Arcidiocesi di Santo Domingo

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Arcidiocesi di Santo Domingo
Archidioecesis Sancti Dominici
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Baní, Barahona, Nuestra Señora de la Altagracia en Higüey, San Juan de la Maguana, San Pedro de Macorís
 
Arcivescovo metropolita e primateFrancisco Ozoria Acosta
AusiliariFaustino Burgos Brisman, C.M.[1],
José Amable Durán Tineo[2]
Arcivescovi emeriticardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez
Presbiteri406, di cui 238 secolari e 168 regolari
9.482 battezzati per presbitero
Religiosi510 uomini, 1.063 donne
Diaconi209 permanenti
 
Abitanti4.277.000
Battezzati3.850.000 (90,0% del totale)
StatoRepubblica Dominicana
Superficie3.995 km²
Parrocchie215 (12 vicariati)
 
Erezione8 agosto 1511
Ritoromano
CattedraleSanta Maria dell'Incarnazione
IndirizzoApartado 186, Calle Isabel la Católica 55, Santo Domingo, República Dominicana
Sito webarquidiocesisd.org
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica nella Repubblica Dominicana
La residenza degli arcivescovi di Santo Domingo.
Il santuario nazionale del Santo Cristo dei Miracoli di Bayaguana.

L'arcidiocesi di Santo Domingo (in latino: Archidioecesis Sancti Dominici) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica nella Repubblica Dominicana. Nel 2022 contava 3.850.000 battezzati su 4.277.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Francisco Ozoria Acosta.

L'arcivescovo ha anche il titolo di Primate delle Indie.[3]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi comprende il Distrito Nacional, che corrisponde al centro della città di Santo Domingo, e le province di Santo Domingo e Monte Plata.

Sede arcivescovile è la città di Santo Domingo, dove si trova la cattedrale di Santa Maria dell'Incarnazione. A Bayaguana sorge il santuario nazionale del Santo Cristo dei Miracoli (Santuario Nacional Santo Cristo de los Milagros).

Il territorio si estende su una superficie di 3.995 km² ed è suddiviso in 215 parrocchie articolate in 12 zone pastorali.

Provincia ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

La provincia ecclesiastica di Santo Domingo, istituita nel 1546, comprende le seguenti suffraganee:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 novembre 1504 papa Giulio II con la bolla Illius fulciti praesidio eresse le prime circoscrizioni ecclesiastiche sull'isola di Hispaniola nel Nuovo Mondo. Si trattava dell'arcidiocesi di Yaguate e di due suffraganee, Bainoa e Amanguá. La bolla definitiva anche i limiti e i territori delle rispettive giurisdizioni. Tuttavia, a causa dell'opposizione del patronato regio spagnolo, la bolla non divenne esecutiva.[4]

L'8 agosto 1511 lo stesso papa annullò la precedente disposizione e, con la bolla Romanus pontifex, eresse tre nuove sedi, le diocesi di Santo Domingo, di Concepción e di San Juan di Porto Rico (oggi arcidiocesi), tutte suffraganee dell'arcidiocesi di Siviglia in quanto precedentemente le missioni americane erano soggette a questa arcidiocesi. Queste tre diocesi furono le prime ad essere erette nel continente americano.

Primo vescovo residente di Santo Domingo fu un italiano, Alessandro Geraldini, già vescovo di Vulturara e Montecorvino, che prese possesso della sede americana nel mese di ottobre del 1519.[5] A lui si deve l'inizio dei lavori per la costruzione dell'attuale cattedrale, portata a compimento e consacrata nel 1541.

Il 21 giugno 1531 la diocesi di Santo Domingo cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi del Venezuela con sede a Coro, oggi arcidiocesi di Caracas.

Il 12 febbraio 1546 papa Paolo III con la bolla Super universas orbis ecclesiae elevò la diocesi di Santo Domingo al rango di arcidiocesi metropolitana, assegnandole come suffraganee le diocesi di La Vega, di San Juan di Porto Rico, di Coro in Venezuela, di Santiago di Cuba (inizialmente con sede a Baracoa), Honduras poi Trujillo poi Comayagua (oggi arcidiocesi di Tegucigalpa), le diocesi di Cartagena e di Santa Marta in Colombia, e l'abbazia di Giamaica.[6]

Nel 1795 in forza del Trattato di Basilea tutta l'isola di Hispaniola fu ceduta dalla Spagna alla Francia. Come conseguenza, il 24 novembre 1803 tutte le diocesi suffraganee (Santiago di Cuba, San Cristóbal de la Habana, San Juan di Porto Rico, Caracas e Guayana), furono sottratte alla giurisdizione metropolitica di Santo Domingo e rese suffraganee di Santiago di Cuba e di Caracas, elevate a sedi metropolitane.[7]

Dopo il 1798 l'arcidiocesi non ebbe più vescovi per una ventina d'anni per la rottura delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e governo francese; in questo stesso periodo fu nominato un vescovo costituzionale, Guillaume Mauviel, non riconosciuto da Roma.[8]

Il 28 novembre 1816 papa Pio VII con la bolla Divini praeceptis restituì all'arcidiocesi di Santo Domingo una sola suffraganea, la diocesi di San Juan di Porto Rico, confermò ufficialmente all'arcivescovo il titolo di "Primate delle Indie".[9] L'arcidiocesi comprendeva in quel momento tutta l'isola di Hispaniola.

Il 3 ottobre 1861 l'arcidiocesi ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi haitiane, che formarono una nuova provincia ecclesiastica con sede metropolitana l'arcidiocesi di Port-au-Prince e con le diocesi suffraganee di Les Cayes, Les Gonaïves, Cap-Haïtien (oggi arcidiocesi) e di Port-de-Paix.

Il 25 settembre 1953 ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di La Vega e di Santiago de los Caballeros (oggi arcidiocesi) e della prelatura territoriale di San Juan de la Maguana (oggi diocesi).

Il concordato tra la Santa Sede e la Repubblica Dominicana del 16 giugno 1954 confermò il titolo di Primate delle Indie concesso da papa Pio VII agli arcivescovi di Santo Domingo.[10]

Il 1º aprile 1959 ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Nuestra Señora de la Altagracia en Higüey.

L'8 novembre 1986 ha ceduto un'ulteriore porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Baní.

Il 14 febbraio 1994 la sede di Santiago de los Caballeros è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana, attribuendole come suffraganee le diocesi di La Vega, di San Francisco de Macorís e di Mao-Monte Christi, erette nel 1978.

Il 15 marzo 1997 ha ceduto ancora una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di San Pedro de Macorís.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Francisco García de Padilla, O.F.M. † (13 agosto 1511 - 1515 deceduto)[11]
  • Alessandro Geraldini † (23 novembre 1516 - 8 marzo 1524 deceduto)
  • Sebastián Ramírez de Fuenleal † (23 dicembre 1528 - 29 luglio 1538 nominato vescovo di Tuy)
  • Alfonso de Fuenmayor † (27 ottobre 1538 - 1º marzo 1554 deceduto)
  • Diego de Covarrubias y Leiva † (24 aprile 1556 - 26 gennaio 1560 nominato arcivescovo, titolo personale, di Ciudad Rodrigo)
  • Juan de Salcedo † (9 gennaio 1562 - 1562 deceduto)[13]
  • Juan de Arzólaras, O.S.H. † (15 febbraio 1566 - 17 settembre 1568 nominato arcivescovo, titolo personale, delle Isole Canarie)
  • Francisco Andrés de Carvajal, O.F.M. † (10 maggio 1570 - 7 aprile 1579 deceduto)
  • Alfonso López de Ávila † (14 marzo 1580 - 29 novembre 1591 nominato arcivescovo di Santafé nella Nueva Granada)
  • Nicolás de Ramos y Santos, O.F.M. † (13 luglio 1592 - 1º dicembre 1599 deceduto)
  • Agustín Dávila Padilla, O.P. † (17 agosto 1599 - 26 giugno 1604 deceduto)
  • Domingo Valderrama y Centeno, O.P. † (25 settembre 1606 - 28 maggio 1608 nominato arcivescovo, titolo personale, di La Paz)
  • Cristóbal Rodríguez y Suárez, O.P. † (2 giugno 1608 - 7 ottobre 1612 nominato arcivescovo, titolo personale, di Arequipa)
  • Diego de Contreras, O.S.A. † (18 giugno 1612 - 1º settembre 1616 deceduto)
  • Pedro de Solier y Vargas, O.S.A. † (16 dicembre 1619 - 9 luglio 1620 deceduto)
  • Pedro de Oviedo Falconi, O.Cist. † (11 gennaio 1621 - 10 luglio 1628 nominato arcivescovo, titolo personale, di Quito)
  • Fernando de Vera y Zuñiga, O.S.A. † (13 novembre 1628 - 16 luglio 1629 nominato arcivescovo, titolo personale, di Cusco)
  • Bernardino de Almansa Carrión † (17 settembre 1629 - 15 dicembre 1631 nominato arcivescovo di Santafé in Nueva Granada)
  • Facundo (Fernando) de la Torre, O.S.B. † (2 gennaio 1632 - 25 settembre 1640 deceduto)
  • Diego de Guevara y Estrada † (13 gennaio 1642 - aprile 1642 deceduto)[13]
  • Francisco Pio Guadalupe Téllez † (23 novembre 1648 - 5 marzo 1660 deceduto)
  • Francisco de la Cueva Maldonado † (21 agosto 1662 - 15 ottobre 1667 deceduto)
    • Sede vacante (1667-1673)
  • Juan de Escalante Turcios y Mendoza † (27 febbraio 1673 - 20 marzo 1677 nominato arcivescovo, titolo personale, di Yucatán)
  • Domingo Fernández Navarrete, O.P. † (4 maggio 1682 - 26 febbraio 1686 deceduto)
  • Fernando de Carvajal y Ribera, O. de M. † (3 marzo 1687 - 24 aprile 1701 deceduto)
    • Sede vacante (1701-1705)
  • Francisco del Rincón, O.M. † (14 dicembre 1705 - 26 febbraio 1714 nominato arcivescovo, titolo personale, di Caracas)
  • Antonio Claudio Álvarez de Quiñones † (12 aprile 1717 - 29 gennaio 1725 nominato arcivescovo di Santafé in Nueva Granada)
  • Francisco Mendigaño Armendáriz † (8 aprile 1726 - 30 ottobre 1728 deceduto)
  • Juan de Galabis, O.Praem. † (28 novembre 1729 - 3 marzo 1738 nominato arcivescovo di Santafé in Nueva Granada)
  • Domingo Pantaleón Álvarez de Abreu † (3 marzo 1738 - 20 maggio 1743 nominato vescovo di Tlaxcala)
  • Ignacio Padilla Estrada, O.S.A. † (20 maggio 1743 - 28 maggio 1753 nominato arcivescovo, titolo personale, di Yucatán)
  • José Moreno Guriel, O.SS.T. † (28 maggio 1753 - 27 novembre 1755 deceduto)
  • Felipe Ruiz Ausmendi † (28 marzo 1757 - 8 settembre 1766 deceduto)
  • Isidro Rodríguez Lorenzo, O.S.Bas. † (14 dicembre 1767 - 12 settembre 1788 ritirato)
  • Fernando del Portillo y Torres, O.P. † (15 settembre 1788 - 29 ottobre 1798 nominato arcivescovo di Santafé in Nueva Granada)
    • Sede vacante (1798-1817)
  • Pedro Valera y Jiménez † (14 aprile 1817 - 19 marzo 1833 deceduto)
    • Sede vacante (1833-1848)
  • Tomás de Portes e Infante † (20 gennaio 1848 - 8 aprile 1858 deceduto)
  • Antonio Cerezano Camarena † (27 gennaio 1860 - 11 luglio 1860 deceduto)
  • Bienvenudo Monzón y Martín † (7 aprile 1862 - 8 giugno 1866 nominato arcivescovo di Granada)
    • Sede vacante (1866-1871)
  • Leopoldo Angelo Santanchè, O.F.M.Ref. † (8 marzo 1871 - 13 novembre 1874 nominato vicario apostolico di Costantinopoli)
  • Rocco Cocchia, O.F.M.Cap. † (13 luglio 1874 - 9 agosto 1883 nominato arcivescovo di Otranto)
  • Fernando Antonio Arturo de Merino y Ramírez † (3 luglio 1885 - 20 agosto 1906 deceduto)
  • Adolfo Alejandro Nouel y Bobadilla † (20 agosto 1906 - 11 ottobre 1935 dimesso[15])
  • Ricardo Pittini Piussi, S.D.B. † (11 ottobre 1935 - 10 dicembre 1961 deceduto)
  • Octavio Antonio Beras Rojas † (10 dicembre 1961 - 15 novembre 1981 ritirato)
  • Nicolás de Jesús López Rodríguez (15 novembre 1981 - 4 luglio 2016 ritirato)
  • Francisco Ozoria Acosta, dal 4 luglio 2016

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 4.277.000 persone contava 3.850.000 battezzati, corrispondenti al 90,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 2.165.000 2.185.000 99,1 158 41 117 13.702 94 331 65
1964 996.390 1.016.775 98,0 175 34 141 5.693 232 611 42
1970 1.084.818 1.356.073 80,0 203 24 179 5.343 258 721 65
1976 1.573.998 1.748.886 90,0 250 29 221 6.295 321 797 82
1980 1.941.000 2.066.000 93,9 246 35 211 7.890 5 328 797 83
1990 1.736.000 1.925.000 90,2 238 53 185 7.294 16 586 647 109
1999 2.502.617 2.634.334 95,0 325 87 238 7.700 19 430 808 141
2000 2.524.717 2.698.898 93,5 342 99 243 7.382 21 394 802 137
2001 2.586.893 2.874.326 90,0 358 105 253 7.225 22 425 838 152
2002 2.810.778 2.960.556 94,9 383 119 264 7.338 23 483 869 161
2003 2.895.101 3.049.372 94,9 413 149 264 7.009 44 392 888 171
2004 3.110.311 3.274.012 95,0 408 139 269 7.623 68 372 894 186
2010 4.890.250 5.770.529 84,7 457 174 283 10.700 155 543 2.226 212
2014 3.457.347 3.639.313 95,0 478 190 288 7.232 159 610 2.235 214
2017 3.511.280 3.900.703 90,0 504 210 294 6.966 166 653 2.280 216
2020 3.607.400 4.007.194 90,0 395 227 168 9.132 158 546 1.063 215
2022 3.850.000 4.277.000 90,0 406 238 168 9.482 209 510 1.063 215

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Bararo.
  2. ^ Vescovo titolare di Tacia Montana.
  3. ^ Concordato fra la Santa Sede e la Repubblica Dominicana, su vatican.va. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  4. ^ Alberto de la Hera Pérez-Cuesta, Las primeras diócesis americanas, in «Memoria del X Congreso del Instituto Internacional de Historia del Derecho Indiano», 1995, pp. 587-602.
  5. ^ (ES) Roberto María Tisnés Jiménez, Alejandro Geraldini: primer obispo residente de Santo Domingo en la Española: amigo y defensor de Colón, Santo Domingo, 1987.
  6. ^ (ES) Hugo Eduardo Polanco Brito, El Concilio provincial de Santo Domingo y ordenación de negros y de indios, Revista Española de Derecho Canónico, 1969, volume 25, nº 72, pp. 697-698.
  7. ^ (LA) Bolla In universalis Ecclesiae regimine, in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima, Tomo IV, Romae, 1891, p. 476
  8. ^ Gabriel Debien, Guillaume Mauviel Évêque constitutionnel de Saint-Domingue (1801-1805), Basse-Terre, Société d'histoire de la Guadeloupe, 1981.
  9. ^ (LA) Bullarii Romani continuatio, ex typographia Reverendae Camerae Apostolicae, 1849, p. 254. URL consultato il 4 settembre 2020.
  10. ^ Concordato fra la Santa sede e la Repubblica Dominicana, AAS 46 (1954), p. 438, articolo VIII.
  11. ^ Già vescovo eletto di Bainoa dal 15 novembre 1504.
  12. ^ Morì prima di ricevere la consacrazione episcopale.
  13. ^ a b Morì durante il viaggio che lo portava nel Nuovo Mondo, senza prendere possesso della sede.
  14. ^ Vescovo indicato da Catholic Hierarchy, ma ignoto a Konrad Eubel nella sua Hierarchia catholica. Vedi anche Alonso Carrillo, Discorsi apologetici, 1658, p. 24 v.
  15. ^ Nominato arcivescovo titolare di Sergiopoli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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