Utente:Vanetti giacomo 97/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Real Casa
Gli uffici della Real Casa erano in via del Quirinale, presso il Palazzo Sant'Andrea (al centro della foto)
Stato Ducato di Savoia

Bandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Italia

Suddivisioni
  • Casa Militare di S.M.
  • Casa Civile di S.M. e Ministero della Real Casa
  • Sovrintendenza generale del Patrimonio privato
Istituito24 gennaio 1849
daCarlo Alberto di Savoia
Predecessore
  • Azienda della Casa di Sua Maestà (1686-1817)
  • Azienda Generale della Real Casa (1817-1848)
Soppresso19 giugno 1946
daGoverno della Repubblica Italiana
SuccessoreSegretariato generale della Presidenza della Repubblica
SedeRoma, Palazzo Sant'Andrea
Indirizzovia del Quirinale, 30

La Real Casa è stata un insieme di uffici presenti nel Regno di Sardegna (1720-1861) prima e poi nel Regno d'Italia (1861-1946) che furono destinati al supporto, all'amministrazione e alla gestione del patrimonio - mobile e immobiliare - del re e della famiglia reale italiana, sia di proprietà della Corona che privata. Erede delle gerarchie feudali della corte sabauda di ancien regime, la Real Casa venne riformata nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia a seguito della concessione dello Statuto Albertino. Durante gli anni del Risorgimento venne ad acquisire maggiore rilievo nella scena politica della nazione, subendo numerose riorganizzazioni interne ma conservando sempre la propria fedeltà al Re tanto da essere stato uno degli organi di governo fautori della caduta del fascismo. In seguito alla nascita della Repubblica italiana gli uffici vennero soppressi: le funzioni di supporto al capo delle stato repubblicano vennero poi assunte dal segretariato generale della Presidenza della Repubblica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

La corte sabauda trova le sue origini nelle corti feudali della contea e del ducato di Savoia. Con la pubblicazione dei Decreta seu statuta, ovvero gli Statuti sabaudi, Amedeo VIII iniziò a dare forma alla corte del ducato, che allora comprendeva territorie estesi tra Neuchâtel e la Liguria: con [1]

  • Camera
  • Bocca
  • Cappella

Regno di Sardegna[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante i turbolenti cambiamenti della rivoluzione francese, questi meccanismi vennero restaurati integralmente: nel caso del regno di Sardegna Vittorio Emanuele I mantenne invariata la struttura della corte del XVIII secolo - trasferitasi a Cagliari e poi rientrata a Torino - non badando dei cambiamenti che il periodo napoleonico aveva introdotto in ambito politico, culturale e amministrativo.


-

Solamente con la promulgazione dello Statuto Albertino e il regio decreto 24 gennaio 1849 n. 870 vennero intrapresi cambiamenti che modificarono i meccanismi della corte feudale.[2] La nuova struttura cortigiana di Carlo Alberto prevedeva che il monarca fosse circondato da uomini delle forze armate, andando a rinforzare il legame tra la Corona e le forze armate, dato che dopo essere stati chiamati al servizio di corte gli ufficiali tornavano nei loro ranghi.[3] Sostanzialmente la struttura cortigiana risentiva del precedente segnato dalla corte di Luigi Filippo: composta da aiutanti di campo e da prefetti la corte sarda era sotto il controllo di alti ufficiali, che sostituirono le precedenti grandi cariche di corte:

  • il primo aiutante di campo, a capo della Casa Militare;
  • il prefetto di palazzo, a capo della Casa Civile;
  • il sovrintendente alla lista civile, poi ministro della Real Casa, responsabile dell'amministrazione e spese della corte;[4]
  • il primo limosiniere, a capo della Cappella Palatina.

Sebbene Carlo Alberto volle cambiare la corte e i suoi uffici, i decreti attuativi della riforma vennero intrapresi solamente durante il regno di Vittorio Emanuele II.

Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

La nascita del nuovo regno non comportò una riforma degli uffici di corte ma, anzi, rimasero per lo più sostanzialmente invariati: i grandi cambiamenti durante il regno del primo re dell'Italia unita si limitarono al ripristino delle cariche di gran cacciatore del re (1860) e di grande scudiero del re (1869). Solamente con l'ascesa al trono di Umberto I e Margherita vide una nuova rioganizzazione della Real Casa, per opera di Giovanni Visone. Il riordino introdotto da Urbanino Rattazzi diede alla Real Casa un'impostazione che venne mantenuta fino alla fine degli anni Trenta del XX secolo.

-

Con il ministro Acquarone e l'approvazione del regio decreto 10 mar. 1939, n. 298 venne ancora ribadita l'equivalenza delle grandi cariche ma fu nel 1940 che, con il regio decreto 16 set. 1940, n. 402 il ministro della Real Casa divenne prima grande carica di corte, quindi capo amministrativo della Real Casa, a cui tutti gli uffici, sia autonomi che le divisioni, dovevano dipendere.

Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Con la nascita della Repubblica il ministero venne soppresso con DLP 19 giugno 1946. Le funzioni di supporto al Capo Provvisorio dello Stato vennero temporaneamente assunte da una parte dei dipendenti regi, in attesa di essere riformati, fino al 1948.

Normativa[modifica | modifica wikitesto]

  • Statuto Albertino (artt. 19, 20, 21);
  • R.D. 24 gennaio 1849, n. 870;
  • Legge 16 marzo 1850;
  • R.D. 10 novembre 1856; [5]
  • R.D. 11 aprile 1869; [6]
  • R.D. 16 gennaio 1871; [7]
  • R.D. 27 gennaio 1878; [8]
  • R.D. 25 giugno 1884; [9]
  • R.D. 15 gen. 1890; [10]
  • R.D. 25 dicembre 1892, n. 309;
  • R.D. 14 nov. 1901, n. 466;
  • Legge 12 febbraio 1905, n. 26;
  • R.D. 6 ottobre 1914, n. 327;
  • R.D. 3 ottobre 1919, n. 1792, poi legge 18 marzo 1926, n. 562;
  • R.D. 1° giugno 1921, n. 151;
  • R.D. 27 novembre 1921, n. 166;
  • R.D. 23 maggio 1924, n. 827; [11]
  • R.D. 10 luglio 1934, n. 123;
  • R.D. 15 agosto 1939, n. 328;
  • R.D. 16 settembre 1940, n. 402
  • D.L.P. 19 giugno 1946 n. 3;

Sede[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo di S. Andrea, Roma

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma (1946)[modifica | modifica wikitesto]

Template:Tree list

Template:Tree list/end

Casa Militare[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Primo aiutante di campo del re e Reggimento Corazzieri.

Originata dalle milizie di guardia personale del Medioevo la Casa Militare era preposta alla protezione del sovrano, alla sorveglianza delle sue residenze e alla funzione di collegamento tra le forze armate, il ministero della guerra e il suo capo supremo; da quest'ufficio dipendevano quindi tutte i corpi di guardia ed era composta da ufficiali provenienti dagli alti ranghi militari.[12]

  • Ufficio del Primo aiutante di Campo
    • Aiutanti di campo generali
    • Aiutanti di campo
  • Casa Militare onoraria
  • Squadrone Carabinieri - Guardie del Re

Casa Civile e ministero della Real Casa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ministro della Real Casa e Prefetto di palazzo.

Concepita dalla riforma voluta da Carlo Alberto nel 1849, la Casa Civile subentrava alla Camera, della corte medievale, e comprendeva tutti gli uffici e il personale che non era alle dipendenze del primo aiutante di campo; nella riforma voluta da Carlo Alberto essa dipendeva dal prefetto di palazzo, che era posto a capo di tutti gli uffici, compresi quelli dell'amministrazione e della gestione patrimoniale. Lentamente però, la figura di rilievo della Casa Civile divenne il sovrintendente della lista civile, che dal 1856 prese la denominazione di ministro della Casa del Re e poi di ministro della Real Casa. Con la creazione della carica mnisteriale venne anche a crearsi un'ulteriore burocrazia civile, strutturata in divisioni - da intendere come uffici e non come unità militari - e uffici autonomi. La struttura ministeriale deriva dalla sovrintendenza generale della lista civile.

Divisioni[modifica | modifica wikitesto]

Riforma Albertina
(1849)[13]
Riforme Vittoriane
(1854-1856)[14]
Riforma Visone
(1884)[15]
Riforma Rattazzi
(1892)[16]
Riforma Acquarone
(1939)
Divisioni della Real Casa
N.N.[17] 1854. Gabinetto, segreteria del Consiglio, personale,mantenimento, archivio generale, protocollo

1857. Gabinetto particolare, personale di corte,
gabinetto del ministro, affari generali e riservati
Segreteria particolare Segreteria reale Segreteria reale
N.N. 1854. Fabbriche, parchi e giardini

1857. Fabbriche e possessi, guardamobili
Personale, affari generali, cassetta privata, beneficenza Personale, cassetta privata, beneficenza Personale
N.N. 1854. Contabilità

1857. Mantenimento ordinario,
personale di livrea, viaggi
Fabbriche e possessi Fabbriche, possessi e inventari patrimonaili Amministrazione
N.N. 1854. Guardamobili

1857. Contabilità e controllo
Governo interno Governo interno Ragioneria
1854. Tesoreria, contabilità Scuderie e razze dei cavalli Ragioneria generale, tesoreria, controllo Beneficenza
Uffici d'ordine, archivi, protocollo, economato
Ragioneria generale e tesoreria
Controllo generale

Uffici staccati[modifica | modifica wikitesto]

Riforma Albertina
(1849)[18]
Riforma Vittoriana
(1856)[19]
Riforma Visone
(1884)[20]
Riforma Rattazzi
(1892)[21]
Riforma Acquarone
(1939)
Uffici staccati della Real Casa presso la corte
vedi Divisione II e archivio del ministero Ufficio d'ordine [22] Biblioteca
Uffizio d'arte Sezione d'arte Ufficio tecnico Servizio tecnico edile Servizi tecnici
Ispezio tecnica agraria Ispezio tecnica agraria
vedi Divisione II vedi Divisione III vedi Divisione III Ufficio per la gestione delle Reali tenute
Consulenza legale Ufficio di consulenza legale
Ufficio telegrafico Servizio telegrafico privato
Regia cappella Regia cappella Ufficio beneficenza vedi Divisione II vedi Divisione V
Sovrintendenza generale della lista civile Cassa della lista civile Tesoreria centrale vedi Divisione V Tesoreria
Gabinetto particolare di S.M. il Re Segreteria particolare di S.M. il Re vedi Divisione I vedi Divisione I
Gabinetto particolare di S.M. la Regina Segreteria particolare di S.M. la Regina Ufficio della dama e del cavaliere d'onore di S.M. la regina Segreteria privata di S.M. la Regina
Regio guardamobili Regio guardamobili vedi Divisione IV vedi Divisione IV
Uffizi di Bocca Uffizi di Bocca x x x
Ispezione delle regie scuderie Ispezione delle regie scuderie vedi Divisione VI Ufficio del grande scudiere Ufficio del grande scudiere
Direzione delle regie cacce Direzione delle regie cacce Direzione generale delle regie cacce Ufficio del gran cacciatore Ufficio del gran cacciatore
Uffizio dei cerimoniali Uffizio dei cerimoniali Ufficio del prefetto di palazzo Ufficio del prefetto di palazzo Prefettura di palazzo
Ufficio del cerimoniale
Reali giardini Reali giardini Ispezione botanica dei reali giardini
Medici e Chirurgi della Real persona e famiglia Corpo sanitario Personale sanitario Corpo sanitario Servizio sanitario
Uffici staccati della Real Casa in Torino
Biblioteca e Gabinetto delle medaglie
Regia armeria antica e moderna
Regia galleria dei quadri
(donata nel 1860 alla Nazione)

Amministrazione periferica[modifica | modifica wikitesto]

Riforma Albertina
(1849)[23]
Unità d'Italia
(1861)
Riforma Visone
(1884)[24]
Riforma Rattazzi
(1892)[25]
Riforma Acquarone
(1939)
Amministrazione delle province della Real Casa
Lombardia Torino Direzione provinciale in Torino Ufficio dell'amministrazione in Pisa
Toscana Genova Direzione provinciale in Genova Direzione provinciale in Torino
Modena e dipendenze Milano e Monza Direzione provinciale in Milano
Parma e dipendenze Venezia Direzione provinciale in Venezia
Province meridionali Firenze Direzione provinciale in Firenze
Pisa Direzione provinciale in Pisa
Napoli Direzione provinciale in Napoli
Palermo Direzione provinciale in Palermo

Regia Cappella[modifica | modifica wikitesto]

Sovrintendenza Generale del Patrimonio Privato di S.M.[modifica | modifica wikitesto]

Con il regno di Carlo Alberto si assistette al passaggio dallo Stato patrimoniale del sovrano a uno stato borghese primitivo. Quindi si ebbe la necessità di definire quali beni fossero di proprietà privata e quali parte dell'appannaggio, superando così il sistema d'Ancien Regime. Tra il 1831 e il 1834 la Corona passò a Carlo Alberto, il quale giunse a un accordo con le Regie Finanze, per uno scambio di immobili e tenute:

Non rientrando nella lista civile e nella dotazione della Corona, questi beni erano soggetti alla normativa comune, così come stabilito nell’articolo 20 dello Statuto Albertino, la cui amministrazione era lasciata ad un organo preposto della Real Casa.

Agenzia di Pollenzo[modifica | modifica wikitesto]

-

Patrimonio privato di S.M.[modifica | modifica wikitesto]

Segue tabella con evidenziate le proprietà private degli ex Re di Casa Savoia al momento dell'entrata in vigore della Costituzione (1 gennaio 1948)

Acquirente Da Bene immobile Proprietà
Acquisizione Cessione
Carlo Alberto di Savoia Regie Finanze dello Stato[26] Castello reale di Racconigi 1832 1980
Famiglia Romagnano Castello reale di Pollenzo 1832 1972[27]
Ordine certosino Castello reale di Valcasotto 1837 1881
? - Castello e tenuta di Verduno 1838 1910[28]
? - Castello di Santa Vittoria 1838 ?
Vittorio Emanuele II di Savoia Maria Cristina di Borbone-Napoli Villa Tuscolana 1849[29] 1872
Comune di Valdieri
Comune di Entraque
Riserva di Sant’Anna di Valdieri e
San Giacomo d’Entraque
1855 1957[30]
Francesco II delle Due Sicilie Abbazia e tenuta di Casanova in Carmagnola 1856[31] 1868[32]
Famiglia Carron di St-Thomas Castello di Sommariva Perno 1857 1878[33]
Giacomo Roggeri[34] ? Tenuta di Fontanafredda 1858 1878[35]
Regie Finanze dello Stato Tenuta della Mandria 1863[36] 1882[37]
Filippo Ala Ponzoni[38] Villa Durazzo Bombrini[39] 1865 1866
Famiglia Gerbore Castello reale di Sarre 1869 1989[40]
1.Vittorio Emanuele II di Savoia
2.Vittorio Emanuele III di Savoia
1.Famiglia Potenziani
2.Banca Romana
Villa Potenziani ora Ada 1872[41]
1904
1879
1972
Vittorio Emanuele II di Savoia Stato italiano - Riserva di Torcino e Mastrati 1872 1886[42]
Stato italiano Castello reale di Cogne 1873 1915
Edificio ex novo Villa Mirafiori 1874 1878[43]
Umberto I di Savoia ? - Villa Zendali (Mellerio Somaglia)[44] 1878 1902
? - Villa Vittorio Emanuele al Lido[45] 1879 ?
Principe Paolo Borghese Tenuta di Capocotta[45] 1892 1985
Principe Pallavicini
Monte Carafa[46]
Tenuta di Campo Bufalaro 1898 1958[47]
Margherita di Savoia Edificio ex novo Castello Savoia 1899 1935
Rodolfo Boncompagni Ludovisi Palazzo Boncompagni
di Piombino
1900 1931
Edificio ex novo Villa Regina Margherita 1916 1928
Eredi Claude Bowes-Lyon Villa Bischoffsheim o Etelinda 1914 1928
Vittorio Emanuele III di Savoia ? - Ville Savoia 1937 1947[48]

Patrimonio della Corona[modifica | modifica wikitesto]

  • Direzione di Venezia (1866-1919)

Alla persona del Re e dei componenti di Casa Savoia vennero messi a disposizione altri beni patrimoniali, quali:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Archivio di Stato di Torino, Direzione Provinciale della Real Casa di Torino. Ultima cons. 11 settembre 2022, http://dati.san.beniculturali.it/SAN/produttore_SIAS_san.cat.sogP.74277
  2. ^ Archivio centrale dello Stato, Archivi degli organi di governo e amministrativi dello Stato, REAL CASA (1829-1951). Ultima cons. il 08/09/2022, https://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/guida/IT-ACS-AS0001-0000285
  3. ^ Andrea Merlotti, La corte sabauda dal regno di Sardegna al regno d’Italia. Ultima cons. il 08/09/2022, https://www.academia.edu/8771177/La_corte_sabauda_dal_Regno_di_Sardegna_al_Regno_d_Italia_in_Diademi_e_gioielli_reali_Capolavori_dell_arte_orafa_italiana_per_la_corte_sabauda_a_cura_di_S_Papi_e_T_Ricardi_di_Netro_Torino_D_Piazza_2009
  4. ^ Archivio storico della Presidenza della Repubblica, REAL CASA, Ministero della Real Casa. Ultima cons. il 08/09/2022, https://archivio.quirinale.it/aspr/soggetti-produttori/CPF-001-000636/real-casa-ministero-della-real-casa#n
  5. ^ Archivio centrale dello Stato, Archivi degli organi di governo e amministrativi dello Stato, REAL CASA (1829-1951). Ultima cons. il 20/01/2023, https://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/guida/IT-ACS-AS0001-0000285
  6. ^ Archivio storico della Presidenza della Repubblica, REAL CASA, Ministero della Real Casa. Ultima cons. il 20/01/2023, https://archivio.quirinale.it/aspr/soggetti-produttori/CPF-001-000588/real-casa-casa-militare-ufficio-del-primo-aiutante-campo-s-m#n
  7. ^ Archivio centrale dello Stato, Archivi degli organi di governo e amministrativi dello Stato, REAL CASA (1829-1951). Ultima cons. il 20/01/2023, https://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/guida/IT-ACS-AS0001-0000285
  8. ^ Archivio centrale dello Stato, REAL CASA
  9. ^ Archivio centrale dello Stato, REAL CASA
  10. ^ Archivio storico della Presidenza della Repubblica, REAL CASA, Ministero della Real Casa. Ultima cons. il 20/01/2023, https://archivio.quirinale.it/aspr/soggetti-produttori/CPF-001-000588/real-casa-casa-militare-ufficio-del-primo-aiutante-campo-s-m#n
  11. ^ Ragioneria Generale dello Stato, Normativa, REGOLAMENTO PER L'AMMINISTRAZIONE DEL PATRIMONIO E PER LA CONTABILITA' GENERALE DELLO STATO. Ultima cons. il 20/01/2023. https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Selezione_normativa/R-D-/RD23.05.24.pdf
  12. ^ Archivio storico della Presidenza della Repubblica. REAL CASA, Casa militare, Ufficio del primo aiutante di campo di S.M. Ultima cons. il 08/09/202, https://archivio.quirinale.it/aspr/soggetti-produttori/CPF-001-000588/real-casa-casa-militare-ufficio-del-primo-aiutante-campo-s-m#n
  13. ^ R.D. 24 gennaio 1849 n. 870
  14. ^ R.D. 22 dicembre 1854, R.D. 10 novembre 1856
  15. ^ R.D. 25 giugno 1884
  16. ^ R.D. 25 dicembre 1892, n. 309
  17. ^ vedasi Calendario generale del Regno pel 1850
  18. ^ R.D. 24 gennaio 1849 n. 870
  19. ^ R.D. 22 dicembre 1854, R.D. 10 novembre 1856
  20. ^ R.D. 25 giugno 1884
  21. ^ R.D. 25 dicembre 1892, n. 309
  22. ^ Archivio, protocollo generale, economato, copisteria, magazzino, biblioteca, posta
  23. ^ R.D. 24 gennaio 1849 n. 870
  24. ^ R.D. 25 giugno 1884
  25. ^ R.D. 25 dicembre 1892, n. 309
  26. ^ Venne acquisito dalle Regie Finanze dello Stato, passando poi nel patrimonio privato di Carlo Alberto. https://www.yumpu.com/it/document/read/15372158/programma-della-stagione-culturale-2007-castello-di-racconigi/, pag. 4-5
  27. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/06/nel-castello-neogotico-il-sogno-di-slow.html
  28. ^ Venduto a Giovanni Battista Burlotto. https://castelliaperti.it/it/strutture/lista/item/real-castello-albergo-ristorante.html
  29. ^ La villa venne acquistata dalla regina Maria Cristina di Borbone-Napoli, moglie di Carlo Felice di Savoia. Venne ereditata alla di lei morte nel 1849 dal nuovo re di Sardegna. https://www.visitcastelliromani.it/guida/villa-tuscolana/
  30. ^ Venduta per 80 milioni al geometra Piero Lessoni. https://www.laguida.it/2020/10/23/mancato-il-proprietario-del-vallone-del-valasco-e-della-casa-reale-di-caccia/
  31. ^ https://golfoeventi.it/2021/03/01/francesco-ii-ed-il-castello-sabaudo-di-casanova/
  32. ^ https://monasteroabbazialedicasanova.it/storia/
  33. ^ https://www.comune.sommarivaperno.cn.it/archivio/pagine/Castello_e_dintorni.asp
  34. ^ https://www.stradadelbarolo.it/socio/fontanafredda/
  35. ^ Ereditato dalla famiglia morganatica di Vittorio Emanuele II. https://www.fontanafredda.it/storia/
  36. ^ Precedentemente era già di proprietà della Corona sabauda ma venne acquistato da Vittorio Emanuele II per avere una residenza appartata in cui vivere con la Bela Rosin.
  37. ^ Venduta al marchese Medici del Vascello. http://www.parchireali.it/parco.mandria/pagina.php?id=2
  38. ^ https://www.percornigliano.it/la-storia-di-villa-bombrini/
  39. ^ https://www.visitgenoa.it/villa-durazzo-bombrini
  40. ^ https://www.lovevda.it/it/banca-dati/8/castelli-e-torri/sarre/castello-reale-di-sarre/1131
  41. ^ Venduta da Umberto I al conte Tellfner. https://sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/ville_e_parchi_storici/ville_dei_nobili/villa_ada_savoia
  42. ^ Venduta da Umberto I alla famiglia dei principi Ferrara Pignatelli di Strongoli. https://www.molisenetwork.net/2018/09/25/evento-presentazione-libro-storico-dai-borbone-ai-pignatelli-di-strongoli-la-riserva-reale-di-caccia-di-torcino-e-mastrati/
  43. ^ Ereditato dalla famiglia morganatica di Vittorio Emanuele II. https://www.roma2pass.it/villa-mirafiori/
  44. ^ https://www.comune.vedanoallambro.mb.it/citta/cenni-storici/la-villa-di-re-umberto/
  45. ^ a b https://archiviodistatotorino.beniculturali.it/dbadd/fd_tree.php?id=490893
  46. ^ Storiologia. L'EREDITA' DEI BENI DEI SAVOIA. Ultima cons. il 10 settembre 2022, https://www.storiologia.it/mussolini/iltesorodelre.htm
  47. ^ Permutata con due appezzamenti di terreni demaniali della Tenuta presidenziale di Castelporziano, annessi alla Tenuta di Capocotta. http://dati.camera.it/ocd/attocamera.rdf/ac02_3670
  48. ^ Il complesso sabaudo di Formia era costituito da una serie di villette fatte costruire dalla Regina Elena e da una serie di terreni agricoli lì vicino. Edificate verso il 1937 (?), vennero modificate nel 1941 dall’architetto Michele Busiri Vici, per poi essere vendute nel 1947: nel marzo dello stesso anno aprirà il Grand Hotel Miramare, tuttora in funzione. http://www.grandealbergomiramare.it/
  49. ^ https://www.castellodirivoli.org/la-residenza-reale/storia/
  50. ^ Inizialmente la palazzina era di proprietà del monarca assoluto del Regno di Sardegna. Con la parentesi rivoluzionaria venne ceduta a privati cittadini, per poi essere inclusa nella lista civile imperiale di Napoleone. In seguito alla Restaurazione del 1815, divenne proprietà delle Regie Finanze e, in seguito, rilevata dall’Azienda Generale della Real Casa. http://www.clubunescoalba.it/worldheritage/italia/palastupinigidoc
  51. ^ Rimase a disposizione della casa reale fino al 1936. https://milano.repubblica.it/dettaglio/palazzo-reale-restauro-infinito-altre-15-stanze-aprono-le-porte/1505909
  52. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Merlotti, p. 216-217
  53. ^ Vedasi gli annuari del regno d'Italia, dal 1860 in poi. Gli appartamenti del legato pontificio da Domenico Ferri https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/cronologia-di-bologna/1836/domenico_ferri_scenografo_a_parigi
  54. ^ https://www.succedeoggi.it/2013/05/montecristo-senza-conte/
  55. ^ Ceduta nel 1932 dalla famiglia dell’ambasciatore britannico allo Stato Italiano, posta poi a disposizione della Famiglia Reale. In questa villa nel 1946 Vittorio Emanuele III firmò l’atto di abdicazione, per poi partire per l’esilio presso Alessandria d’Egitto.