Giorgio Agamben: differenze tra le versioni

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Laureatosi in giurisprudenza nel [[1965]] con una tesi su [[Simone Weil]], ha scritto diverse opere, che spaziano dall'estetica alla politica.
Laureatosi in giurisprudenza nel [[1965]] con una tesi su [[Simone Weil]], ha scritto diverse opere, che spaziano dall'estetica alla politica.


A Roma, sempre negli [[anni 1960|anni sessanta]], frequenta con intensità [[Elsa Morante]], [[Pier Paolo Pasolini]], [[Ingeborg Bachmann]]. Nel [[1966]] e nel [[1968]] partecipa ai seminari promossi da [[Martin Heidegger]] su [[Eraclito]] e [[Hegel]] a [[Le Thor]]. Nel [[1974]] si trasferisce a [[Parigi]], dove frequenta [[Pierre Klossowski]], [[Guy Debord]], [[Italo Calvino]]<ref>Con il quale progetta una rivista. Cfr. l'ultimo capitolo di ''Infanzia e storia'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1979.</ref> e altri intellettuali, mentre insegna all'[[Università di Rennes 2 Alta Bretagna|Università Haute-Bretagne]]<ref>[http://www.riflessioni.it/enciclopedia/agamben.htm Giorgio Agamben<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'anno seguente ha lavorato a [[Londra]], mentre dal [[1986]] al [[1993]] ha diretto il ''[[Collège international de philosophie]]'' a Parigi, frequentando, tra gli altri, [[Jean-Luc Nancy]]<ref>Al quale si rivolge con ''L'amico'', Nottetempo, Roma [[2007]].</ref>, [[Jacques Derrida]] e [[Jean-François Lyotard]]. Dal [[1988]] al [[2003]] ha insegnato alle [[Università di Macerata]] e di [[Università degli Studi di Verona|Verona]]. Dal [[2003]] al [[2009]] ha insegnato presso l'[[Istituto Universitario di Architettura]] (IUAV) di [[Venezia]]. Sempre nel [[2003]] ha abbandonato per protesta contro i nuovi dispositivi di controllo imposti dal governo americano ai cittadini stranieri che si recano in U.S.A, cioè lasciare le proprie impronte digitali e essere schedati, l'incarico di "distinguished professor" presso la [[New York University]]<ref>Cfr. la [http://www.nazioneindiana.com/2004/01/11/in-appoggio-al-gesto-di-agamben/ lettera di solidareità] di [[Carla Benedetti]] dell'11 gennaio 2004 su "Nazione indiana":</ref>. In precedenza era stato "visiting professor" in altre istituzioni, tra cui la [[Università Northwestern]], la [[Università Heinrich-Heine di Düsseldorf]] e la [[European Graduate School]] di [[Saas-Fee]]<ref>[http://www.egs.edu/faculty/giorgio-agamben/biography/ la pagine] sul sito della scuola.</ref>.
A Roma, sempre negli [[anni 1960|anni sessanta]], frequenta con intensità [[Elsa Morante]], [[Pier Paolo Pasolini]], [[Ingeborg Bachmann]]. Nel [[1966]] e nel [[1968]] partecipa ai seminari promossi da [[Martin Heidegger]] su [[Eraclito]] e [[Hegel]] a [[Le Thor]]. Nel [[1974]] si trasferisce a [[Parigi]], dove frequenta [[Pierre Klossowski]], [[Guy Debord]], [[Italo Calvino]]<ref>Con il quale progetta una rivista. Cfr. l'ultimo capitolo di ''Infanzia e storia'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1979.</ref> e altri intellettuali, mentre insegna all'[[Università di Rennes 2 Alta Bretagna|Università Haute-Bretagne]]<ref>[http://www.riflessioni.it/enciclopedia/agamben.htm Giorgio Agamben<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'anno seguente ha lavorato a [[Londra]], mentre dal [[1986]] al [[1993]] ha diretto il ''[[Collège international de philosophie]]'' a Parigi, frequentando, tra gli altri, [[Jean-Luc Nancy]]<ref>Al quale si rivolge con ''L'amico'', Nottetempo, Roma [[2007]].</ref>, [[Jacques Derrida]] e [[Jean-François Lyotard]]. Dal [[1988]] al [[2003]] ha insegnato alle [[Università di Macerata]] e di [[Università degli Studi di Verona|Verona]]. Dal [[2003]] al [[2009]] ha insegnato presso l'[[Istituto Universitario di Architettura]] (IUAV) di [[Venezia]]. Sempre nel [[2003]] ha abbandonato per protesta contro i nuovi dispositivi di controllo imposti dal governo americano ai cittadini stranieri che si recano in U.S.A, cioè lasciare le proprie impronte digitali e essere schedati, l'incarico di "distinguished professor" presso la [[New York University]]<ref>Cfr. la [http://www.nazioneindiana.com/2004/01/11/in-appoggio-al-gesto-di-agamben/ lettera di solidarietà] di [[Carla Benedetti]] dell'11 gennaio 2004 su "Nazione indiana":</ref>. In precedenza era stato "visiting professor" in altre istituzioni, tra cui la [[Università Northwestern]], la [[Università Heinrich-Heine di Düsseldorf]] e la [[European Graduate School]] di [[Saas-Fee]]<ref>[http://www.egs.edu/faculty/giorgio-agamben/biography/ la pagine] sul sito della scuola.</ref>.


In seguito "si è dimesso dall’insegnamento nell’università italiana". Oggi dirige la collana "Quarta prosa" presso l'editore [[Neri Pozza]] ed organizza un seminario annuale presso l'[[Paris VIII: Vincennes|Università di Parigi Saint-Denis]].
In seguito "si è dimesso dall’insegnamento nell’università italiana". Oggi dirige la collana "Quarta prosa" presso l'editore [[Neri Pozza]] ed organizza un seminario annuale presso l'[[Paris VIII: Vincennes|Università di Parigi Saint-Denis]].

Versione delle 16:43, 17 ago 2014

Giorgio Agamben (Roma, 22 aprile 1942) è un filosofo italiano.

Biografia

Laureatosi in giurisprudenza nel 1965 con una tesi su Simone Weil, ha scritto diverse opere, che spaziano dall'estetica alla politica.

A Roma, sempre negli anni sessanta, frequenta con intensità Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ingeborg Bachmann. Nel 1966 e nel 1968 partecipa ai seminari promossi da Martin Heidegger su Eraclito e Hegel a Le Thor. Nel 1974 si trasferisce a Parigi, dove frequenta Pierre Klossowski, Guy Debord, Italo Calvino[1] e altri intellettuali, mentre insegna all'Università Haute-Bretagne[2]. L'anno seguente ha lavorato a Londra, mentre dal 1986 al 1993 ha diretto il Collège international de philosophie a Parigi, frequentando, tra gli altri, Jean-Luc Nancy[3], Jacques Derrida e Jean-François Lyotard. Dal 1988 al 2003 ha insegnato alle Università di Macerata e di Verona. Dal 2003 al 2009 ha insegnato presso l'Istituto Universitario di Architettura (IUAV) di Venezia. Sempre nel 2003 ha abbandonato per protesta contro i nuovi dispositivi di controllo imposti dal governo americano ai cittadini stranieri che si recano in U.S.A, cioè lasciare le proprie impronte digitali e essere schedati, l'incarico di "distinguished professor" presso la New York University[4]. In precedenza era stato "visiting professor" in altre istituzioni, tra cui la Università Northwestern, la Università Heinrich-Heine di Düsseldorf e la European Graduate School di Saas-Fee[5].

In seguito "si è dimesso dall’insegnamento nell’università italiana". Oggi dirige la collana "Quarta prosa" presso l'editore Neri Pozza ed organizza un seminario annuale presso l'Università di Parigi Saint-Denis.

Tra gli autori che ha studiato e proposto: Walter Benjamin[6], Jacob Taubes, Alexandre Kojève, Michel Foucault, Carl Schmitt, Aby Warburg[7], Paolo di Tarso, ma anche Furio Jesi, Enzo Melandri e in genere trattando temi di filosofia politica, biopolitica (in particolare i concetti di stato di emergenza, esilio e autorità), mistica cristiana ed ebraica, angelologia, storia dell'arte e letteratura[8]. Collabora con "aut-aut", "Cultura tedesca" e con diverse altre riviste di filosofia.

In occasione della laurea honoris causa in teologia presso l'Università di Friburgo il 13 novembre 2012 ha pronunciato la conferenza Mysterium iniquitatis, poi tradotto in Il mistero del male (2013).[9]

Pensiero

File:Giorgio Agamben, wall portrait.jpg
Ritratto di Giorgio Agamben su una parete della Demeure du Chaos a Saint-Romain-au-Mont-d'Or, Francia.

Il pensiero di Giorgio Agamben, benché caratterizzato da una omogeneità che copre tutto l'arco evolutivo delle sue opere, può essere per comodità suddiviso in due momenti distinti. A fare da spartiacque è un testo fondamentale: Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita, il quale si inscrive nelle tematiche e nel dibattito sollevati dall'ultimo Foucault, vale a dire dalle ricerche intorno al biopotere, indagando sul rapporto fra diritto e vita e sulle dinamiche dei modelli di sovranità. La prima riflessione agambeniana predilige tematiche estetiche, in particolar modo letterarie, nel contesto di un grande confronto con il pensiero di Martin Heidegger - che ha conosciuto personalmente partecipando ai seminari estivi tenuti in Provenza nel 1966 e 1968[10]- e con quello di un altro filosofo a lui caro: Walter Benjamin, autore del quale curò la prima edizione italiana delle opere complete per Einaudi, ritrovando anche un discreto numero di testi inediti (tra cui quelli nascosti e conservati da Georges Bataille alla Biblioteca nazionale di Francia e riscoperti da Agamben nel 1981 tra le carte di Bataille presenti nella biblioteca[11]); la collaborazione con Einaudi si interruppe per sopravvenute incomprensioni con l'editore. All'inizio degli anni novanta alcuni suoi allievi hanno fondato la casa editrice Quodlibet. I suoi studi hanno riguardato varie tematiche, dal linguaggio alla metafisica, approfondendo il significato dell'esistenza del linguaggio e dei suoi limiti referenziali esogeni ed endogeni.[12], dall'estetica nella quale indaga sulle relazioni intercorrenti fra filosofia ed arte chiedendosi se quest'ultima permetta una differente espressione del linguaggio rispetto alla prima, all'etica che approfondisce le tematiche e gli aspetti emergenti dal contesto dei lager nazisti.

Homo sacer

A partire dal concetto latino di homo sacer, la sua ricerca principale, non ancora conclusa, si svolge nei seguenti volumi:

  • I. Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita, 1995
  • II. 1. Stato di eccezione, 2003
  • II. 2. Il regno e la gloria. Per una genealogia teologica dell'economia e del governo, 2007
  • II. 3. Il sacramento del linguaggio. Archeologia del giuramento, 2008
  • II. 5. Opus Dei. Archeologia dell’ufficio, 2012
  • III. Quel che resta di Auschwitz. L'archivio e il testimone, 1998
  • IV. 1. Altissima povertà. Regole monastiche e forma di vita, 2011

Al cinema

Ha interpretato il ruolo di Filippo nel film Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini.

Opere

  • Jarry o la divinità del riso, in Alfred Jarry, Il supermaschio, trad. G. Agamben, Milano: Bompiani, 1967, pp. 147–57 (poi Milano: SE, 1999)
  • André Breton e Paul Eluard, L'immacolata concezione, trad. G. Agamben, Milano: Forum, 1968 (poi Milano: ES, 1997).
  • L'uomo senza contenuto, Milano: Rizzoli, 1970 (poi Macerata: Quodlibet, 1994) (contiene: «La cosa più inquietante», «Frenhofer e il suo doppio», «L'uomo di gusto e la dialettica della lacerazione», «La camera delle meraviglie», «Les jugements sur la poésie ont plus de valeur que la poésie», «Un nulla che annienta se stesso», «La privazione è come un volto», «Poiesis e praxis», «La struttura originale dell'opera d'arte», «L'angelo malinconico»)
  • José Bergamin, in José Bergamin, Decadenza dell'analfabetismo, trad. Lucio D'Arcangelo, Milano: Rusconi, 1972, pp. 7–29 (n.ed. Milano: Bompiani, 2000)
  • La notte oscura di Juan de la Cruz, in Juan de la Cruz, Poesie, trad. G. Agamben, Torino: Einaudi, 1974, pp. V-XIII
  • Stanze. La parola e il fantasma nella cultura occidentale, Torino: Einaudi, 1977 (ristampato Einaudi, 2006) (contiene: «Prefazione», «I fantasmi di Eros», «Nel mondo di Odradek. L'opera d'arte di fronte alla merce», «La parola e il fantasma. La teoria del fantasma nella poesia d'amore del '200», «L'immagine perversa. La semiologia dal punto di vista della Sfinge»)
  • Marcel Griaule, Dio d'acqua, trad. G. Agamben, Milano: Bompiani, 1978
  • Infanzia e storia. Distruzione dell'esperienza e origine della storia, Torino: Einaudi 1979 (ristampato Einaudi, 2001) (contiene: «Infanzia e storia. Saggio sulla distruzione dell'esperienza», «Il paese dei balocchi. Riflessioni sulla storia e sul gioco», «Tempo e storia. Critica dell'istante e del continuo», «Il principe e il ranocchio. Il problema del metodo in Adorno e in Benjamin», «Fiaba e storia. Considerazioni sul presepe», «Programma per una rivista»)
  • Gusto, in Ruggiero Romano (a cura di), Enciclopedia Einaudi, vol. 6, Torino: Einaudi, 1979, pp. 1019–38
  • L'io, l'occhio, la voce, in Paul Valéry, Monsieur Teste, trad. Libero Salaroli, Milano: Il Saggiatore, 1980, pp. 9–24 (nuova ed. Milano: SE; poi in La potenza del pensiero, pp. 90–106)
  • Il linguaggio e la morte. Un seminario sul luogo della negatività, Torino: Einaudi, 1982 (ristampato Einaudi, 2008)
  • La fine del pensiero, Paris: Le Nouveau Commerce, 1982
  • Un importante ritrovamento di manoscritti di Walter Benjamin, in «aut-aut», 189-190 (numero intitolato «Paesaggi benjaminiani»), Firenze: La Nuova Italia, maggio-agosto 1982, pp. 4–6
  • La trasparenza della lingua, in «Alfabeta», 38-39, Milano: Coop. Intrapresa, luglio-agosto 1982, pp. 3–4
  • Il viso e il silenzio, in Ruggero Savinio, Opere 1983, Milano: Philippe Daverio, 1983
  • Il silenzio del linguaggio, in Paolo Bettiolo (a cura di), Margaritae, Venezia: Arsenale, 1983, pp. 69–79
  • Idea della prosa, Milano: Feltrinelli, 1985 (poi Macerata: Quodlibet, 2002) (contiene: «Soglia», «I: Idea della materia, Idea della prosa, Idea della censura, Idea della vocazione, Idea dell'Unica, Idea del dettato, Idea della verità, Idea della Musa, Idea dell'amore, Idea dell'immemorabile», «II: Idea del potere, Idea del comunismo, Idea della giustizia, Idea della pace, Idea della vergogna, Idea dell'epoca, Idea della musica, Idea della felicità, Idea dell'infanzia, Idea del giudizio universale», «III: Idea del pensiero, Idea del nome, Idea dell'enigma, Idea del silenzio, Idea del linguaggio, Idea della luce, Idea dell'apparenza, Idea della gloria, Idea della morte, Idea del risveglio», «Soglia. Kafka difeso contro i suoi interpreti»)
  • Quattro glosse a Kafka, in «Rivista di estetica», XXVI, 22, Torino: Rosenberg & Sellier, 1986, pp. 37–44
  • La passione dell'indifferenza, in Marcel Proust, L'indifferente, trad. Mariolina Bongiovanni Bertini, Torino: Einaudi, 1987, pp. 7–22
  • Su Le livre du partage, in «Metaphorein», IX, 1, 1987, pp. 43–47
  • Il silenzio delle parole, in Ingeborg Bachmann, In cerca di frasi vere, trad. Cinzia Romani, Bari: Laterza, 1989, pp. V-XV
  • Sur Robert Walser, in «Détail», Paris: Pierre Alféri et Suzanne Doppelt (l'Atelier Cosmopolite de la Fondation Royaumont), autunno 1989, pp. 17–25
  • La comunità che viene, Torino: Einaudi, 1990 (n.ed. Torino: Bollati Boringhieri) (contiene: «La comunità che viene: Qualunque, Dal Limbo, Esempio, Aver luogo, Principium individuationis, Agio, Maneries, Demonico, Bartebly, Irreparabile, Etica, Collants Dim, Aureole, Pseudonimo, Senza classi, Fuori, Omonimi, Schechina, Tienanmen», «L'irreparabile»)
  • Disappropriata maniera, in Giorgio Caproni, Res amissa, a cura di G. Agamben, Milano: Garzanti, 1991 (poi in Categorie italiane, pp. 89–103)
  • Kommerell o del gesto, in Max Kommerell, Il poeta e l'indicibile, Genova: Marietti, 1991, pp. VII-XV (poi in La potenza del pensiero, pp. 237–49)
  • Bartleby, la formula della creazione, Macerata: Quodlibet, 1993 (contiene: Gilles Deleuze, Bartebly o la formula trad. Stefano Verdicchio; G. Agamben, Bartebly o della contingenza: Lo scriba o della creazione, La formula o della potenza, L'esperimento o della decreazione»)
  • [senza titolo], in René, Il testamento della ragazza morta, trad. Daniela Salvatico Estense, Macerata: Quodlibet, 1994, pp. 7–8
  • Maniere del nulla, in Robert Walser, Pezzi in prosa, trad. Gino Giometti, Macerata: Quodlibet, pp. 7–11
  • Il dettato della poesia, in Antonio Delfini, Poesie della fine del mondo e poesie escluse, a cura di Daniele Garbuglia, Macerata: Quodlibet, 1995, pp. VII-XX (poi in Categorie italiane, pp. 79–88)
  • Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita, Torino: Einaudi, 1995 (ristampa 2008) (contiene: «Introduzione», «Logica della sovranità», «Homo sacer», «Il campo come paradigma biopolitico del moderno», «Bibliografia»)
  • Il talismano di Furio Jesi, in Furio Jesi, Lettura del Bateau ivre di Rimbaud, Macerata: Quodlibet, 1996, pp. 5–8
  • Mezzi senza fine. Note sulla politica, Torino: Bollati Boringhieri, 1996 (contiene: «Avvertenza», «I: Forma-di vita, Al di là dei diritti dell'uomo, Che cos'è un popolo?, Che cos'è un campo?», «II: Note sul gesto, Le lingue e i popoli, Glosse in margine ai Commentari sulla società dello spettacolo, Il volto», «III: Polizia sovrana, Note sulla politica, In questo esilio. Diario italiano 1992-94»)
  • Per una filosofia dell'infanzia, in Franco La Cecla, Perfetti e indivisibili, Milano: Skira, 1996, pp. 233–40
  • Categorie italiane. Studi di poetica, Venezia: Marsilio, 1996 (contiene: «Premessa», «Comedia», «Corn. Dall'anatomia alla poetica», «Il sogno e della lingua», «Pascoli e il pensiero della voce», «Il dettato della poesia», «Disappropriata maniera», «La festa del tesoro nascosto», «La fine del poema», «Un enigma della Basca», «La caccia della lingua», «I giusti non si nutrono di luce», «Il congedo della tragedia»)
  • Verità come erranza, in «Paradosso», 2-3 (numero intitolato «Sulla verità», a cura di Massimo Dona), Padova: Il Poligrafo, 1998, pp. 13–17
  • Image et mémoire, Paris: Hoëbeke, 1998 (contiene: «Aby Warburg et la science sans nom», «L'origine et l'oubli. Parole du mythe et parole de la littérature», «Le cinéma de Guy Debord», «L'image immémoriale»)
  • Quel che resta di Auschwitz. L'archivio e il testimone. Homo sacer. III, Torino: Bollati Boringhieri, 1998 (contiene: «Avvertenza», «Il testimone», «Il musulmano», «La vergogna o del soggetto», «L'archivio e la testimonianza», «Bibliografia»)
  • Introduzione, in Giorgio Manganelli, Contributo critico allo studio delle dottrine politiche del '600 italiano, Macerata: Quodlibet, 1999, pp. 7–18
  • La guerra e il dominio, in «aut-aut», 293-294, Firenze: La Nuova Italia, settembre-dicembre 1999, pp. 22–3, poi anche in: Paolo Perticari (a cura di), Biopolitica minore, Roma: Manifestolibri, 2003, pp. 183–84
  • Il tempo che resta. Un commento alla «Lettera ai romani», Torino: Bollati Boringhieri, 2000 (contiene: «Prima giornata. Paulos doulos christoú Iësoú», «Seconda giornata. Klëtós», «Terza giornata. Aphörisménos», «Quarta giornata. Apóstolos», «Quinta giornata. Eis auaggélion theoú», «Sesta giornata», «Soglia o tornada», «Appendice. Riferimenti testuali paolini», «Bibliografia»)
  • Araldica e politica, in Viola Papetti (a cura di), Le foglie messaggere. Scritti in onore di Giorgio Manganelli, Roma: Editori Riuniti, 2000, pp. 37–45
  • Un possibile autoritratto di Gianni Carchia, in «Il manifesto» (supplemento «Alias» 26), Roma, 7 luglio 2001, p. 18
  • Le pire des régimes, in «Le monde», Paris, 23 marzo 2002
  • The Time That Is Left, in «Epoché», VII, 1, Villanova: Villanova University, Fall 2002, pp. 1–14
  • L'aperto. L'uomo e l'animale, Torino: Bollati Boringhieri, 2002 (contiene «Teromorfo, Acefalo, Snob, Mysterium disiunctionis, Fisiologia dei beati, Cognitio experimentalis, Tassonomie, Senza rango, Macchina antropologica, Umwelt, Zecca, Povertà di mondo, L'aperto, Noia profonda, Mondo e terra, Animalizzazione, Antropogenesi, Tra, Desoeuvrement, Fuori dall'essere», «Bibliografia»)
  • Nota, in Ingebor Bachmann, Quel che ho visto e udito a Roma, Macerata: Quodlibet, 2002
  • (con Valeria Piazza) L'ombre de l'amour, Paris: Rivages, 2003
  • Stato di Eccezione. Homo sacer II, 1, Torino: Bollati Boringhieri, 2003 (contiene: «Lo stato di eccezione come paradigma di governo», «Forza di legge», «Iustitium», «Gigantomachia intorno a un vuoto», «Festa lutto anomia», «Auctoritas e potestas», «Riferimenti bibliografici»)
  • Intervista a Giorgio Agamben (sullo Stato di eccezione) in Antasofia 1, Mimesis, Milano 2003.
  • Genius, Roma: Nottetempo, 2004 (poi in Profanazioni, pp. 7–18)
  • Il giorno del giudizio, Roma: Nottetempo, 2004 (poi in Profanazioni, pp. 25–38)
  • La potenza del pensiero. Saggi e conferenze, Vicenza: Neri Pozza, 2005 (contiene: «La cosa stessa», «L'idea del linguaggio», «Lingua e storia», «Filosofia e linguistica», «Vocazione e voce», «L'io, l'occhio, la voce», «Sull'impossibilità di dire io», «Aby Warburg e la scienza senza nome», «Tradizione dell'immemorabile», «*Se. L'assoluto e l'Ereignis», «L'origine e l'oblio», «Walter Benjamin e il demonico», «Kommerell o del gesto», «Il Messia e il sovrano», «La potenza del pensiero», «La passione della fatticità», «Heidegger e il nazismo», «L'immagine immemoriale», «Pardes», «L'opera dell'uomo», «L'immanenza assoluta»)
  • Profanazioni, Roma: Nottetempo, 2005 (contiene: «Genius», «Magia e felicità», «Il Giorno del Giudizio», «Gli aiutanti», «Parodia», «Desiderare», «L'essere speciale», «L'autore come gesto», «Elogio della profanazione», «I sei minuti più belli della storia del cinema»)
  • Introduzione, in Emanuele Coccia, La trasparenza delle immagini. Averroè e l'averroismo, Milano: Bruno Mondadori, 1995, pp. VII-XIII
  • Che cos'è un dispositivo?, Roma: Nottetempo, 2006
  • L'amico, Roma: Nottetempo, 2007
  • Ninfe, Torino: Bollati Boringhieri, 2007
  • Il regno e la gloria. Per una genealogia teologica dell'economia e del governo. Homo sacer II, 2, Vicenza: Neri Pozza, 2007 (nuova ed. Torino: Bollati Boringhieri, 2009) (contiene: «Premessa», «I due paradigmi», «Il mistero dell'economia», «Essere e agire», «Il regno e il governo», «La macchina provvidenziale», «Angelologia e burocrazia», «Il potere e la gloria», «Archeologia della gloria» preceduti, intervallati e seguiti da Soglie, «Appendice: L'economia dei moderni», «Bibliografia»)
  • Che cos'è il contemporaneo?, Roma: Nottetempo, 2008
  • Signatura rerum. Sul Metodo, Torino: Bollati Boringhieri, 2008 (contiene: «Avvertenza», «Che cos'è un paradigma?», «Teoria delle segnature», «Archeologia filosofica», «Bibliografia»)
  • Il sacramento del linguaggio. Archeologia del giuramento. Homo sacer II, 3, Roma-Bari: Laterza, 2008
  • Nudità, Roma: Nottetempo, 2009 (contiene: «Creazione e salvezza», «Che cos'è il contemporaneo?», «K.», «Dell'utilità e degli inconvenienti del vivere fra spettri», «Su ciò che possiamo non fare», «Identità senza persona», «Nudità», «Il corpo glorioso», «Una fame da bue», «L'ultimo capitolo della storia del mondo»)
  • (con Emanuele Coccia) Angeli. Ebraismo, Cristianesimo, Islam, Vicenza: Neri Pozza 2009
  • La Chiesa e il Regno, Roma: Nottetempo, 2010
  • (con Monica Ferrando) La ragazza indicibile. Mito e mistero di Kore, Milano: Electa Mondadori, 2010
  • Altissima povertà. Regole monastiche e forma di vita. Homo sacer IV, 1, Vicenza: Neri Pozza, 2011
  • Opus Dei. Archeologia dell’ufficio. Homo sacer II, 5, Torino: Bollati Boringhieri, 2012
  • Il mistero del male. Benedetto XVI e la fine dei tempi, Roma-Bari: Laterza, 2013
  • Pilato e Gesù, Roma: Nottetempo, 2013
  • Il fuoco e il racconto, Roma: Nottetempo, 2014

Note

  1. ^ Con il quale progetta una rivista. Cfr. l'ultimo capitolo di Infanzia e storia, Einaudi, Torino, 1979.
  2. ^ Giorgio Agamben
  3. ^ Al quale si rivolge con L'amico, Nottetempo, Roma 2007.
  4. ^ Cfr. la lettera di solidarietà di Carla Benedetti dell'11 gennaio 2004 su "Nazione indiana":
  5. ^ la pagine sul sito della scuola.
  6. ^ Del quale ha diretto per qualche tempo le edizioni complete presso Einaudi, prima di abbandonare il progetto per contrasti con la casa editrice. cfr. la lettera a "la Repubblica" del 13 novembre 1996.
  7. ^ . Tra l'altro ha lavorato per il Warburg Institute negli anni 1974-75, grazie alla cortesia di Frances Yates
  8. ^ . Altri autori di cui si è occupato sono Charles Baudelaire, Robert Walser, Paul Valéry, Antonio Delfini, Giorgio Manganelli, Max Kommerell, Elsa Morante, Giovanni Pascoli, Victor Segalen, Giorgio Caproni, Patrizia Cavalli, Marcel Proust, Arnaut Daniel ecc.
  9. ^ Paolo Vernaglione, TEOLOGIA - Il «Mistero del male» di Giorgio Agamben. Fuga dal tempo del dominio, in il manifesto, 29/05/2013, p. 11. URL consultato il 05/06/2013.
  10. ^ Lettera ad H. Arendt, 1970 (The Hannah Arendt Papers at the Library of Congress) [1]
  11. ^ Roberto Gilodi, Benjamin - Uno «straccivendolo» alla ricerca capillare dei rifiuti di Baudelaire, in Alias, Roma, il manifesto, 24/03/2013, p. 3. URL consultato il 01/04/2013.
  12. ^ cite web url=http://www.iep.utm.edu/a/agamben.htm

Bibliografia

  • (EN) Thomas Carl Wall, Radical Passivity: Levinas, Blanchot and Agamben, postafazione di William Flesch, Albany: State University of New York Press, 1999
  • (FR) Philippe Mesnard e Claudine Kahan, Giorgio Agamben à l'epreuve d'Auschwitz: temoignages, interpretations, Paris: Éditions Kimé, 2001
  • (DE) Eva Geulen, Giorgio Agamben zur Einführung, Hamburg: Junius, 2005
  • (ES) Alfonso Galindo Hervas, Politica y mesianismo: Giorgio Agamben, Madrid: Biblioteca nueva, 2005
  • (FR) Guillaume Asselin e Jean-Francois Bourgeault (a cura di), La littérature en puissance autour de Giorgio Agamben, Montréal: VLB, 2006
  • (EN) Matthew Calarco e Steven DeCaroli (a cura di), Giorgio Agamben. Sovereignty and Life, Stanford: Stanford University Press, 2007
  • Francesco Valerio Tommasi, Homo sacer e i dispositivi. Sulla semantica del sacrificio in Giorgio Agamben, «Archivio di filosofia », 76/1-2, 2008, pp. 395-402.
  • (EN) Justin Clemens, Nicholas Heron e Alex Murray, The Work of Giorgio Agamben. Law, Literature, Life, Edinburg: Edinburgh University Press, 2008
  • (EN) Leland de la Durantaye, Giorgio Agamben: A Critical Introduction, Stanford: Stanford University Press, 2009
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