Caudron C.60

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Caudron C.60
Il C.60 marche F-AINX in esposizione all'aerodromo di Saint-Cyr-l'École
Descrizione
Tipoaereo da addestramento
Equipaggio2
ProgettistaPaul Deville
CostruttoreBandiera della Francia Caudron
Bandiera della Finlandia IVL
Data primo volo1921
Utilizzatore principaleBandiera della Francia Aéronautique Militaire
Sviluppato dalCaudron C.59
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza7,50 m
Apertura alare10,24 m
Altezza2,60 m
Superficie alare26,00
Peso a vuoto505 kg
Peso carico860 kg
Propulsione
Motoreun rotativo Clerget 9B
Potenza130 hp (96 kW)
Prestazioni
Velocità max175 km/h
Velocità di salitaa 3 000 m in 36 min
Tangenza4 000 m

i dati sono estratti da Aviafrance[1]

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Il Caudron C.60 fu un monomotore da addestramento biplano sviluppato dall'azienda aeronautica francese Société des avions Caudron nei primi anni venti del XX secolo.

Derivato del precedente pari ruolo Caudron C.59, venne proposto all'Aviation militaire, la componente aerea dell'Armée de terre (l'esercito francese) senza ottenere riscontri, tuttavia ottenne un discreto successo sul mercato estero andando ad equipaggiare le forze aeree di Finlandia, dove venne anche prodotto su licenza dalla Ilmailuvoimien Lentokonetehdas (IVL), e Venezuela e l'aviazione navale della marina militare della Lettonia.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il C.60 era un velivolo di impostazione convenzionale, per il periodo: monomotore in configurazione traente, biposto, con velatura biplana e carrello fisso.

La fusoliera, realizzata con struttura in legno e ricoperta in tela trattata tranne che nella parte anteriore, in metallo, presentava due abitacoli aperti posti in tandem e dotati di doppi controlli, l'anteriore destinato all'allievo pilota ed il posteriore all'istruttore. Posteriormente terminava in un impennaggio classico monoderiva dotato di piani orizzontali irrobustiti da una doppia coppia di aste di controvento, una per lato.

La configurazione alare era biplana, con l'ala superiore, montata alta a parasole e sulla quale era ricavato centralmente uno svaso per agevolare accesso e visibilità al pilota, l'unica dotata di alettoni, ed inferiore, montata bassa sulla fusoliera, collegate, la prima alla parte superiore della fusoliera tramite un castello tubolare e tra loro da una doppia coppia di montanti per lato rinforzati da tiranti in cavetto d'acciaio.

Il carrello d'atterraggio era un biciclo fisso, ammortizzato tramite un sistema ad elastici[2], dotato di ruote collegate tra loro da un assale rigido, integrato da un elemento posteriore d'appoggio, posizionato sotto la coda. Alcuni esemplari vennero modificati sostituendo il castello tubolare con una coppia di galleggianti ed altri, per consentirne l'uso da terreni ghiacciati ed innevati, montavano dei pattini al posto delle ruote.

La propulsione era affidata ad un motore Clerget 9B, un rotativo 9 cilindri disposti su una singola fila, raffreddato ad aria, in grado di esprimere una potenza pari a 130 hp (96 kW), posizionato all'apice anteriore della fusoliera in configurazione traente, racchiuso da una cofanatura metallica ed abbinato ad un'elica bipala in legno a passo fisso.

Per la tipologia di servizio al quale era destinato il C.60 era sprovvisto di armamento sia offensivo che difensivo.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Finlandia[modifica | modifica wikitesto]

La Suomen ilmavoimat, l'aeronautica militare finlandese, acquistò 30 esemplari di C.60 dalla Francia nel 1923. In seguito il governo finlandese ottenne una licenza che girò alla Ilmailuvoimien Lentokonetehdas (IVL), la quale produsse un ulteriore lotto di 34 velivoli tra il 1927 ed il 1928[3]. I 64 C.60 vennero identificati con i codici da 1E20 a 1E30 e da 1F31 a 1F49, quelli di produzione francese, e da CA-61 a CA-94 quelli di produzione locale. Gli esemplari prestarono servizio nelle scuole di volo di Kauhava, Santahamina ed Utti[4] rimanendo in servizio fino al 1936.

Lettonia[modifica | modifica wikitesto]

Furono almeno due gli esemplari che vennero utilizzati in Lettonia, adottati dalla Jūras krasta apsardzes eskadra, allora designazione della marina militare lettone, entrambi in versione idrovolante a scarponi.[5]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Il C.60 ex Suomen ilmavoimat CA-84 esposto al Suomen Ilmailumuseo.
Bandiera della Finlandia Finlandia
operò con 64 esemplari.
Bandiera della Francia Francia
Bandiera della Lettonia Lettonia
Bandiera del Venezuela Venezuela

Esemplari attualmente esistenti[modifica | modifica wikitesto]

Il C.60 esposto al Musée de l'air et de l'espace.

Sono almeno due, in Francia e Finlandia, gli esemplari attualmente esposti presso strutture museali.

Il C.60 marche civili francesi F-AINX è attualmente esposto presso il Musée de l'air et de l'espace del Bourget, parte dell'aeroporto di Parigi-Le Bourget

Il C.60 ex Suomen ilmavoimat, codice militare CA-84, prodotto dalla Ilmailuvoimien Lentokonetehdas (IVL) è invece esposto al pubblico presso il Suomen Ilmailumuseo a Veromies, quartiere della città di Vantaa, nei pressi dell'Aeroporto di Helsinki-Vantaa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Bruno Parmentier, Caudron C.60, su Aviafrance, http://www.aviafrance.com, 29 maggio 2012. URL consultato il 18 novembre 2012.
  2. ^ (EN) The Paris Aero Show 1921, p. 797, su Flight, http://www.flightglobal.com/home/default.aspx, 1º dicembre 1921. URL consultato il 18 novembre 2012.
  3. ^ Heinonen 1992, p. 65.
  4. ^ Kauko Juvonen, "Caudron C.60 koulukoneena", Feeniks 4/1999.
  5. ^ (EN) Caudron C60, su Spārnotā Latvija (Latvian Aircraft - 1918-1940), http://latvianaviation.com/index.html. URL consultato il 18 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (LV) Edvīns Brūvelis, Latvijas aviācijas vēsture: 1919-1940, Riga, Jumava, 2003, ISBN 9984-05-580-9.
  • (FR) André Hauet, Les Avions Caudron, Editions Lela Presse, 2001, ISBN 2-914017-08-1, ,.
  • (FI) Timo Heinonen, Thulinista Hornetiin – 75 vuotta Suomen ilmavoimien lentokoneita, Tikkakoski: Keski-Suomen ilmailumuseo, 1992, ISBN 951-95688-2-4.
  • (FI) Kalevi Keskinen, Klaus Niska; Kari Stenman; Carl-Fredrik Geust, Suomen museolentokoneet, Espoo: Tietoteos, 1981, ISBN 951-9035-60-5.
  • (FI) Kalevi Keskinen, Kyösti Partonen; Kari Stenman, Suomen Ilmavoimat 1918–27, Espoo: Kari Stenman, 2005, ISBN 952-99432-2-9.

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