Utente:Juanit77/Sandbox

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Alba - Alleanza Lavoro BeniComuni Ambiente
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione28 aprile 2012 a Firenze
IdeologiaAntiliberismo
Antifascismo
CollocazioneSinistra
Iscritti6.826 firmatari (al 4 novembre 2012)
Sito webwww.soggettopoliticonuovo.it

Alba è l'acronimo di Alleanza per Lavoro, Beni Comuni, Ambiente, è nata a Firenze il 28 aprile del 2012.

La nascita[modifica | modifica wikitesto]

Il Manifesto[modifica | modifica wikitesto]

Alba nasce come promanazione del Manifesto per un Soggetto Politico Nuovo, di cui viene riportato qui una versione ridotta .

CRISI DEI PARTITI
E’ in atto un'accelerazione della crisi del sistema dei partiti. Se non si taglia alle radici l’attuale intreccio tossico tra politica e denaro, l’impresa di restituire alla politica una qualche traccia di nobiltà è fallita in partenza, perché la potenza della “forma denaro” è irresistibile, se ci si lascia possedere. E la “forma denaro”, oggi, è la forma del mondo che vogliamo combattere.


ORMAI NESSUNO CREDE PIÙ ALL'AUTO-RIFORMA DEI PARTITI
Troppi tentativi. Troppi “nuovi inizi” mancati. Troppi girotondi traditi. Senza un taglio netto, di metodo, con le pratiche politiche e con gli stili di comportamento politico e istituzionale attuali, il meccanismo infernale della delegittimazione istituzionale andrà avanti.



ANTI-POLITICA
Non è antipolitica denunciare la crisi della politica rappresentativa e dei partiti. E’ antipolitica continuare a dilatare la distanza tra cittadini e istituzioni da parte di chi, ai vertici delle attuali forze politiche, insulta ogni giorno il buon senso dei propri elettori.



NECESSITA' DI UNA POLITICA RADICALMENTE DIVERSA
In reazione a tutto questo è maturata da tempo, anche troppo, la necessità di una politica radicalmente diversa. Bisogna riscrivere le regole della democrazia, aprirne le porte, abolire la concentrazione del potere ed i privilegi dei rappresentanti, cambiarne le istituzioni. E allo stesso tempo bisogna inventare un soggetto nuovo che sia in grado di esprimersi con forza nella sfera pubblica e di raccogliere il bisogno di cittadinanza attiva.



FORME E PRATICHE DI UNA NUOVA AGGREGAZIONE
La volontà di partecipazione, di riprendere in mano il bandolo del discorso pubblico, richiede un modello di pratica e di organizzazione politica radicalmente altro rispetto ai classici partiti ridotti a strumenti di casta. In primo luogo il soggetto nuovo, nelle sue regole e pratiche, deve mettere l’accento sull’inclusione. La struttura del nuovo soggetto non sarà piramidale ma confederale, senza capi carismatici e leader (maschi) gonfiati dall’attenzione incessante dei media ma con un coordinamento itinerante e a rotazione che si sposta da regione a regione. Attribuiamo grande importanza alla sfera dei comportamenti e delle passioni, rompendo con le pratiche perseguite dal ceto politico attuale: il narcisismo, la furbizia, la rivalità, la voglia di sopraffare, il mirare all’interesse personale. Al loro posto mettiamo la promozione dell’impegno civile, l’empatia, una cura delle relazioni capace di esercitare mitezza e fermezza.



DIFFONDERE IL POTERE NON CONCENTRARLO
Oggi le decisioni sono prese sempre altrove. Tra i cittadini è cresciuto il desiderio di riappropriarsi di ciò che è comune: non solo beni, ma anche processi. La democrazia deve allargarsi e diventare più inclusiva: delle nuove forme di coinvolgimento dei cittadini, della gestione dei beni comuni, della società civile che interagisce, in piena autonomia, con una sfera politica che si apre alla cittadinanza invece di chiudersi come un riccio. Intendiamo impegnarci per costruire uno spazio politico pubblico allargato, che vada oltre i confini del vecchio “palazzo”, uno spazio ben regolamentato dalle istituzioni democratiche ma vivo, in cui cittadini singoli, soggetti politici, movimenti e associazioni della società civile possano incontrarsi, criticarsi e aiutarsi.



UN NUOVO STRUMENTO COSTITUZIONALE DI PARTECIPAZIONE
Intendiamo dar vita a uno strumento costituzionale di partecipazione della cittadinanza alla vita democratica del paese, una forma organizzata che raccolga la testarda domanda di quella parte di cittadini che chiede di essere coinvolta nelle scelte politiche e non vuol rassegnarsi a misure ‘rigoriste’ che colpiscono sempre i più deboli, a una logica che vede i diritti sociali solo come costi da tagliare e sacrificare sull’altare dei mercati, allo smantellamento del modello sociale europeo – attraverso il pareggio di bilancio in Costituzione - e alla mercificazione sistematica della vita individuale e collettiva.



DUE PREGIUDIZIALI
Il soggetto politico nuovo che vogliamo costruire parte anche da due pregiudiziali:
1) la pregiudiziale antiliberista – la constatazione del fallimento totale del dogma che ci ha portato alla catastrofe attuale e la necessità di contrapporgli un modello alternativo;
2) la centralità della questione del lavoro, a cominciare dalla difesa intransigente dello Statuto dei lavoratori nella sua integralità.



TRE NODI RADICALI E DI ROTTURA per un soggetto politico nuovo:
1. Si rompe con il modello novecentesco del partito, introducendo nuove regole e pratiche: trasparenza non segretezza, semplicità non burocrazia, potere distribuito non accentrato, servizio non carrierismo, eguaglianza di genere non enclave maschili, direzione e coordinamento collettivi e a rotazione, non di singoli individui carismatici.
2. Si rompe con questo modello neo liberista europeo che vuole privatizzare a tutti i costi, che non ha alcuna cultura dell’eguaglianza, che minaccia a morte lo stato sociale, la dignità e sicurezza del lavoro. Si insiste invece sulla centralità dei beni comuni, la loro inalienabilità, la loro gestione democratica e partecipata.
3. Si rompe con la visione ristretta della politica, tutta concentrata sul parlamento e i partiti. Si lavora invece per un nuovo spazio pubblico allargato, dove la democrazia rappresentativa e quella partecipata lavorano insieme, dove la società civile e i bisogni dei cittadini sono accolti e rispettati.


INTENDIAMO COSTRUIRE un blocco autenticamente democratico che si ponga come alternativa credibile alle politiche del governo Monti, come un’altra via di uscita dalla crisi.



Alleanza di abitanti di un nuovo spazio pubblico partecipato che arricchisce la democrazia
Lavoro come elemento fondante della cittadinanza dei diritti
Beni comuni che si riappropriano dello spazio pubblico mediante la gestione partecipata
Ambiente che vive di nuovo equilibrio fra riconversione produttiva e stili di vita ispirati alla sobrietà.

I primi firmatari[modifica | modifica wikitesto]

Il Manifesto per un Soggetto Politico Nuovo è stato sottoscritto da migliaia di persone. I primi firmatari del documento sono:

Andrea Bagni, Paul Ginsborg, Claudio Giorno, Chiara Giunti, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Nicoletta Pirotta, Marco Revelli, Massimo Torelli, (Redattori del testo) Giuseppina Antolini, Danila Baldo, Giuliana Beltrame, Piero Bevilacqua, Valter Bonan, Paolo Cacciari, Nicoletta Cerrato, Adelaide Coletti, Emmanuele Curti, Sergio D’Angelo, Giuseppe De Marzo, Gianna De Masi, Silvia Dradi, Luigi Ferrajoli, Dario Fracchia, Luciano Gallino, Domenico Gattuso, Luca Giunti, Celeste Grossi, Danilo Lillia, Marinunzia Maiorani, Teresa Masciopinto, Luca Nivarra, Leo Palmisano, Livio Pepino, Tonino Perna, Riccardo Petrella, Anna Picciolini, Marina Pivetta, Sandro Plano, Chiara Prascina, Corinna Preda, Giuliana Quattromini, [[Leana Quilici, Alessandro Rampiconi, Domenico Rizzuti, Stefano Rodotà, Chiara Sasso, Enzo Scandurra, Laura Tonoli, Mapi Trevisani, Vittorio Vasquez, Fulvio Vassallo Paleologo, Guido Viale.

I 25 punti programmatici[modifica | modifica wikitesto]

Statuto e Codice Etico[modifica | modifica wikitesto]

L'adesione a Cambiare si può[modifica | modifica wikitesto]

Le Assemblee Nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


[[Categoria:Alba ]] [[Categoria:Partiti politici italiani]]