Avola

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Avola
comune
Avola – Veduta
Avola – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Siracusa
Amministrazione
SindacoGianluca Cannata (Grande Sud) dal 21-5-2012
Territorio
Coordinate36°55′00″N 15°08′00″E / 36.916667°N 15.133333°E36.916667; 15.133333 (Avola)
Altitudine40 m s.l.m.
Superficie74,26 km²
Abitanti31 342[2] (31-12-2012)
Densità422,06 ab./km²
FrazioniCapo Negro, Chiusa Cavalli, Chiusa di Carlo, Cicerata, Cicirata Inizio, Falaride, Gallina, Montagna, Piccio[1]
Comuni confinantiNoto, Siracusa
Altre informazioni
Cod. postale96012
Prefisso0931
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT089002
Cod. catastaleA522
TargaSR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona B, 823 GG[4]
Nome abitantiavolesi
Patronosanta Venera
Giorno festivoultima domenica di luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Avola
Avola
Avola – Mappa
Avola – Mappa
Posizione del comune di Avola nella provincia di Siracusa
Sito istituzionale

Àvola (Raula, Raila, Aula, Avula in siciliano[5]; anticamente chiamata Àbola) è un comune italiano di 31.342 abitanti della provincia di Siracusa in Sicilia.[6] A pianta esagonale, si affaccia sulla costa ionica della Sicilia Orientale nel Golfo di Noto.

Storia

Storia antica e medievale

Secondo taluni, l'origine della città si fa risalire alla Hybla maggiore Hybla Major sita in prossimità della costa sud-orientale della Sicilia. La zona, abitata precedentemente dai Sicani, fu invasa dai Siculi e divenne teatro di lotte per il predominio sulla regione.

Il termine Hybla non è greco ma pre-ellenico, probabilmente sicano, ed è il nome di una Dea adorata da entrambe le popolazioni (identificata poi con l'Afrodite ellenica).

I Siculi combatterono gli indigeni e si insediarono definitivamente sul territorio a cavallo fra il XIII e il XII secolo a.C. Dell'epoca dei Siculi sono testimonianza i numerosi reperti, soprattutto vasellame e stoviglie, rinvenuti in alcune tombe in quella che è oggi la Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile.

Successivamente i Greci colonizzarono la zona intorno alla metà dell'VIII secolo a.C. trovando una civiltà già influenzata e raffinatasi a contatto con i Fenici.

Durante la guerra del Peloponneso, il territorio conobbe la dominazione del tiranno Dionisio I di Siracusa. Nel III secolo a.C., a seguito della Prima guerra punica, il predominio greco-cartaginese passò ai Romani che costituirono la provincia di Sicilia (227 a.C.), pur lasciando un'ampia autonomia a Siracusa e a tutti i possedimenti di questa città nella parte sudorientale dell'isola, fra cui anche la zona di Hybla Major. La soppressione delle istituzioni statuali siracusane nel corso della seconda guerra punica, vide l'occupazione militare romana di tutta la Sicilia sud orientale attorno alla metà del penultimo decennio del III secolo a.C. (definitiva dopo la caduta di Siracusa nel 212 a.C.).

Con la dominazione romana, protrattasi fino al 450 circa, tutto il territorio perse il suo antico splendore. A seguito delle devastazioni e dei saccheggi operati dai Vandali che occuparono l'intera Sicilia attorno alla metà del V secolo, venne cancellato persino il ricordo di Hybla major e la zona si tramutò in una landa semideserta. Tale situazione si protrasse durante la dominazione ostrogota (V-VI secolo) e bizantina (VI-IX secolo). In epoca araba (IX-XI secolo) il territorio si andò progressivamente ripopolando ma un modestissimo borgo, sul luogo di Avola vecchia, nacque con ogni probabilità solo durante la dominazione normanna o sveva (XI-XIII secolo).

Storia moderna e contemporanea

In età tardomedievale, sotto gli Aragonesi, si ebbe un certo risveglio demografico ed economico del paese che si intensificò nel corso del XVI e del XVII secolo. Alla vigilia dei grandi sconvolgimenti tellurici del 1693, Avola, ancora abbarbicata sulle colline iblee, che si trovano alle spalle dell'attuale abitato, doveva avere una popolazione non inferiore ai seimila abitanti. Ma in quell'anno, ed esattamente il 9 e l'11 gennaio, un violento terremoto, che distrusse la cittadina e numerosi altri centri urbani della Sicilia orientale (fra cui anche Siracusa e Catania), costrinse la popolazione superstite a spostarsi nell'ampia costa sottostante, a otto chilometri di distanza, e a rifondare Avola nel luogo dove prima vi era solo un'estesa e deserta pianura affacciata sul mare, così che Avola da un paese di montagna, si trasformò (a causa del terremoto) in una piana cittadina marittima. I lavori di ricostruzione iniziarono negli anni immediatamente successivi al cataclisma per volere del Principe Nicolò Pignatelli Aragona che affidò la progettazione del nuovo abitato a padre Angelo Italia, noto architetto siciliano appartenente all'ordine dei Gesuiti. La città fu edificata a pianta centrica e secondo una struttura geometrica e razionale che le conferì quel nobile aspetto che ancor oggi la caratterizza.

Nel corso del XVIII e XIX secolo Avola fu abbellita da alcune pregevoli costruzioni civili (Palazzo Ducale, Palazzo di Città, Teatro Comunale ecc.) e religiose (chiese di Sant'Antonio Abate, Sant'Antonio di Padova e la fastosa Chiesa Madre). Nei primi decenni del XX secolo vennero eretti anche alcuni eleganti villini liberty che dettero, e continuano a dare, ulteriore lustro al centro cittadino.

Fatti di Avola

Il 2 dicembre 1968, a causa di un'ondata di scioperi, organizzati dai lavoratori agricoli di Avola e provincia per l'eliminazione del "caporalato", e la istituzione della Commissione Sindacale per il Controllo del Collocamento della manodopera, fu attuato dai lavoratori agricoli un blocco stradale (il blocco fu effettuato sulla S.S. 115 che consentiva sia allora che oggi l'entrata e l'uscita di Avola) che provocò l'intervento delle forze dell'ordine. La polizia ordinò ai manifestanti di liberare la strada ma al loro rifiuto scoppiò una rivolta. La polizia cominciò a sparare ad altezza d'uomo così che uccise due persone e ne ferì quarantotto, di cui cinque in modo grave. Questa rivolta (da un lato la polizia armata di fucili e pistole, dall'altro i manifestanti con pietre che venivano staccate dai muretti ai bordi della strada) impossibilitò per poco tempo il transito della strada essendo riempita totalmente da grosse pietre. Dopo questi fatti la trattativa venne rapidamente conclusa, seppur al prezzo di vite umane. I tragici avvenimenti di quei giorni fecero da scintilla ad alcune rivolte studentesche ed operaie sfociate nelle settimane successive su tutto il territorio nazionale, nell'ambito dei movimenti di massa del '68.

Monumenti e luoghi d'interesse

Il dolmen di Avola

Dolmen

Ad un periodo certamente precedente a quello siculo appartiene un dolmen scoperto nel 1961 in contrada Borgellusa, di fronte all'ospedale civico. L'edificio è costituito apparentemente da una enorme tavola che poggia su due pilastri, modellato seguendo il profilo naturale della roccia, tanto da valergli l'appellativo di pseudo-dolmen. Gli interventi umani sono visibili sia nell'ampliamento che nella geometrizzazione della cavità, oltre che nella forma conferita ai due piedritti laterali. Il pavimento del monumento fu realizzato mediante asportazione dall'area interna dei materiali arenitico-sabbiosi sottostanti, seguendo la superficie di stratificazione inferiore[7]

Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Venera
  • Chiesa di San Giovanni
  • Chiesa di Sant'Antonio
  • Chiesa Madre
  • Chiesa della Madonna del Carmine
  • Chiesa della Santissima Annunziata
  • Chiesa della Santa Croce
  • Chiesa di Santa Maria del Gesù
  • Chiesa della Madonna delle Grazie
  • Chiesa dei Cappuccini
  • Chiesa del Sacro Cuore di Gesù

Economia

L'economia del paese è legata soprattutto ai prodotti agricoli ed alle coltivazioni, marginale è la pesca. Rinomata è la pasticceria, legata alla coltivazione nelle zone limitrofe alla città di Noto di una particolare varietà di mandorla, la Pizzuta d'Avola. Da Avola prende il nome anche il famoso vino, il Nero d'Avola, la cui origine è legata ai vitigni della cittadina e, nonostante oggi sia prodotto soprattutto in altre località, rende Avola famosa in tutto il mondo.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[8]

Lido di Avola

Cultura

Manifestazioni

Personalità legate ad Avola

Note

Altra immagine del dolmen
  1. ^ Comprese, oltre le frazioni, anche le altre località abitate. Fonte: 14º censimento generale della popolazione e delle abitazioni, ISTAT, Roma 2004
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2012.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 49/50.
  6. ^ numero abitanti registrato dall'ISTAT
  7. ^ Salvatore Piccolo, Antiche Pietre. La cultura dei dolmen nella Preistoria della Sicilia sud-orientale, Morrone ed., pp. 42-50, Siracusa 2007.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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