Stazione di Pineto
Pineto stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Roma |
Coordinate | 41°55′00.12″N 12°25′55.92″E / 41.9167°N 12.4322°E |
Linee | Cintura Nord |
Storia | |
Stato attuale | In uso come Posto di Esodo |
Attivazione | 1997 |
Soppressione | 2000 |
Riattivazione | 2016 |
Caratteristiche | |
Tipo | Fermata in superficie, passante |
Dintorni | Parco del Pineto |
La stazione di Pineto, talvolta indicata anche come Pineto Tronchino[1] era una fermata ferroviaria temporanea di Roma.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La fermata fu attivata nel 1997 quale capolinea di un breve tratto della cintura ferroviaria settentrionale nelle more dell'allacciamento definitivo con la linea per Viterbo su Valle Aurelia.
Svolse la funzione di interscambio con gli autobus sostitutivi della tratta urbana della linea per Viterbo, allora interessata da lavori di raddoppio ed elettrificazione, fino all'apertura della tratta Cesano-Roma Monte Mario il 30 gennaio 2000[2][3].
Utilizzata negli anni successivi come punto di ricovero dei mezzi adibiti al completamento dell'elettrificazione della Roma-Viterbo e alla messa in sicurezza della galleria Cassia-Monte Mario, la stazione fu esclusa dal progetto di riattivazione della linea di cintura, venendo riclassificata come uscita di sicurezza della linea (Posto di Esodo)[4][5].
Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]
La fermata, dotata di un binario passante, era dotata di una pensilina e di un piazzale in cui avveniva l'interscambio con delle autolinee[6].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Morando, 8/27.
- ^ Ferrotranviario: rapporto 1.0 (PDF), su comune.roma.it.
- ^ La storia dell'anello ferroviario di Roma, su ilmondodeitreni.it.
- ^ Il ripristino della tratta Valle Aurelia-Vigna Clara (PDF), su comune.roma.it, 1º dicembre 2015.
- ^ FL 113
- ^ Binari in Valle dell'Inferno e sotto Monte Mario (PDF), su amicidimontemario.it, Monte Mario nº 240. URL consultato il 13 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Ennio Morando, Ricordi di rotaie, Padova, Il Prato, 1997, ISBN 88-87243-00-X.
- Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 113, RFI, prima edizione dicembre 2003.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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