Atletica leggera ai Giochi della X Olimpiade

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ai Giochi della X Olimpiade di Los Angeles nel 1932 vennero assegnati 29 titoli in gare di atletica leggera, di cui 23 maschili e 6 femminili.

Partecipazione[modifica | modifica wikitesto]

A Los Angeles la partecipazione scende da 40 (nelle due edizioni precedenti) a 34 nazioni:

Rispetto ad Amsterdam 1928 si contano, nell'atletica leggera:

  • 9 defezioni: Belgio, Cile, Cuba, Lituania, Lussemburgo, Monaco, Romania, Spagna e Turchia.
  • 2 nuove partecipazioni: Cina (che iscrive un unico atleta, il velocista Liu Changchun) e Colombia.
  • 1 ritorno: Brasile.

Il punto tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema di misura è quello decimale ma, nonostante ciò, tutte le prestazioni dei concorsi vengono misurate e comunicate al pubblico secondo il Sistema consuetudinario statunitense.

Il cronometraggio è manuale e passa definitivamente (dopo l'unico precedente di Stoccolma 1912) al decimo di secondo. Per la prima volta viene affidato a una società privata, la Omega[1], la quale fornisce al comitato organizzatore trenta cronometri, tutti testati e provvisti del certificato ufficiale richiesto dalla IAAF. L'ufficializzazione dei tempi è allargata ai primi tre classificati (almeno). È un progresso significativo, visto che dal 1896 era stato ufficializzato solo il tempo del vincitore, con l'eccezione di Stoccolma 1912 (i primi tre).

A Los Angeles viene impiegato uno strumento per fotografare gli arrivi più avanzato di quello usato nel 1920 ad Anversa. Si chiama "Kirby Photo-electric timer” dal nome del suo inventore, lo statunitense Gustavus Kirby, ex giudice arbitro (era presente a Saint Louis 1904) e futuro dirigente di atletica.

La macchina, che diviene nota col nome di Kirby two-eyes camera, svolge funzioni di fotofinish, oltre che di cronometraggio elettrico:

  • stabilisce la giusta corrispondenza tra la registrazione continua, su pellicola, del passaggio degli atleti sul traguardo e l'indicazione del tempo che scorre dallo sparo dello starter, in modo da aiutare i giudici a stabilire il corretto ordine d'arrivo delle gare;
  • rileva inoltre i tempi al centesimo di secondo. I tempi elettrici però non vengono divulgati alla stampa: i tabulati, infatti, rimangono tra la documentazione riservata e non accessibile al pubblico.

Ai Giochi di Los Angeles la Kirby two-eyes camera aiuta i giudici a decidere il contestato ordine d'arrivo dei 100 metri maschili.

Debutta anche il tabellone segnaletico esposto nello stadio: il pubblico può così leggere i risultati delle gare appena dopo la loro conclusione.

Nuove norme[modifica | modifica wikitesto]

Viene introdotta la nuova regola sulle false partenze che rimarrà in vigore svariati decenni e che prevede l'ammonizione per la prima falsa partenza e la squalifica dell'atleta dopo la seconda.

La IAAF non riconosce ancora l'uso dei blocchi di partenza (inventati nel 1927), considerandoli un aiuto materiale. Pertanto i record eventualmente fatti con partenza dai blocchi non sono omologabili. Soltanto nel 1938 la Federazione mondiale abbandonerà le sue riserve e ufficializzerà l'uso dei blocchi. La decisione non avrà comunque effetto retroattivo.

La marcia ritorna ai Giochi solo come gara di resistenza perché il CIO ritiene che nelle gare di lunga lena lo stile degli atleti sia più corretto.

Risultati delle gare[modifica | modifica wikitesto]

Medagliere[modifica | modifica wikitesto]

Posizione Paese Totale
1 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 16 13 6 35
2 Bandiera della Finlandia Finlandia 3 4 4 11
3 Bandiera della Gran Bretagna Gran Bretagna 2 4 2 8
4 Bandiera della Polonia Polonia 2 0 1 3
5 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 2 0 0 2
6 Bandiera del Canada Canada 1 3 5 9
7 Bandiera del Giappone Giappone 1 1 2 4
8 Bandiera dell'Italia Italia 1 0 2 3
9 Bandiera dell'Argentina Argentina 1 0 0 1
10 Bandiera della Germania Germania 0 2 3 5
11 Bandiera della Lettonia Lettonia 0 1 0 1
Bandiera della Svezia Svezia 0 1 0 1
13 Bandiera della Francia Francia 0 0 1 1
Bandiera delle Filippine Filippine 0 0 1 1
Bandiera del Sudafrica Sudafrica 0 0 1 1
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 0 0 1 1
Totale 29 29 29 87

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il rapporto tra il CIO e la Omega proseguirà ininterrottamente fino ad oggi (2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elio Trifari (a cura di): Olimpiadi. La storia dello sport da Atene a Los Angeles. Rizzoli, Milano, 1984. Vol. I.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]