Democratic Socialists of America

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Democratic Socialists of America
LeaderMaria Svart
(direttore nazionale)
CoordinatoreMaria Svart
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Sede75 Maiden Lane, Ste 702, New York City, New York, 10038
AbbreviazioneDSA
Fondazione20 marzo 1982
Derivato da
IdeologiaAnticapitalismo
Anti-imperialismo
Antirazzismo
Bill of Rights socialism
Ecosocialismo
Femminismo socialista
Marxismo
Progressismo
Socialismo democratico
Socialdemocrazia
Socialismo libertario
CollocazioneSinistra
Affiliazione internazionaleInternazionale Progressista (dal 2023)
In passato
Internazionale Socialista (1982-2017)
Seggi Camera
4 / 435
(2020)
Seggi Senato
1 / 100
(2018)
TestataDemocratic Left
Organizzazione giovanileYoung Democratic Socialists of America
Iscritti85 000 (2020)
Colori     Rosso
Sito webdsausa.org

I Democratic Socialists of America (DSA) sono un'organizzazione e partito politico socialista democratico degli Stati Uniti d'America fondato da Michael Harrington nel 1982.

In sede internazionale era originariamente membro dell'Internazionale Socialista, da cui però si è ritirato nell'agosto 2017 in polemica con le politiche giudicate come neoliberiste di molti affiliati.[1] Nel 2023 si è affiliato all'Internazionale Progressista,[2] mentre dal 2021 è in corso una procedura di adesione al Foro de São Paulo.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La DSA fu costituita nel 1982 dalla fusione del Comitato Organizzatore dei Socialisti Democratici (in inglese: Democratic Socialist Organizing Committee, DSOC) con il Nuovo Movimento Americano (in inglese: New American Movement, NAM). Sotto la guida di Harrington divenne la più grande organizzazione socialista democratica degli Stati Uniti pur avendo iniziato secondo le parole di Harrington come «il residuo di un residuo», con Harrington che fece da capo politico di una minoranza del Partito Socialista d'America nel 1972,[4] quando cambiò il suo nome nei Socialdemocratici degli Stati Uniti. Il NAM era una coalizione di scrittori e intellettuali con radici in entrambi i nuovi movimenti di sinistra degli anni sessanta del Novecento e gli ex membri dei partiti socialisti e comunisti della vecchia sinistra. Inizialmente il DSA consisteva di circa 5000 ex membri DSOC e 1 000 membri dell'ex NAM. Alla fondazione dell'organizzazione Michael Harrington e la socialista femminista Barbara Ehrenreich vennero eletti come co-presidenti dell'organizzazione.

Secondo il direttore nazionale DSA Maria Svart il gruppo ha le sue radici nel Partito Socialista di Eugene Victor Debs e Norman Thomas.[5] L'organizzazione non manda i propri candidati alle elezioni e invece «lotta per le riforme [...] che indeboliranno il potere delle imprese e aumentaranno il potere dei lavoratori». Questi includono la diminuzione dell'influenza del denaro in politica, dare più potere alla gente comune nei luoghi di lavoro e nell'economia e l'aumento dell'uguaglianza di genere e culturale. Sostengono pure l'istruzione superiore gratuita.[6]

L'organizzazione ha più volte appoggiato candidati presidenziali del Partito Democratico, tra cui Walter Mondale, Jesse Jackson, John Kerry, Barack Obama e Bernie Sanders, così come il candidato del Partito Verde degli Stati Uniti, Ralph Nader.

Nel novembre 2018, due membri dei DSA, Alexandria Ocasio-Cortez e Rashida Tlaib, sono state elette alla Camera dei rappresentanti come democratici. Lì si sono uniti a un terzo membro del DSA, Danny K. Davis. Nel novembre 2020, Davis, Ocasio-Cortez e Tlaib sono stati rieletti alla Camera, oltre ad altri due membri del DSA, Cori Bush e Jamaal Bowman, anch'essi tra le file dei democratici.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Organizzazione giovanile[modifica | modifica wikitesto]

L'organizzazione giovanile dei Democratic Socialists of America è nata nei primi anni '80 ed è nota come Young Democratic Socialists of America (YDSA).

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni ufficiali dei DSA sono le riviste trimestrali Democratic Left e Socialist Forum.[7][8] La rivista trimestrale Jacobin è considerata vicina ai DSA, ma non è ufficialmente affiliata, sebbene il suo fondatore ed editore Bhaskar Sunkara sia iscritto.[9] Nel 2014, Sunkara ha lodato il fondatore dei DSA Michael Harrington in un'intervista alla New Left Review, definendolo "un pensatore marxista profondamente sottovalutato".[10]

Affiliazioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

I Democratic Socialists of America sono stati affiliati fin dalla loro fondazione all'Internazionale Socialista, da cui però si sono ritirati nell'agosto del 2017, accusando molti affiliati dell'Internazionale di perseguire politiche economiche neoliberiste.[1] Nell'ottobre 2023 si sono affiliati all'Internazionale Progressista.[2]

Nel 2021, inoltre, il gruppo ha fatto richiesta di affiliazione al Foro di San Paolo.[3]

Iscritti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1987: 7 000
  • 2002: 8 000
  • 2016: 15 000
  • 2017: 30 000
  • 2018: 55 000
  • 2020: 85 000
  • 2021: 95 000
  • 2022: 83 000
  • 2023: 78 000

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Juan C, DSA Votes for BDS, Reparations, and Out of the Socialist International, su Left Voice, 5 agosto 2017.
  2. ^ a b (EN) Announcing: 13 parties, unions and movements join the membership of the Progressive International, su Progressive International. URL consultato il 19 ottobre 2023.
  3. ^ a b (EN) Roger Kerson, Democratic Socialists of America Make a Strategy for the Biden Era, su In These Times, 21 settembre 2021.
  4. ^ (EN) Socialist Party now the Social Democrats, U.S.A. (PDF), in The New York Times, 31 dicembre 1972, p. 36. URL consultato l'8 febbraio 2010. Il New York Times parlò del partito e delle sue riunioni anche altre volte:
  5. ^ (EN) Maria Svart, Let's Talk Democratic Socialism, Already, su In These Times, 7 novembre 2011. URL consultato il 6 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2018).
  6. ^ (EN) What Is Democratic Socialism?, su dsausa.org, Democratic Socialists of America. URL consultato il 10 gennaio 2014.
  7. ^ Democratic Left, su democraticleft.dsausa.org.
  8. ^ Socialist Forum, su socialistforum.dsausa.org.
  9. ^ Jim Creegan, Walking the tightrope, su Weekly Worker, 22 marzo 2018.
  10. ^ Bhaskar Sunkara, Project Jacobin, in New Left Review, n. 90, 1º dicembre 2014, pp. 29–43.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Joel Freedman, No Enemies on the Left as DSOC and NAM Merge, in New America, vol. 18, n. 6, New York, novembre-dicembre 1981, p. 5.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN126106105 · ISNI (EN0000 0000 8701 2370 · LCCN (ENn83041099 · GND (DE219873-3 · J9U (ENHE987007456848605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83041099