'Ndrina Marando

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I Marando sono una 'ndrina della 'ndrangheta calabrese, originaria di Platì. Nel nord Italia si trovano nella zona sud di Milano in collaborazione con i Sergi e i Papalia con i quali si occupano del traffico di cocaina e eroina a Volpiano, in provincia di Torino. La principale attività del clan è il traffico di droga.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anni '70[modifica | modifica wikitesto]

Anni '80[modifica | modifica wikitesto]

Anni '90 - La faida di Volpiano[modifica | modifica wikitesto]

Il pentito Rocco Varacalli racconta di una faida avvenuta alla fine degli anni '90 tra il vangelista Pasqualino Marando capo a Volpiano, in provincia di Torino e le cosche liguri, in particolare gli Stefanelli.[1]

Nel 1993 a Volpiano, viene scoperto un traffico internazionale di droga gestito dalle 'ndrine di Volpiano che coinvolgeva anche la malavita turca, criminali portoghesi e pachistani.[2]

Nel 1995, Francesco Marando viene arrestato, successivamente evade ma viene ritrovato morto a Chianocco, in Val di Susa, probabilmente a causa della faida con gli Stefanelli. Ad ordinarne l'omicidio sarebbe stato Antonio Stefanelli[2]. La faida scoppiò per una partita di droga[2]. Nel 1996 a Chianocco in Val di Susa viene trovato il cadavere di Francesco Marando[3]. Il fratello Antonio Marando accusa dell'omicidio Antonino Stefanelli, originario di Oppido Mamertina[3]. Il 1º giugno 1997 Pasquale Marando per volere di Domenico Marando uccide in frazione Tedeschi di Leini’ Antonio Stefanelli, il padre Antonino e il loro guardaspalle Francesco Mancuso[4][3]. Roberto Romeo vicino agli Stefanelli riuscì a fuggire a quell'agguato ma fu ucciso pochi mesi dopo a Rivalta[3].

Anni 2000 - Operazione Igres[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 con l'operazione Igres vengono arrestati esponenti dei Marando per traffico di droga internazionale, insieme ai Trimboli, al trafficante Roberto Pannunzi e a Cosa Nostra.[5]

Oggi - Operazione Minotauro e lo spaccio di droga a Roma[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 risultano coinvolti nell'operazione Minotauro che fa luce sulle strutture e attività di 'Ndrangheta in Piemonte.[4]

Il 17 febbraio 2022 vengono arrestate 65 persone per spaccio di droga a San Basilio (Roma) in particolare nelle vie Corinaldo, Sirolo, Mondolfo, e Fabriano, che era gestito da Alfredo e Francesco Marando, Nipoti dei boss Ndranghetisti, Marco Marinsaldi e Luigi Marando; Con uno spaccio del valore di 200 milioni di euro gestito dai fratelli e nipoti, assieme ad un giovane napoletano, di origine magrebine, Konissa Adam. Si sono espansi, dal Lazio fino al resto dell’Europa, Fino al Marocco (Ketama) e America Latina (Colombia)e (Messico),organizzandosi con contatti primari albanesi e camorristi, per la gestione delle piazze Italiane ed Europee. Le loro vedette si organizzano con turni come una vera e propria attività commerciale della droga. Alle loro vedette veniva anche fornito il pranzo e una paga extra nel mese di dicembre, una sorta di tredicesima. Nello stesso periodo si organizzavano, assieme alle cosche ndranghetiste calabresi di San Luca, Platì, Cosenza, e Crotone, (famigliari di primo grado dei esponenti), per avviare un nuovo commercio nel 2023 con gruppi Olandesi di origine Marocchine, e Tedeschi di origine Turche. Per il momento non ci sono risorse d’informazioni sicure, ma ciò è stato riferito da una conferenza stampa della DIA e i ROS della procura di Roma.[6][7].

Esponenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Domenico Marando, fratello di Pasquale, succedette a suo fratello come capo locale di Volpiano, carica che ebbe fino al suo arresto.[2]
  • Luigi Marando
  • Pasquale Marando, capo locale a Volpiano dopo di Nicola Agresta, latitante dal 2001, secondo il pentito Rocco Marando sarebbe stato ucciso dai suoi cognati Trimboli come rivelatogli da Giuseppe Aquino e gli Aquino stessi si sarebbero impossessati delle sue ricchezze accumulate[8]. Fu condannato a 23 anni e sei mesi di carcere per traffico di droga e associazione mafiosa.[2]
  • Rocco Marando, pentito[2], cognato di Saverio Agresta
  • Francesco Marando
  • Rosario Marando

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Irpimedia ad agosto 2021 pubblica il Terzo episodio della sua prima serie di Podcast Archivi criminali: La faida di 'ndrangheta che ha insanguinato il Piemonte[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Operazione Minotauro Parte I (PDF), su cuorgne.liberapiemonte.it. URL consultato l'8 giugno 2013.
  2. ^ a b c d e f MAFIE IN PIEMONTE: QUANDO VOLPIANO E PLATÌ PARLANO LO STESSO DIALETTO, in omicronweb, 24 marzo 2013. URL consultato il 25 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2018).
  3. ^ a b c d Blitz Dia, 11 arresti e sequestri. Scoperti 5 bunker nella Locride, in repubblica.it, 10 giugno 2010. URL consultato il 3 marzo 2020.
  4. ^ a b Minotauro: bische e videopoker per mantenere i detenuti, su narcomafie.it, 16 gennaio 2013. URL consultato il 26 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  5. ^ Forgione 2009.
  6. ^ San Basilio, le mani della 'Ndrangheta sullo spaccio di droga nella capitale: 65 arresti, in ilmessaggero.it, 17 febbraio 2022. URL consultato il 17 febbraio 2022.
  7. ^ San Basilio, pusher della ‘ndrangheta aveva il terrore di prendere un giorno di riposo al mare, in fanpage.it, 17 febbraio 2022. URL consultato il 17 febbraio 2022.
  8. ^ Il pentito Marando racconta a Torino i segreti della 'ndrangheta, in ildispaccio.it. URL consultato il 22 dicembre 2016.
  9. ^ Archivi Criminali: il podcast, in IrpiMedia. URL consultato il 19 novembre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]