Elvira Betrone

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Elvira Betrone nello sceneggiato I figli di Medea (1959)

Elvira Betrone, nata Sanipoli (Roma, 6 febbraio 1881Milano, 11 agosto 1961), è stata un'attrice italiana di cinema, teatro, televisione e radio.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordisce su palcoscenico con la compagnia di Ermete Novelli per passare successivamente con quella di Ruggero Ruggeri e poi con quella di Virgilio Talli. Fu proprio in quest'ultima compagnia che conobbe il suo futuro marito, l'attore Annibale Betrone con il quale convolò a nozze il 20 febbraio 1912. Dopo il matrimonio assume il nome di Elvira Betrone in ossequio al ben più celebre marito proseguendo così, spesso appunto a fianco del consorte, la sua carriera artistica sacrificando però il suo talento e divenendo una presenza quasi mai di spicco nei lavori teatrali che assieme intrapresero.

Nel 1940, ormai matura, si dedicò anche al cinema interpretando la contessa ne Il sogno di tutti per la regia di Oreste Biancoli e László Kish. Anche nei film fu spesso a fianco di Annibale e sempre in ruoli di carattere che prevalentemente la vedevano nei panni dell'anziana madre (Un pilota ritorna, Tutta la vita in ventiquattr'ore, Turbamento) o della nobildonna (Gelosia). Fu anche la direttrice dell'orfanatrofio di Teresa Venerdì e la madre superiora in Un garibaldino al convento, entrambi di Vittorio De Sica.

La sua vita privata venne segnata, nel 1941, da un grave lutto: suo figlio, il giovane regista, soggettista e sceneggiatore Cino Betrone, tenente degli alpini, cadde sul fronte greco-albanese[1]. Alla memoria del figlio venne dedicato il film uscito nel 1943 Quelli della montagna, ideato dallo stesso Cino e interpretato dal marito Annibale.

Nel 1950, alla morte del marito, Elvira si ritirò dalle scene pur tornando saltuariamente sulle scene come nel 1954, anno in cui accettò di lavorare con Luchino Visconti nel dramma Come le foglie e successivamente, nel 1955, in Zio Vanja. Infine le venne affidato, da Giorgio Strehler nel 1958, il ruolo della tappetaia ne L'anima buona di Sezuan. Prese inoltre parte al contestato allestimento de L'Arialda di Giovanni Testori nel 1960 che fu il suo ultimo lavoro.

Era la zia del noto attore Vittorio Sanipoli.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Le teche Rai[Informazione insufficiente]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lettera per Cino (PDF), in Cinema, n. 115, 1941, p. 231.