Asmara: differenze tra le versioni

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Asmara
città
In tigrino: አስመራ (Asmera),
in arabo أسمرا (Asmaraa)
Asmara – Veduta
Asmara – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Eritrea Eritrea
RegioneCentrale
DistrettoNon presente
Territorio
Coordinate15°20′00″N 38°55′47″E / 15.333333°N 38.929722°E15.333333; 38.929722 (Asmara)
Altitudine2,363[1] m s.l.m.
Superficie45 km²
Abitanti663 873 (2010)
Densità14 752,73 ab./km²
Altre informazioni
Linguetigrino, arabo e italiano.
Prefisso+291
Fuso orarioUTC+3
TargaER
Nome abitantiAsmarini
Cartografia
Mappa di localizzazione: Eritrea
Asmara
Asmara
 Bene protetto dall'UNESCO
Asmara: una città modernista d'Africa
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii)(iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2017
Scheda UNESCO(EN) Asmara: a Modernist City of Africa
(FR) Scheda

Asmara (anche con l'articolo: l'Asmara[N 1]; AFI: /aˈzmara/[2]; in tigrino: አስመራ, Asmerà; in arabo أسمرا?, Asmaraa) è la capitale, la città più popolata e il principale centro industriale, economico e culturale dell'Eritrea. È anche capoluogo della Regione Centrale.

Sorge su un altopiano ad oltre 2.300 m s.l.m. e gode di un clima particolarmente mite e salubre (la temperatura media annua è di circa 17 °C). Sede universitaria, ospita industrie tessili, dell'abbigliamento e della lavorazione della carne.

Dall'8 luglio 2017 la città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO; si tratta del primo sito dell'Eritrea iscritto nella lista dei patrimoni dell'umanità[3][4].

Geografia fisica

Storia

Origini

Ras Alula nominato governatore della provincia di Medri Bahri (l'odierna Eritrea) dal negus Giovanni IV scelse la città di Asmara come capitale della provincia omonima.

Asmara nacque nel XII secolo, dall'unione di quattro villaggi. Originariamente vi erano infatti quattro clan che occupavano l'area dove sorge oggi la città: i Gheza Gurtom, i Gheza Shelele, i Gheza Serenser e i Gheza Asmae. Incoraggiati dalle famiglie, i leader dei quattro clan decisero di unirsi per fronteggiare i banditi che imperversavano nell'area. Dopo la vittoria, la zona fu chiamata Arbaete Asmara (አርባእተ ኣስመራ), che in lingua tigrina significa: "I quattro sono uniti". Nonostante quella fusione, Asmara (il prefisso Arbaete cadde ben presto in disuso) continuò ad essere un villaggio di etnia tigrina, e tale rimase ancora a lungo: fu infatti solo a partire dagli anni ottanta del XIX secolo che la popolazione della località iniziò ad incrementarsi in maniera significativa, anche grazie all'attribuzione del ruolo di capoluogo della regione ed alla fondazione di un mercato locale per ordine di Ras Alula.

Un'altra leggenda narra che in queste zone la Regina di Saba avesse dato alla luce il figlio di re Salomone, Menelik I.

Un retaggio della colonizzazione italiana: il Cinema Impero

Asmara durante l'occupazione italiana

Lo stesso argomento in dettaglio: Colonialismo italiano.
Mappa dell'Asmara del TCI, 1929
La stazione di servizio, in stile futurista, "Fiat Tagliero", costruito ad Asmara nel 1938.

La città fu occupata dalle truppe italiane nel 1889 e divenne capitale della colonia nel 1897. Nel 1887 gli italiani, sotto la direzione dell'ingegnere Emilio Olivieri, costruirono la prima tratta della ferrovia che partendo da Massaua raggiungeva il forte militare di Saati, a poche decine di chilometri da Asmara. Successivamente, durante l'amministrazione del governatore Ferdinando Martini, la linea fu prolungata, sotto la direzione dell'ingegnere Francesco Schupfer, fino ad Asmara, raggiunta nel dicembre del 1911, passando attraverso la città di Ghinda. Fra gli edifici più tipici della prima fase edilizia si annoverano la chiesa della Beata Vergine del Rosario ed il teatro dell'Opera.

Fin dagli anni venti, grazie al governatore trevigiano Jacopo Gasparini, ma ancor più nel decennio successivo, il profilo architettonico della città mutò radicalmente, con la costruzione di nuove strutture ed edifici in stile razionalista e art déco, che portarono la città ad essere soprannominata "piccola Roma". L'edilizia degli anni venti e trenta, nonché la presenza coloniale italiana, sono ancora oggi ben rintracciabili, sia nei principali edifici della città, sia nel nome di numerosi locali pubblici ed esercizi commerciali ("Bar Vittoria", "Pasticceria moderna", "Casa del formaggio", "La Ferramenta", "Casa degli Italiani").
Tra gli edifici più notevoli del periodo coloniale fascista da segnalare il cinema Impero, costruito nel 1937 e considerato uno degli esempi più emblematici in stile Art Déco[5], e la stazione di servizio Fiat Tagliero, un impressionante edificio in stile futurista costruito nel 1938 a forma di aeroplano e dotato di due incredibili "ali" autoportanti che destano viva impressione ancora oggi.
Il 1º aprile 1941, durante la seconda guerra mondiale, Asmara fu occupata, insieme al resto dell'Eritrea, dalle truppe britanniche del generale William Platt.

Asmara nel secondo dopoguerra

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra di indipendenza eritrea.

La permanenza delle truppe dell'Impero britannico ad Asmara si protrasse fino al 1952, anno dell'associazione dell'Eritrea, come unità federata dotata di ampia autonomia, all'Impero d'Etiopia. In quello stesso anno la città tornò ad essere capitale dell'Eritrea, e vi restò fino al 1960, allorquando l'Etiopia, in forma del tutto unilaterale e contro la volontà del popolo eritreo, iniziò a smantellare le strutture federali che univano i due Stati (per dare vita, nel 1962, ad uno stato fortemente centralizzato), declassando Asmara al rango di semplice capoluogo di provincia. Il 31 gennaio 1975 iniziò la guerra di liberazione dal dominio etiopico con l'attacco alla città da parte del Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo (FLPE). Il 24 maggio 1991 la città venne liberata definitivamente dalla dominazione etiopica dal FLPE, la massima organizzazione patriottica eritrea, da tempo in lotta contro l'esercito di occupazione abissino presente sul posto. Il trionfale esito del plebiscito popolare per la definitiva separazione del Paese dall'Etiopia, che raccolse oltre il 98% di consensi, permise ad Asmara, nel 1993, di divenire la capitale di un'Eritrea repubblicana e indipendente.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa della Beata Vergine del Rosario
Enda Mariam

Architetture civili

Architetture militari

Società

Lingue e dialetti

Nella città è ancora conosciuta la lingua italiana, molto di più che nel resto del Paese, soprattutto dalle persone di una certa età e dagli studenti degli istituti della scuola italiana. L'italiano influenzò con qualche termine anche la lingua tigrina parlata dagli eritrei poiché la città fu occupata dal governo italiano. Anche la maggior parte di qualche centinaio di ultimi immigrati italo-eritrei risiede in questa città.[6]

Cultura

Istruzione

Scuole

Le scuole statali del governo Eritreo in Asmara sono suddivise in Scuola Internazionale di Asmara[7] Scuola Elementare Maarnet, Scuola Elementare Mai Chehot, Scuola Elementare Mai Temenai, Scuola Elementare Meqeyro, Scuola Elementare Mereb, Scuola Elementare Mirana, Scuola Elementare Midri Babur, Scuola Elementare Dogali, Scuola per i non vedenti Abreha Bahta, Scuola Internationale Hagos, Scuola Secondaria Harbegnatat, Scuola Secondaria Sultano Ibrahim, Scuola Secondaria comprensiva Keyih Bahri.[8]

Ad Asmara vi sono inoltre le seguenti scuole statali italiane: Scuola dell'Infanzia "Maria Montessori", Istituto Comprensivo e Liceo Sperimentale "Guglielmo Marconi"

Università

L'Università di Asmara venne fondata nel 1958.

Geografia antropica

Economia

La città ospita diversi insediamenti produttivi. Tradizionale è la produzione di birra con i marchi Birra Asmara e Birra Golden Star.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Ferrovie

La stazione di Asmara è capolinea della linea per Massaua.

Aeroporti

Vicino alla città è presente l'Aeroporto Internazionale di Asmara Yohannes IV, base della compagnia di bandiera Eritrean Airlines.

Impianti a fune

Tra il 1937 e il 1941 fu attiva la teleferica Massaua-Asmara, che collegava il porto di Massaua con la capitale eritrea. All'epoca della costruzione era il più lungo impianto a fune del mondo: ben 75 km.

Amministrazione

Sport

Note

Note al testo
Riferimenti

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN134891913 · LCCN (ENn82104369 · GND (DE4467477-6 · BNF (FRcb16132341p (data) · J9U (ENHE987007555142005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82104369
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