Solanum tuberosum: differenze tra le versioni

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La '''patata''' (''Solanum tuberosum'' [[Carl von Linné|L.]]) è una [[Plantae|pianta]] [[erba (botanica)|erbacea]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Solanaceae]] ([[Dicotiledoni]]), originaria del [[Perù]], della [[Bolivia]], del [[Messico]] e del [[Cile]] e portata in [[Europa]] dagli spagnoli nel [[XVI secolo]] intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di ''Solanum'' si sia originata la patata edule diffusa dal Centro e Sud America ed ora consumata in diverse parti del mondo.
La '''patata''' (''Solanum tuberosum'' [[Carl von Linné|L.]]) è una [[Plantae|pianta]] [[erba (botanica)|erbacea]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Solanaceae]] ([[Dicotiledoni]]), originaria del [[Perù]], della [[Bolivia]], del [[Messico]] e del [[Cile]] e portata in [[Europa]] dagli spagnoli nel [[XVI secolo]] intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di ''Solanum'' si sia originata la patata edule diffusa dal Centro e Sud America ed ora consumata in diverse parti del mondo.

[[File:Solanum tuberosum 02.jpg|thumb|upright=1.4|Patate a buccia gialla]]
La '''patata''' è un [[tubero]] commestibile ottenuto dalle [[Plantæ|piante]] della [[specie]] ''[[Solanum tuberosum]]'', molto utilizzato a scopo [[Alimentazione|alimentare]].

== Storia ==
Originaria delle [[Ande]], la patata fu domesticata nella regione del [[Titicaca|lago Titicaca]] e divenne uno degli alimenti principali degli [[Inca]], che ne svilupparono un gran numero di varietà per adattarla ai diversi ambienti delle regioni da loro abitate.

I primi europei a conoscere la patata furono i [[Conquistadores|conquistatori]] spagnoli del [[Perù]]: la prima descrizione scritta della pianta risale al 1537. La patata giunse in Europa intorno alla metà del XVI secolo: è segnalata in Spagna nel 1573, un po' più tardi nei Paesi Bassi e in Italia (allora possedimenti spagnoli), in Inghilterra nel 1588 (portatavi da [[Walter Raleigh]]), in Germania alla fine del secolo; in Italia venne chiamata ''tartuffolo'' o ''tartufo bianco''. Presente nei giardini botanici, a lungo il suo rilievo nell'agricoltura e nell'alimentazione fu marginale, e veniva considerata un cibo adatto prevalentemente agli animali. A sfavore della diffusione della patata giocavano vari fattori. Le prime varietà importate dal Sudamerica erano poco adatte alla coltivazione nei climi europei e davano raccolti scarsi. L'aspetto del tubero, deforme e irregolare, agli occhi degli europei di allora appariva strano e antiestetico, e alcuni erboristi suggerirono che potesse provocare la [[lebbra]]. La patata non era citata nella [[Bibbia]], e secondo alcuni religiosi ciò significava che Dio non intendeva che gli uomini se ne cibassero. La patata fu perfino associata alla stregoneria e al demonio.<ref name=Standage>{{cita libro | autore=Tom Standage | titolo=Una storia commestibile dell'umanità| anno=2010 | editore=Codice Edizioni | città=Torino | pp=108-113 }}</ref>

La patata si affermò soltanto a partire dalla metà del XVIII secolo, quando il rapido incremento della popolazione in Europa, con l'aumento delle necessità di cibo, rese necessaria l'adozione di coltivazioni, come la patata e il [[mais]], che avevano un rendimento maggiore rispetto ai [[cereali]]. La patata poteva infatti fornire una quantità di calorie di 2-4 volte superiore a parità di superficie coltivata rispetto al frumento, alla segale e all'avena; inoltre aveva tempi di maturazione minori.<ref name=Standage /><ref>{{cita libro | autore=Massimo Montanari | titolo=La fame e l'abbondanza. Storia dell'alimentazione in Europa| anno=1997 | editore=Laterza | città=Roma-Bari | p=130 }}</ref>

Già all'inizio del Settecento i governi di alcuni stati europei cercarono di stimolare la diffusione della patata: tra i primi vi furono quelli di [[Federico Guglielmo I di Prussia|Federico Guglielmo I]] e di [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]] di Prussia. Anche scienziati e pubblicisti iniziarono a scrivere opere che ne illustravano i vantaggi e le proprietà nutritive. Ma l'impulso più forte per l'affermarsi di questa pianta venne dalla carenza di cibo causata dalle guerre e dalle frequenti carestie, in particolare dalla [[guerra dei Sette Anni]] (1756-1763) e dalla carestia del 1770-72. Oltre alla maggiore produttività, la patata, crescendo sottoterra, subiva danni minori dagli eserciti di passaggio. Così, a partire dal 1770 circa, la patata si diffuse rapidamente in Germania, Fiandre, Francia nordorientale, Inghilterra, Irlanda, poi in Scandinavia, Polonia e Russia, e nei primi decenni dell'Ottocento nell'Italia nordorientale. Un ruolo importante per la diffusione della patata in Francia spettò a [[Antoine Parmentier|Antoine-Augustin Parmentier]], farmacista e agronomo che conobbe questa coltivazione mentre era prigioniero dei prussiani durante la guerra dei Sette Anni. Convinto della grande utilità e salubrità della patata, Parmentier fece grandi sforzi per diffonderne la coltivazione e l'utilizzo alimentare e culinario. In un periodo di tempo relativamente breve, la patata divenne così l'alimento fondamentale nell'alimentazione delle classi umili in gran parte dell'Europa centrale e settentrionale, soppiantando in parte i cereali.<ref name=Standage /><ref name= montanari>{{cita libro | autore=Massimo Montanari | titolo=La fame e l'abbondanza. Storia dell'alimentazione in Europa| anno=1997 | editore=Laterza | città=Roma-Bari | pp=170-175 }}</ref>

In Irlanda la dieta delle classi più povere era basata esclusivamente su latte e patate, mentre il grano era utilizzato per pagare i canoni spettanti ai proprietari inglesi. La [[Grande carestia irlandese (1845 - 1849)|grande carestia del 1845-49]] fu dovuta alla diffusione di un fungo (''[[Phytophthora infestans]]'') che determinò la perdita di buona parte dei raccolti nel giro di pochi anni; la popolazione irlandese diminuì drasticamente, falcidiata da fame, malattie ed emigrazione.

La patata era considerata un alimento di bassa qualità da destinare all'autoconsumo dei contadini e agli strati sociali inferiori, oltre che agli animali, mentre le coltivazioni di migliore qualità erano destinate alla vendita. Non mancarono resistenze da parte dei contadini, che vedevano nell'adozione della patata un impoverimento della loro alimentazione, anche per la cattiva qualità delle varietà inizialmente disponibili, e perché la patata veniva proposta, del tutto erroneamente, come adatta per la produzione di pane. Ma all'inizio dell'Ottocento ci si rese conto che la patata poteva essere utilizzata anche per preparazioni raffinate, come dimostra la sua comparsa nei libri di ricette di quel periodo<ref name=montanari/>.

== Classificazione ==
[[File:Various types of potatoes for sale.jpg|thumb|upright=1.4|Patate in esposizione per la vendita]]
Esistono quattro tipi di patata che si trovano normalmente in commercio:
* ''Patate a pasta gialla'', dalla polpa compatta, derivano il loro colore dalla presenza di [[carotene|caroteni]]. Sono impiegate per le patatine fritte industriali e casalinghe, ma sono adatte anche per le insalate e le cotture in forno.
* ''Patate a pasta bianca'', dalla polpa farinosa che si spappola durante la cottura. Sono adatte ad essere schiacciate, per esempio nel [[purè]], nelle crocchette o negli [[gnocchi]].
* ''Patate novelle'', caratteristiche per la buccia sottile, vengono raccolte quando la [[maturazione]] non è completa. Sono a breve conservazione e andrebbero bollite con la buccia.
* ''Patate a buccia rossa'' e pasta gialla, caratterizzate dalla polpa soda che le rende indicate per le cotture intense quali cartoccio, forno e frittura.

== Produzione ==
Secondo dati [[FAO]] del [[2013]] la produzione mondiale di patate si aggira intorno ai 367 milioni di [[tonnellata|tonnellate]]<ref name="fao">{{Cita web|url=http://faostat.fao.org/site/567/desktopdefault.aspx|titolo=FAOstat|autore=Food and Agriculture Organization of The United Nations|lingua=en|accesso=12 settembre 2014}}</ref>.
{| class="wikitable" align=center
! colspan=2|Maggiori produttori di patate (2013)<ref name="fao" /><br />(in tonnellate)
|-
| {{CHN}} || align="right" | 88 925 000
|-
| {{IND}} || align="right" | 45 343 600
|-
| {{RUS}} || align="right" | 30 199 126
|-
| {{UKR}} || align="right" | 22 258 600
|-
| {{USA}} || align="right" | 19 843 919
|-
| {{DEU}} || align="right" | 9 669 700
|-
| {{BGD}} || align="right" | 8 603 000
|-
| {{FRA}} || align="right" | 6 975 000
|-
| {{NLD}} || align="right" | 6 801 000
|-
| {{POL}} || align="right" | 6 334 201
|-
| Mondo || align="right" | '''367 753 015'''
|}

===Andamento della produzione in Italia===

La produzione di patate in Italia nella seconda metà dell'Ottocento si aggirava intorno al milione di tonnellate annue. A partire dalla fine del secolo mostrò una tendenza ad un rapido aumento, superando i 2 milioni di tonnellate nei primi anni del Novecento. Nel periodo tra le due guerre mondiali oscillò intorno ai 3 milioni di tonnellate, e si avvicinò ai 4 negli anni sessanta del Novecento. La tendenza si invertì intorno al 1970 iniziando una fase di declino, e attualmente si aggira intorno a 1,5 milioni di tonnellate annue<ref>{{cita web|url=http://seriestoriche.istat.it/fileadmin/allegati/Agricoltura/tavole/Tavola_13.10.xls|titolo=ISTAT: serie storiche. Produzione delle principali coltivazioni erbacee: patate, legumi freschi e coltivazioni ortive 1861-2011|accesso=8 agosto 2016}}</ref>. La superficie coltivata a patate negli anni 1920-1950 si aggirava intorno ai 400.000 ettari; in seguito ha subito una diminuzione quasi costante che l'ha portata intorno agli attuali 60.000-70.000<ref>{{cita web|url=http://seriestoriche.istat.it/fileadmin/allegati/Agricoltura/tavole/Tavola_13.7.xls|titolo=ISTAT: serie storiche. Superficie delle principali coltivazioni erbacee: patate, legumi freschi e coltivazioni ortive - Anni 1921-2011|accesso=8 agosto 2016}}</ref>. Nello stesso periodo la resa è cresciuta da 60-70 quintali/ha fino ai circa 250 attuali<ref>{{cita web|url=http://seriestoriche.istat.it/fileadmin/allegati/Agricoltura/tavole/Tavola_13.16.xls|titolo=ISTAT: serie storiche. Produzione media delle principali coltivazioni agricole - Anni 1921-2011 (in quintali per ettaro)|accesso=8 agosto 2016}}</ref>.

== Preparazione ==
[[File:Patate al forno.03.tagliare a cubetto.JPG|thumb|Patate tagliate a cubetti]]
I modi per preparare le patate sono vari. Le patate possono essere cotte con la buccia o senza, intere o a pezzi, con condimenti o senza. La cottura è sempre necessaria per scomporre gli amidi. La maggior parte delle preparazioni a base di patate sono servite calde. In alternativa - come nel caso dell'insalata di patate e delle patatine fritte - le patate possono essere servite anche fredde.

Le ricette più comuni sono quelle del [[purè]] di patate, preparato con patate bollite, pelate e schiacciate, cui in seguito si aggiungono [[latte]] e [[burro]]. Vi sono poi le patate cotte intere al forno; le patate bollite o cotte al vapore; tagliate in cilindri o in dischi e poi fritte; tagliate a cubetti e cotte al forno; cotte in casseruola e condite con salse dense; tagliate a cubetti o in fette e fritte; tagliate ''alla julienne'' e fritte; possono essere altresì usate per fare gnocchi, [[rösti]] o [[focaccia|focacce]]. Tagliate in pezzi, le patate sono un ingrediente comunemente usato nello [[spezzatino]].

A differenza di altri alimenti le patate si prestano facilmente alla cottura a [[microonde]] senza perdere i propri valori nutrizionali, a patto che siano avvolte in un foglio di [[plastica]] bucherellato che consenta la ventilazione ed allo stesso tempo trattenga l'umidità. Questo metodo di cottura dà risultati simili a quello della cottura in forno.

Secondo stime della [[FAO]] solo poco più dei due terzi del totale (323 milioni di tonnellate<ref>[http://www.fao.org/AG/magazine/0611sp1.htm ''Buried treasure: the potato''] url consultato il 3 gennaio 2008</ref>) delle patate prodotte nell'anno 2005 è stato destinato ad utilizzi alimentari<ref name=IYP>[http://www.potato2008.org/en/potato/utilization.html International Year of the Potato: ''Uses of potato''] url consultato il 3 gennaio 2008</ref>.

Il consumo alimentare di patate si sta progressivamente spostando da metodi di consumo diretto del prodotto acquistato fresco al consumo di prodotti industriali a base di patate.

=== Piatti tipici ===
Le patate sono molto popolari in [[Europa]]. In [[Italia]] sono utilizzate per preparare [[gnocchi]] e [[Purea di patate|purè]], oppure accompagnano i pasti bollite, arrostite o saltate; di solito vengono consumate senza buccia. Tra i piatti regionali, citiamo l&#39;''[[mbriulata]]'' [[sicilia]]na e la [[pitta di patate|pitta pugliese]], il ''gâteau'' di patate tipico soprattutto in [[Lazio]], [[Campania]] e [[Calabria]]. In [[Svizzera]] accompagnano la [[raclette]], oppure, nel [[rösti]], ormai quasi un piatto nazionale, sono grattugiate e poi cotte. Le patate sono anche l'ingrediente principale di molte minestre o zuppe.

In [[Irlanda]] il "side plate" (piattino laterale sempre presente nelle tavole apparecchiate) ha precisamente la funzione di accogliere una, due o più patate sempre in accompagnamento a qualsiasi secondo piatto. Se con il primo (solitamente una zuppa) in tavola era presente del pane, viene portato via perché carni e pesce si accompagnano con verdure miste ma soprattutto e sempre con patate bollite.

Le patate schiacciate sono un ingrediente importante di molti piatti [[Inghilterra|inglesi]], come la [[shepherd's pie]]. Le patate novelle sono considerate prelibate in Europa Settentrionale ([[Danimarca]], [[Svezia]], [[Finlandia]]): servite lesse e insaporite con aneto, fanno da contorno alle aringhe del [[Mar Baltico|Baltico]]. Il piatto nazionale della cucina [[Lituania|lituana]], gli [[cepelinai]], è una sorta di gnocco, ottenuto da patate grattugiate e ripieno di carne e/o formaggio.

Si dice scherzosamente che gli inglesi parlino soprattutto del tempo atmosferico; ebbene invece gli irlandesi, immancabilmente, ad ogni pasto disquisiscono sulla bontà e la qualità delle patate, tanto più apprezzate quanto più farinose e capaci quindi di trattenere il burro salato che si usa per condirle. "Ball of flour" (palla di farina) è il miglior "complimento" per una patata in [[Irlanda]]. Molti (ma non tutti) la mangiano con la buccia. Persino nei ristoranti cinesi in [[Irlanda]], qualsiasi piatto prevede, oltre ai classici tipi di riso, l'accompagnamento di patate fritte.

<gallery>
File:Gnocchi with truffle.jpg|Gnocchi di patate al [[tartufo]]
File:Filet de bœuf.jpg|Filetto di manzo con purè di patate
File:Kochlöffel currywurst.JPG|[[Currywurst]] con contorno di patatine fritte
File:Kachori with Alu Sabji.jpg|[[Kachori]] con patate
File:Brote.JPG|Pane di patate
</gallery>

=== Prodotti industriali ===
[[File:Potato-Chips.jpg|thumb|Patatine prodotte industrialmente]]
Uno dei principali prodotti industriali derivati da patate sono le patate congelate, che costituiscono la grande maggioranza delle [[patate fritte]] servite nei ristoranti e nei ''fast food''. Si calcola che questo tipo di consumo riguardi oltre 11 milioni di tonnellate all'anno.<ref name=IYP />

Un altro prodotto industriale sono gli ''snack'' a base di patata (le cosiddette "patatine"), diffusi in moltissimi paesi. Le patatine sono preparate tagliando e friggendo delle fettine sottili di patate. Il prodotto viene poi confezionato con sapori diversi, dal solo sale ad altre tipologie di aromi più elaborate. Alcuni tipi di ''snack'' sono preparati utilizzando un impasto di fiocchi di patate disidratati.

I [[fiocchi di patate]] vengono prodotti facendo essiccare un impasto di patate bollite e sono utilizzati in diversi prodotti alimentari, dai preparati per ''[[purè]]'' agli ''snack''.
Un altro prodotto disidratato è la [[fecola di patate]] ricavata dall'essiccamento di patate bollite; la fecola è di colore bianco (viene infatti anche chiamata farina di patate), priva di [[glutine]], ricca di amido ed è utilizzata nell'industria alimentare come addensante per salse; essa si trova normalmente in commercio ed è utilizzata per rendere più soffici i prodotti di pasticceria.

== Valore nutrizionale ==
Dal punto di vista [[nutrizione|nutrizionale]] le patate sono conosciute principalmente per l'alto contenuto in [[carboidrato|carboidrati]] (circa 26 [[grammo|grammi]] in una patata di 150 g, cioè medie dimensioni), presenti principalmente sotto forma di [[amido|amidi]]. Una piccola ma significativa parte di tali amidi delle patate è resistente agli [[enzima|enzimi]] presenti nello [[stomaco]] e nell'[[intestino tenue]], sì da raggiungere l'[[intestino crasso]] quasi intatto. Si ritiene che questi amidi abbiano effetti fisiologici pari a quelli delle [[fibra alimentare|fibre alimentari]].

Le patate sono fonte di importanti [[vitamina|vitamine]] e [[sali minerali|minerali]]. Una patata di medie dimensioni (150 g), consumata con la [[Pericarpo|buccia]], fornisce 27&nbsp;mg di [[vitamina C]] (45% della dose giornaliera raccomandata), 620&nbsp;mg di [[potassio]] (18% della dose giornaliera raccomandata), 0,2&nbsp;mg di [[vitamina B5]] (10% della dose giornaliera raccomandata), oltre a tracce di [[tiamina]], [[riboflavina]], [[acido folico|folati]], [[niacina]], [[magnesio]], [[fosforo]], [[ferro]] e [[zinco]]; le patate sono assieme alle cipolle e a seconda della natura del terreno in cui sono cresciute l'alimento con le quantità più significative di selenio e litio. Inoltre il contenuto di fibre di una patata con buccia (2 g) è pari al contenuto di fibre del [[pane]] integrale, della [[pasta]] e dei [[cereale|cereali]]. Oltre alle vitamine, ai minerali ed alle fibre, le patate contengono svariati [[composti fitochimici]], quali i [[carotenoidi]] ed i [[polifenolo|polifenoli]].

Non tutte le sostanze nutritive delle patate si trovano nella buccia; questa contiene circa la metà delle fibre, ma più della metà delle sostanze nutritive sono contenute nella polpa. La [[cottura]] può alterarle notevolmente.

Le patate novelle e le [[Varietà (biologia)|varietà]] a forma allungata contengono una quantità minore di [[Veleno|sostanze tossiche]], e rappresentano una fonte eccellente di nutrienti. Le patate sbucciate e conservate a lungo perdono parte delle proprie proprietà nutrizionali, benché mantengano il proprio contenuto di potassio e vitamina B.

Le patate sono spesso escluse dalle [[dieta|diete]] a basso [[indice glicemico]], in quanto si ritiene che possiedano un'alta quantità di [[glucidi]]. In realtà l'indice glicemico delle patate varia in maniera considerevole a seconda della loro varietà (patata a buccia rossa, a pasta bianca, eccetera), della loro origine (zona di coltivazione), della preparazione (metodo di cottura, se consumata fredda o calda, in [[purè]], a tocchetti o intera ecc.), e degli altri cibi con cui si accompagna ([[salsa (gastronomia)|salse]] ricche di [[Lipidi|grassi]] o ad alto contenuto [[proteina|proteico]]).<ref>Fernandes G, Velangi A, Wolever TMS. ''Glycemic index of potatoes commonly consumed in North America''. J Am Diet Assoc. 2005;105:557-62.</ref>

{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;"
|-----
| align="center" bgcolor="#ddffdd" colspan="4" |
'''Patata, bollita, senza buccia, solo polpa, senza sale'''<ref>Banca Dati Nutrizionale del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America: 11367 (''Potatoes, boiled, cooked without skin, flesh, without salt'')</ref><br /><small>(valore nutritivo per 100g)</small>
|-----
| [[acqua]] : 77,46 [[grammo|g]]
| [[cenere|ceneri totali]] : 0,72 g
| [[fibra alimentare|fibre]] : 1,8 g
| [[energia|valore energetico]] : 86 [[caloria|kcal]]
|-----
| [[glucidi]]: 20.01 g
| [[Glucidi|zuccheri semplici]] : 0,85 g
| [[proteine]]: 1.71 g
| [[lipidi]]: 0,10 g
|-----
| align="center" bgcolor="#ddffdd" colspan="4" | [[oligoelementi]]
|-----
| [[potassio]] : 328 [[milligrammo|mg]]
| [[fosforo]] : 40&nbsp;mg
| [[magnesio]] : 20&nbsp;mg
| [[Calcio (metallo)|calcio]] : 8&nbsp;mg
|-----
| [[sodio]] : 5&nbsp;mg
| [[ferro]] : 310 [[microgrammo|µg]]
| [[zinco]] : 270&nbsp;µg
| [[rame]] : 167&nbsp;µg
|-----
| [[manganese]] : 140&nbsp;µg
| [[selenio]] : 0.3&nbsp;µg <ref>Sono disponibili sul [[mercato]] anche patate con contenuto di selenio dieci volte superiore al normale.</ref>
|
|
|-----
| align="center" bgcolor="#ddffdd" colspan="4" | [[vitamine]]
|-----
| [[vitamina C]] : 7.400&nbsp;µg
| [[vitamina B1]] : 98&nbsp;µg
| [[vitamina B2]] : 19&nbsp;µg
| [[vitamina B3]] : 1.312&nbsp;µg
|-----
| [[vitamina B5]] : 509&nbsp;µg
| [[vitamina B6]] : 269&nbsp;µg
| [[vitamina B9]] : 9&nbsp;µg
| [[vitamina B12]] : 0&nbsp;µg
|-----
| [[vitamina A]] : 3 [[Unità internazionale|UI]]
| [[retinolo]] : 0&nbsp;µg
| [[vitamina E]] : 10&nbsp;µg
| [[vitamina K]] : 2,1&nbsp;µg
|-----
| align="center" bgcolor="#ddffdd" colspan="4" | [[acidi grassi]]
|-----
| [[Acidi grassi saturi|saturi]] : 26&nbsp;mg
| [[Acidi grassi monoinsaturi|monoinsaturi]] : 2&nbsp;mg
| [[Acidi grassi polinsaturi|polinsaturi]] : 44&nbsp;mg
| [[colesterolo]] : 0&nbsp;mg
|}

== Tossicità ==
{{Doppia immagine|destra|Potato EarlyRose sprouts.jpg|150|Potato fruits.jpg|160|Germogli (a sinistra) e frutti (a destra) della patata, entrambi altamente tossici}}
Come molte [[Solanacee]], per esempio il [[pomodoro]], la patata contiene diverse [[tossina|tossine]], soprattutto nelle parti verdi, nei fiori e nei germogli: il fusto e le foglie comunque non sono mai stati usati per l'alimentazione (le foglie invece servirono come [[surrogato]] del [[tabacco]] in periodi particolarmente difficili). Inoltre il frutto è molto tossico, come nella maggioranza delle specie del genere ''Solanum'', come la morella (''Solanum nigrum'') o la [[dulcamara]].

[[File:Aardappel groene knollen (Solanum tuberosum).jpg|thumb|left|Colorazione verdastra di patate esposte al sole, a rischio di tossicità per l'elevata concentrazione di [[solanina]]]]
Vanno conservate al buio, per evitare la germogliazione, e non ingerite se compaiono fiori o germogli sulla buccia.

La principale di queste tossine è un [[Alcaloidi|alcaloide]], la [[solanina]], che è presente anche nel tubero a basse dosi (meno di 10&nbsp;mg per 100&nbsp;g) e concentrata soprattutto nella buccia, che è quindi meglio togliere.<ref name=exp>[http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/06/18/patata-experiment-1-patate-verdi/ LeScienzeBlog - "Patata experiment #1. Patate verdi"]</ref> Quando la concentrazione è più elevata, come in alcune varietà, ne deriva un gusto amaro del tubero. I tuberi verdi (colorazione dovuta alla produzione di [[clorofilla]] come conseguenza dell'esposizione solare<ref name=exp/>) contengono una cospicua quantità di solanina,<ref name=exp/> con valori che possono anche arrivare a 100&nbsp;mg/100 g<ref>[http://www.food-info.net/uk/qa/qa-fp95.htm Food info]</ref>. Occorre quindi evitare di consumare i tuberi quando questi presentino parti verdi, perché in tal caso si rischia un'intossicazione. Le patate devono quindi essere conservate al buio per evitare la produzione di solanina.

La solanina non è eliminata dalla cottura, perché viene degradata solo a temperature superiori ai 260&nbsp;°[[Celsius|C]] (valori che non vengono raggiunti nemmeno durante la frittura).<ref name=exp/> L'ingestione di solanina provoca raramente la morte, ma può causare delle [[emorragia|emorragie]], specie alla [[retina]]<ref>Ahmed, R. 1982. Survey of glycoalkaloid content in potato tuber growing in Pakistan and environmental factors causing their synthesis and physiological investigations on feeding high glycoalkaloids to experimental animals. 6th Ann. Res. Rep. Botany Dept., Univ. de Karachi, Pakistan.<br />
Jadhav, SJ. & Salunkhe, D.K. 1975. Formation and control of chlorophyll and glycoalkaloids in tubers of Solanum taberosum L. and evaluation of glycoalkaloid toxicity. Adv. Food Res., (21): 307354.</ref>.

La patata contiene anche [[lectina|lectine]], ma queste sono distrutte dalla cottura.<ref>[http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/08/miti-culinari-8-le-patate-conservate-diventano-tossiche/ LeScienzeBlog - "Miti culinari 8: le patate conservate diventano tossiche"]</ref> Le lectine sono delle [[proteina|proteine]] capaci di legarsi in modo reversibile a mono o oligo[[saccaridi]]. Questa proprietà permette alle lectine d'agglutinare i [[globulo rosso|globuli rossi]] umani e di perturbare probabilmente il buon funzionamento dell'[[apparato digerente]] degli [[insecta|insetti]] che si nutrono della pianta, costituendo così un ruolo difensivo della pianta stessa nei confronti degli insetti.

== Riconoscimenti ==
Utilizzi delle patate ricomprese tra i "[[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani]]":
* Emilia
** polenta e patate, ''pulëinta e pum da terra''
** Anguilla bollita con patate, ''Inguil'la còta'', ''Capitòn''
* Friuli
** [[Frico|Frico di patate]]
* Lazio
** Dolce di patate
** Pane con le patate
** Ravioli di patate
** Gnocchi di patate
* Liguria
** Pane di patate di Pignone
* Lombardia
** Ravioli di Esino (di Sant'Antonio) con sfoglia a base di patata "[[patata bianca di Esino|Biancona]]"
** Gnocchi di patate
* Piemonte
** [[Salame di patate]]
* Puglia
** Patate, riso e cozze alla barese
** Agnello al forno con patate alla [[lecce]]se
** Torta di patate e mortadella
** Patate soffocate sotto la brace
* Sardegna
** ''Culurgiones'' (ravioli di patate e menta)
* Trentino-Alto Adige
** Torta di Patate
* Valle d'Aosta
** ''Boudin'' (salsiccia: rapa, carne e patata)

== Distillazione delle patate ==
Dalla [[distillazione]] delle patate si ricava un prodotto [[etanolo|alcolico]] (''[[vodka]]'') considerato normalmente di bassa qualità: la prima [[legge]] svizzera in tema di ''sostanze spiritose'' fu appunto dettata dalla necessità di reprimere gli abusi nel settore.<ref>[http://www.eav.admin.ch/org/geschichte/index.html?lang=it&PHPSESSID=15f9b2b4189d4ed1caab301fc#sprungmarke2_10 Legge svizzera]</ref>

== Aspetti culturali ==
Le religioni [[induismo|induiste]] assegnano alla patata un valore nutritivo e spirituale molto basso, quello del [[tamas (Induismo)|tamas]], che è l'attributo infimo della [[prakriti|materia]], il più distante e separato dagli [[dio|dei]], e quindi incapace di elevare, di operare in senso ''[[religione|re-ligioso]]'', cioè di connettere la terra col [[cielo (religione)|cielo]].<ref name=biggio>Andrea Biggio, ''Come cucinare la nostra vita'', Chimienti, 2010.</ref>

Analogamente, il filosofo ed esoterista [[Rudolf Steiner]] considera la patata un alimento che impoverisce e indebolisce l'organismo, perché a differenza delle [[graminacee]] come la [[segale]], il [[frumento]], ecc., trattandosi di un [[tubero]] cresciuto nell'[[oscurità]], non può venir digerita completamente dall'[[intestino]], almeno da un punto di vista animico-spirituale, e per questo arriva a sottrarre forze alla [[testa]], inducendola a pensieri rozzi e grossolani. La diffusione di mentalità e filosofie [[materialismo|materialiste]] a partire dagli ultimi secoli è dovuta secondo Steiner all'introduzione della patata su larga scala nell'alimentazione, specialmente tra i ceti meno abbienti del Nord-[[Europa]]. Steiner attribuisce alla patata anche la causa di malformazioni del [[feto]], che svilupperebbe un alto rischio di diventare [[idrocefalo]] nel caso di un consumo eccessivo di questo tubero da parte della madre.<ref>R. Steiner, ''[http://media.liberaconoscenza.net/ebook/alimentazione.pdf Alimentazione per vivere sani]'', conferenze del 1923-24, Archiati Verlag, 2007.</ref>

Una certa caratteristica di ottusità e grossolanità è rimarcata da alcune espressioni della [[lingua italiana]] come «sacco di patate», «naso a patata»,<ref name=biggio /> oppure anche «spirito di patata» per indicare una battuta spiritosa non riuscita.<ref>''Il nuovo Zingarelli'', voce "patata", Zanichelli.</ref>


== Etimologia ==
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* [[Ipomoea batatas]]
* [[Ipomoea batatas]]
* Pomodoro ''([[Solanum lycopersicum]])''
* Pomodoro ''([[Solanum lycopersicum]])''

==Note==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Quarantina Bianca Genovese]]
* [[Tortelli di patate]]
* [[Tortei de patate]]
* [[Pelapatate]]
* [[Schiacciapatate (cucina)]]
* [[Patatine fritte]]
* [[Purè]]
* [[Red Pontiac]]


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* AA.VV., [http://www.colturaecultura.it/patata ''La patata''], coordinamento scientifico di L. Frusciante, G. Roversi, ''Coltura & Cultura'' ([http://www.colturaecultura.it www.colturaecultura.it])
* AA.VV., [http://www.colturaecultura.it/patata ''La patata''], coordinamento scientifico di L. Frusciante, G. Roversi, ''Coltura & Cultura'' ([http://www.colturaecultura.it www.colturaecultura.it])
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Patata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Solanum
Specie S. tuberosum
Nomenclatura binomiale
Solanum tuberosum
L., 1753

La patata (Solanum tuberosum L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile e portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di Solanum si sia originata la patata edule diffusa dal Centro e Sud America ed ora consumata in diverse parti del mondo.

Etimologia

La parola italiana patata deriva dall'omonimo termine spagnolo, preso direttamente dalla sua forma indiana in lingua nahuatl potatl, attraverso però l'uso altrettanto diffuso di termini come «papa» (che in lingua quechua indica appunto Solanum tuberosum) e «batatas» per Ipomoea batatas, nome originario dell'isola Hispaniola.

Attraverso la lingua italiana e l'inglese i termini «patata» e l'analogo «potato» si diffusero nel resto d'Europa, sopravvivendo con alcuni nomi in disuso nei dialetti della lingua tedesca (Patätsche, Pataken). Più fortuna ebbe il nome Tartifola datole in Italia a partire dal XVI sec.: assimilato il tubero di Solanum tuberosum per forma e commestibilità al tartufo, oggi il termine relativo in italiano sopravvive solo in alcuni dialetti, mentre si è affermato in tutta l'area mitteleuropea e germanica nella variante Kartoffel, termine che poi tornò in alcuni dialetti del Friuli nella variante latinizzata di «cartufole» o «cartufolaria». Anche le parole in lingua bulgara картоф, e in lingua russa картофель derivano dall'Italiano tartufoli.

In altri linguaggi è comune anche "mela di terra": pomme de terre in francese, aardappel in olandese, תפוח אדמה in ebraico (spesso scritto solamente פוד) e Erdaepfel in tedesco Austriaco. Il termine è probabilmente di origine colta, ed è da accostare all'analogo tedesco «Grundbirne» (pera di terra), da cui derivano i termini «krompir» del croato, «brambory» del ceco, peruna del finlandese, e jordpäron dello svedese. In polacco la patata è chiamata ziemniaki, e in slovacco zemiak, dalla parola che significa "terra". In parecchie lingue indiane settentrionali e nepali è chiamata alu e in indonesiano kentang.

Differenti nomi per la patata si svilupparono in varie regioni della Cina, i più frequentemente usati nel cinese standard sono "tubero per cavalli" (马铃薯 - mǎlíngshǔ), "fagiolo di terra" (土豆 - tǔdòu), e "taro straniero" (洋芋 - yángyù).

Fitonimia popolare

Accanto ai termini più diffusi nella letteratura scientifica e artistica, nella tradizione popolare italiana sono sopravvissuti nelle varie regioni anche i termini più antichi con cui si designava Solanum tuberosum, nonché alcune elaborazioni originali che hanno trasformato i termini antichi in veri e propri nuovi nomi.

Fitonimia popolare di Solanum tuberosum[1]
Regione da papa o batata da pomme de terre da tartufola o Kartoffel altri
Abruzzo Patana
Calabria Patata, Papagno, Patana
Campania Patana
Emilia-Romagna Patèta, Patada, Patèda, Patàca Pomm de terra
Friuli Carùfule, Cartufularie
Liguria Patatta, Batàtta Tartìfola, Trüffa
Lombardia Pòmm da tera Tartiffolo Tomache
Molise Tapane
Piemonte Pùm d'terra Tartifla
Puglia Patana, Patìta, Pitata,Patèn
Sicilia Patata Puma di terra
Sardegna Patatas Pomo de terra, Poma de terra
Toscana Patata, Batata Pomo di Terra
Umbria Patèta
Veneto Petatera (pianta), Patata (tubero) Sansoni (nell'area ladina)
Valle d'Aosta Trifolle, Tartifle

Storia

La presenza della patata coltivata nelle zone più elevate della regione delle Ande risale al II millennio a.C., dove la patata veniva essiccata e costituiva una risorsa di scorta.

La essiccazione naturale, preceduta da esposizione ai geli notturni e seguita da prolungati lavaggi e sbiancature, è un complesso procedimento che permetteva tra l'altro l'estrazione di sostanze tossiche, presenti in abbondanza nelle varietà che erano coltivate: tale procedimento è possibile solo con le varietà originarie (strettamente brevidiurne e che quindi maturano in tardo autunno), e nell'ambiente fortemente soleggiato e con valori di umidità atmosferica estremamente bassi, condizione peculiare ed unica degli altopiani andini da 3200 a 4800 m di quota.

Solanum tuberosum
Tavola botanica di Gaspard Bauhin (1591)

La probabile ibridazione con specie cilene, non legate al ciclo brevidiurno, (che quindi maturano nella prima estate) ed inoltre a ciclo breve (da 40 a 80 giorni dalla semina, contro gli otto mesi della patata degli altopiani) permise di ottenere la patata a tutti nota, che si è diffusa in buona parte del mondo.

Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga diffusione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi, per tutto il globo, (quali ad esempio il pomodoro o il mais), la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord ed in Europa, per contro non fu accolta in Cina, Giappone, e in tutta l'area islamica.

Anche in Europa la diffusione della coltivazione fu lenta, influenzata da una diffidenza nei confronti di ciò che "cresce sottoterra" fino ad arrivare ad affermare che il consumo diffondesse la lebbra e ad asserire, nell'Encyclopédie del 1765, che si tratta di "cibo flatulento". Ci furono poi casi di intossicazione causati dall'esposizione prolungata dei tuberi alla luce (come è noto l'esposizione alla luce dei tuberi fa sviluppare la solanina, tossica), tali fatti enfatizzati nei racconti popolari ebbero un effetto dissuasivo al consumo: la decisione poi di costringere i galeotti o i soldati ad alimentarsi di patate, perché a disposizione a buon prezzo, non fu un buon viatico a considerare le patate un cibo di qualità.

Gli spagnoli la conobbero fin dai primi decenni (1539) del XVI secolo in Perù ma la pianta non risvegliò particolari interessi nella penisola iberica, maggiore interesse incontrò in Italia dove le patate vennero chiamate "tartuffoli".

Nel 1600 l'agronomo francese Olivier de Serres, nella sua opera Théâtre d'agriculture et Ménage des champs, ne descrive in maniera dettagliata la coltivazione e nell'opera Rariorum plantarum historia di Charles de l'Écluse del 1601 ne viene data una dettagliata descrizione botanica: a quest'ultimo, che fu per lungo tempo botanico di corte dell'imperatore Massimiliano II, si deve l'introduzione della patata (e di altre piante esotiche) in Austria.

La tradizione vuole che l'introduzione della patata in Inghilterra (1588) sia merito di Walter Raleigh, la coltivazione si diffuse però soprattutto nella vicina Irlanda.

Per contro l'Inghilterra ne diffuse soprattutto le pratiche di coltivazione all'estero: nel suo libro, La ricchezza delle nazioni, Adam Smith deplorava che i suoi compatrioti non apprezzassero un prodotto che aveva, apparentemente, dimostrato il suo valore nutrizionale nella vicina Irlanda.

La diffusione del tubero fu quindi poco uniforme: in Francia, ad esempio, coinvolse inizialmente poche aree del Delfinato e dell'Alsazia (1666) e in seguito della Lorena (1680) dove nel 1787 viene descritta come cibo principale degli abitanti della campagna.

Più incisiva fu la diffusione in aree come la Svezia, la Svizzera e soprattutto la Germania. L'agronomo francese Antoine Parmentier, rientrato in Francia nel 1771 in seguito ad un periodo di prigionia trascorso in Prussia dopo la Guerra dei sette anni, prese parte ad un concorso indetto dall'Accademia di Besançon sulla ricerca di possibili sostituti del pane[2], e redasse un articolo sul valore nutrizionale della patata. Sempre nel '700 anche l'economista Antonio Zanon condusse una battaglia per l'introduzione della patata nell'agricoltura della pianura friulana, mentre alla fine dello stesso secolo l'avvocato ed agronomo cuneese Giovanni Vincenzo Virginio si adoperò per cercare di diffondere la patata in Piemonte pubblicando nel 1799 in Torino, presso la Stamperia Reale, il Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall'avvocato Vincenzo Virginio, Socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati Agricoltori del Piemonte ed arrivando a distribuire gratuitamente patate al popolo a scopo promozionale.

Peronospora ed emigrazione degli irlandesi

In Irlanda, grazie al clima umido e fresco, particolarmente congeniale alla crescita del tubero, in breve progressione la patata diventò l'alimento principale di gran parte della popolazione (1700-1750). Il diffuso ricorso alla monocoltura, per di più limitata a una o due varietà, espose però la popolazione irlandese al grave rischio degli effetti catastrofici legati al fatto che eventuali malattie potessero colpire le piante. Ciò infatti si verificò con l'arrivo di una terribile malattia della patata, fino ad allora sconosciuta in Irlanda, la Peronospora, che colpì dapprima sporadicamente i raccolti fino poi a colpirli tutti contemporaneamente e con eguale virulenza: data l'uniformità della specie, nelle varietà che erano coltivate, i raccolti andarono completamente persi.

Le conseguenze furono spaventose, provocando una serie di carestie culminate nella devastante Grande carestia del 1845, che fu la concausa che scatenò l'emigrazione massiccia degli Irlandesi negli Stati Uniti nella seconda metà dell'800.

Morfologia

Tuberi

Lo stesso argomento in dettaglio: Patata (alimento).

I tuberi, la parte commestibile della pianta, si sviluppano dal rigonfiamento della parte terminale, ipogea, dei lunghi stoloni sotterranei. Il rigonfiamento si forma per il trasporto e l'accumulo dei carboidrati fotosintetizzati dalla parte aerea della pianta, quando essa raggiunge la maturità. I tuberi, quindi, fungono da organo di riserva.

La tuberificazione è favorita dall'assenza di luce, dalla temperatura e dall'umidità del suolo. L'accorciarsi del giorno, le basse temperature notturne e l'aumentare dell'umidità, infatti, stimolano gli stoloni a produrre una maggiore quantità di citochinine, degli ormoni vegetali che favoriscono la divisione cellulare. Quando comincia la formazione del tubero, questo diventa il meristema principale e la crescita di tutti gli altri organi rallenta considerevolmente.

I tuberi presentano un'epidermide sottile ricoperta da piccole lenticelle, suberificate in condizioni di mancanza d'acqua. La presenza di acqua favorisce la crescita di cellule corticali che rompono il sughero e formano delle aperture nelle lenticelle.

Al di sotto dell'epidermide si trova il periderma, il floema lo xilema ed il midollo. Tutti questi tessuti sono collegati agli "occhi", delle strutture da cui si originano delle gemme, che rimangono dormienti durante lo sviluppo del tubero ma che possono originare nuovi steli.

Foglie

Le foglie sono pennato-composte, formate da 7-9 foglioline di diversa grandezza e alternate. I margini possono essere lisci o seghettati.

Steli

Durante i primi stadi dello sviluppo, gli steli hanno un portamento eretto e sono alti da 60 a 150 cm; raggiunta la maturità assumono un portamento prostrato e spesso ingialliscono.

Infiorescenza e fiori

Le infiorescenze sono portate in posizione terminale e sono costituite da fiori pentameri. Questi sono di un colore che varia dal bianco puro al violetto chiaro, presentano degli stami gialli.

Frutti

Il frutto è una bacca polposa giallastra. A causa dell'alta quantità dell'alcaloide tossico solanina contenuta al loro interno, i frutti della patata non sono commestibili.

Alcune varietà, anche per questioni legate alle ibridazioni che hanno prodotto le varietà coltivate in Europa, hanno perso la capacità di produrre frutti.

Riproduzione

L'impollinazione è entomofila e i principali impollinatori sono gli Imenotteri del genere Bombus. Gli insetti trasportano il polline da una pianta all'altra, permettendone la fecondazione. In alcuni casi è possibile anche l'autofecondazione.

Tutte le varietà di patata possono riprodursi per riproduzione vegetativa, piantando i tuberi o parti di essi. Alcune varietà commerciali presentano fiori imperfetti e non producono semi, quindi vengono propagate solo per mezzo dei tuberi, chiamati impropriamente "semi".

I fiori fecondati producono i frutti, che in alcune varietà sono piccoli, verdi e di forma simile ai pomodori ciliegini. Ogni frutto può portare fino a 300 semi.

Coltivazione

Alcune varietà di patate

La patata, limitatamente alla fase vegetativa, si adatta a climi molto diversi, e nella tradizione agronomica è considerata una tipica coltura da rinnovo che apre la rotazione. La piantagione si effettua sul terreno arato e concimato, disponendo i tuberi interi o suddivisi nei solchi, in modo da avere 5-6 piante/m²: 40–50 cm di distanza tra le piante e 80–100 cm fra le file. La coltura primaticcia si semina da novembre a febbraio, quella ordinaria in marzo-aprile, quella tardiva in giugno-luglio. Per la raccolta vengono impiegate macchine di varie tipologie (scavatrici semplici o composte, scavatrici-raccoglitrici).

Occorre ricordare che la coltivazione della patata, pur soddisfacente per la produzione di tuberi da consumo in una grande varietà di climi e di temperature, è in realtà il prodotto di una moltiplicazione clonale e non di una riproduzione da seme.

L'accumulo, anno dopo anno, di virus vegetali all'interno dei tuberi, soprattutto ad effetto di alte temperature, anche se non produce problemi al consumo, produce invece un progressivo decadimento delle qualità vitali dei tuberi stessi, impedendo la coltivazione per più di qualche anno dei tuberi prelevati dal raccolto.

In realtà i tuberi detti "da seme" sono "riprodotti" e conservati in condizioni controllate e soprattutto in ambienti che siano simili a quelli dei luoghi di origine della patata, quindi di buon irraggiamento solare in fase vegetativa, ma con temperature che siano mantenute basse, sia per la vegetazione che per la conservazione. Questo non è economico effettuarlo artificialmente, lo è invece effettuarlo dove tali condizioni ambientali sono normali, come in particolari regioni di montagna o in paesi a clima estivo fresco. In effetti la coltivazione da reddito delle patate è condizionata dalla presenza e dal prodotto annuale di tali luoghi riproduttori.

In particolare un piccolo contributo alla conservazione della vitalità rivegetativa delle patate, a disposizione del coltivatore dilettante, è la conservazione, ma soprattutto la coltivazione in ambiente ventilato e fresco, estraendo quindi dal suolo i tuberi "maturi", ma procurando in ogni modo per avere, in coltivazione, un suolo che non sia mai troppo riscaldato, o peggio "arrostito". La conservazione dei tuberi "da seme" deve ugualmente curare il mantenimento di un ambiente fresco, in aria asciutta. La tradizione ha sviluppato la conservazione dei tuberi "seppelliti" in strati di foglie in cantine fredde, sfruttando la temperatura di grotta.

Avversità

Pianta colpita dalla peronospora della patata
Larve di dorifora della patata che si nutrono di foglie

La patata è colpita da numerose avversità.

Funghi

Insetti

Batteri

  • Clavibacter michiganensis subs sepedonicus
  • Ralstonia solanacearum

Nematodi

Molluschi

Tossicità

La patata, come il pomodoro, contiene un alcaloide velenoso nelle parti verdi, compresi i tuberi quando rinverdiscono. La solanina, contenuta appunto nelle piante del genere Solanum, causa intossicazioni con dolori addominali, diarrea, e nei casi gravi, la morte. Si consiglia dunque di conservare le patate in luogo buio e asciutto, per evitare il rinverdimento e la germinazione, che innalzano il contenuto di solanina.

Prodotti agroalimentari tradizionali

Varietà di patate o denominazioni locali riconosciute come Prodotti agroalimentari tradizionali italiani

Solanum tuberosum nei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
Regione varietà locale
Toscana Patata bianca del Melo, Patata di Regnano, Patata di Zeri (patate "rosse, bianche, zale" di zeri), Patata rossa di Cetica (patata rossa del pratomagno, patata rossa del casentino).
Liguria Cabannese, Cannellina Nera, Morella, patata di Pignone, Quarantina Bianca Genovese, Quarantina Gialla, Quarantina Prugnona,
Piemonte Quarantina Bianca Genovese, Patate dell'alta valle Belbo, Patata di Castelnuovo Scrivia, Patate di montagna di Cesana, Patate di San Raffaele Cimena.
Lombardia Patata di Campodolcino
Veneto Patata di Rotzo, Patata doc del Montello
Trentino-Alto Adige Patata trentina di montagna
Friuli Patatis cojonariis, Patata di Ribis e Godia
Emilia-Romagna Quarantina Bianca Genovese, Patata di Bologna, Patata di Montescudo, Patata di Montese
Umbria Patata rossa di Colfiorito
Lazio Patata dell'Alto Viterbese, Patata di Leonessa
Abruzzo Patata degli Altipiani d'Abruzzo, Patata di montagna del Medio Sangro
Molise Patata lunga di San Biase
Campania Patata novella campana
Basilicata Patata rossa di Terranova del Pollino
Calabria Patata della Sila
Sicilia Patata novella di Messina, Patata novella di Siracusa
Puglia Patata di Zapponeta, Patata novella sieglinde di Galatina (siglinda te galatina)

Note

  1. ^ Penzig O., Flora popolare italiana, vol I p. 31, Edagricole, Bologna 1974
  2. ^ Il titolo esatto del concorso era Quels sont les végétaux qui pourraient-être substitués en cas de disette à ceux que l'on emploie communément et quelle en devrait être la préparation?

Bibliografia

  • Fernand Braudel, Civiltà materiale, economia e capitalismo - Le strutture del quotidiano (secoli XV-XVIII) Piccola Biblioteca Einaudi Torino, 1979, ISBN 88-06-13049-8 p. 139 e segg.
  • (FR) Lucien Dupouy, Pour bien cultiver, conserver et utiliser la pomme de terre, Collection Rustica, Ed. de Montsouris, Paris, 1946, 62p.
  • (RU) Вавилов, Николай И. (Vavilov, Nikolaj I.) ([1940] 1987), Учение о происхождении культурных растений после Дарвина (Origine e geografia delle piante coltivate), Ленинград: Советская наука (Leningrado: Sovietskie Nauka).
  • (ES) A. Contreras Méndez, (1999): Antecedentes sobre el origen de la papa, en "Revista de la Papa", vol. 1, Nº 3. pp. 2–3
  • (ES) Instituto Nacional de Investigación Agraria del Perú (2005), Investigadores de EE.UU confirman que la Papa es peruana por donde se la mire, [2006]
  • (EN) David M. Spooner, Karen McLean, Gavin Ramsay, Robbie Waugh & Glenn J. Bryan, (2005): A single domestication for potato based on multilocus amplified fragment length polymorphism genotyping in "Proceedings of the National Academy of Sciences", Nº 102. p 14694-14699 [2]
  • (EN) University of Wisconsin (2005), Finding rewrites the evolutionary history of the origin of potatoes [2006]
  • Giovanni Biadene, Storia della patata in Italia dagli scritti dei Georgici (1625-1900), Prefazione di Antonio Saltini - Bologna, Edizioni Avenue media, 1996
  • (EN) Harry A. Mills, Potato, Solanum tuberosum L., in University of Georgia horticulture. URL consultato il 3 gennaio 2008.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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