Englishman in New York: differenze tra le versioni

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* Il rapper canadese [[Kardinal Offishall]] ha utilizzato il coro per la sua canzone del 2008, ''Ill Eagle Alien''.
* Il rapper canadese [[Kardinal Offishall]] ha utilizzato il coro per la sua canzone del 2008, ''Ill Eagle Alien''.
* Il gruppo finlandese ''[[Vilperin Perikunta]]'' ne trasse una versione in lingua finlandese intitolata ''Turkulainen Helsingis'' (''Uno di [[Turku]] a [[Helsinki]]'')
* Il gruppo finlandese ''[[Vilperin Perikunta]]'' ne trasse una versione in lingua finlandese intitolata ''Turkulainen Helsingis'' (''Uno di [[Turku]] a [[Helsinki]]'')
* Il Chitarrista classico e compositore [[Maurizio Colonna]] ha reinterpretato il brano in una versione per chitarra sola nel suo disco di covers "Rock Waves" del 2008.
* Il chitarrista classico e compositore [[Maurizio Colonna]] ha reinterpretato il brano in una versione per chitarra sola nel suo disco di covers "Rock Waves" del 2008.
*Nel 2021 Sting per omaggiare il brano lo ripropone in una nuova versione intitolata ''[[Englishman/African in New York]]'' con il cantuautore beninese Shirazee.
*Nel 2021 Sting per omaggiare il brano lo ripropone in una nuova versione intitolata ''[[Englishman/African in New York]]'' con il cantautore beninese Shirazee.


== Tracce ==
== Tracce ==

Versione delle 21:05, 5 ott 2021

Englishman in New York
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaSting
Pubblicazionefebbraio 1988
Durata4:25
Album di provenienza...Nothing Like the Sun
GenerePop rock
Jazz
EtichettaA&M
ProduttoreSting, Neil Dorfsman
Registrazione1987
FormatiCD, MC, vinile
Certificazioni originali
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 200 000+)
Dischi d'oroBandiera della Danimarca Danimarca[2]
(vendite: 45 000+)
Bandiera del Giappone Giappone[3]
(vendite: 100 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi d'oroBandiera dell'Italia Italia[4]
(vendite: 25 000+)
Sting - cronologia
Singolo precedente
(1987)
Singolo successivo
(1988)

Englishman in New York è una famosa canzone di Sting, estratta come terzo singolo dal suo secondo album solista, ...Nothing Like the Sun del 1987.

L'uomo inglese (Englishman) protagonista è il famoso e stravagante attore e scrittore (divenuto un'icona gay) Quentin Crisp.[5][6][7] Sting scrisse questa canzone non molto dopo il trasferimento di Crisp da Londra a New York. Al pezzo ha partecipato anche Branford Marsalis, che vi suona il sassofono soprano.

La canzone è stata pubblicata ad inizio 1988 ma ha raggiunto solo il 51º posto nella Official Singles Chart.[8] Negli Stati Uniti, Englishman in New York si è piazzata all'84º posto della Billboard Hot 100 nell'aprile del 1988.[9] Nello stesso mese la canzone è arrivata al 32º posto della Mainstream Rock Songs.[10] Tuttavia, il singolo è stato un successo in diversi paesi europei,[11] raggiungendo la top 40 (e talvolta la top 20) in Francia, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e altri.

Nel 1990, poco prima dell'uscita del suo terzo album in studio The Soul Cages, l'etichetta discografica di Sting ha autorizzato il DJ e produttore olandese Ben Liebrand a remixare Englishman in New York. Il remix è stato pubblicato come singolo e si caratterizza per l'aggiunta di un'introduzione ed alcune modifiche strumentali, ma l'essenza del brano è rimasta la stessa. La nuova versione ha ottenuto enorme successo nelle discoteche e ha raggiunto la quindicesima posizione della Official Dance Chart a metà anni novanta.[12] Negli stessi anni la canzone è stata utilizzata nel Regno Unito per uno spot della casa automobilistica Rover.

Nel 2011, la canzone è stata reinterpretata da Sting insieme alla Royal Philharmonic Orchestra per l'album Symphonicities.

Il brano

Alla fine del 1986, Sting si recò nel nuovo appartamento newyorkese di Quentin Crisp, che gli raccontò la vita di un omosessuale nella omofobica Gran Bretagna dagli anni venti agli anni sessanta. Sting fu contemporaneamente sconvolto e affascinato dal racconto a tal punto da dedicargli una canzone. Crisp disse anche scherzosamente a Sting che sperava di ricevere quanto prima la cittadinanza americana, così che se avesse commesso un reato non sarebbe stato espulso dal paese.

Dopo aver ascoltato Enghlishman in New York, Crisp ha commentato di Sting:[13]

«Lui è molto cortese [...] Non voglio sembrare condiscendente. Solo che non mi aspettavo che una pop star si dimostrasse così gentiluomo.»

Il messaggio

L'intera canzone è un plauso al coraggio di essere sé stessi a dispetto di tutto, alla diversità dell'individuo e al coraggio di vivere la vita da "straniero in terra straniera".

Sting, citando il celebre motto del New College di Oxford «manners maketh man» (letteralmente le maniere fanno l'uomo), invita ad essere sé stessi nella più ampia accezione del termine, andando oltre quello che dicono gli altri, come sottolinea il verso della canzone: «Be yourself, no matter what they say» ("sii te stesso, non importa cosa dicono gli altri").[14] Questo messaggio si applica perfettamente al personaggio di Quentin Crisp.[15]

Altro verso importante è: «Takes more than combat gear to make a man / Takes more than license for a gun / Confront your enemies, avoid them when you can / A gentleman will walk but never run» ("Occorre più che saper combattere per fare un uomo / Più che una licenza per un'arma / Affronta i tuoi nemici, evitali quando puoi / Un gentiluomo camminerà ma non corre mai").

Video musicale

Il video musicale della canzone, diretto dal regista David Fincher e girato in bianco e nero, mostra Sting e la sua band per le strade di New York, così come l'elusivo Quentin Crisp. Al termine del video, una volta cessata la musica, la voce di un uomo anziano dice: "If I have an ambition other than a desire to be a chronic invalid, it would be to meet everybody in the world before I die... and I'm not doing badly." ("Se avessi altra ambizione oltre a quella di essere un invalido cronico, sarebbe quella di conoscere tutti gli abitanti del mondo prima di morire....e non me la sto cavando male!")

Cover

  • La cover più popolare della canzone è quella incisa dal rapper Shinehead dal titolo Jamaican in New York (parodiando l'originale Englishman) che ha raggiunto la trentesima posizione della Official Singles Chart nell'aprile del 1993.[16]
  • I Black Eyed Peas hanno estrapolato e utilizzato parte di Englishman in New York nella traccia Union del loro album Monkey Business del 2005, alla quale partecipa anche Sting.
  • I tifosi dell'Arsenal, squadra di calcio inglese di Premier League, cantavano una particolare versione del brano per sostenere Theo Walcott: "Woah, Theo Walcott, Theo, Theo Walcott; he's an Englishman at Arsenal," riferendosi al fatto che Walcott fosse all'epoca l'unico giocatore inglese in prima squadra.
  • Nel 2011 il cantante italiano conosciuto in Kazakistan Son Pascal ha pubblicato su YouTube una cover della canzone intitolandola Englishman in Shymkent.
  • Nel 2015 il cantante statunitense Cris Cab realizza una nuova versione della canzone.
  • I The Simpleton hanno fatto una versione a cappella di questo brano[17], così come i Neri per Caso in una puntata di web notte di Repubblica.
  • Neri Marcorè parodiò il singolo trasformandolo in "Un marchigiano a Londra", in cui Peppu racconta le sue vacanze pasquali nella capitale inglese.
  • La band Loose Ties interpretò Englishman in New York al Telluride Bluegrass Festival (Colorado) del 1992. Il brano è contenuto nell'album: 1992 Telluride Bluegrass Festival, Vol 1.
  • La band Bamboo incluse il brano nel proprio album We Stand Alone Together come 'hidden track'.
  • Davide Esposito la canta nel suo album Amore Eterno,con il titolo "Un italien à Paris" (Un italiano a Parigi).
  • Tiken Jah Fakoly l'ha inclusa nel suo album del 2007 L'Africain, con il titolo Africain à Paris (Un africano a Parigi).
  • Il presentatore Omid Djalili la usò nel per promuovere il suo show sulla BBC1, The Omid Djalili Show, trasformandola in An Iranian in UK (Un iraniano in Gran Bretagna).
  • La band argentina Tanghetto ne ha realizzato una versione strumentale nel 2008 per il loro album El Miedo a la Libertad, sostituendo il suono di un Bandoneón alla voce.
  • Il duo comico canadese Bowser and Blue portò in scena una cover con melodia identica all'originale dal titolo Anglophone In Quebec, (ossia un anglofono in Québec'), ironizzando sulle difficoltà dei madrelingua inglesi in un paese predominato da francofoni come il Québec.
  • Il pianista jazz Eric Reed ne ha incluso una propria versione nel suo album Manhattan Melodies del '99.
  • Il rapper canadese Kardinal Offishall ha utilizzato il coro per la sua canzone del 2008, Ill Eagle Alien.
  • Il gruppo finlandese Vilperin Perikunta ne trasse una versione in lingua finlandese intitolata Turkulainen Helsingis (Uno di Turku a Helsinki)
  • Il chitarrista classico e compositore Maurizio Colonna ha reinterpretato il brano in una versione per chitarra sola nel suo disco di covers "Rock Waves" del 2008.
  • Nel 2021 Sting per omaggiare il brano lo ripropone in una nuova versione intitolata Englishman/African in New York con il cantautore beninese Shirazee.

Tracce

  1. Englishman in New York – 4:03
  2. Ghost in the Strand – 2:33
  3. Someone to Watch Over Me – 4:35
  4. Up from the Skies (cover di Jimi Hendrix) – 10:07 – registrata con Gil Evans e la sua orchestra

Classifiche

Classifica (1988) Posizione
massima
Belgio (Fiandre)[18] 16
Canada[19] 60
Francia[20] 30
Irlanda[21] 12
Paesi Bassi[22] 9
Polonia[23] 6
Regno Unito[24] 51
Spagna[25] 21
Stati Uniti[26] 84
Stati Uniti (mainstream rock)[26] 32
Sudafrica[27] 9
Classifica (remix 1990) Posizione
Regno Unito (dance chart) 15

Cultura di massa

Dal titolo di questa canzone viene ispirato An Englishman in New York, film biografico del 2009 sulla vita di Quentin Crisp.

Note

  1. ^ (EN) Englishman in New York, su British Phonographic Industry. URL consultato il 13 aprile 2019.
  2. ^ (DA) Englishman in New York, su IFPI Danmark. URL consultato il 5 giugno 2019.
  3. ^ (JA) スティング - イングリッシュマン・イン・ニューヨーク – 認定検索, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 2 marzo 2021.
  4. ^ Englishman in New York (certificazione), su FIMI. URL consultato il 28 gennaio 2019.
  5. ^ CRISPERANTO.ORG: All Things Quentin Crisp! The Quentin Crisp Archives: Mr. Sting on Quentin Crisp and the song "Englishman in New York"
  6. ^ Copia archiviata, su biography.com. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2014).
  7. ^ Copia archiviata, su buildfreedom.com. URL consultato il 6 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2014).
  8. ^ UK Singles Chart info at chartstats.com
  9. ^ Billboard Hot 100 info at billboard.com Archiviato il 17 settembre 2008 in Internet Archive.
  10. ^ Billboard Mainstream Rock info at billboard.com, su billboard.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2009).
  11. ^ Lescharts.com
  12. ^ UK Singles Chart remix info at chartstats.com
  13. ^ Measure for Measure music 1996, in The Advocate, 30 aprile 1996, p. 36. URL consultato il 15 mars 2011.
  14. ^ Christopher Gable, The words and music of Sting, 2009, pp. 43-44, ISBN 978-0-275-99360-3.
  15. ^ Crisp Wit, in The Advocate, 18 gennaio 2000, p. 16. URL consultato il 15 marzo 2011.
  16. ^ David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19ª ed., Londra, Guinness World Records Limited, 2006, p. 496, ISBN 1-904994-10-5.
  17. ^ Filmato audio The Simpletones, Englishman in New York, su YouTube.
  18. ^ Ultratop.be – Sting – Englishman in New York, su ultratop.be. URL consultato il 15 novembre 2014.
  19. ^ (EN) Top Singles - Volume 48, No. 2 Apr 30, 1988, su bac-lac.gc.ca, collectionscanada.gc.ca. URL consultato il 12 dicembre 2014.
  20. ^ Lescharts.com – Sting – Englishman in New York", su lescharts.com. URL consultato il 15 novembre 2014.
  21. ^ The Irish Charts (search by artist: Sting), su irishcharts.ie. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
  22. ^ (NL) Dutch charts – Sting – Englishman in New York, su dutchcharts.nl. URL consultato il 15 novembre 2014.
  23. ^ (PL) ENGLISHMAN IN NEW YORK – Sting, su LP3.polskieradio.pl, Nowe Media, Polskie Radio S.A.. URL consultato l'11 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2015).
  24. ^ David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19ª ed., Londra, Guinness World Records Limited, 2006, ISBN 1-904994-10-5.
  25. ^ Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  26. ^ a b Allmusic.com
  27. ^ (EN) South African Rock Lists Website SA Charts 1969 – 1989 Acts (S), su rock.co.za. URL consultato il 31 maggio 2013.

Collegamenti esterni

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