Asmara: differenze tra le versioni
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|Nome = Asmara |
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Versione delle 19:59, 30 mar 2019
Asmara città | |
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In tigrino: አስመራ (Asmera), in arabo أسمرا (Asmaraa) | |
Localizzazione | |
Stato | Eritrea |
Regione | Centrale |
Distretto | Non presente |
Territorio | |
Coordinate | 15°20′00″N 38°55′47″E / 15.333333°N 38.929722°E |
Altitudine | 2,363[1] m s.l.m. |
Superficie | 45 km² |
Abitanti | 663 873 (2010) |
Densità | 14 752,73 ab./km² |
Altre informazioni | |
Lingue | tigrino, arabo e italiano. |
Prefisso | +291 |
Fuso orario | UTC+3 |
Targa | ER |
Nome abitanti | Asmarini |
Cartografia | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
---|---|
Asmara: una città modernista d'Africa | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (ii)(iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2017 |
Scheda UNESCO | (EN) Asmara: a Modernist City of Africa (FR) Scheda |
Asmara (anche con l'articolo: l'Asmara[N 1]; AFI: /aˈzmara/[2]; in tigrino: አስመራ, Asmerà; in arabo أسمرا?, Asmaraa) è la capitale, la città più popolata e il principale centro industriale, economico e culturale dell'Eritrea. È anche capoluogo della Regione Centrale.
Sorge su un altopiano ad oltre 2.300 m s.l.m. e gode di un clima particolarmente mite e salubre (la temperatura media annua è di circa 17 °C). Sede universitaria, ospita industrie tessili, dell'abbigliamento e della lavorazione della carne.
Dall'8 luglio 2017 la città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO; si tratta del primo sito dell'Eritrea iscritto nella lista dei patrimoni dell'umanità[3][4].
Geografia fisica
Storia
Origini
Asmara nacque nel XII secolo, dall'unione di quattro villaggi. Originariamente vi erano infatti quattro clan che occupavano l'area dove sorge oggi la città: i Gheza Gurtom, i Gheza Shelele, i Gheza Serenser e i Gheza Asmae. Incoraggiati dalle famiglie, i leader dei quattro clan decisero di unirsi per fronteggiare i banditi che imperversavano nell'area. Dopo la vittoria, la zona fu chiamata Arbaete Asmara (አርባእተ ኣስመራ), che in lingua tigrina significa: "I quattro sono uniti". Nonostante quella fusione, Asmara (il prefisso Arbaete cadde ben presto in disuso) continuò ad essere un villaggio di etnia tigrina, e tale rimase ancora a lungo: fu infatti solo a partire dagli anni ottanta del XIX secolo che la popolazione della località iniziò ad incrementarsi in maniera significativa, anche grazie all'attribuzione del ruolo di capoluogo della regione ed alla fondazione di un mercato locale per ordine di Ras Alula.
Un'altra leggenda narra che in queste zone la Regina di Saba avesse dato alla luce il figlio di re Salomone, Menelik I.
Asmara durante l'occupazione italiana
La città fu occupata dalle truppe italiane nel 1889 e divenne capitale della colonia nel 1897. Nel 1887 gli italiani, sotto la direzione dell'ingegnere Emilio Olivieri, costruirono la prima tratta della ferrovia che partendo da Massaua raggiungeva il forte militare di Saati, a poche decine di chilometri da Asmara. Successivamente, durante l'amministrazione del governatore Ferdinando Martini, la linea fu prolungata, sotto la direzione dell'ingegnere Francesco Schupfer, fino ad Asmara, raggiunta nel dicembre del 1911, passando attraverso la città di Ghinda. Fra gli edifici più tipici della prima fase edilizia si annoverano la chiesa della Beata Vergine del Rosario ed il teatro dell'Opera.
Fin dagli anni venti, grazie al governatore trevigiano Jacopo Gasparini, ma ancor più nel decennio successivo, il profilo architettonico della città mutò radicalmente, con la costruzione di nuove strutture ed edifici in stile razionalista e art déco, che portarono la città ad essere soprannominata "piccola Roma". L'edilizia degli anni venti e trenta, nonché la presenza coloniale italiana, sono ancora oggi ben rintracciabili, sia nei principali edifici della città, sia nel nome di numerosi locali pubblici ed esercizi commerciali ("Bar Vittoria", "Pasticceria moderna", "Casa del formaggio", "La Ferramenta", "Casa degli Italiani").
Tra gli edifici più notevoli del periodo coloniale fascista da segnalare il cinema Impero, costruito nel 1937 e considerato uno degli esempi più emblematici in stile Art Déco[5], e la stazione di servizio Fiat Tagliero, un impressionante edificio in stile futurista costruito nel 1938 a forma di aeroplano e dotato di due incredibili "ali" autoportanti che destano viva impressione ancora oggi.
Il 1º aprile 1941, durante la seconda guerra mondiale, Asmara fu occupata, insieme al resto dell'Eritrea, dalle truppe britanniche del generale William Platt.
Asmara nel secondo dopoguerra
La permanenza delle truppe dell'Impero britannico ad Asmara si protrasse fino al 1952, anno dell'associazione dell'Eritrea, come unità federata dotata di ampia autonomia, all'Impero d'Etiopia. In quello stesso anno la città tornò ad essere capitale dell'Eritrea, e vi restò fino al 1960, allorquando l'Etiopia, in forma del tutto unilaterale e contro la volontà del popolo eritreo, iniziò a smantellare le strutture federali che univano i due Stati (per dare vita, nel 1962, ad uno stato fortemente centralizzato), declassando Asmara al rango di semplice capoluogo di provincia. Il 31 gennaio 1975 iniziò la guerra di liberazione dal dominio etiopico con l'attacco alla città da parte del Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo (FLPE). Il 24 maggio 1991 la città venne liberata definitivamente dalla dominazione etiopica dal FLPE, la massima organizzazione patriottica eritrea, da tempo in lotta contro l'esercito di occupazione abissino presente sul posto. Il trionfale esito del plebiscito popolare per la definitiva separazione del Paese dall'Etiopia, che raccolse oltre il 98% di consensi, permise ad Asmara, nel 1993, di divenire la capitale di un'Eritrea repubblicana e indipendente.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa della Beata Vergine del Rosario
- Cattedrale ortodossa di Santa Maria (Edna Mariam)
- Cattedrale del patto della misericordia (Kidane Mehret)
- Grande moschea di Asmara
- Sinagoga di Asmara
Architetture civili
- Fiat Tagliero
- Cinema Impero
- Palazzo del Governatore
- Teatro Asmara
- Museo nazionale dell'Eritrea
- Palazzo del Governo della Regione Centrale
- Palazzo delle poste centrali
- Palazzo della Banca d'Eritrea
- Mercato centrale
- Bar Zilli
Architetture militari
Società
Lingue e dialetti
Nella città è ancora conosciuta la lingua italiana, molto di più che nel resto del Paese, soprattutto dalle persone di una certa età e dagli studenti degli istituti della scuola italiana. L'italiano influenzò con qualche termine anche la lingua tigrina parlata dagli eritrei poiché la città fu occupata dal governo italiano. Anche la maggior parte di qualche centinaio di ultimi immigrati italo-eritrei risiede in questa città.[6]
Cultura
Istruzione
Scuole
Le scuole statali del governo Eritreo in Asmara sono suddivise in Scuola Internazionale di Asmara[7] Scuola Elementare Maarnet, Scuola Elementare Mai Chehot, Scuola Elementare Mai Temenai, Scuola Elementare Meqeyro, Scuola Elementare Mereb, Scuola Elementare Mirana, Scuola Elementare Midri Babur, Scuola Elementare Dogali, Scuola per i non vedenti Abreha Bahta, Scuola Internationale Hagos, Scuola Secondaria Harbegnatat, Scuola Secondaria Sultano Ibrahim, Scuola Secondaria comprensiva Keyih Bahri.[8]
Ad Asmara vi sono inoltre le seguenti scuole statali italiane: Scuola dell'Infanzia "Maria Montessori", Istituto Comprensivo e Liceo Sperimentale "Guglielmo Marconi"
Università
L'Università di Asmara venne fondata nel 1958.
Geografia antropica
Economia
La città ospita diversi insediamenti produttivi. Tradizionale è la produzione di birra con i marchi Birra Asmara e Birra Golden Star.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Ferrovie
La stazione di Asmara è capolinea della linea per Massaua.
Aeroporti
Vicino alla città è presente l'Aeroporto Internazionale di Asmara Yohannes IV, base della compagnia di bandiera Eritrean Airlines.
Impianti a fune
Tra il 1937 e il 1941 fu attiva la teleferica Massaua-Asmara, che collegava il porto di Massaua con la capitale eritrea. All'epoca della costruzione era il più lungo impianto a fune del mondo: ben 75 km.
Amministrazione
Sport
Note
- Note al testo
- ^ Il nome è riportato solo in questa forma dal Dizionario di Ortografia e di Pronunzia.
- Riferimenti
- ^ Fallingrain - Asmara Archiviato il 7 novembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Luciano Canepari, Asmara, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
- ^ (EN) Three sites in Angola, Eritrea and South Africa added to UNESCO’s World Heritage List, su whc.unesco.org, 8 luglio 2017. URL consultato l'8 luglio 2017.
- ^ Asmara, la piccola Roma di provincia, nel patrimonio Unesco, su repubblica.it, 8 luglio 2017. URL consultato l'8 luglio 2017.
- ^ Gianluca Rossi, 2009.
- ^ http://www.aipee.it/home.html
- ^ http://www.state.gov/m/a/os/1294.htm
- ^ http://www.asmera.nl/asmara-schools.htm
Bibliografia
- Francesca Calace (a cura di), «Restituiamo la Storia» – dagli archivi ai territori. Architetture e modelli urbani nel Mediterraneo orientale, Roma, Gangemi, 2012, ISBN 978-88-492-2364-4.
- (EN) Edward Denison, Guang Yu Ren e Naigzy Gebremedhin, Asmara: Africa's Secret Modernist City, Londra, Merrell Publishers, 2003, ISBN 1-85894-209-8.
- Gianluca Rossi, Renzo Martinelli inviato de “La Nazione”, Scandicci (FI), Firenze Atheneum, 2009, ISBN 978-88-7255-356-5.
- Giovanni Godoli, Asmara: immagine di una città. Architettura e Potere da Ferdinando Martini all'Impero, Tesi di laurea, Università degli Studi di Firenze, 2009. URL consultato il 15 novembre 2014.
- Erminia Dell'Oro, Asmara addio, Studio Tesi, 1ª ed., Pordenone, Edizioni dello Zibaldone, 1988, ISBN 88-7692-156-7. - 2ª ed., Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1993, ISBN 88-04-36824-1. - 3ª ed., Milano, Baldini & Castoldi, 1997, ISBN 88-8089-230-4.
- (DE, EN, IT) Jochen Visscher (a cura di), Asmara - The Frozen City, fotografie di Stefan Bones, Berlino, JOVIS Verlag, 2006, ISBN 978-3-936314-61-8.
Voci correlate
- Chiesa della Beata Vergine del Rosario (Asmara)
- Ferrovia Massaua-Asmara
- Palazzo del Governatore di Asmara
- Palazzo delle Poste di Asmara
- Teatro Asmara
- Università di Asmara
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni sull'Asmara
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Asmara
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche sull'Asmara
Collegamenti esterni
- Asmara: la città degli italiani e la città degli eritrei, su isiao.it. URL consultato l'11 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2010).
- Architettura razionalista ad Asmara, su artefascista.it.
- Portale eritreo in italiano, su erinit.com.
- Ferrovia eritrea sito in italiano sulla ferrovia
- Eritrea Eritrea sito in italiano sull'Eritrea
- Ascari: I Leoni di Eritrea Eritrea coloniale. Storia, immagini, filmati, cartografia.
- Documentario su Asmara, su der.org.
- Racconti eritrei di Erminia Dell'Oro
- (EN) History of Asmara sito in inglese sulla città.
- Asmara, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 gennaio 2016.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134891913 · LCCN (EN) n82104369 · GND (DE) 4467477-6 · BNF (FR) cb16132341p (data) · J9U (EN, HE) 987007555142005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82104369 |
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