Casamassima: differenze tra le versioni
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|Nome = Casamassima |
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|Sito = http://www.comune.casamassima.ba.it |
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'''Casamassima''' (''Casamàsseme'' in [[dialetto barese]]), chiamato anche Paese Azzurro, è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:19786}} abitanti della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]], |
'''Casamassima''' (''Casamàsseme'' in [[dialetto barese]]), chiamato anche Paese Azzurro, è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:19786}} abitanti della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]], inserito in vari progetti di valorizzazione e promozione turistica per via dell'antico borgo azzurro. |
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Fa parte del club dei Borghi Autentici d'Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.borghiautenticiditalia.it/borgo/casamassima|titolo=Casamassima Borgo Autentico d'Italia}}</ref>. |
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== Origini del nome == |
== Origini del nome == |
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[[File:Chiasso Bongustai, Il Paese Azzurro Casamassima.jpg|miniatura|Chiasso Bongustai, il Paese Azzurro]] |
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Secondo un'antica leggenda, fu fondata da [[Fabio Massimo|Fabio Massimo detto il Temporeggiatore]], il quale, durante le [[guerre Puniche]], creò un accampamento (in [[Lingua latina|latino]], ''castrum''). Quindi, "accampamento di Massimo": ''castrum maximi'', da cui il nome "Casamassima" = casa di Massimo. Molti storici sostengono ora che Casamassima abbia il significato di "casa più grande". |
Secondo un'antica leggenda, fu fondata da [[Fabio Massimo|Fabio Massimo detto il Temporeggiatore]], il quale, durante le [[guerre Puniche]], creò un accampamento (in [[Lingua latina|latino]], ''castrum''). Quindi, "accampamento di Massimo": ''castrum maximi'', da cui il nome "Casamassima" = casa di Massimo. Molti storici sostengono ora che Casamassima abbia il significato di "casa più grande". |
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== Il "Paese Azzurro" == |
== Il "Paese Azzurro" == |
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Nel 1658 sbarcarono a [[Bari]] marinai con la peste, che contagiarono sin da subito oltre 20 mila abitanti del capoluogo di regione, portandoli alla morte. Nel XVII secolo Odoardo Vaaz, signorotto locale, con l'intenzione di voler allontanare la peste dal paese e per fare un voto alla [[Maria Santissima di Costantinopoli]], ordinò tramite un'ordinanza la tinteggiatura del caseggiato, dei monumenti e delle chiese aggiungendo il colore azzurro alla calce viva, probabilmente solfato di rame. La peste fu così allontanata dal paese e venne edificata una chiesetta, dedicata appunto alla [[Maria Santissima di Costantinopoli]]. |
[[File:Chiasso Bongustai, Il Paese Azzurro Casamassima.jpg|miniatura|Chiasso Bongustai, il Paese Azzurro]]Nel 1658 sbarcarono a [[Bari]] marinai con la peste, che contagiarono sin da subito oltre 20 mila abitanti del capoluogo di regione, portandoli alla morte. Nel XVII secolo Odoardo Vaaz, signorotto locale, con l'intenzione di voler allontanare la peste dal paese e per fare un voto alla [[Maria Santissima di Costantinopoli]], ordinò tramite un'ordinanza la tinteggiatura del caseggiato, dei monumenti e delle chiese aggiungendo il colore azzurro alla calce viva, probabilmente solfato di rame. La peste fu così allontanata dal paese e venne edificata una chiesetta, dedicata appunto alla [[Maria Santissima di Costantinopoli]].<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Giampaolo Montanaro|anno=2001|titolo=Casamassima: il paese azzurro|rivista=|editore=Levante|volume=|numero=|pp=88}}</ref> |
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Negli anni 60 il pittore milanese Vittorio Viviani, passando da Casamassima, rimane incantato da questa caratteristica unica nello scenario pugliese e immortala scene di vita quotidiana nel borgo in alcune sue tele, definendo Casamassima "Il Paese Azzurro". |
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⚫ | Passeggiando tra i vicoli del borgo antico è frequente incontrare stratificazioni e tracce di calce azzurra su antichi stabili, testimonianza del passato casamassimese, della storia e dell'unicità di tale centro che, a differenza dei classici borghi bianchi pugliesi, presenta varie tonalità cromatiche di azzurro. |
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Il progetto "Paese Azzurro" è un elemento su cui da alcuni anni sempre più esperti studiano la realizzazione di un brand turistico, accompagnati dalla Pro Loco, associazioni locali, cittadini ed enti come il GAL SEB, l'Associazione "Borghi Autentici d'Italia", la Regione Puglia con gli enti turistici regionali e provinciali. |
Il progetto "Paese Azzurro" è un elemento su cui da alcuni anni sempre più esperti studiano la realizzazione di un brand turistico, accompagnati dalla Pro Loco, associazioni locali, cittadini ed enti come il GAL SEB, l'Associazione "Borghi Autentici d'Italia", la Regione Puglia con gli enti turistici regionali e provinciali. |
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== Monumenti e luoghi d'interesse == |
== Monumenti e luoghi d'interesse == |
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[[File:Il Paese Azzurro, via Paliodoro.jpg|miniatura|294x294px|Via Paliodoro, il Paese Azzurro]]La Torre dell'Orologio sorge presso una delle porte di ingresso al centro storico, quella che si affaccia sulla piazza principale, piazza Aldo Moro. Nella stessa piazza si trovano anche la chiesa del Purgatorio, una delle chiese più importanti del paese insieme alla chiesa madre (che si trova invece in pieno centro storico) e un monumento alla Vittoria. Nel centro storico, oltre alla già citata chiesa Madre, c'è il "castello" (in realtà un palazzo nobiliare), l'ex orfanotrofio Addolorata (detto anche Monacelle), l'ex convento di Santa Chiara. Altro luogo degno di nota di Casamassima è il [[cimitero militare polacco di Casamassima]], visibile dalla S.S.100 Bari-Taranto. |
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Nel borgo è bene ricordare la presenza della casa del poeta armeno [[Hrand Nazariantz]], vissuto a Casamassima. |
Nel borgo è bene ricordare la presenza della casa del poeta armeno [[Hrand Nazariantz]], vissuto a Casamassima.<ref>{{Cita web|url=https://centrostudihrandnazariantz.blogspot.com/2014/06/escliusiv-hrand-nazarianz-e-casamassima.html|titolo=HRAND NAZARIANTZ a CASAMASSIMA}}</ref> |
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=== Il monastero di Santa Chiara === |
=== Il monastero di Santa Chiara === |
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Il prospetto su via Scesciola presenta un bugnato a piano terra, un lungo belvedere di coronamento con le grate in ferro. All'interno del chiostro si possono osservare due lati con archi su pilastri a bugne e al centro una cisterna sopraelevata. |
Il prospetto su via Scesciola presenta un bugnato a piano terra, un lungo belvedere di coronamento con le grate in ferro. All'interno del chiostro si possono osservare due lati con archi su pilastri a bugne e al centro una cisterna sopraelevata. |
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[[File:Palazzo Monacelle Casamassima Biblioteca Comunale.jpg|miniatura|Palazzo Monacelle, sede della biblioteca comunale ed ex Palazzo De Bellis]] |
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[[File:Casamassima Paese Azzurro Arco delle Ombre.jpg|miniatura|"Arco delle Ombre" nel Paese Azzurro]] |
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=== Chiesa Matrice di Santa Croce === |
=== Chiesa Matrice di Santa Croce === |
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La chiesa, edificata su di un<sup>'</sup>altra del sec. XII - XIII, ha una struttura muraria a conci levigati e regolari. |
La chiesa, edificata su di un<sup>'</sup>altra del sec. XII - XIII, ha una struttura muraria a conci levigati e regolari. |
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Addossato alla chiesa troviamo il campanile in conci di pietra regolari, di due piani diviso da cornici ornate. Il primo piano ha bifore con archetti girati sui capitelli, inclusi in un arco superiore posato su mensole. Al secondo piano vi è un loggiato con parapetto forato a scacchiera. |
Addossato alla chiesa troviamo il campanile in conci di pietra regolari, di due piani diviso da cornici ornate. Il primo piano ha bifore con archetti girati sui capitelli, inclusi in un arco superiore posato su mensole. Al secondo piano vi è un loggiato con parapetto forato a scacchiera. |
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È costituita internamente da tre ampie navate con cappelle, in cui, tra le tante opere di notevole interesse, vi sono una fonte battesimale del 1200 e la statua di San Rocco, protettore della città. |
È costituita internamente da tre ampie navate con cappelle, in cui, tra le tante opere di notevole interesse, vi sono una fonte battesimale del 1200 e la statua di San Rocco, protettore della città.[[File:Palazzo Monacelle Casamassima Biblioteca Comunale.jpg|miniatura|Palazzo Monacelle, sede della biblioteca comunale ed ex Palazzo De Bellis]] |
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=== Il complesso delle Monacelle === |
=== Il complesso delle Monacelle === |
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Il complesso è frutto di un adattamento di un ex-palazzo appartenente ad un'importante famiglia del luogo: la famiglia De Bellis. L'ultimo proprietario, Don Domenico Console, acquistò il palazzo e lo fece diventare un orfanotrofio dove fu data educazione civile e religiosa a giovani fanciulle. All'interno dell'orfanotrofio fu istituito un Conservatorio musicale femminile, uno dei più importanti della provincia e molto apprezzato dal Regno di Napoli. Dopo l'unità d'Italia fu adibito a caserma di Carabinieri, albergo e a scuola elementare, compromettendo l'originale tessuto dell'immobile. |
Il complesso è frutto di un adattamento di un ex-palazzo appartenente ad un'importante famiglia del luogo: la famiglia De Bellis. L'ultimo proprietario, Don Domenico Console, acquistò il palazzo e lo fece diventare un orfanotrofio dove fu data educazione civile e religiosa a giovani fanciulle. All'interno dell'orfanotrofio fu istituito un Conservatorio musicale femminile, uno dei più importanti della provincia e molto apprezzato dal Regno di Napoli. Dopo l'unità d'Italia fu adibito a caserma di Carabinieri, albergo e a scuola elementare, compromettendo l'originale tessuto dell'immobile. |
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=== Chiesa del Purgatorio === |
=== Chiesa del Purgatorio === |
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La chiesa del Purgatorio è un edificio di stile barocco, con un imponente campanile, edificato tra il 1722 e il 1758 nella centralissima piazza Aldo Moro. È sopra elevata rispetto al piano stradale e presenta un ampio sagrato, è ad un'unica navata con numerose cappelle all'interno. Ospita la Confraternita del Purgatorio e la statua della Madonna del Carmine, patrona della città. |
La chiesa del Purgatorio è un edificio di stile barocco, con un imponente campanile, edificato tra il 1722 e il 1758 nella centralissima piazza Aldo Moro. È sopra elevata rispetto al piano stradale e presenta un ampio sagrato, è ad un'unica navata con numerose cappelle all'interno. Ospita la Confraternita del Purgatorio e la statua della Madonna del Carmine, patrona della città.[[File:Casamassima paese azzurro tracce.jpg|miniatura|232x232px|Casamassima, tracce di azzurro]] |
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=== Palazzo Amenduni === |
=== Palazzo Amenduni === |
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Il Palazzo Amenduni si trova nei pressi di via Castello e rappresenta uno dei più grandi, imponenti ed importanti palazzi del borgo antico di Casamassima. |
Il Palazzo Amenduni si trova nei pressi di via Castello e rappresenta uno dei più grandi, imponenti ed importanti palazzi del borgo antico di Casamassima. |
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L'ex Palazzo De Bellis è situato nell'attuale via Roma, altro non è che il Palazzo-Convento delle Monacelle. |
L'ex Palazzo De Bellis è situato nell'attuale via Roma, altro non è che il Palazzo-Convento delle Monacelle. |
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Il Palazzo venne adattato a Convento Monacelle quando l'ultimo proprietario lo donò all'Orfanotrofio dell'Addolorata. Il nome "Monacelle" deriva dall'abbigliamento delle giovani donne disagiate che qui furono accolte ed ospitate per toglierle dalle strade. |
Il Palazzo venne adattato a Convento Monacelle quando l'ultimo proprietario lo donò all'Orfanotrofio dell'Addolorata. Il nome "Monacelle" deriva dall'abbigliamento delle giovani donne disagiate che qui furono accolte ed ospitate per toglierle dalle strade.[[File:Casamassima Paese Azzurro Arco delle Ombre.jpg|miniatura|"Arco delle Ombre" nel Paese Azzurro]] |
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=== Arco delle Ombre === |
=== Arco delle Ombre === |
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=== Arco Madonna di Costantinopoli === |
=== Arco Madonna di Costantinopoli === |
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Sotto l’arco in via Santa Chiara appare l’affresco seicentesco della [[Madonna di Costantinopoli]], al cui mantello si è ispirato il Duca Vaaz per dipingere il borgo di azzurro, quale voto per aver salvaguardato il popolo dalla peste. Da qui si è vicini all'antico rione Scesciola. |
Sotto l’arco in via Santa Chiara appare l’affresco seicentesco della [[Madonna di Costantinopoli]], al cui mantello si è ispirato il Duca Vaaz per dipingere il borgo di azzurro, quale voto per aver salvaguardato il popolo dalla peste. Da qui si è vicini all'antico rione Scesciola.[[File:Casamassima il paese azzurro.jpg|alt=Casamassima , Il Paese Azzurro|miniatura|Via Scesciola, il Paese Azzurro]] |
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=== Rione Scesciola === |
=== Rione Scesciola === |
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Particolarissimo rione, dall’affascinante nome arabo "Shawash’ala" (labirinto) e dove l’azzurro comincia a trapelare dai muri con le sue suggestive stratificazioni. È un rione di piccole case contadine caratterizzate da un locale a piano terra (sottano), un locale al piano rialzato (soprano) e raggiungibile da una scala esterna in pietra, detta vignale. Ai lati dell’unica finestra vi troviamo delle mensole a sbalzo per sostenere un’asse di legno per essiccare fichi o altro. |
Particolarissimo rione, dall’affascinante nome arabo "Shawash’ala" (labirinto) e dove l’azzurro comincia a trapelare dai muri con le sue suggestive stratificazioni. È un rione di piccole case contadine caratterizzate da un locale a piano terra (sottano), un locale al piano rialzato (soprano) e raggiungibile da una scala esterna in pietra, detta vignale. Ai lati dell’unica finestra vi troviamo delle mensole a sbalzo per sostenere un’asse di legno per essiccare fichi o altro. |
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Via Paliodoro è la strada più azzurra del borgo con le numerose case contadine in gran parte ristrutturate ed abbellite da fiori e oggetti della tradizione. Numerose targhe indicano un riconoscimento al miglior recupero da parte della Pro Loco. |
Via Paliodoro è la strada più azzurra del borgo con le numerose case contadine in gran parte ristrutturate ed abbellite da fiori e oggetti della tradizione. Numerose targhe indicano un riconoscimento al miglior recupero da parte della Pro Loco. |
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Scendendo per la caratteristica via Sacramento, ci inoltriamo in Chiasso Bongustai: un chiasso tra i più suggestivi, |
Scendendo per la caratteristica via Sacramento, ci inoltriamo in Chiasso Bongustai: un chiasso tra i più suggestivi, in cui vi era l’antico forno del Duca. Oggi è tutto dipinto di celeste e tale colorazione rende il luogo particolarmente attrattivo.<ref name=":0" /> |
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== Aree Naturali == |
== Aree Naturali == |
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Il Bosco di Marcedd (o bosco di Marcello) rappresenta la più grande area verde del paese, è ricco di elementi paesaggistici unici nel Mediterraneo in cui ci si può immergere per affascinanti percorsi naturalistici e cicloturistici. È ubicato a circa tre chilometri a sud - est del centro abitato, nelle vicinanze della masseria Uaciduzzo-Paglia Arsa e nell'alveo di [[Lama San Giorgio]]. |
Il Bosco di Marcedd (o bosco di Marcello) rappresenta la più grande area verde del paese, è ricco di elementi paesaggistici unici nel Mediterraneo in cui ci si può immergere per affascinanti percorsi naturalistici e cicloturistici<ref>{{Cita web|url=http://www.naturalmete.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=17227&idArea=17837&idCat=19749&ID=19749&TipoElemento=categoria|titolo=NaturalMete - itinerari cicloturistici nel sud-est barese}}</ref>. È ubicato a circa tre chilometri a sud - est del centro abitato, nelle vicinanze della masseria Uaciduzzo-Paglia Arsa e nell'alveo di [[Lama San Giorgio]]. |
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L'area anticamente era il letto di un fiume che partiva dal monte Sannace di [[Gioia del Colle]]. Attualmente è caratterizzata dalla presenza di macchia bassa e rada, costituita da gruppi di essenze per lo più arbustive: il [[lentisco]], la [[fillirea]] e la [[calicotome spinosa]], cui si associano la [[quercia coccifera]], l'[[olivastro]], l'osiride, l'[[asparago]], il thè siciliano, il [[cisto di Montpellier]] e il perastro. Raramente è possibile trovare degli esemplari di [[fragno]] e [[roverella]]. |
L'area anticamente era il letto di un fiume che partiva dal monte Sannace di [[Gioia del Colle]]. Attualmente è caratterizzata dalla presenza di macchia bassa e rada, costituita da gruppi di essenze per lo più arbustive: il [[lentisco]], la [[fillirea]] e la [[calicotome spinosa]], cui si associano la [[quercia coccifera]], l'[[olivastro]], l'osiride, l'[[asparago]], il thè siciliano, il [[cisto di Montpellier]] e il perastro. Raramente è possibile trovare degli esemplari di [[fragno]] e [[roverella]]. |
Versione delle 15:25, 7 apr 2019
Casamassima comune | |
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Via Paliodoro, il paese azzurro | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Città metropolitana | Bari |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Nitti (liste civiche) dal 24-6-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 40°57′N 16°55′E / 40.95°N 16.916667°E |
Altitudine | 223 s.l.m. m s.l.m. |
Superficie | 78,43 km² |
Abitanti | 19 786[1] (31-8-2018) |
Densità | 252,28 ab./km² |
Comuni confinanti | Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Capurso, Cellamare, Noicattaro, Rutigliano, Sammichele di Bari, Turi, Valenzano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 70010 |
Prefisso | 080 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 072015 |
Cod. catastale | B923 |
Targa | BA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | casamassimesi |
Patrono | san Rocco |
Giorno festivo | seconda domenica di settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Casamassima all'interno della città metropolitana di Bari | |
Sito istituzionale | |
Casamassima (Casamàsseme in dialetto barese), chiamato anche Paese Azzurro, è un comune italiano di 19 786 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia, inserito in vari progetti di valorizzazione e promozione turistica per via dell'antico borgo azzurro.
Fa parte del club dei Borghi Autentici d'Italia[3].
Origini del nome
Secondo un'antica leggenda, fu fondata da Fabio Massimo detto il Temporeggiatore, il quale, durante le guerre Puniche, creò un accampamento (in latino, castrum). Quindi, "accampamento di Massimo": castrum maximi, da cui il nome "Casamassima" = casa di Massimo. Molti storici sostengono ora che Casamassima abbia il significato di "casa più grande".
Storia
Casamassima vive per secoli sotto molte signorie pugliesi, costantemente alle dipendenze dei feudi di paesi confinanti come Conversano e Acquaviva delle Fonti, per poi accrescere la sua importanza. Testimonianza di questo periodo è il castello presente nel centro storico di Casamassima. Fino agli anni ottanta, il comune resta però a vocazione agricola e confinato in un piccolo centro, ma in seguito, con la Strada Statale 100, oltre che con l'apertura del centro direzionale Baricentro e di un ipermercato, inizia un periodo di grande espansione abitativa, con la costruzione di condomini e villette a schiera in zone prima di aperta campagna. Dai primi anni del XXI secolo si moltiplicano le istanze per ristrutturare il centro storico, la cui colorazione delle case, sempre più in via di recupero dopo anni di abbandono, (introdotta come ex voto alla Maria Santissima di Costantinopoli per sfuggire ad una pestilenza nel XVII secolo), lo rende noto come il Paese Azzurro.
Il Borgo Antico di Casamassima è di chiara impronta medievale, e si è sviluppato dall'VIlI secolo attorno ad una Torre Normanna che si è poi ampliata, trasformandosi in una dimora padronale detta castello. Il borgo è singolare e pittoresco con le suggestive viuzze di bianche chianche (basole di pietra), i chiassi (vicoli ciechi), le corti e le abitazioni caratteristiche, un tempo tutte ricoperte di calce azzurra, della quale si conservano in più punti le tracce secolari con una notevole stratificazione.
Verità e leggende si incrociano nella storia pluri-secolare di Casamassima, ma la più affascinante è quella in cui a un certo punto il Borgo Antico diventò tutto azzurro, per un voto fatto nel XVII secolo dall'allora signore di Casamassima Michele Vaaz alla Madonna di Costantinopoli, che preservò il borgo dall'epidemia di peste diffusa in tutto il territorio. Per riconoscenza il duca Vaaz ordinò di dipingere il caseggiato a calce viva aggiungendo il colore azzurro del manto della Madonna, oggi raffigurata sotto l'arco di via Santa Chiara.
Negli anni '60 il pittore milanese Vittorio Viviani, affascinato dalla singolare cromaticità delle case di questo borgo, lo immortalò nelle sue tele battezzandolo il Paese Azzurro.
Il primo documento casamassimese del 962
Il primo documento di Casamassima è appena due anni dopo il Placito capuano, il primo documento ufficiale della lingua italiana.
Nel 962, in Casamassima, Sikeprando ed Eregarda, coniugi, vendono a Kalolohanne un pezzo di vigneto pel prezzo di cinque soldi costantini, la donna cum consensu e voluntate di suo fratello Garzanito e del parente Kolahure vende la quarta parte del suo morgincap.
Un'antica usanza longobarda era quella del "morgincap", cioè una parte dei beni che il marito donava alla propria sposa il giorno dopo la prima notte di nozze.
Il documento, conservato nell'archivio della Cattedrale di Bari, è certamente una delle poche tracce esistenti che attesti la presenza di Casamassima come comunità ben organizzata.
Assalto alla torre campanaria di Casamassima da parte degli ungheresi
Resistere e morire passando alla storia come eroi. Oppure fare atto di sottomissione al re d'Ungheria tradendo la propria regina di Napoli per avere in cambio salva la vita e preservando la propria patria da sicura distruzione? Non era facile per i nostri padri scegliere la strada migliore davanti al dilemma che in quel momento si trovavano davanti.
Nel 1347 Ludovico, re d'Ungheria, sdegnato per la barbara morte avvenuta il 17 settembre 1345 di suo fratello Andrea, marito di Giovanna I, regina di Napoli, comparve a Napoli con quindicimila cavalli e fanterie senza numero, annunciando la morte dei regicidi. Sostenuta da Papa Clemente VI, la regina Giovanna fece ritorno a Napoli per riprendersi il Regno. Immediatamente si crearono due partiti. Le città che parteggiavano per la regina e coloro che invece sostenevano gli ungheresi. In provincia di Bari il più ardente sostenitore della regina Giovanna era Pipino, conte Palatino di Altamura. Ma gli ungheresi non se ne stavano con le mani in mano cercando di portare dalla propria parte quante più città possibili.
Molti casali furono atterrati. Bari, Palo del Colle e Corato resistettero perché cinte di buone fortezze e doppio fossato.
Rutigliano e Casamassima si fortificarono e fecero opposizione ma l'ebbero assai male.
Nell'agosto del 1348 a Rutigliano, dopo un'iniziale resistenza, quando videro cadere i primi feriti, cominciarono con voce piangevole a gridare dai terrazzi, dai loggiati, dal campanile "pietà, misericordia, eccoci sotto la vostra ubbidienza".
La vicina Casamassima, volendo serbarsi fedele alla regina, confidando nella vantaggiosa struttura del campanile molto più simile a una fortezza, cercò pure di resistere. Gli abitanti misero in salvo suppellettili e ogni oggetto prezioso e le consorti e i bambini e le adulte donzelle rinchiudendole nella chiesa maggiore.
Gli uomini si divisero: parte sulle mura, parte dietro le porte e circa duecento salirono sul campanile portandovi parecchi sassi. Malispirito scorse subito le intenzioni dei casamassimesi di non volersi arrendere. Pertanto fece requisire tutto il bestiame e poi dette via all'assedio.
I soldati scacciano subito i paesani dalle mura e dalle porte sferzando, uccidendo, rubando e consumando tutte le cose. Restava solo la chiesa. Dopo un'iniziale resistenza "fu il diavolo che, maestro qual egli è di tutte le maligne intraprese, suggerì a taluni Lombardi di spedire distaccamenti nel bosco dei dintorni per raccogliere legna, fascine e stoppie e portarli in paese accatastandole sotto la chiesa."[4]. Altri si procurarono olii, grassumi e materiali bituminosi a cui appiccare il fuoco.
Così le fiamme, continuamente alimentate, avvolsero il campanile per due giorni e due notti. Ma la disperazione rendeva più decisi i casamassimesi a resistere. Tutto finì, però, quando le pietre del campanile, cotte dalle fiamme, cominciarono a sbriciolarsi.
In poco tempo, infatti, tutto il fabbricato si disfece con fracasso spaventevole e il campanile diventò una montagna di macerie e di uomini.
Durante l'assalto alla torre campanaria di Casamassima è venuto fuori l'eroismo e il patriottismo dei casamassimesi, questa volta sfortunati.
Il "Paese Azzurro"
Nel 1658 sbarcarono a Bari marinai con la peste, che contagiarono sin da subito oltre 20 mila abitanti del capoluogo di regione, portandoli alla morte. Nel XVII secolo Odoardo Vaaz, signorotto locale, con l'intenzione di voler allontanare la peste dal paese e per fare un voto alla Maria Santissima di Costantinopoli, ordinò tramite un'ordinanza la tinteggiatura del caseggiato, dei monumenti e delle chiese aggiungendo il colore azzurro alla calce viva, probabilmente solfato di rame. La peste fu così allontanata dal paese e venne edificata una chiesetta, dedicata appunto alla Maria Santissima di Costantinopoli.[5]
Negli anni 60 il pittore milanese Vittorio Viviani, passando da Casamassima, rimane incantato da questa caratteristica unica nello scenario pugliese e immortala scene di vita quotidiana nel borgo in alcune sue tele, definendo Casamassima "Il Paese Azzurro".
Passeggiando tra i vicoli del borgo antico è frequente incontrare stratificazioni e tracce di calce azzurra su antichi stabili, testimonianza del passato casamassimese, della storia e dell'unicità di tale centro che, a differenza dei classici borghi bianchi pugliesi, presenta varie tonalità cromatiche di azzurro.
Il progetto "Paese Azzurro" è un elemento su cui da alcuni anni sempre più esperti studiano la realizzazione di un brand turistico, accompagnati dalla Pro Loco, associazioni locali, cittadini ed enti come il GAL SEB, l'Associazione "Borghi Autentici d'Italia", la Regione Puglia con gli enti turistici regionali e provinciali.
Monumenti e luoghi d'interesse
La Torre dell'Orologio sorge presso una delle porte di ingresso al centro storico, quella che si affaccia sulla piazza principale, piazza Aldo Moro. Nella stessa piazza si trovano anche la chiesa del Purgatorio, una delle chiese più importanti del paese insieme alla chiesa madre (che si trova invece in pieno centro storico) e un monumento alla Vittoria. Nel centro storico, oltre alla già citata chiesa Madre, c'è il "castello" (in realtà un palazzo nobiliare), l'ex orfanotrofio Addolorata (detto anche Monacelle), l'ex convento di Santa Chiara. Altro luogo degno di nota di Casamassima è il cimitero militare polacco di Casamassima, visibile dalla S.S.100 Bari-Taranto.
Nel borgo è bene ricordare la presenza della casa del poeta armeno Hrand Nazariantz, vissuto a Casamassima.[6]
Il monastero di Santa Chiara
Il monastero di Santa Chiara è il più imponente edificio del centro storico e fu fondato nel 1573 da Antonio Acquaviva d'Aragona con denaro della sorella Donna Dorotea. Costruito come orfanotrofio, un secolo dopo (1600) diventa Monastero delle Clarisse. Nel corso degli anni ha subito varie modifiche e trasformazioni: dopo l'Unità d'Italia fu soppresso e adibito, nel tempo, a carcere, scuola, cine-teatro e abitazione.
Il prospetto su via Scesciola presenta un bugnato a piano terra, un lungo belvedere di coronamento con le grate in ferro. All'interno del chiostro si possono osservare due lati con archi su pilastri a bugne e al centro una cisterna sopraelevata.
Chiesa Matrice di Santa Croce
La chiesa, edificata su di un'altra del sec. XII - XIII, ha una struttura muraria a conci levigati e regolari.
Addossato alla chiesa troviamo il campanile in conci di pietra regolari, di due piani diviso da cornici ornate. Il primo piano ha bifore con archetti girati sui capitelli, inclusi in un arco superiore posato su mensole. Al secondo piano vi è un loggiato con parapetto forato a scacchiera.
È costituita internamente da tre ampie navate con cappelle, in cui, tra le tante opere di notevole interesse, vi sono una fonte battesimale del 1200 e la statua di San Rocco, protettore della città.
Il complesso delle Monacelle
Il complesso è frutto di un adattamento di un ex-palazzo appartenente ad un'importante famiglia del luogo: la famiglia De Bellis. L'ultimo proprietario, Don Domenico Console, acquistò il palazzo e lo fece diventare un orfanotrofio dove fu data educazione civile e religiosa a giovani fanciulle. All'interno dell'orfanotrofio fu istituito un Conservatorio musicale femminile, uno dei più importanti della provincia e molto apprezzato dal Regno di Napoli. Dopo l'unità d'Italia fu adibito a caserma di Carabinieri, albergo e a scuola elementare, compromettendo l'originale tessuto dell'immobile.
Attualmente è sede di alcuni uffici comunali e di una ricca biblioteca con aule studio, aule informatiche, un dotato auditorium e una pinacoteca appartenente alla Fondazione Don Sante Montanaro, oltre alla presenza dell'eco-museo del SAC Pecutezia.
Auditorium dell'Addolorata
Ex chiesa del 1800 in stile barocco, costruita da don Domenico Console ed annessa al Conservatorio delle Monacelle. Oggi è un auditorium molto frequentato per convegni, presentazioni e concerti. Ha un bellissimo campanile con cuspide a cipolla.
Chiesa del Purgatorio
La chiesa del Purgatorio è un edificio di stile barocco, con un imponente campanile, edificato tra il 1722 e il 1758 nella centralissima piazza Aldo Moro. È sopra elevata rispetto al piano stradale e presenta un ampio sagrato, è ad un'unica navata con numerose cappelle all'interno. Ospita la Confraternita del Purgatorio e la statua della Madonna del Carmine, patrona della città.
Palazzo Amenduni
Il Palazzo Amenduni si trova nei pressi di via Castello e rappresenta uno dei più grandi, imponenti ed importanti palazzi del borgo antico di Casamassima.
È un edificio seicentesco, simile ad un fortilizio, con una piccola terrazza che affaccia su via Castello ed una più lunga sul prospetto posteriore con un ampio giardino.
Il portale principale è sovrastato da un balcone (più specificatamente un mugnano) settecentesco, sulla chiave dell'arco vi + lo stemma della famiglia di nobili Amenduni
Palazzo Ducale Vaaz
Il Palazzo Ducale Vaaz è una delle attrattive più importanti del borgo, anch'esso testimone delle "tracce d'azzurro" sulle facciate, che conserva tutt'oggi l'impianto originario. Edificato nel 1100, è stata un'antica dimora padronale, residenza dei feudatari Vaaz, famiglia ebrea di origine portoghese. Durante gli anni, fino al 1800, risiedettero gli Acquaviva d'Aragona, i De Ponte e i Caracciolo.
L'accesso è caratterizzato da un prezioso e raffinato portale cinquecentesco, con il tradizionale bugnato a punta di diamante del XVI secolo d’ispirazione spagnola.
Ex Palazzo De Bellis
L'ex Palazzo De Bellis è situato nell'attuale via Roma, altro non è che il Palazzo-Convento delle Monacelle.
Il Palazzo venne adattato a Convento Monacelle quando l'ultimo proprietario lo donò all'Orfanotrofio dell'Addolorata. Il nome "Monacelle" deriva dall'abbigliamento delle giovani donne disagiate che qui furono accolte ed ospitate per toglierle dalle strade.
Arco delle Ombre
Secondo una leggenda antica l'arco era dimora di fantasmi, che transitavano ininterrottamente al suo interno.
In realtà tale storia deriva dal fatto che, quando ancora non vi era la pubblica illuminazione e si transitava con i lumi e le candele, osservando l'arco da lontano, le ombre delle sagome di chi vi transitava dava l'impressione della presenza di fantasmi.
L'arco delle ombre è oggi uno degli unici monumenti ancora ricoperti d'azzurro.
Arco Madonna di Costantinopoli
Sotto l’arco in via Santa Chiara appare l’affresco seicentesco della Madonna di Costantinopoli, al cui mantello si è ispirato il Duca Vaaz per dipingere il borgo di azzurro, quale voto per aver salvaguardato il popolo dalla peste. Da qui si è vicini all'antico rione Scesciola.
Rione Scesciola
Particolarissimo rione, dall’affascinante nome arabo "Shawash’ala" (labirinto) e dove l’azzurro comincia a trapelare dai muri con le sue suggestive stratificazioni. È un rione di piccole case contadine caratterizzate da un locale a piano terra (sottano), un locale al piano rialzato (soprano) e raggiungibile da una scala esterna in pietra, detta vignale. Ai lati dell’unica finestra vi troviamo delle mensole a sbalzo per sostenere un’asse di legno per essiccare fichi o altro.
Via Paliodoro e Chiasso Bongustai
Via Paliodoro e Chiasso Bongustai sono gli scorci più amati e più fotografati del paese azzurro.
Via Paliodoro è la strada più azzurra del borgo con le numerose case contadine in gran parte ristrutturate ed abbellite da fiori e oggetti della tradizione. Numerose targhe indicano un riconoscimento al miglior recupero da parte della Pro Loco.
Scendendo per la caratteristica via Sacramento, ci inoltriamo in Chiasso Bongustai: un chiasso tra i più suggestivi, in cui vi era l’antico forno del Duca. Oggi è tutto dipinto di celeste e tale colorazione rende il luogo particolarmente attrattivo.[5]
Aree Naturali
Il Bosco di Marcedd (o bosco di Marcello) rappresenta la più grande area verde del paese, è ricco di elementi paesaggistici unici nel Mediterraneo in cui ci si può immergere per affascinanti percorsi naturalistici e cicloturistici[7]. È ubicato a circa tre chilometri a sud - est del centro abitato, nelle vicinanze della masseria Uaciduzzo-Paglia Arsa e nell'alveo di Lama San Giorgio.
L'area anticamente era il letto di un fiume che partiva dal monte Sannace di Gioia del Colle. Attualmente è caratterizzata dalla presenza di macchia bassa e rada, costituita da gruppi di essenze per lo più arbustive: il lentisco, la fillirea e la calicotome spinosa, cui si associano la quercia coccifera, l'olivastro, l'osiride, l'asparago, il thè siciliano, il cisto di Montpellier e il perastro. Raramente è possibile trovare degli esemplari di fragno e roverella.
Molto più ricchi di specie sono i percorsi sub steppici del bosco e caratterizzati per lo più dalla presenza di graminacee, annuali e perenni, di diverse specie difficilmente tipizzabili.
Il Bosco di Marcedd rientra da anni in un progetto per la realizzazione di una riserva naturale regionale.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[8]
Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri residenti nel comune sono 458. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[9]:
- Cina, 152
- Romania, 75
- Georgia, 50
- Albania, 22
- Polonia, 17
- Marocco, 14
- Ucraina, 13
- Macedonia del Nord, 10
Cultura
Scuole
- Primo Circolo Didattico di Scuola Primaria "G. Marconi"
- Secondo Circolo Didattico di Scuola Primaria "G. Rodari"
- Scuola Secondaria di Primo Grado "D. Alighieri" sede Centrale
- Scuola Secondaria di Primo Grado "D. Alighieri" sede Succursale
- Istituto Superiore Ettore Majorana, intitolato al poeta armeno Hrand Nazariantz che nel borgo di Casamassima vi risiedette con la seconda moglie
Università
Presso il Baricentro è ubicata la sede centrale dell'università LUM - Libera Università Mediterranea
Biblioteche
- La Biblioteca Comunale, situata all'interno di Palazzo Monacelle, dispone di circa 10.000 volumi, tra cui più di 300 libri antichi e di alto valore.
Alla biblioteca comunale è annessa la Sezione Separata dell'Archivio Storico Comunale, istituita nel 1983, in cui si conservano documenti dal 1808 in poi ed è sotto tutela della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Regione Puglia.
Sono presenti sale lettura/studio e sale multimediali.
- La Biblioteca Interfacoltà dell'università LUM - Libera Università Mediterranea, situata all'interno dell'omonima università, dispone di circa 11.000 monografie, 160 periodici in formato cartaceo e 30 in formato elettronico, 15 banche dati e riviste online, fondo librario di 1000 testi.
Sono presenti sale lettura/studio e sale multimediali.
Attività teatrali
Casamassima vantava di uno spazio culturale degno di nota, l'ex Cinema Teatro Augusto, abbattuto per costruire nuove abitazioni.
Attualmente le opere e le rassegne teatrali sono organizzate dalla locale associazione teatrale "ACCA (Associazione Culturale Casamassimese Apulia)" e messe in scena presso il Laboratorio Urbano "Officine UFO", situato in via Amendola all'interno dell'ex-pretura.
Cinema
A Casamassima sono stati girati film, fiction e cortometraggi:
- Il segno di zorro (film 1963)
- 'Uerra (2009), cortometraggio premiato come "miglior cortometraggio internazionale"
- Pietro Mennea - La freccia del Sud (2015), fiction Rai 1
- Nel film "La banda degli onesti", Totò (che interpreta il portiere del palazzo, Antonio Buonocore) cita in un cameo la città di Casamassima, quando nel riporre le buste di posta nelle cassette dei condomini dice tra sè e sè :"Altobelli... Casamassima". L'ester egg è ben presto spiegato: Renato Altobelli, proiezionista di un cinema a Bari ed in seguito affermatosi come fotografo del paese di Casamassima, era un grande amico di Totò, il quale aveva deciso di citarlo in questa originale maniera
- Liberi di scegliere (2018), fiction Rai 1
- Granarolo (azienda), spot pubblicitario girato presso Masseria delle Monache
Eventi
Casamassima ha due patroni: la Madonna del Carmine, che si festeggia l'ultimo sabato/domenica di luglio, e san Rocco. La festa di san Rocco non si tiene nel giorno del 16 agosto, in cui vige la festa religiosa, ma la seconda domenica di settembre. La statua viene portata in processione con un ricco mantello di argento donato dai casamassimesi emigrati e ricoperto di gioielli in oro, donati di anno in anno dai devoti per grazia richiesta o ricevuta. Coincidendo la festa con i giorni iniziali dell'anno scolastico, c'è un detto che recita: "A san Rocco lascia la palla e prendi il fiocco", riferito a come si debba lasciare i giochi (simboleggiati dalla palla), per rimettersi il fiocco (elemento dei grembiuli del secolo scorso) e tornare a scuola.
Una famosa tradizione è inoltre quella delle "pupe della quarantana", che sono sette bambole, chiamate Anna, Pagano, Rebecca, Susanna, Lazzaro, Palma e Pasqua, che, esposte all'inizio della quaresima, vengono tolte, una alla volta, ogni domenica di Quaresima, fino alla Pasqua. Famosissimo è il carnevale di Casamassima (anche chiamata pentolaccia) dove ogni anno vanno in scena carri allegorici, balli, gruppi e scuole in maschera, premi, personaggi famosi e tanto divertimento. Molto conosciuta è la sagra del vino e le numerose sagre presenti in paese.
La Pentolaccia casamassimese
Era il 1977, quando un’enorme pentolaccia irruppe a Casamassima, con lo scopo di incuriosire il pubblico. Si trattò di una festa carnascialesca in cui questa pentolaccia rappresentò la protagonista indiscussa. Sin dalla successiva edizione, Casamassima scoprì di possedere un gruppo nutrito di artisti, uniti da un forte spirito di amicizia.
Nacque così la prima associazione casamassimese di carristi e di artisti della cartapesta: l'associazione "U Car"
Da quell'anno la Pentolaccia ha reso Casamassima popolare nell'hinterland regionale con sfilate di carri allegorici in cartapesta di prima e seconda categoria, esibizioni di associazioni, scuole di danza, gruppi mascherati, ospiti speciali e la protagonista indiscussa: il grande pentolone di cartapesta, la Pentolaccia, che regala doni, sorrisi e gioia alle centinaia e centinaia di persone che raggiungono il paese nel primo weekend di Quaresima.
La Pentolaccia Casamassimese è insignita dal 2012 della Medaglia dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e dal 2016 fa parte dei Carnevali Storici del Ministero per i beni e le attività culturali.
Nel 2019 la manifestazione si svolgerà il 9 e 10 marzo.
Il Corteo Storico Corrado IV di Svevia
L'evento, che si svolge solitamente nella seconda domenica di ottobre, rievoca un episodio storico realmente avvenuto nell’aprile del 1252, documentato da una pergamena originale conservata nell’Archivio Storico della Biblioteca di Bari. Corrado IV di Svevia, figlio ed erede legittimo dell’Imperatore Federico II di Svevia, attraversò la terra di Casamassima e restituì il feudo a Roberto da Casamaxima, al cui padre Giovanni era stato tolto da Federico II.
I quattrocento personaggi storici del tempo, con preziosissimi, pregiatissimi e nobilissimi abiti in voga nella società di quel tempo, sono accompagnati a sfilare da artisti di strada, sbandieratori, musici, danzatrici, mangiafuoco, cavalieri, giocolieri e teatranti.
L'evento si svolge sotto gli auspici della Presidenza della Repubblica, dei Consolati Onorari a Bari della Repubblica Federale di Germania e del Regno del Belgio, fregiandosi di due medaglie del Presidente della Repubblica Italiana.
Infrastrutture e trasporti
Il paese è collegato al resto della Puglia tramite la linea ferroviaria delle Ferrovie del Sud Est. È collegata anche con un servizio autobus delle stessa Ferrovie del Sud Est, delle autolinee Miccolis, autolinee Mastrorocco e Sabato Viaggi.
Inoltre è collegata anche con città europee tramite le autolinee Marino e con le altre regioni con le autolinee Marozzi e GBS.
Ferrovie
La Stazione di Casamassima è posta sulla tratta "Bari-Putignano (via Casamassima)" delle Ferrovie del Sud Est e collega il paese con il capoluogo di Regione e altri comuni limitrofi con treni ogni ora.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
26 ottobre 1988 | 1º dicembre 1989 | Romano Franco Bardoscia | Democrazia Cristiana | Sindaco | [10] |
1º dicembre 1989 | 8 giugno 1993 | Domenico Antonio Orofino | Democrazia Cristiana | Sindaco | [10] |
8 giugno 1993 | 28 aprile 1997 | Maria Paola Susca Bonerba Pierini | - | Sindaco | [10] |
28 giugno 1997 | 14 maggio 2001 | Maria Paola Susca Bonerba Pierini | sinistra | Sindaco | [10] |
14 maggio 2001 | 7 ottobre 2002 | Giuseppe Emilio Carelli | centro-destra | Sindaco | [10] |
18 novembre 2002 | 27 maggio 2003 | Rosa Maria Padovano | Comm. straordinario | [10] | |
10 giugno 2003 | 13 aprile 2008 | Domenico Vito De Tommaso | centro-sinistra | Sindaco | [10] |
29 aprile 2008 | 30 novembre 2010 | Domenico Vito De Tommaso | centro-sinistra | Sindaco | [10] |
30 dicembre 2010 | 17 giugno 2011 | Cinzia Carreri | Comm. straordinario | [10] | |
31 maggio 2011 | 12 settembre 2014 | Domenico Birardi | la puglia prima di tutto, UDC, PDL, nuovo psi, movimento politico schittulli, libertà autonomia noi sud - altri |
Sindaco | [10] |
12 settembre 2014 | 16 giugno 2015 | Alfonso Magnatta | Comm. straordinario | [10] | |
16 giugno 2015 | 31 luglio 2017 | Vito Cessa | realtà italia, lista civica: vito cessa per casamassima, SEL, lista civica: libera casamassima, PD |
Sindaco | [10] |
1º agosto 2017 | 24 giugno 2018 | Aldo Aldi | Comm. straordinario | [10] | |
24 giugno 2018 | In Carica | Giuseppe Nitti | Liste Civiche | Sindaco | [10] |
Gemellaggi
- Jelcz-Laskowice, dal 2012
Sport
La principale squadra calcistica del paese ha sempre militato in campionati di livello dilettantistico.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Casamassima Borgo Autentico d'Italia, su borghiautenticiditalia.it.
- ^ Pietro Gioja, Conferenze istoriche sull'origine e su i progressi del comune di Noci in terra di Bari, 1839.
- ^ a b Giampaolo Montanaro, Casamassima: il paese azzurro, Levante, 2001, pp. 88.
- ^ HRAND NAZARIANTZ a CASAMASSIMA, su centrostudihrandnazariantz.blogspot.com.
- ^ NaturalMete - itinerari cicloturistici nel sud-est barese, su naturalmete.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2013 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n http://amministratori.interno.it/
Voci correlate
Altri progetti
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- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Casamassima
Collegamenti esterni
- Casamassima com'era..., su cartamaxima.it.
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