggetti legati al programma televisivo o al cartone animato (si pensi ad un cartone come i Simpson, chiaramente non pensato unicamente per un pubblico infantile). La trasmissione nel primo pomeriggio porta notevole pubblicità alla relativa commercializzazione. Anche alcune serie animate americane come i Griffin e South Park hanno subìto delle censure, ma in genere i cartoni animati statunitensi sono meno censurati perché già negli Stati Uniti si provvede ad adattarli ad un pubblico minore.

Censure tipiche

Scene di sesso, nudo e semi-nudo

In molti anime destinati ad un pubblico al di sopra dei 14 anni non è raro trovare scene vagamente erotiche. Anche se sono molto rare scene di sesso esplicito in un anime, si trovano spesso episodi in cui si vedono nudi o seminudi di personaggi femminili. Queste sequenze sono generalmente tagliate ove possibile, anche allungando o ripetendo sequenze contigue. Esempi di censure di questo tipo si trovano in alcuni episodi di Occhi di gatto, Il mistero della pietra azzurra e Dragon Ball, ma soprattutto in Ranma ½. Un caso eclatante è forse quello della serie È quasi magia Johnny, in cui è stata censurata la scena di un bacio tra i protagonisti, nonostante questa sia comunque presente nella sigla italiana del cartone.

Scene di violenza

In altri anime sono censurate scene in cui i personaggi muoiono o si feriscono vistosamente, e scene in cui subiscono graffi o ricevono schiaffi. Inoltre la parola morte e il verbo morire vengono sostituiti in sede di doppiaggio con i più blandi «sparire» o «andare all'altro mondo», come nel caso di Dragonball Z e One Piece. Nelle versioni censurate di anime come i Cavalieri dello zodiaco vi sono innumerevoli inquadrature scolorite fatte per cambiare il colore del sangue. Da notare comunque come ad un certo punto della serie di Detective Conan, anime basato proprio sugli omicidi e sui gialli polizieschi, si sia iniziato ad usare termini appropriati come ucciso e assassinato.

Modifiche alla trama

Adattamento dei termini originali

Molti adattamenti (per fare un esempio comune in Dragon Ball Kamehameha è divenuto Onda energetica) molto spesso non rispecchiano la reale traduzione del termine, soprattutto in italiano, mentre trovano in genere una più stretta affinità negli adattamenti inglesi.

Età dei personaggi

A volte viene variata l'età dei personaggi della serie, in genere aumentandola di qualche anno e cambiandone anche il livello scolastico frequentato (ad esempio dalle scuole medie alle superiori). Questo è dovuto al fatto che spesso i personaggi, durante la storia, intraprendono relazioni sentimentali e amorose con altre persone e si imbattono in situazioni più mature e difficili, legate al mondo degli adulti. Si preferisce quindi alzare l'età media per adattare meglio l'anime anche verso un pubblico di adolescenti, nonostante tali prodotti siano già di per sé indirizzate ad una fascia di utenza più matura. Un esempio è Card Captor Sakura dove l'età della protagonista era stata innalzata dai 10 ai 14 anni, sostituendo di conseguenza nel doppiaggio italiano una voce più adatta ad un'adolescente che ad una bambina.

Dialoghi aggiuntivi o modificati

Un esempio celebre di dialoghi aggiuntivi si trova nella serie I Cavalieri dello zodiaco dove i dialoghi, oltre ad essere rimaneggiati, sono stati anche aggiunti quando i personaggi restano in silenzio. Un altro caso famoso è Dragon Ball: in genere la voce narrante dovrebbe commentare solamente all'inizio e alla fine dell'episodio, mentre i personaggi avversari durante un combattimento dovrebbero studiarsi in silenzio (per aumentare la tensione), invece in alcuni adattamenti vengono aggiunti riflessioni di pura fantasia. Ciò accade anche quando ad alcune scene sono legati eventi culmine, come un rapporto sentimentale o un avvenimento tragico o violento. In questi casi i dialoghi sono spesso modificati per adattarli a precedenti tagli o modifiche.

Tagli per programmazione

Viene eliminato lo stacco che introduce la pubblicità a metà episodio (in genere consiste in un paio di immagini o in due scenette spiritose) chiamato eyecatch. In Giappone è utilizzato appositamente per introdurre lo stacco pubblicitario e quindi per riprendere la puntata.

Ciò non implica che altrove l'episodio venga poi trasmesso nella sua interezza. In Italia su reti Mediaset vi sono stati casi in cui una puntata veniva "spezzata" in due episodi separati (arrivando a creare, per quelle puntate originariamente suddivise in due episodi, una prima, seconda, terza e quarta parte), o in altri casi veniva interrotta anche più di una volta per mandare in onda gli spot pubblicitari, per poi riprendere per la sola trasmissione della sigla di chiusura.

Questo tipo di taglio è quasi del tutto scomparso, dato che il codice di autoregolamentazione tv e minori stabilisce che in qualsiasi cartone animato non debba esserci alcuna pausa pubblicitaria (di conseguenza vengono comunque tagliati - anche negli anime trasmessi da MTV - gli eyecatch).

Riferimenti al Giappone

Cambiamento dei nomi propri

Censura molto diffusa: i nomi giapponesi vengono cambiati in nomi italiani, americani o in altri scaturiti dall'immaginazione dagli adattatori.

Storicamente in Italia ciò avvenne in modo massivo nella serie Ufo Robot Goldrake: gli adattatori francesi (diversamente ad esempio di quelli dei paesi arabi) ritennero di sostituire nomi comuni giapponesi con altri inventati, ispirati a nomi di stelle (vedi Alcor o Mizar), e l'Italia mantenne sostanzialmente i nomi dell'adattamento francese.

In alcuni casi (come per Dragon Ball o Saint Seiya) si è dato lo stesso nome a più personaggi secondari della storia. In City Hunter il protagonista, in origine Ryo Saeba, ha preso il nome stesso della serie animata, abbreviato in genere nel semplice Hunter, mentre la protagonista femminile, Kaori Makimura, è stata rinominata con un cognome italianeggiante divenendo Kreta Mancinelli.

Eliminazione dei riferimenti al Giappone

Bandiere, carte geografiche, scritte, come per la maggior parte delle censure alla cultura di riferimento per motivi di comprensibilità, vengono eliminati con fermi-immagine o tagli. Spesso, nonostante la trama di un anime si svolga a Tokyo si preferisce dare alla città un nome di fantasia e non nominare mai la parola Giappone o giapponese.

Un esempio limite è F - Motori in pista dove ogniqualvolta appariva una scritta in caratteri giapponesi, per esempio su un giornale, una vetrina o sui cartelloni pubblicitari a bordo pista, la scena veniva completamente eliminata, rendendo incomprensibile la trama dell'episodio. Anche i prezzi vengono tradotti ma si sceglie spesso un cambio immaginario, che addirittura varia spesso più volte nel corso di un singolo episodio. Sono inoltre tolti riferimenti alle religioni, sia a quelle più diffuse in Giappone (shintoismo e buddhismo), sia a quella cristiana.

La censura in Italia

Storia della censura degli anime in Italia

Non si sa di preciso quando sia iniziata: i primi anime trasmessi in Italia sulle reti private non furono quasi mai censurati, anche quando contenevano scene osé come in Lady Oscar e in Georgie (tuttavia quando in seguito le due serie furono replicate tutte le scene osè furono tagliate[1]), mentre sulla televisione pubblica vennero tagliate solo alcune scene ritenute troppo violente nei cartoni robotici e fantascientifici[2].

Il primo anime ad essere sistematicamente censurato probabilmente fu Alpen Rose, trasmesso in Italia tra il 1985 e il 1986, ambientato nella seconda guerra mondiale. Si arrivò anche a tagliare 9-10 minuti a episodio (praticamente quasi la metà dell'episodio originale), per evitare ogni riferimento alla guerra.[3].

Il periodo dalla fine anni '80 agli anni '90

In seguito (nella seconda metà degli anni ottanta) si ebbe un diverso tipo di manipolazione degli originali, tentando di eliminare dai cartoni giapponesi ogni riferimento al Giappone e rendendo l'ambientazione della storia più generica: un esempio in tal senso è F - Motori in pista, una serie animata sull'automobilismo: al protagonista fu cambiato il nome in Patrick, la Formula J (campionato automobilistico giapponese) divenne l'europea formula 3000 e se durante la gara appariva un cartellone pubblicitario con lo sponsor giapponese questa scena veniva tagliata. A operare maggiormente su questo tipo di censure era l'allora doppiatore, nonché adattatore di dialoghi italiani, Nicola Bartolini Carrassi (conosciuto anche come Ryan Carrassi).[4] Per lo stesso scopo in molti anime vennero eliminate o coperte le scritte in giapponese.[4]

Un'altra serie degli anni ottanta, È quasi magia Johnny, costituendo uno degli anime più censurati insieme a Rossana e Piccoli problemi di cuore, è quello che per primo ha reso macroscopicamente evidente il problema censure agli appassionati (una scena tagliata tratta dal quinto episodio era stata inserita per ultima nel "patchwork" di immagini della videosigla italiana). Oltre a tagliare numerose scene, Mediaset non trasmise due episodi perché ritenuti non adatti ai bambini (in uno dei due episodi Johnny, ipnotizzato dalla sorella, ruba biancheria intima delle ragazze).[3]

Uno dei responsabili della programmazione di Italia 1 in un'intervista attribuisce i "tagli" effettuati a Piccoli problemi di cuore all'esigenza di trasmettere il cartone in orario protetto senza incorrere nelle proteste del Moige[5]. Non indenne da censure anche l'anime Che famiglia è questa Family, dove i dialoghi sono stati modificati appositamente allo scopo di nascondere alcune relazioni bisessuali dei protagonisti.

Negli anni novanta,in cui il ritmo d'importazione delle serie si era ridotto (La RAI si disinteressa quasi del tutto agli anime,mentre Mediaset non ne acquisterà più altri del genere Mecha), anime come Ken il guerriero (tramesso su reti locali e syndication) e Sailor Moon (trasmesso su reti Mediaset) scatenarono molte polemiche.

Nell'autunno 1996 dei ragazzi lanciarono un enorme sasso da un cavalcavia uccidendo una persona. Nelle perquisizioni condotte nelle case dei colpevoli la polizia rinvenne un poster di X-Files, fumetti di Dylan Dog, e dei manga di Ken il guerriero, ritenuto violento e quindi accusato di aver incitato a simili comportamenti. Numerose trasmissioni furono dedicate all'argomento e un giornalista affermò[6] erroneamente che "Ken è un guerriero che lancia i sassi contro le persone". L'anno successivo, la psicologa Vera Slepoj affermò che la quinta serie di Sailor Moon sarebbe stata in grado di compromettere seriamente l'identità sessuale dei bambini. L'accusa della Slepoj era basata sulla segnalazione di alcuni genitori, i cui bambini maschi, appassionati del cartone, giungevano a identificarsi con la protagonista. [7] Successivamente la polemica riguardò anche la presenza delle Sailorstarlights, guerriere che, quando non combattono, sono dei ragazzi maschi in tutto e per tutto.

In conseguenza alle polemiche, la serie di Sailor Moon, già riadattata, fu ancor più modificata: in video, con vistosi fermi immagine e rimontaggi delle scene, e ancora di più nei dialoghi, sui quali il responsabile del doppiaggio, Nicola Bartolini Carrassi, operò in modo tanto esteso da stravolgere in diverse occasioni la trama originale. Nell'ultimo episodio la protagonista, coinvolta in una battaglia particolarmente violenta, si mostra alla fine in video completamente nuda: sebbene tale nudo fosse inteso come simbolico e coerente con il senso della storia, e non presentasse caratteri sessuali visbili (di fatto si trattava di un nudo simile a quello di molte bambole), venne giudicato «inaccettabile» e quindi censurato dagli adattatori.

Con la trasmissione di anime come Card Captor Sakura dal 27 settembre 1999 sembra essere terminata la censura dei riferimenti alla lingua e alla cultura giapponese, a parte l'acquisto dagli Stati Uniti di serie dove tale pratica era già stata applicata, come Yu-Gi-Oh!, Pokémon e Shaman King (vedi 4Kids Entertainment).

Il "periodo Moige" e ADAM Italia

Nel 2000 scoppiò il caso Dragon Ball: una madre sfogliando un numero di Dragon Ball comprato dal figlio lesse la parte in cui Bulma fa vedere le mutandine al Maestro Muten ignara del fatto che Goku gliele aveva tolte la sera prima e, considerandola non adatta ai bambini si rivolse al Moige che fece causa alla Star Comics.[8] La scena incriminata fu accusata di favorire la pedofilia perché leggendo quella scena un bambino avrebbe potuto pensare che mostrare le mutandine a un vecchio fosse una cosa normale.[9] Comunque nelle edizioni successive del manga la Star Comics censurò la scena.

Anche l'anime Ranma ½ è stato vittima di censura, ma MTV è riuscita a trasmettere tutte le puntate integralmente e in fascia protetta.

Negli ultimi anni si aggiungono alla liste delle censure One Piece e Naruto. Nel primo anime vengono tagliate scene di violenza e sbiadito il colore del sangue, in alcuni casi i dialoghi. In Naruto le scene di sangue sono state tagliate già a partire dal primo episodio, in altri episodi si è ricorso all'oscuramento dell'immagine oppure allo sbiadimento del colore del sangue (diventato nero ed opaco). Alcuni dialoghi sono stati rivisitati mentre alcune parole sono state edulcorate con termini più infantili: "idiota" (nell'originale baka, che vuol dire anche 'scemo') è stato sostituito da "testa quadra", e "uccidere" è stato rimpiazzato con "togliere di mezzo". Sono state inoltre censurate parolacce (ad esempio, Sakura chiama Iruka "coglione").[10] Inoltre nella serie si discute molto dell'umanità dei ninja, ma questo aspetto è stato eliminato, rendendoli meno umani e piu "Supereroi". Dal luglio 1997 esiste un'associazione che si batte contro la censura negli anime: l'ADAM Italia (Associazione Difesa Anime e Manga), attiva soprattutto in internet, mantiene contatti con esperti del settore fumettistico o dell'animazione come il giornalista Luca Raffaelli, i Kappa Boys o anche il doppiatore/direttore di doppiaggio Fabrizio Mazzotta.

Negli ultimi anni, salvo la parentesi dei Pokémon, Dragonball, Naruto e One Piece, le emittenti sembrano accontentare i loro fan trasmettendo anime non censurati la sera.Basti citare la trasmissione su Mediaset in notturna di quattro episodi di Occhi di gatto, dei film Capitan Harlock - L'Arcadia della mia giovinezza e Nadia e il mistero di Fuzzy nella maratona Notte Manga (17 ottobre 1999), quella di Berserk, di un paio di film di Lupin in prima serata (Tra cui Un diamante per sempre, trasmesso con sigla italiana della prima serie su italia 1 giovedì 6 settembre 2007 con il 9,37% di share), un film di Detective Conan (sabato 5 marzo 2005, con sigla italiana), alcuni episodi di Dragon Ball e dei film Cowboy Bebop: il film e Tokyo Godfathers alle 2.30 circa del mattino (8 ottobre 2006). La Yamato Video risulta essere tra gli sponsor del PA2, un fantomatico progetto per la messa in onda degli anime in fascia serale, da un'idea del succitato Nicola Bartolini Carrassi. MTV seguì la scia, trasmettendo in orario non protetto, previo avviso al pubblico, iniziando dalla trasmissione di Cowboy Bebop e, successivamente, dei vari Evangelion, Inuyasha, Ranma ½, Trigun senza censure. Tuttavia, proprio l'emittente musicale non ha potuto mandare in onda l'episodio conclusivo di Excel Saga, caratterizzato soprattutto da scene parodistiche del genere hentai.

Per quel che riguarda la RAI gli unici tentativi, dopo anni di allontanamento dalle produzioni giapponesi (dopo azioni come la rinuncia alla messa in onda delle repliche di serie come Goldrake nei periodi in cui deteneva ancora i diritti,[2] a favore delle produzioni Disney o quella delle co-produzioni con studio giapponesi come Il fiuto di Sherlock Holmes) furono varie messe in onda di Akira su Raitre in orario notturno e di alcuni film di Dragon Ball, nel 2000-2001, su Raidue.

È giusto ricordare che per adattare la serie Ufo Robot Goldrake alla sensibilità ritenuta del pubblico occidentale non furono all'epoca della prima messa in onda trasmessi due episodi. In particolare nell'episodio 59 Actarus era costretto al fuoco su truppe di Vega composte di bambini.

Censura posticcia

Esistono alcuni casi in cui l'anime è stato messo in onda prima in versione originale, poi in versione censurata. Il primo è I cavalieri dello Zodiaco, che pur comprato da Fininvest fu trasmesso tra fine anni '80 e inizio anni '90 da circuiti di tv locali come Odeon Tv e Italia 7 senza tagli. Dal 2000 Mediaset torna a trasmetterlo, ma in versione molto censurata. Infine, con le successive repliche del 2008, la serie è stata ulteriormente censurata: tutte le scene con riferimenti al sangue sono state sbiadite e inoltre, nella sigla, è stato addirittura offuscato il rivolo di sangue che cola dalla fronte di un personaggio. L'altro caso è Dragon Ball, che fu uno dei cartoni di punta di Junior Tv: l'arrivo a Mediaset comportò una lunga serie di censure, alcune delle quali l'incomprensibile eliminazione dei caratteri katakana (si tratta di uno dei tre alfabeti nipponici e non certo simbolo di violenza o sesso) nelle sette sfere della sigla iniziale. Altro caso sono la prima e la seconda serie di Lupin III, trasmesse prima integralmente sulle reti regionali e dopo, la prima è stata ridoppiata e censurata(anche nel doppiaggio), e la seconda censurata solo nel video e ,nel corso degli anni, non stati più trasmessi alcuni episodi.

Ultimo caso di censura posticcia è Hunter x Hunter. La serie era stata mandata in onda in versione integrale poiché doppiata della Shin Vision e non da Mediaset. In seguito a una prematura interruzione e alla nuova messa in onda gli episodi, questi già trasmessi, e quelli inediti, sono stati censurati. Nelle scene più violente sono stati applicati tagli, rallentamenti, filtri colorati per attenuare il colore del sangue e modificazioni fino a eliminare particolari nei fotogrammi originali, i dialoghi sono stati ridoppiati e modificati ("assassino" diventa "mercenario", "uccidere" diventa "eliminare").

Eccezioni

A dispetto dello scenario rappresentato, esistono serie quasi mai censurate, come quelle del World Masterpiece Theater, trasmesse soprattutto dalla RAI.

Allo stesso modo, il canale televisivo MTV trasmette anime prevalentemente in forma integrale (avvisando in caso di contenuti impropri), salvo per serie come Golden Boy, Abenobashi, gli OAV di Kenshin Samurai Vagabondo, Najica Blitz Tactics e Punta al Top 2! Diebuster, che sono state trasmesse censurate in prima serata ed in forma integrale in seconda serata o a mezzanotte, mentre ci sono stati dei casi in cui l'emittente ha censurato parolacce (per esempio in Black Lagoon, dove più della metà dei dialoghi sono stati edulcolorati).

Negli altri paesi

La censura degli anime negli USA

Lo stesso argomento in dettaglio: Censura degli anime negli USA.

Negli USA sono state censurate serie molto famose come Dragon Ball Z, Pokémon, Yu-Gi-Oh! e One Piece.

Per adattare la serie di DBZ vennero tagliate parecchie scene violente e a causa di ciò i 291 episodi divennero 276. Inoltre, vennero rimossi riferimenti alla morte dei personaggi e Mr. Satan viene ribattezzato Hercule per evitare ogni riferimento al diavolo.

Anche la serie Pokémon, nonostante fosse un cartone per ragazzi, venne censurato. Oltre a cambiare i nomi dei protagonisti la rete che lo trasmetteva non trasmise tre episodi: il 18° (Bellezza e Spiaggia), il 35° (La Leggenda di Dratini) e il 252° (La Via Gelata). Il primo di questi tre episodi mostrava James, membro del Team Rocket, travestito da donna per partecipare ad un concorso femminile in bikini. In seguito l'episodio è stato trasmesso senza la sequenza incriminata, non permettendone però una adeguata comprensione. Il secondo è stato censurato perché uno dei personaggi, il custode della Zona Safari, era in possesso di armi da fuoco che usa nel corso dell'episodio per minacciare Ash e i compagni e per attaccare i membri del Team Rocket ciò poteva essere collegato al massacro della Columbine High School. Il mancato episodio non permette però di capire come, in seguito, Ash possegga dei Tauros, Pokémon catturati appunto in quella occasione. Nel terzo episodio, durante il corso della storia, Brock si ammala gravemente e finisce in ospedale. La Warner Bros. non ha mai dichiarato il motivo della censura. Le idee più diffuse sulla causa sono due: la prima è che in quel momento si era diffuso l'allarme SARS. I sintomi mostrati da Brock durante l'episodio sono molto simili alla malattia accennata. Altri affermano che l'episodio è stato censurato perché Brock, in stato febbrile, tentando di baciare l'infermiera, rischia di baciare Jynx (ma poi riconosce il Pokémon e evita il bacio). Infine il nono episodio, 'Le Creature Marine' (Tentacool and Tentacruel), censurato nel 2001, dopo la prima messa in onda nel 1998 e in seguito a tre successive repliche, poiché Tentacruel distrugge un grattacielo. Questo, secondo la rete, avrebbe potuto evocare nella mente degli statunitensi gli attentati dell'11 settembre 2001.

Infine One Piece è stato adattato per un pubblico infantile: sono state eliminate molte scene violente e sono state modificate le immagini sostituendo le pistole vere con pistole ad acqua o sparatappi oppure trasformando le sigarette in leccalecca e il vino in aranciata. [11]

In Francia

Esemplare è il caso francese: la Psicoterapeuta Liliane Lurçat, in un suo libro intitolato Seul avec Goldorak (Da solo con Goldrake) accusò i genitori di obbligare i bambini a guardare Goldrake (trasmesso allora dalla defunta La Cinq) causando loro traumi e incubi. Ken le survivant (Ken il guerriero) e Mon cher frére (Caro fratello) sono state interrotte, la prima per eccessiva violenza, la seconda per le atmosfere torbide. Un conflitto di diritti d'autore è invece all'origine del cambio di titolo di Lupin III in Edgar, le détéctive cambrioleur, per evitare un contenzioso con gli eredi di Maurice Léblanc, creatore di Arséne Lupin.

In Portogallo

Sono stati censurati Inuyasha, Yu Yu Hakusho, Full Metal Alchemist, Ranma ½, I Cavalieri dello zodiaco e Kenshin Samurai vagabondo, tutti disponibili in Italia in edizione integrale sia sotto forma home video che televisiva (tranne I Cavalieri dello zodiaco).

In Cina

Dal primo maggio 2008, nella fascia oraria dalle 17 alle 21 non sarà più possibile alle emittenti cinesi trasmettere alcun prodotto d'animazione non creato in Cina. Questa mossa è parte di una politica di promozione dell'industria d'animazione cinese. Questa restrizione era già in vigore dal 2006, ma solo per i programmi trasmessi fino alle 20. Tutti i cartoni animati dovranno avere una preventiva autorizzazione prima della messa in onda, come quelli di produzione giapponese, quali i Pokémon, o quelli di produzione americana come Spongebob o Topolino.

Note

Bibliografia

  • Paolo Buscaglino Strambio. Pericolo Giallo. I cartoni giapponesi e il loro impatto sul pubblico. ADAM Italia-Lulu.com, 2008, pp. 100, (ISBN non disponibile).

Collegamenti esterni

Anime NO Censura!Elenco di episodi e spiegazioni sugli anime censurati!

sito dell'associazione difesa anime e manga

sito dell'associazione rivalutazione manga e anime

Voci correlate

  Portale Anime e manga: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di anime e manga