Schalk Burger

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Schalk Burger
Burger in azione nella Coppa del Mondo di rugby 2007 contro Samoa
Dati biografici
Paese Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Altezza 193 cm
Peso 114 kg
Rugby a 15
Ruolo Terza linea ala
Carriera
Attività provinciale
2003-13Western Province32 (35)
Attività di club[1]
2014-16Sungoliath19 (25)
2016-19Saracens51 (20)
Attività in franchise
2004-16Stormers123 (50)
Attività da giocatore internazionale
2003-15Bandiera del Sudafrica Sudafrica86 (80)
Palmarès internazionale
Vincitore  Coppa del Mondo 2007
3º posto  Coppa del Mondo 2015

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 22 dicembre 2019

Schalk Willem Petrus Burger jr. (Port Elizabeth, 13 aprile 1983) è un rugbista a 15 sudafricano, di ruolo terza linea e campione del mondo nel 2007 con gli Springbok.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di rugbista (suo padre, Schalk Burger sr., fu internazionale per il Sudafrica negli anni ottanta[1]), Burger iniziò a giocare rugby di club in Currie Cup nel Western Province. Nel 2004 esordì nella franchise afferente a tale club, gli Stormers, con cui disputò il primo incontro di Super Rugby contro gli australiani Waratahs.

All'epoca aveva già esordito in Nazionale maggiore, nel corso della Coppa del Mondo di rugby 2003 a Sydney contro la Georgia.

Fece anche parte della selezione che si aggiudicò il Tri Nations 2004; il suo apporto a tale vittoria fu riconosciuto anche dagli osservatori internazionali che lo segnalarono per il premio di Giocatore dell'Anno 2004 dell'International Rugby Board, che si aggiudicò a fine stagione[2].

La sua carriera rischiò un brusco arresto quando, il 17 giugno 2006, durante un test match contro la Scozia a Port Elizabeth, si procurò la lesione di due vertebre del collo a causa dell'impatto violento della sua testa contro la schiena di un suo compagno di squadra[1][3]; inizialmente asintomatico, l'infortunio manifestò i suoi effetti sul volo verso Città del Capo, procurando a Burger dolori in tutto il corpo e insensibilità alle braccia e alle mani[1]; operato d'urgenza, si temette per la fine della sua attività, ma già dopo poco più di sei mesi e un intervento di consolidamento delle vertebre fu in grado di tornare in campo[3], e fu idoneo per la chiamata degli Springbok per la Coppa del Mondo di rugby 2007 in Francia. In tale rassegna scese in campo 5 volte, compresa la finale vinta 15-6 contro l'Inghilterra grazie alla quale il Sudafrica si laureò campione del mondo.

Già convocato una prima volta nei Barbarians nel 2004[4], Burger giocò ancora per il club a inviti nel 2008 e 2009.

Nel 2013, a seguito di un intervento chirurgico per la rimozione di una cisti spinale, contrasse una forma di meningite batterica che lo costrinse a una lunga interruzione dell'attività[5]. Nel 2014 firmò un contratto per due stagioni al club giapponese del Suntory Sungoliath[6] pur mantenendo il contratto con gli Stormers e la federazione sudafricana[6], e quindi idoneo a giocare la Coppa del Mondo di rugby 2015 alla quale la squadra giunse terza dopo la sconfitta in semifinale contro la Nuova Zelanda.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Burger undergoes neck operation, in BBC, 24 giugno 2006. URL consultato il 24 marzo 2011.
  2. ^ (EN) South Africa sweep top awards, in BBC, 29 novembre 2004. URL consultato il 24 marzo 2011.tg
  3. ^ a b (EN) Donald McRae, Meet England's World Cup bogeyman, in The Guardian, 14 agosto 2007. URL consultato il 24 marzo 2011.
  4. ^ (EN) Steve Rogers, Fame Grilled Burger: Barbarians vs All Blacks, Twickenham Today, in Daily Mirror, 4 dicembre 2004. URL consultato il 24 marzo 2011.
  5. ^ (EN) Burger to miss start of Super Rugby, in ESPN, 19 febbraio 2013. URL consultato il 7 dicembre 2015.
  6. ^ a b (EN) Schalk Burger signs for Japanese club Suntory, in Stuff, Fairfax Media, Ltd, 3 giugno 2014. URL consultato il 7 dicembre 2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]