Wikipedia:Oracolo/Archivio/giugno 2018

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
giugno 2017 giugno 2019

Raccolta non tanto differenziata

Andavo oggi a buttare la spazzatura, in particolare la carta, e ho notato come nel bidone vi siano molti sacchetti di plastica riempiti di carta, idem per la plastica: molti buttano sacchetti biodegradabili con bottiglie all'interno in bidoni per plastica riciclabile (e quella biodegradabile non lo è!).
A livello pratico queste mescolanze di rifiuti come vengono separate? Manualmente o è meccanicizzato?
E soprattutto, a questo punto, perché non applciare la separazione a tutta l'indifferenziata se mischiarli non crea problemi? --93.146.44.186 (msg) 17:06, 7 mag 2018 (CEST)

Penso che se gli operatori trovano un bidone dove c'è mischiato di tutto, automaticamente buttano i rifiuti nell'indifferenziata, senza perdere tempo a selezionare a mano. Se non se ne accorgono, quando il rifiuto arriva all'impianto di separazione, è molto probabile che ciò dia dei problemi all'impianto, ovvero che il prodotto finale (ad esempio plastica riciclata) risulti di scarsa qualità e nel peggiore dei casi non utilizzabile (quindi da buttare).
Penso che non sia conveniente economicamente costruire un impianto che separi tutto insieme e forse neanche fattibile, perché la separazione meccanicizzata avviene sfruttando il fatto che i materiali hanno proprietà fisiche differenti (ad esempio i materiali più densi possono essere separati facilmente da quelli meno densi in tanti modi, quelli ferrosi possono essere separati con grosse calamite, ecc.), ma ci sono tantissimi materiali che hanno proprietà fisiche simili e per i quali separarli costerebbe troppo, anche dal punto di vista ambientale.
Forse nei paesi in via di sviluppo qualche operaio viene pagato (anzi sottopagato) per separare i rifiuti "a mano", ma in Italia non penso proprio. Mi piacerebbe informarmi di più sull'argomento anche a me. Forse in qualche libro se ne parla.
Comunque a mio parere il problema principale è che non viene svolta a priori un'analisi completa del ciclo di vita del prodotto, per cui non si sa esattamente quanto sia buono dal punto di vista della sostenibilità ambientale separare due particolari tipologie di rifiuto oppure no. Pensa ad esempio che per svolgere la separazione l'impianto inquina (ad esempio emettendo CO2, NOx e SOx), per cui l'inquinamento prodotto dall'impianto dovrebbe essere minore di quello che si avrebbe se si mandassero i rifiuti in un inceneritore o se addirittura si buttassero al suolo. In ogni caso sarebbe meglio pensare anzitutto a ridurre il quantitativo di rifiuti prodotto, ad esempio utilizzando meno carta e plastica per gli imballaggi e incentivando il riuso di bottiglie di vetro. --Daniele Pugliesi (msg) 03:02, 26 mag 2018 (CEST)
Esatto, anche a me son venuti tutti questi dubbi. Che poi basterebbe avere un po' più di cognizione nel differenziare alle volte. --93.146.44.177 (msg) 12:26, 3 giu 2018 (CEST)

Rendere non apribile una porta

Ho necessità di trovare una maniera per rendere non apribile una porta (che ha una chiave simile a quella che vedete qui sopra) quando mi ci trovo dentro alla stanza, allo scopo che solamente io possa aprire e chiudere quella porta. Avete qualche suggerimento? --151.49.82.93 (msg) 23:21, 31 mag 2018 (CEST)

In genere se la chiave rimane nella toppa, dall'altra parte non si possono inserire chiavi--☼Windino☼ [Rec] 23:25, 31 mag 2018 (CEST)
Mettere la chiave con tutte le sue copie nella tua tasca? X-Dark (msg) 23:31, 31 mag 2018 (CEST)
ok ma ho sentito parlare di un tubicino su cui vengono fatti dei tagli appositi per combaciare con la chiave. Ma credo di aver trovato la soluzione di mettere un chiavistello. --151.49.82.93 (msg) 23:34, 31 mag 2018 (CEST)
Esatto, esistono i passepartout, acquistabili anche in ferramenta, se la serratura non è troppo comlessa (come una chiave di una stanza); avere tutte le chiavi non mette al riparo di un'apertura senza il nostro consenso. --Lepido (msg) 23:37, 31 mag 2018 (CEST)
Basta pure una chiave simile ma più sottile che si giri nella toppa per un po', oppure un "tubicino" con un'aletta che lo tenga ferma. --Vito (msg) 23:39, 31 mag 2018 (CEST)
Ma che diamine, e spostare l'armadio contro la porta no eh?!?! --Franz van Lanzee (msg) 00:02, 1 giu 2018 (CEST)
Esistono dei lucchetti apposta: si infilano nella toppa al posto della chiave e hanno a loro volta una chiave che permette di bloccarli. Tipo questo. Ma se si tratta sempre della stessa porta e hai la possibilità di farlo, puoi effettivamente mettere un chiavistello... --93.36.167.230 (msg) 21:38, 1 giu 2018 (CEST)

Vero o falso ?

Titolo esplicativo: le domande vero o falso sono classificabili come scelta multipla? --37.182.75.197 (msg) 17:59, 1 giu 2018 (CEST)

Da un purissimo punto di vista logico/strutturale, ovviamente sì. Le domande a scelta multipla, in diretta opposizione a quelle a risposta libera/aperta, offrono un certo numero (naturale finito) di risposte entro cui selezionare quella corretta. Le domande binarie sono solo un caso particolare, in cui il dominio del problema posto è booleano (determinare la verità di un asserto) e quindi la risposta non può che essere nella lista dei possibili valori di verità, ovvero 2 elementi (3, se ammettiamo anche la non-decidibilità, che comunque non altera il numero finito ed enumerato di possibilità).
Non fatico comunque ad immaginare che possa esservi qualcuno che le considera caso talmente particolare da preferire riservar loro una categoria a parte (risposta binaria), e intendere convenzionalmente con il più generale "risposta multipla" tutte le altre. Ma, a ben vedere, è questione di lana caprina. -- Rojelio (dimmi tutto) 22:10, 1 giu 2018 (CEST)

Charlie è tardi

Cosa dice la sigla del cartone animato "Charlie è tardi" ("Nate is Late" in inglese, "Oscar est en retard" in francese)? Da quel poco che capisco inizia con "Just another trip to school for me and Malika" e finisce con "(n)ever ever be on time", ma non capisco quello che c'è in mezzo. E' un cartone relativamente recente e la sigla non si trova su Youtube, almeno, io non l'ho trovata (NB: no, non parlo della sigla che si trova su Dailymotion, quella è completamente diversa, io intendo la sigla che trasmettono su Pop (Italia)). --95.251.97.114 (msg) 23:12, 1 giu 2018 (CEST)

Come si abbrevia, in una data, "dopo il" o post?

Per "morto dopo il 1368" va bene p.1368? Grazie. --Semplicione (msg) 12:27, 3 giu 2018 (CEST)

Molto ambiguo, visto che "p." viene di solito usato per "pagina"; "post 1368" non va bene? --Franz van Lanzee (msg) 12:58, 3 giu 2018 (CEST)
Grazie Franz, ma se scrivo: "Pinco Pallino (1290-1355) e Caio Sempronio (1304-p.1368)" mi pare che l'ambiguità non dovrebbe esserci. Inoltre, mi pare che questo p. lo abbia già visto usare, ma non ricordo dove.--Semplicione (msg) 13:11, 3 giu 2018 (CEST)
Qui su Wikipedia di solito usiamo "dopo il" e basta. --Syrio posso aiutare? 13:29, 3 giu 2018 (CEST)
Grazie Syrio, ho finito con l'utilizzare quanto già presente nella stessa pagina: "secolo XIV".--Semplicione (msg) 14:03, 3 giu 2018 (CEST)

Alternativa a messenger senza troppi aggiornamenti

Siete a conoscenza di alternative a Messenger di Facebook che non richiedono aggiornamenti continui e obbligatori? Mi riferisco solo ad app o altri strumenti per smartphone per leggere i messaggi di Facebook. Grazie.

--Daniele Pugliesi (msg) 22:36, 31 mag 2018 (CEST)

Considera che nel 2015 il genere umano era troppo avanti e quindi la chat di Facebook era accessibile tramite il gradevolissimo protocollo XMPP, quindi potevi messaggiare nativamente da qualsiasi client. Ora invece siamo nel futuro e quindi questa cosa è stata bloccata e sei costretto a usare l'app ufficiale o il sito.[1] Quindi per ora suggerisco roba tipo Face Slim (che si scarica da F-Droid). Sono in genere semplici app che mostrano il sito mobile, più qualche funzionalità.
Colgo l'occasione per scusarmi coi miei "amici" su Facebook a cui non rispondo dal 2015... asd --Valerio Bozzolan (msg) 23:10, 31 mag 2018 (CEST)
Pensavo ad un app da scaricare su Google Play. Vedo se ci sono altre risposto e poi valuto. Grazie. :) --Daniele Pugliesi (msg) 03:48, 4 giu 2018 (CEST)
Sicuramente c'è roba simile nel Google Play :) però consiglio comunque di dare un'occhiatina a F-Droid :3 Libertà a parte, tutte le app lì dentro sono veramente ultra-leggere di spazio/banda/batteria. --Valerio Bozzolan (msg) 04:14, 4 giu 2018 (CEST)
Esiste anche la versione "Messenger Lite" che funziona bene ed è molto più leggera. --Holapaco77 (msg) 09:28, 4 giu 2018 (CEST)

Domanda semiseria

Ma se tira più un pelo di figa che un carro di buoi come asserisce la saggezza popolare, posta arbitratiamente la forza di tiro di un pelo di figa a carrodibuoi+1, quant'è la forza di tiro di un intero pube femminile con un numero medio di peli? (sí lo so che in realtà la resistenza del pelo è stata già misurata, voglio sapere però l'ipotesi impostata da me)

--5.90.99.248 (msg) 23:41, 3 giu 2018 (CEST)

Una fortissima variabilità è data dall'acconciatura pubica. --Vito (msg) 00:33, 4 giu 2018 (CEST)
Campando in aria 7000N come costante di forza di traino di un carretto di due buoi hai tutto in funzione del conteggio dei peli:
--Valerio Bozzolan (msg) 01:16, 4 giu 2018 (CEST)
grazie per avermi assecondato! Vito,la domanda è fatta proprio per capire quanta forza di traino utile si perda con la mania di depilarsi.
Valerio grazie ora cercherò la densità media di bulbi piliferi in area pubica. Già così sembra un grande spreco. --5.90.243.137 (msg)
Questa domanda vince l'oscar, è anche meglio di quella del tizio che voleva bruciare il piazza una compia di Cinquanta sfumature. --Franz van Lanzee (msg) 12:47, 4 giu 2018 (CEST)
Attenzione però a considerare che generalmente è il bulbo a cedere e non il pelo in sé, a occhio stimerei con una distribuzione lognormale della lunghezza. --Vito (msg) 13:09, 4 giu 2018 (CEST)

L'ho saputo poco fa e questa è la fonte. Riporto la notizia non tanto per omaggiare il musicista, ma per fare una domanda tecnica: secondo voi, è scorretto considerare tecnicamente e legalmente il personaggio morto prima ancora di esserlo effettivamente, cioè il 6 giugno? Volevo sapere perché, preso dalla foga di editare, stavo per farlo nella sua voce, ma poi mi sono detto: ogni cosa a suo tempo. Comunque, ormai ho scritto, perciò concedo la precedenza a chi sceglie di mettere il dato prima di me.--Gybo 95 (msg) 22:25, 5 giu 2018 (CEST)

Direi che il decesso non può essere inserito nel template:Bio finché non è effettivamente avvenuto; queste informazioni però puoi già inserirle nel corpo della voce, se vuoi. --Syrio posso aiutare? 22:43, 5 giu 2018 (CEST)

abbiamo un problema, chi interpreta in questo film il figlio di Macario? Il nome citato da imdb non può essere, quello inserito ne dubito altamente.. ovviamente un elencone del genere andrebbe rimosso per wp:nri e perchè senza fonti, per esempio, solo che ci fu una discussione in chat con Vito in illo tempore, ergo..


--37.119.104.230 (msg) 17:53, 6 giu 2018 (CEST)

È un merlo?

Cip!

Buonasera! Come da titolo: qualcuno mi conferma che questo a fianco è un giovane merlo (Turdus merula)? --Syrio posso aiutare? 20:57, 5 giu 2018 (CEST)

La foto è stata fatta in questi giorni? Può anche assomigliare ad un piccolo di storno, ma forse loro nidificano un po' più tardi, soprattutto se in una zona vicino alla montagne come Trento. --Postcrosser (msg) 18:24, 6 giu 2018 (CEST)
[@ Postcrosser] sì, l'ho fatta domenica sera. Mio padre ha detto che è un piccolo di merlo, appunto, ma guardando le altre foto su Commons mi è venuto il dubbio. --Syrio posso aiutare? 13:54, 7 giu 2018 (CEST)
Ho trovato questa foto che mette a confronto piccoli di merlo e storno --Postcrosser (msg) 14:23, 7 giu 2018 (CEST)
Mi pare più uno storno, perché non vedo il pattern di colori che c'è sul petto del piccolo merlo. --Syrio posso aiutare? 16:06, 8 giu 2018 (CEST)

Prebanato

Salve a tutti. Sapreste dirmi cosa significa il termine Prebanato? Dovrebbe essere qualcosa tipo un'unità territoriale/amministrativa ma non riesco a trovare nulla in rete. Grazie. --195.62.160.60 (msg) 09:25, 7 giu 2018 (CEST)

Non è che stai cercando plebanato con la "L"? Purtroppo non ho trovato molto in rete sulla sua definizione, anche se si trova qualche documento che ne parla (questo ad esempio). La pagina in inglese del Wikidictionary "plebanate" rimanda al termine moderno parish che in italiano fa parrocchia --Lepido (msg) 09:46, 7 giu 2018 (CEST)
Se è con la "L" quello che cerchi, basta cercare plebano... --130.192.155.253 (msg) 13:50, 7 giu 2018 (CEST)

Visa di Voghera

In rete (sia wikipedia che altri siti) si trovano ottime e referenziate notizie su Voghera e la sua storia. Particolarmente esauriente il sito dell'ANPI. Curiosamente però non si trova riscontro su un punto peraltro non irrilevante. L'attuale OGR ferroviaria di tale città è la continuazione ed erede dalla storica VISA ??? E quale è l'esatto acronimo di VISA ??? Può anche darsi che non abbia cercato bene. Grazie comunque all'oracolo ed ai suoi benemeriti risponditori.


--79.30.201.160 (msg) 14:47, 7 giu 2018 (CEST)

Rispondo solo alla seconda domanda: "Visa" non è un acronimo, ma il nome dell'omonima azienda.--Gybo 95 (msg) 18:54, 8 giu 2018 (CEST)

Grazie a Gybo 95. L'etimologia (o significato ed origine delle denominazioni aziendali ma anche sportive) è un aspetto secondo me non marginale, sempre però negletto e trascurato un po' da tutti. L'altra sera un conduttore televisivo, normalmente sempre preciso e documentato, scherzando raccomandava di non confondere tra IVA e ILVA (due grandi problemi all'ordine del giorno) e li indicava entrambi come acronimi. A me risulta invece che ILVA sia semplicemente il nome latino dell'isola d'Elba, sede di antichi giacimenti minerari di ferro. Se così è anche per la VISA sarebbe ovviamente interessante sapere cosa vuol dire o da dove deriva. Grazie ancora.

Domanda per un Sommo Oracolo Latinista (o per un Oracolo Sommo Latinista, va altrettanto bene): perché nella locuzione in oggetto si legge “canendum”, quando dovrebbe concordare con “nota”? Non dovrebbe essere “canenda”? Pure io l’ho sempre sentita citare come scritta sopra, ma non riesco a capire il motivo. --93.36.167.230 (msg) 16:24, 8 giu 2018 (CEST)

Illazione personale da prendere con tutte le dovute cautele (il mio latino fa così tanta ruggine che solo per leggere questa frase dovresti farti il richiamo dell'antitetanica XD): credo che "una nota" non sia nominativo (soggetto), bensì ablativo (stato), ovvero non vada letta come «la nota sopra il la va sempre cantata "fa"», bensì «[quando ci si trova] una nota al di sopra del la, va sempre cantato il fa».
Ovviamente il mio ragionamento presuppone che il nome della nota ("fa") fosse considerato sostantivo neutro, ma non sono in grado di confermarlo. -- Rojelio (dimmi tutto) 16:48, 8 giu 2018 (CEST)
Un'altra considerazione personale che non risponde alla domanda di per sé: ma la voce non andrebbe re-intitolata "Diabolus in musica"? O perlomeno, mi sembra che vi si ripetano molte informazioni già scritte in altre voci. ;)--Gybo 95 (msg) 18:51, 8 giu 2018 (CEST)
[@ Gybo 95] No, la voce non è scritta molto bene e può indurre in errore chi non conosce la materia. Il diabolus in musica (meglio noto come tritono) è l’intervallo di quarta eccedente. La regola “una super la” dice che se una melodia ha una nota di volta superiore (ad esempio il “si” in fa-sol-la-si-la), allora quella nota si deve cantare “fa”, ossia - secondo la tecnica della solmisazione - si deve cantare a distanza di semitono dal la (in pratica, nell’esempio si deve cantare si bemolle, non si naturale, anche se il bemolle non è scritto. Per dire, nella melodia di Greensleeves, molti arrangiamenti moderni dimenticano che la quinta nota della melodia segue questa regola). Il tritono in molti casi c’entra, ma non è quello il punto. Il punto - e nella voce non è detto - è che “una” significa “una sola” (in latino non è un articolo indeterminativo, è un aggettivo!). La regola vale se la melodia sale di un solo grado sopra il la e poi scende nuovamente (nota di volta). La spiegazione grammaticale di Rojelio è convincente, ma è importante capire che non è che “si deve cantare un fa”: è proprio quella nota che deve essere cantata “fa”, cioè bemollizzata (“nell’esacordo di b molle”). Ma questo all’epoca (almeno fino al XVI secolo) era ben chiaro, quindi l’idea che “una nota” sia ablativo e non nominativo è ragionevole. Grazie Rojelio, come sempre. --5.90.65.54 (msg) 23:02, 8 giu 2018 (CEST)

"Jazzista"

In seguito alla vista di parecchie modifiche, ma anche parlando con musicisti professionisti, vedo spesso usare questo termine per indicare i musicisti specializzati in Jazz, al punto da farla diventare una "professione" pure se non suonano alcuno strumento. È un termine scorretto, è scorretto solo se usato per indicare una professione oppure non è per niente scorretto in alcun caso?--Gybo 95 (msg) 16:09, 9 giu 2018 (CEST)

IMVHO sarebbe meglio rimanesse ciò che hai detto, ovvero "musicista specializzato nel Jazz", senza fare il salto successivo (che ci sta, ma in un curriculum o nel proprio blog). --Valerio Bozzolan (msg) 17:20, 9 giu 2018 (CEST)
Jazzista è un musicista che suona abitualmente musica jazz, indipendentemente dallo strumento di appartenenza. Il resto non può essere incluso nel termine. Di un cantante che canta jazz si dirà "cantante di jazz". Un critico o un produttore di jazz non potranno certamente essere definiti "jazzisti". --CoolJazz5 (msg) 00:33, 10 giu 2018 (CEST)

Auto a diesel e benzina

So che può sembrare una domanda un po' sciocca, ma cosa succede se si mette il gasolio in un auto a benzina, e viceversa la benzina in un auto a diesel? Entrambe hanno un motore a scoppio, anche se lavorano a pressioni differenti. Tecnicamente la combustione dovrebbe essere efficiente lo stesso in entrambi i casi no? --82.50.72.160 (msg) 09:04, 12 giu 2018 (CEST)

nel secondo caso il motore si scassa.. --37.119.104.230 (msg) 11:12, 12 giu 2018 (CEST)
Si perchè il gasolio contemporanemente lubrifica mentre la benzina in un motore diesel elimina anche quel poco di lubrificante presente. Quindi rovina il motore per usura. Al contrario essendo oleoso il diesel in un motore a benzina imbratta tutto, sonda lambda candele la marmitta ecc ecc.--Pierpao.lo (listening) 11:28, 12 giu 2018 (CEST)

Libri sul medioevo

Sapete consigliarmi dei libri di storia che trattino il periodo che va dalla caduta dell'impero romano all'anno mille? (Per libri di storia intendo libri comuni trovabili in commercio non libri di scuola/universitari) --Totooo (msg) 15:37, 12 giu 2018 (CEST)

Io trovo molto interessanti e piacevoli quelli di Alessandro Barbero: la biografia di Carlo Magno, i libri scritti con Chiara Frugoni, e altri che trovi elencati nella voce. --93.36.167.230 (msg) 20:10, 12 giu 2018 (CEST)

File mts da 16 ore

O potente oracolo, ho registrato su una chiavetta usb tramite un decoder con funzione pvr, un mts da 16 ore, quando ho provato a rivederlo riesco a vedere solo i primi secondi poi si frizza l'immagine anche se il tempo di registrazione va avanti, come posso fare per vedere l'intero filmato? P. s. ho provato a vedere se riuscivo a vedere l'intero filmato tramite computer ma mi dà lo stesso problema.

--El Nick Dica, dica, dica 22:19, 4 giu 2018 (CEST)

Io prima di tutto proverei a cambiare il lettore. Hai provato VLC media player? --Lepido (msg) 22:22, 4 giu 2018 (CEST)
Ho provato anche con Movavi per vedere se tagliandolo ottenevo un' immagine nuova ma mi dà l'ultimo frame dei 5 secondi visibili--El Nick Dica, dica, dica 22:32, 4 giu 2018 (CEST)
Forse 16 ore sono troppe, che dite?--El Nick Dica, dica, dica 22:35, 4 giu 2018 (CEST)
Con VLC Media player mi fa vedere solo i primi 5 secondi e la durata del video è di 5 secondi ma su Movavi (un video editor) dura 16 ore. Aiuto, dite che devo rinunciarci per sempre a questo video?--El Nick Dica, dica, dica 22:55, 4 giu 2018 (CEST)
Penso che il problema vero e proprio non sia la grandezza in kilobyte del filmato (considerato che è lungo 16 ore, presumo che occupi qualche dozzina di gigabyte, vero?) quanto il tipo di chiavetta utilizzata. Possiedo una chiavetta USB di marca Lexar verde che è molto capiente (32 giga), ma che a differenza di altre, fa molta più fatica a caricarsi (e io possiedo 2 chiavette da 65 giga e una da 128, il che è tutto dire). In poche parole, sono chiavette con tempi di recupero materiale letteralmente scadente, per questo non andrebbero mai riempite più di 9 decimi della loro capacità, pena il rischio che congelino il funzionamento del computer o che... si svuotino per lo stesso motivo.--Gybo 95 (msg) 23:03, 4 giu 2018 (CEST)

Cosa dici se provassi a spostare il file su un hardisk da un tera andrebbe meglio. Sono El Nick

Forse, anche se penso che esistano USB ancora più veloci. Converrebbe fare prove purtroppo. Ma perché hai scritto da IP?--Gybo 95 (msg) 07:30, 5 giu 2018 (CEST)
Ho provato a copiare il file su computer, un secondo per copiarlo (mannaggia), e mi fa vedere solo quei 5 secondi, avete idee, per me l'ho perse per sempre quelle 16 ore e mezza?--El Nick Dica, dica, dica 07:58, 5 giu 2018 (CEST)
Un secondo? Uhm... Qual è l'effettiva dimensione su disco del file (tasto destro, proprietà)? --Titore (msg) 12:27, 5 giu 2018 (CEST)
"Un secondo per copiarlo"?! No, c'è qualcosa che non quadra: un file dalla dimensione di 20 GB e passa dovrebbe impiegarci almeno qualche minuto per essere copiato in una chiavetta veloce o nella directory: sospetto che di quel filmato di 16 minuti e mezzo, siano stati effettivamente registrati solo i 5 secondi di cui parli. E tutti gli altri sono rimasti inutilizzati.--Gybo 95 (msg) 12:54, 5 giu 2018 (CEST)
Eh, già, la domanda che devo farti è: quanti gigabyte è lungo il file? Ho un sospetto: se il file è stato registrato direttamente sulla chiavetta, e se questa è formattata in FAT32 (come probabile), superati i due giga il salvataggio ha dato errore ed è abortito. In tal caso penso che ci sia poco da fare. Se invece il video è da qualche altra parte, devi provare a copiarlo con un Hard Disk esterno o con una chiavetta formattati NTFS o exFAT, non FAT o FAT32. --Lepido (msg) 15:10, 5 giu 2018 (CEST)
Grazie dei consigli, leggendo il nome del file (di 16 ore e mezza) "puntata delle iene", posso trovare i servizi su Internet;-)--El Nick Dica, dica, dica 17:52, 14 giu 2018 (CEST)

segnalo domanda

Aiuto:Sportello_informazioni#VIa_XX_Settembre_o_Via_XX_settembre--Pierpao.lo (listening) 15:19, 13 giu 2018 (CEST)

Parole diverse o sinonimi?

Trovate che “cotta”, “innamoramento” e “infatuazione” siano sinonimi o parole dal preciso significato? Mi spiegate la differenza che hanno tra loro e il significato di ciascuna parola? :-) --Gatto bianco (msg) 20:38, 14 giu 2018 (CEST)

"infatuazione" dovrebbe derivare da "fatuo", che significa sciocco, passeggero. Quindi dovrebbe significare una passione irragionevole, sciocca e di solito di breve durata per qualcosa. "Cotta" io lo considero come sinonimo di infatuazione, ma un termine più colloquiale, mentre "innamoramento" dovrebbe indicare un sentimento più profondo e meno superficiale. --Postcrosser (msg) 22:49, 14 giu 2018 (CEST)
Per me cotta da più l'idea di una cosa improvvisa inattesa e più emotiva, per esempio "prendersi una cotta" vedi anche http://www.treccani.it/vocabolario/cotta1/ dove lo indica come sinonimo di ubriacature Gatto bianco--Pierpao.lo (listening) 15:06, 17 giu 2018 (CEST)
Si ricorre al sono cotto di lei/lui (soprattutto da parte dei più giovani) anziché al più serioso e impegnativo mi sono innamorato --CoolJazz5 (msg) 18:01, 17 giu 2018 (CEST)

Video mediaset on demand

Ho un problema con Mediaset on demand. Quando avvio un video si frizza alla prima immagine anche se l'audio va avanti insieme al tempo di visione? ho un mac portatile e uso Safari. Quale potrebbe essere il problema? ho provato a vedere se nel sito c'è una pagina aiuto ma non ho trovato niente. Il fatto strano è che le pubblicità di caricamento le vedo e sento benissimo.


--El Nick Dica, dica, dica 20:23, 15 giu 2018 (CEST)

Ho risolto usando Opera ;-)--El Nick Dica, dica, dica 15:09, 16 giu 2018 (CEST)

Scritta Algida mancante

Giorni fa, facendo spese in un centro commerciale, andando al reparto gelati, ho notato da quest'estate i cornetti Algida, oltre ad avere un'immagine diversa, NON riportano la scritta dell'azienda che li produce, cioè l'Algida. Il bello è che è presente il logo, ma non la scritta "Algida". Invece, i cremini hanno sia il logo sia il nome dell'azienda. Come mai? Forse la nuova edizione i gelati Algida... è farlocca? XD--Gybo 95 (msg) 14:46, 17 giu 2018 (CEST)

Probabilmente vogliono farne un brand a parte come "Vespa".--Pierpao.lo (listening) 15:02, 17 giu 2018 (CEST)
Gybo 95--Pierpao.lo (listening) 15:06, 17 giu 2018 (CEST)
[@ Gybo 95] Tieni anche presente che il nome Algida è solo uno dei nomi usati congiuntamente al cuore: in Svezia lo conoscono come GB Glace e negli USA come Good Humor). Il marchio e le aziende che producono i gelati sono di proprietà di Unilever, una multinazionale di prodotti di consumo (da alimentari confezionati a prodotti per l'igiene come dentifrici e bagnoschiuma). Unilever vende in (quasi) tutto il mondo gelati come il Cornetto, il Magnum, il Solero e il Calippo, e poi ogni azienda locale produce sotto il proprio nome (ma sempre con il logo "cuore") un catalogo più "locale". Alla voce Heartbrand ("marchio-cuore") trovi tutti i nomi locali e altre informazioni.
Azzarderei che nascondere il nome locale e mantenere solo il logo possa essere un tentativo di rendere più omogenea la percezione del marchio a livello globale. Escluderei invece un'operazione di violazione della proprietà industriale da parte di un concorrente: nessun imprenditore sano di mente rischierebbe una causa da Unilever. --Dry Martini → confidati col barista 15:19, 17 giu 2018 (CEST)

Sogno o son desto

Ho le traveggole, il mio google è condizionato dalle ricerche/estensioni o veramente il primo risultato di cotta su google è il wikizionario? Stavo cascando dalla sedia--Pierpao.lo (listening) 15:22, 17 giu 2018 (CEST)

A me come primo risultato salta fuori il sito di un liceo di Legnago (VR) di cui non avevo mai sentito parlare prima 0_0 --Postcrosser (msg) 19:43, 17 giu 2018 (CEST)
Liceo anche me.--Flazaza (msg) 19:54, 17 giu 2018 (CEST)
I risultati sono influenzati dalle ricerche precedenti, dall'indirizzo IP e chissà cos'altro. Ad esempio il mio primo risultato è Cotta, ma con la modalità incognito è il wikizionario. Dall'ufficio, il primo risultato è sempre cotta, ma con la modalità incognito il primo risultato è... un ristorante italiano a New York. Il liceo è presente in alcuni di questi quattro risultati ma non in altri. --87.8.122.28 (msg) 22:47, 19 giu 2018 (CEST)

Common-law couples

Sommo Oracolo, ho un dubbio sulla traduzione di common-law couples per un articolo accademico. Secondo lei è corretta la traduzione in "sposati di fatto", o forse è meglio lasciare il termine in inglese, evitando traduzioni storpiate? --Dapifer Ψ 12:48, 19 giu 2018 (CEST)

Se può aiutarti in es.wiki è tradotto con matrimonio de derecho consuetudinario. --Valerio Bozzolan (msg) 02:26, 20 giu 2018 (CEST)
Rispondere senza conoscere il contesto in cui è usato il termine è difficile, perché come si legge in en:Common-law marriage il termine è usato frequentemente in maniera impropria ("The term common-law marriage has wide informal use, often to denote relations that are not legally recognized as common-law marriages. The term common-law marriage is often used colloquially or by the media to refer to cohabiting couples, regardless of any legal rights that these couples may or may not have, which can create public confusion both in regard to the term and in regard to the legal rights of unmarried partners"). --Franz van Lanzee (msg) 11:24, 20 giu 2018 (CEST)
"Coppia di fatto", qui trovi un riferimento--79.19.32.157 (msg) 23:25, 20 giu 2018 (CEST)
Grazie per i consigli, valuto un po' quale possa essere la forma più adatta. --Dapifer Ψ 11:56, 21 giu 2018 (CEST)

pH

Domandona di chimica. In seconda superiore mi avevano spiegato che il pH era una scala da 1 a 14 che ti diceva il livello di acidità di una sostanza: da 1 a 7 è acido, da 7 a 14 è basico. E il pH si calcola facendo l'opposto del logaritmo della concentrazione dell'acido. Quindi l'acido cloridrico 0,1 ha pH 1. Però ho letto di soluzioni di acido cloridrico 2 M, e se faccio -log di 2 ottengo un pH di -0,3. Dove lavoro io abbiamo in laboratorio bocce di acido cloridrico al 37%, che com'è scritto pure su Wikipedia in Acido cloridrico#Proprietà fisiche e reattività corrisponde a circa 12 M. Se faccio -log di 12 mi viene -1,08. Ma se il pH è una scala che va da 1 a 14, con le soluzioni così tanto concentrate come si calcola, visto che con il procedimento del - log si va fuori scala? Grazie

--87.0.62.197 (msg) 09:44, 18 giu 2018 (CEST)

Una soluzione 12M è troppo concentrata per poterla considerare una soluzione ideale. Gli usuali calcoli di pH sono applicabili a soluzioni diluite, diciamo sotto 1M. Per soluzioni più concentrate bisogna usare il concetto di attività.--Albris (msg) 14:19, 19 giu 2018 (CEST)
Quoto Albris. Aggiungo solo che l'intervallo 1-14 è in realtà più una convenzione che un limite reale. Trattasi del range che identifica appunto soluzioni più o meno diluite ("ideali") ed in cui operano i comuni indicatori e gli strumenti di misura. Come tu stesso hai notato, per concentrazioni molto elevate nella pratica di laboratorio non si fa riferimento al pH o alla Molarità, ma più comunemente al rapporto percentuale peso/peso. --Samuele Madini (msg) 19:24, 23 giu 2018 (CEST)

Chi semina tamarindi non raccoglie tamarindi.

O sommo Oracolo, volevo sapere se il detto sia vero oppure no. Non ho trovato riferimenti né sulla wiki italiana né inglese. Davvero il tamarindo fruttifica dopo 90 anni? Grazie.

--Felbamato (msg) 20:36, 21 giu 2018 (CEST)

Il tamarindo è un albero che cresce lentamente (tanto che può vivere fino a 150 anni), ma non così lemtamente! Altrimenti nessuno lo coltiverebbe per raccoglierne i frutti. Qui viene detto che le piante nate da semi cominciano a fruttificare non prima dei 6-7 anni, mentre esemplari ottenuti per riproduzione vegetativa (tipo le talee) possono fare i primi frutti già a 3-4 anni --Postcrosser (msg) 22:04, 21 giu 2018 (CEST)
Sommo Oracolo, visto che si parla di tamarindo, a cosa si deve il titolo del libro Il seme del tamarindo, da cui è stato tratto l'omonimo film? C'entra qualcosa con il detto popolare?--Flazaza (msg) 07:20, 23 giu 2018 (CEST)

Abitante del Brunei

Oh luminescente Oracolo, come si chiama un abitante del Sultanato del Brunei (Brunei)? --Valerio Bozzolan (msg) 16:16, 23 giu 2018 (CEST)

Bruneiano, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Semplice, no?--Flazaza (msg) 16:52, 23 giu 2018 (CEST)
Grazie sommo oracolo! Ho poi appena scoperto la lista di etnici nazionali quindi ti risparmio altre 90 domande. asd. Una però ce l'ho ancora: come si chiama l'abitante delle Antille Olandesi? --Valerio Bozzolan (msg) 18:37, 23 giu 2018 (CEST)
Antille: Antillano, Antille Olandesi... Antillano olandese?[senza fonte] --Titore (msg) 19:11, 23 giu 2018 (CEST)

Drakemall

Trovate affidabile Drakemall? Mi posso fidare a registrarmi? --5.169.180.33 (msg) 16:09, 24 giu 2018 (CEST)

Se la loro politica non ti vieta di usare una e-mail temporanea, e nome Paolino Paperino, io non ci vedo niente di male in registrarsi... asd... (a parte il fatto di dover abilitare JavaScript, dato che questo sito non funziona senza... ma questo spero non ti interessi molto... asd) --Valerio Bozzolan (msg) 18:55, 24 giu 2018 (CEST)
Non ho esperienza diretta e il tutto potrebbe essere un equivoco ma.. su mywot non ha nessun risultato, neanche negativo in realtà, la sua app https://chrome.google.com/webstore/detail/drakemallcom/dhbagjfibcbffnlplgmdhpoojgkapbab ha un pugno di recensioni, è soprattutto dichiara di essere associato amazon senza uno straccio di link quando non compare nei venditori di amazon https://www.amazon.com/gp/search/other/ref=sr_in_D_-2?rh=i%3Aappliances%2Cn%3A2619525011&page=2&pickerToList=enc-merchantbin&indexField=D&ie=UTF8&qid=1529859454. Quindi io personalmente eviterei. Tieni presente che se acquisti extra ue devi pagare l'iva e a seconda del prezzo anche i dazi, entrambi applicati al prezzo di vendita oltre le commissioni della carta di credito se è intitolata in euro--Pierpao.lo (listening) 19:04, 24 giu 2018 (CEST)

Combinazioni possibili del sudoku

Il sudoku: griglia di 81 caselle, suddivisa in 9 sottogriglie di 9 caselle, nelle quali si inseriscono i numeri da 1 a 9 senza che lo stesso numero si ripeta in una colonna, in una riga o in una sottogriglia.

Quante possibili combinazioni di sudoku possono esistere, e soprattutto come si calcola tale numero?


--79.51.154.209 (msg) 16:24, 26 giu 2018 (CEST)

3.546.146.300.288. Se te la cavi con l'inglese, qui è spiegato nel dettaglio. --Postcrosser (msg) 16:36, 26 giu 2018 (CEST)
In realtà il numero di griglie Sudoku distinte che loro ottengono è 6670903752021072936960 ≈ 6.671×1021: il numero (molto inferiore) indicato da Postcrosser è quello delle griglie "non equivalenti", ossia che non si possono ottenere l'una dall'altra semplicemente ribattezzando i numeri e/o permutando tra loro determinate righe e determinate colonne (da notare che non tutte le permutazioni sono ammesse, altrimenti calcolare quel numero sarebbe molto più facile). Però c'è un fatto strano, relativamente a quel lavoro. È del 2005, ma da allora non è stato pubblicato su nessuna rivista peer-reviewed: è solo disponibile su qualche bacheca elettronica. Quel lavoro, e il risultato ottenuto, sono abbastanza citati in giro, ma per lo più da preprint o articoli divulgativi: a parte lavori in giapponese che non ho idea di che siano, l'unico lavoro pubblicato che li cita sembra essere questo, in cui il risultato è solo menzionato ma non è riottenuto in alcun modo (questo articolo, a sua volta, non è citato da nessuno, se non dal medesimo autore in altri quattro suoi lavori). Questo per dire che è ben possibile che gli autori abbiano fatto i conti giusti e il numero sia proprio quello: ma se avessero sbagliato qualcosa nell'impostazione (la loro presentazione non è un capolavoro di rigore, diciamo), è anche possibile che nessuno se ne sia accorto. Io darei quel numero per sicuro solo se trovassi qualche altro autore che l'abbia ottenuto indipendentemente.
Beninteso, quello è il numero di griglie completate: quando uno trova un Sudoku da fare, contiene solo una parte dei numeri da collocare. Una domanda che ho sempre trovato interessante (chissà se l'Oracolo sa rispondere?) è: "come si può stabilire se un problema Sudoku, ossia una griglia con solo parte dei numeri indicati, ha una soluzione unica?". Ad esempio, nei problemi Sudoku di regola manca del tutto una delle nove cifre: se ne mancassero due, è ovvio che la soluzione non sarebbe unica. Qualcuno ha formulato un "teorema di unicità"? Immagino di no, altrimenti il conto del numero di griglie possibili si potrebbe fare in maniera più semplice... --130.192.155.254 (msg) 17:45, 26 giu 2018 (CEST)

Lygie

come risaputo fino agli anni 50 del secolo scorso le squadre di ciclismo professionistico erano emanazione diretta del costruttore della bicicletta___ poi anche qui subentrò la pubblicità tramite sponsorizzazione e si persero quindi antichi e mitici march___di alcuni di essi si riesce a ricostruire l'etimologia, proprio grazie a Internet________per esempio ARBOS (crasi di ARMANI e BOSELLI)____ viceversa non si trova alcun riscontro circa l'altrettanto gloriosa LYGIE fondata da ALFREDO SIRONI nel lontanissimo 1905_____per vaga ipotesi (avvalorata dal fatto che Sironi si riforniva in Francia) potrebbe trattarsi di termine botanico o geografico francese di origine greca______spero vivamente in qualche appassionato di linguistica e due ruote.

--79.54.169.117 (msg) 15:55, 27 giu 2018 (CEST)

dei germanici

gli dei germanici hanno vari nome a seconda della lingua, è solo una differenza di nome o ci sono altre differenze come tra Giove romano e Zeus greco? --93.61.55.121 (msg) 17:11, 27 giu 2018 (CEST)

Ci sono differenze a seconda del luogo e persino a seconda dell'epoca. Come faceva notare Marija Gimbutas, prima delle grandi migrazioni (Völkerwanderung) tra il III e il V secolo, l'iniziale struttura mitologica delle popolazioni abitanti l'europa continentale, basate sull'agricoltura e dove la Terra aveva un ruolo fondamentale, si rifaceva ad un'organizzazione matriarcale dove le varie divinità femminili, rappresentavano i vari componenti della natura. Successivamente vi fu uno sviluppo su formato patriarcale dove molte delle divinità femminili persero influenza. Andando tra le fonti primarie, anche Tacito nel De origine et situ Germanorum, del 98 d.C. segnalava la preminenza delle divinità femminili. Col Völkerwanderung e l'arrivo di popolazioni basate sulla raccolta, caccia e pesca (e pastorizia), i vari numen della Madre Terra lasciarono posto a divinità maschili. Quali?
Per adesso limitiamoci SOLO alle varie manifestazioni dei ben noti Odino e Thor. La figura del Grande Padre (o meglio, del protoindoeuropeo *Dyēus Ph2ter, il Padre Cielo luminoso, corrispondente al sanscrito Dyaus(-pitā) e al greco Zeus) è presente in praticamente tutte le popolazioni germaniche, ma la sua manifestazione e preminenza variava leggermente da tribù a tribù. Oltre il suo aspetto di Grande Padre degli Dei e di Demiurgo, le varie popolazioni enfatizzavano le sue funzioni di Giudice delle anime dei morti (funzioni spesso collegate alla Terra), oppure, quella di Dio della Guerra, quest'ultima funzione a volte demandata a suo figlio. Persino alla domanda secca "Odino è il Dio del Cielo o della Terra?" non si può rispondere, in quanto alcune popolazioni (alcune baltiche) era il primo, in altre il secondo (causa la sua funzione ctonia psicopompa), ma nella grande maggioranza nessuno dei due. Come caso estremo, tra i romani abbiamo in contemporanea un Dis Pater, divinità assolutamente ctonia e un Iu(piter) assolutamente celeste. Tornando ai Germanici, il Dyēus Ph2ter diventa Diẽvas, Dievs, Occopirmus, oppure Wotan/Odino a seconda delle popolazioni, la cui importanza però era occasionalmente offuscata da Perun/Perkūnas/Thor, spesso descritto come suo figlio, divinità guerriera associata al Tuono e spesso "più vicino agli uomini". Anche volendo stare solo tra i norreni, verso il X secolo in Norvegia era più popolare la figura di Odino, in Islanda quella di Thor, eppure l'Islanda fu colonizzata solo pochi decenni prima da coloni norvegesi. Poi, abbiamo diverse forme di fusione tra le due divinità padre-figlio. Esempio il gemanico orientale Stribog e l'estone Tharapita, corrispondente a Taara (che però non è una divinità germanica a tutti gli effetti, fondendosi a sua volta con Ukko, il cui attributo principale era il martello Ukonvasara, tipico della divinità del Tuono) che anche la radice del nome richiama Thor, ma che presso diverse tribù estoni era la divinità del Cielo. Quest'ultima divinità (quella del Cielo), nonchè quella di Padre degli Dei e di Demiurgo, è talvolta è propria di Svarog, che non ha molti punti in comune con Wotan/Odino, come del resto, in altre tribù la funzione del Dio della Guerra per eccellenza non è svolta da Thor, bensì da Týr. Basta spostarsi un po', andare nella tribù accanto, e le funzioni delle divinità potevano cambiare.
Ebbene. Se questa è la variabilità delle varie manifestazioni di Odino e Thor, prova solo ad immaginare quanto potrebbero essere variabili i pantheon tra le varie popolazioni germaniche per quanto riguarda le divinità minori, divinità delle quali però disponiamo di poche fonti primarie (e non di rado costituite dagli scritti di cronisti cristiani, spesso non particolarmente interessati a ricostruire nel dettaglio le funzioni e le relazioni tra i vari dèi pagani) . --Skyfall (msg) 13:33, 29 giu 2018 (CEST)
quindi non e vero che c'è più uniformità degli dei germanici tra le varie tribù rispetto a gli dei greci tra le varie polis.--93.61.55.121 (msg) 16:25, 29 giu 2018 (CEST)
Aspetta. Io ho evidenziato c'è una certa variabilità. Da qui a stabilire se c'era più variabilità tra i Greci e i Germanici non è cosa facilissima, anche per la estrema scarsità di informazioni presso alcune popolazioni. A scuola spesso si insegna la mitologia greca rifacendosi alla Teogonia di Esiodo, ma sappiamo benissimo che c'erano diverse altre teogonie. Persino nella stessa Atene, se si includono i Culti Orfici, potevano esserci delle interpretazioni del Divino molto diverse. Spostandoci nelle polis e andando per il mondo greco nella sua accezione estesa (es. includendo Alessandria d'Egitto, fondata dai Tolomei e di origine greca, ma punto di convergenza di moltissime religioni) allora la variabilità diventa notevole. Invece, di certi popoli germanici si sa poco o nulla. In tutti i popoli germanici, anche nella loro accezione piu completa, l'unica opera che riunisce, organizza e spiega i miti del inn forni sidr (il costume antico, spesso non c'era neanche un termine per indicare quello che i cristiani definivano con spregio paganesimo,) è la monumentale Edda di Snorri Sturluson (sarebbero due opere di autori diversi, ma l' Edda in prosa include quasi tutta l' Edda poetica ed entrambe trattano solo i miti norreni). Tutte le saghe, poemi e frammenti rinvenuti, anche non norreni vengono letti ed interpretati usando come riferimento l' Edda (un esempio, il Canto della schiera di Igor, la quale è variaga, scritta a migliaia di chilometri dall'Islanda). Ma per il fatto che mancano fonti non significa che c'era uniformità. Abbiamo in effetti molte fonti, ma sono assolutamente frammentarie, che cerchiamo di incastrare tenendo come riferimento l' Edda, spesso forzatamente. Ad esempio, abbiamo una nota di un comandante romano che riporta che una data popolazione germanica (ora al volo nom mi ricordo quale, ma era proprio nel territorio della attuale Germania) che riporta che la divinità principale era Týr, corrispondente a Marte, quando invece presso le popolazioni attigue si hanno descrizioni piu simili a Thor. È probabile che fosse la stessa divinità, invece nell' Edda sono due divinità ben distinte. Poi, sempre nell' Edda, Odino/Thor sono  ben distinti, eppure il De bello gothico, del V secolo, afferma che:

«gli slavi riconoscevano un unico dio, creatore del fulmine, solo padrone dell'universo, a cui venivano sacrificati bestiame e uccelli di diverso tipo»

Notare come mettesse assieme gli Slavi con i Goti. A volte nemmeno l' Edda da possibili tracce di interpretazione (per quanto fuorivanti). Ad esempio, nel 1249 il Trattato di Christburg (un commentario su come procedeva la cristianizzazione forzata della Polonia e dei paesei Baltici), riporta che i Pruzzi adoravano Curche, durante le cerimonie per il raccolto. Non ci sono altri riferimenti. Ebbene, ci sono svariate ipotesi su chi possa essere questo Curche, portate avanti da studiosi appoggiandosi a considerazioni etimologiche, residui nel folklore locale, frammenti in opere più tarde e cosi via, giungendo alle conclusioni più disparate (e decisamente contrastanti).
Dal mio punto di vista personale, osservo che, se adottiamo una nozione in senso lato di popoli germanici, come fa il Monumenta Germaniae Historica e includiamo tutte le popolazioni dai variaghi ai norreni, dai slavi occidentali ai franchi ai baltici, allora includiamo tante di quelle popolazioni che necessariamente il complesso dei miti sviluppati sarà stato molto piu variegato di quello greco. Se ci limitiamo a guardare il complesso dei miti pervenuti (e in piu li interpretiamo tutti usando solo un metro, quello stabilito da Sturluson nella sua Edda), oppure adottiamo una nozione in senso stretto di gemanici (solo quelli orginari della Germania del nord), allora il complesso dei miti greci pare più variegato. --Skyfall (msg) 17:25, 29 giu 2018 (CEST)

Alternative CSS a <div align=center>

cb La discussione proviene dalla pagina Aiuto:Sportello informazioni.
– Il cambusiere --Lepido (msg) 20:05, 27 giu 2018 (CEST)

Salve, che voi sappiate esiste un'alternativa CSS al comando sopra citato? (<div style="text-align:center"> funziona per l'appunto solo per testi e immagini e non ad esempio per tabelle, e i vari margin:auto se inclusi in un <div> non hanno effetto, perché appunto riguardano ciò che sta fuori dall'area delimitata dal <div>, e non ciò che sta dentro, senza contare che di default i <div> occupano in larghezza il 100% della pagina, per cui...).

Grazie in anticipo a chi mi sapesse fornire indicazioni utili (anche se sono un po' pessimista al riguardo), --╰CORSA╮ 19:38, 27 giu 2018 (CEST)

Ciao, ti ho spostato "di qua" perché probabilmente l'Oracolo è più consono per questo genere di domande. Non so se ho capito bene che cosa vuoi ottenere, se il tuo scopo è di centrare delle tabelle, puoi usare il codice:
<div style="text-align: center">
	<table border="1" width="100" style="margin-left:auto; margin-right:auto;">
		<tr>
			<td>Tabella</td>
		</tr>
	</table>
</div>
codice che dovrebbe essere cross-browser. --Lepido (msg) 20:05, 27 giu 2018 (CEST)
[@ Corsaiolo], non so se è quello che intendevi, ma quando crei una tabella devi inserire {| class="wikitable" style="font-size:90%;width:50%;text-align:center;" dove il parametro width da appunto la larghezza della tabella. Invece inserendo {| class=wikitable  align=right … il parametro align determina la posizione della tabella. Ti lascio comunque la pagina guida, scritta in simple english qui. Per altri dubbi chiedi pure. --Sboccia (msg) 20:08, 27 giu 2018 (CEST)
No no quell'esempio non va bene, perché il centraggio della tabella nella pagina è appunto dato da margin-left:auto + margin-right:auto, e non dal text-align:center contenuto nel div, il quale centra solo il testo all'interno della tabella in esso compresa, perché per l'appunto (dato il nome) è un comando che ha effetto solo sul testo (e sulle immagini), e non su oggetti come possono essere tabelle o template che generano tabelle.
Il fatto è che mentre ad esempio il comando width= ha il suo corrispettivo in style=width:, bgcolor= in style=background:, e persino valign= in style=vertical-align:, il comando align= (soprattutto nella sua "declinazione" center, perché l'allineamento a destra o a sinistra può anche essere ottenuto usando ad esempio float:right e float:left, o simili) a quanto mi risulta è l'unico comando a non aver corrispettivi esatti fra i CSS, e trovo la cosa francamente sorprendente, dato che si tratta di uno dei comandi più usati in assoluto.
Quello che gli si avvicina di più è il già citato style=text-align:, che però come detto ha effetto unicamente su testo e immagini, a meno certo di non voler ricorrere all'ancor più vetusto <center>...</center> (che comunque non è un CSS), il che sarebbe un bel controsenso, senza contare che, se non sarà più supportato il <div align=center>, con tutta probabilità non sarà più supportato neanche quest'ultimo.
Sto parlando del fatto - magari mi smentirete, e sinceramente, date queste premesse, lo spero - che wikipedia si sta preparando a passare alla piena compatibilità con lo standard HTML5, all'interno del quale >>a quanto pare<< il <div align=center> non risulta essere supportato, e perciò mi chiedo: come lo si sostituirà? (nei casi appunto in cui non si possano inserire i comandi margin-left e margin-right nell'incipit di una tabella, per il fatto ad esempio che quella tabella è generata da un template) (sto pensando al template {{Colonne}}, ma è una cosa che potrà riguardare qualsiasi template che non misuri in larghezza il 100% della pagina)
Come si agirà? Si dovrà andare a dotare ognuno di questi template di un'opzione di centraggio "interna", dato che a quanto pare centrarlo comprendendolo in un div non sarà più possibile? O esiste come chiedevo un comando CSS di cui non sono a conoscenza che - a differenza di quelli già citati - ricalchi perfettamente l'align=center?
E, in seconda battuta: c'è già chi si occupa di questo problema? (ammesso, come dicevo, che esista, che il passaggio cioè della wiki alla piena compatibilità con l'HTML5 stia effettivamente avvenendo, cosa della quale come dicevo non sono del tutto sicuro) E se sì, sono già state formulate linee guida per bypassarlo/risolverlo?
Questo chiedevo. --╰CORSA╮ 12:19, 28 giu 2018 (CEST)
Oggi il problema non si pone. Un giorno - che potrà essere tra 1 o 10 anni - WMF darà indicazioni su come abbandonare questi attributi e sulle eventuali scadenze. Se l'alternativa sarà solo il CSS, forse saremo costretti a ridurre drasticamente le personalizzazioni in favore dell'uniformità. Tuttavia ora nessuno può conoscere cosa e come accadrà, perché nel frattempo potrebbero essere progettate nuove alternative.--Sakretsu (炸裂) 13:03, 28 giu 2018 (CEST)
Se ti può consolare, il template {{Colonne}} ammette il parametro CSS, quindi la tabella generata può essere aggiustata alla bisogna e nulla vieta di introdurre il parametro CSS in tutti i template che generano tabelle. --Lepido (msg) 13:45, 28 giu 2018 (CEST)
Se un template non è già stato programmato per essere flessibile, probabilmente l'allineamento forzato o costituisce un'anomalia o è una personalizzazione da pagina utente/portale. Però in effetti stavo pensando che banalmente il div potrebbe essere sostituito da una seconda tabella che centri la prima... o sto dimenticando qualche potenziale effetto collaterale?--Sakretsu (炸裂) 15:42, 28 giu 2018 (CEST)
Mah, così su due piedi non me ne vengono in mente, qualcosa forse con alcune tabelle di class=toccolours, ma solo in determinate condizioni, e mai che io sappia cose che stravolgono. Comunque questa mia era più che altro una richiesta esplorativa, perché pensavo che, se non funzionerà più associato al div, l'align=center probabilmente non sarà supportato neanche a sé stante fra i comandi di una tabella. (dotare invece la tabella-contenitore dei o del margin:auto avrebbe alcuni effetti collaterali, come ad esempio annullare il dimensionamento delle cellette della tabella contenuta, qualora questo fosse effettuato in termini percentuali)
(quella presente nel template {{Colonne}} è in effetti più o meno la soluzione cui accennavo, solo che dalla scoperta che in quel template la cosa era già stata risolta in quel modo e questo messaggio son passate 3 o 4 settimane e nel frattempo mi sono dimenticato che proprio in quel template la questione in effetti era già stata risolta in quel modo)
Comunque sia, per sapere, il passaggio di wiki alla compatibilità con HTML5 sta effettivamente avvenendo barra è in programma oppure no? --╰CORSA╮ 18:58, 28 giu 2018 (CEST)
Dopo aver estirpato i tag obsoleti e corretto diversi codici, siamo già passati a dicembre ad HTML5 con WP:RemexHTML. Se però ho capito bene quanto scritto qui, gli sviluppatori hanno lasciato un certo grado di compatibilità con HTML4. Comunque gran parte del lavoro l'abbiamo fatta l'estate scorsa.--Sakretsu (炸裂) 14:48, 29 giu 2018 (CEST)
Capito, grazie dei chiarimenti. Saluti, --╰CORSA╮ 19:55, 29 giu 2018 (CEST)

Differenziale

Domanda di matematica: Ho letto la voce di Wikipedia Differenziale (matematica) e anche qualche sito, ma non riesco a capire il senso. Da quello che ho capito un differenziale si calcola facendo la derivata della funzione in un punto e piazzandoci davanti un dx. Il che mi sembra senza senso, è come se dicessi che il differenziale di x^2 in x=1 è 2dx, ma che cosa vorrebbe dire 2dx. Sarò asino, però 2dx non mi sembra un valore, ma un calcolo dove si moltiplica il 2 per un valore di dx che non conosco, che poi essendo infinitamente piccolo e tendente a zero è come moltiplicare la derivata per zero, che fa zero. Quindi da ciò che deduco il differenziale è qualcosa che da sempre zero, ma visto che so di non aver capito, caro oracolo, mi sapresti dire anche a grandi linee cos'è un differenziale. So che è una cosa che spiegano in qualsiasi liceo, ma io il liceo non l'ho fatto... Grazie --82.50.27.160 (msg) 13:53, 28 giu 2018 (CEST)

Torna male perché quella notazione usa un paio di "scorciatoie", dettagli che non vengono scritti perché inutili per il calcolo... ma piuttosto importanti per capire cosa sta succedendo. :-)
Partiamo con la funzione di singola variabile f(x). Il suo differenziale, indicato con "df", è anch'esso una funzione, ed è una funzione di due variabili: df(x,h).
Il differenziale risponde alla domanda: di quanto cambia il valore di f se parto dal punto "x" e mi sposto da lì di una quantità (piccola) "h"?
Dividendo e moltiplicando il secondo membro per "h", e considerando che stiamo parlando del limite per h tendente a zero, sbuca fuori la definizione della derivata di f come limite del rapporto incrementale:
Adesso sembrerà che io sia impazzito e che mi complichi la vita per nulla: considero una funzione speciale che chiamo, per il momento, : è una funzione "identità", il cui valore è esattamente il valore della variabile: .
Essendo una funzione come tutte le altre, per quanto semplice, anche di questa ha senso chiedersi quale sia il differenziale:
Quindi il differenziale di è una funzione il cui valore è sempre pari allo spostamento "h", indipendentemente dalla posizione "x" di partenza. E proprio per questo motivo, adesso lo uso al posto di "h" nella formula del differenziale di f:
Ed è qui che partono le semplificazioni di notazione:
  • Lo spostamento "h" tendente a zero è implicito nel fatto stesso che stiamo parlando di differenziali, ed è sempre necessariamente lo stesso spostamento per tutti i differenziali che compaiono assieme in una stessa formula... quindi si evita direttamente di scriverlo: così facendo, sembra che i differenziali siano funzione di una sola variabile, ma non è vero: sono funzione di due variabili, di cui una non viene scritta solo perché inutile ai fini pratici di svolgimento dei calcoli.
  • Il valore del differenziale della funzione identità non dipende dalla posizione "x", che quindi non viene scritta. Adesso sembra che non sia nemmeno più una funzione, che non dipenda da alcuna variabile e sia semplicemente un numero, ma non è vero: è ancora e sempre funzione di due variabili, solo che una è implicita (h) e l'altra irrilevante (x).
  • E quel puntino che ho sempre usato per evidenziare la distinzione tra la funzione identità e la variabile x, in realtà non viene usato (ma ciò non cambia il fatto che la lettera "x" usata quando si scrive "dx" non è la variabile x, ma la funzione che restituisce la componente lungo le ascisse dello spostamento infinitesimo sottinteso dal differenziale):
L'intera formula, quindi, si interpreta in linguaggio umano come:
«La variazione di valore della funzione f quando mi sposto (poco) dall'ascissa "x" è pari al prodotto tra la derivata di f calcolata in "x" e l'entità dello spostamento.»
Tornando quindi al tuo esempio, hai perfettamente ragione nell'intuire che "2dx" non è un valore: è una funzione dello "spostamento" implicito nel differenziale. Significa che nella parabola x^2, quando ci si sposta (di poco) dal punto di ascissa 1, per ogni "h" di incremento delle ascisse la funzione aumenta di una quantità che possiamo approssimare con "2h". Abbiamo cioè "linearizzato" la parabola negli immediati dintorni del punto di ascissa "1" approssimandola con la retta tangente di coefficiente angolare 2 (che è la derivata della funzione in quel punto).
Purtroppo finché ci si limita a funzioni mono-dimensionali, di una sola variabile, sembra che tutto questo sia solo un'inutile complicazione, un modo assurdo per scrivere qualcosa di facile. La sua vera potenza e comodità si apprezza di più quando si applicano gli stessi ragionamenti alle funzioni di più variabili... ma lì la faccenda si complica un tantinello, e se per caso non hai pratica di derivate parziali rischio solo di aggiungere ulteriore caos. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 15:07, 29 giu 2018 (CEST)