Chili (azienda)

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Chili
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione2012 a Milano
Fondata da
Sede principaleMilano
Persone chiave
  • Giorgio Tacchia (AD)
  • Giano Biagini (CFO)
Prodottivideo on demand
Fatturato28.5 milioni di euro[2] (2018)
Sito webchili.com

Chili S.p.A. è un’azienda italiana operante nella distribuzione via internet di film e di serie TV (video on demand), fondata a Milano nel giugno del 2012.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Non collegata a network televisivi o a operatori di telecomunicazioni, dal 2014 estende la sua attività al di fuori dell’Italia ed è presente in Regno Unito, Polonia, Germania e Austria. A fine 2015 Chili contava 500.000 clienti. Nel 2017 sono il doppio.

Ad agosto 2016 Warner Bros. e Paramount Pictures (gruppo Viacom) hanno acquistato l’8,67% del capitale di Chili.[3]

A dicembre 2016 Sony Pictures Entertainment Italia ha acquistato il 5% delle quote azionarie di Chili per un valore di 3 milioni di euro.[4]

A maggio 2017 Chili ha acquisito Cinetrailer.[5]

A settembre 2017 Chili ha lanciato il primo entertainment centred marketplace: in un’unica esperienza informazioni sul mondo del cinema, orari cinema, biglietti cinema, merchandising, DVD, Blu-Ray e contenuti digitali.

A novembre 2017 Chili riceve il premio Frost & Sullivan come miglior azienda OTT europea.[6]

Il 27 dicembre 2017 una società finanziaria vicina alla Lavazza, l'azienda di torrefazione del caffè, ha comprato il 25% di Chili[7], diventando così il secondo azionista della piattaforma di video streaming[8].

Nel marzo 2018 vi è l'ingresso nel capitale di Chili anche di 20th Century Fox[9] con una quota tra il 3-4%. Tra gli azionisti, con una partecipazione dell'1%, anche Tony Miranz, fondatore di Vudu.[2]

Nel 2018 ha lanciato la rivista on line Hot Corn, con sede a Milano e direttore editoriale Andrea Morandi.[10]

Dall'ottobre 2022, le produzioni originali del Vativision sono sul catalogo della piattaforma Chili.[11]

Dati economici[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 ha registrato ricavi per 5 milioni di euro.[12] Nel 2016 il fatturato è stato di 7,1 milioni ma il bilancio chiude in perdita.[13] Nel 2017 i ricavi raggiungono i 13,4 milioni di euro[14]. Nel 2018 il fatturato è stato di 28,5 milioni di euro ma il bilancio è ancora in perdita.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stefano Parisi su IlSole24Ore, su argomenti.ilsole24ore.com.
  2. ^ a b c Ascolti Tv / Chili raddoppia il fatturato, ricavi 2019 a 55 mln e ebitda a -13, su Affaritaliani.it, 30 luglio 2019. URL consultato il 12 marzo 2024.
  3. ^ Chili Tv, entrano le major con l'8,67% del capitale, su CorCom, 11 agosto 2016. URL consultato il 12 marzo 2024.
  4. ^ [1]
  5. ^ Shopping mobile per Chili: acquisita l'app Cinetrailer - CorCom, in CorCom, 1º giugno 2017. URL consultato il 28 settembre 2018.
  6. ^ Chili, la scaleup italiana dell'entertainment che sfida Netflix, in Startupbusiness, 17 gennaio 2018. URL consultato il 28 settembre 2018.
  7. ^ I Lavazza investono nella tv via web: "Nostro il 25% di Chili", su la Repubblica, 27 dicembre 2017. URL consultato il 12 marzo 2024.
  8. ^ Lavazza acquisisce il 25% di Chili, su primaonline.it. URL consultato il 1º gennaio 2018.
  9. ^ Anche 20th Century Fox entra nel capitale di Chili | Prima Comunicazione, in Prima Comunicazione, 1º marzo 2018. URL consultato il 28 settembre 2018.
  10. ^ Roberto Borghi, Debutta Hot Corn, online magazine su cinema e serie tv di Chili diretto da Andrea Morandi, su primaonline.it, 15 gennaio 2018. URL consultato il 5 gennaio 2022.
  11. ^ Vativision in esclusiva sulla piattaforma Chili, su ansa.it.
  12. ^ Chili, l'anti Neflix italiana, rilancia: "Possiamo essere l'alternativa europea", su lastampa.it, 23 ottobre 2015. URL consultato il 19 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2017).
  13. ^ Bilancio Chili sempre più in rosso: 8,4 milioni di perdite nel 2016, su newslinet.com, 27 agosto 2017. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  14. ^ CHILI: mira a 30 milioni di fatturato nel 2018 e prepara un adv online da 10 milioni per fine aprile in Italia, Germania e UK, su www.dailyonline.it. URL consultato il 12 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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