Ólafur Elíasson

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Ólafur Elíasson al Festival di Berlino 2017
Premio Wolf Premio Wolf per le arti 2014

Ólafur Elíasson (Copenaghen, 5 febbraio 1967) è un artista danese di origini islandesi.

È noto per aver esposto alla Tate Modern di Londra la sua installazione The Weather Project nel 2003.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha studiato all'Accademia delle belle arti di Copenaghen. Nel 2014 ha vinto il Premio Wolf nella categoria delle arti.[1]

Nel 2007 ha partecipato e realizzato un'opera per il progetto BMW Art car.[2]

Nel 2012 Olafur Eliasson, insieme a Frederik Ottesen, ha avviato "Little Suns", un'organizzazione progettata per aiutare 1,1 miliardi di persone nel mondo con scarso accesso all'elettricità regolare attraverso il loro modello di business sociale: vendono lampade a pannelli solari a costi elevati in luoghi con elevati livelli di accesso all'elettricità, al fine di vendere le lampade a basso costo nei paesi in via di sviluppo.

Nel 2022 la Fondazione Palazzo Strozzi presenta Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata all'artista islandese, celebre per la creazione di installazioni immersive che mettono lo spettatore al centro dell'opera.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine del Falcone - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il contributo all'arte locale e internazionale»
— 1º gennaio 2008[3]
Premio Quadriga - nastrino per uniforme ordinaria
— Berlino, 3 ottobre 2010[4]
Premio Imperiale per la scultura - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i suoi successi, per l'impatto che ha avuto a livello internazionale sulle arti e per il suo ruolo nell'arricchire la comunità globale.»
— Tokyo, 18 ottobre 2023[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Laurie Anderson and Lawrence Weiner Win Wolf Prize | artnet News, in artnet News, 9 gennaio 2017. URL consultato l'11 febbraio 2018.
  2. ^ Olafur Eliasson BMW H2R, 2007, su artcar.bmwgroup.com. URL consultato l'11 febbraio 2018.
  3. ^ Forseti
  4. ^ Faz
  5. ^ Praemium Imperiale.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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