Pietro Lo Monaco

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Pietro Lo Monaco
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1984 - giocatore
1991 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1971-1972Savoia13 (2)
1972-1973Terzigno? (?)
1973-1976Messina10 (0)
1976-1977Marsala7 (0)
1977-1979Vittoria[1]34+ (0+)[2][3]
19??Canicattì? (?)
19??Giarre? (?)
19??Gela? (?)
1981-1982Grumese? (?)
1982-1983Nuova Igea27 (1)[4]
1983-1984 Villafranca? (?)
Carriera da allenatore
1983Nuova Igea
198? Villafranca
1984-1985Caltagirone
198?Milazzo
1985-1989Enna
1989-1990Ragusa
199?Bandiera non conosciuta Rappr. Siciliana
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Pietro Lo Monaco (Torre Annunziata, 21 ottobre 1954) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, direttore generale del Novara.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È zio di Eleonora Abbagnato, étoile dell'Opéra di Parigi,[5] figlia di sua sorella e moglie del calciatore Federico Balzaretti.[6] Suo padre è stato un calciatore della Sampierdarenese.[6]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Ha giocato come centrocampista militando nel Canicattì, nel Savoia, nel Vittoria e nel Messina in Serie C, nel Giarre e in svariate altre squadre professionistiche senza mai esordire nelle categorie superiori.[7]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

È stato giocatore e allenatore dell'Igea Virtus nel Campionato Interregionale 1982-1983, subentrato alla 19ª giornata ad Alfredo Ciannameo[8].

Successivamente è stato allenatore in diverse società professionistiche di categoria inferiore fino ad allenare la Rappresentativa Siciliana.[7]

Dirigente sportivo[modifica | modifica wikitesto]

Savoia, Reggina e Udinese[modifica | modifica wikitesto]

In seguito, dopo il suo ritiro dal calcio giocato, è stato Direttore Tecnico del Savoia in Serie C2 per due stagioni. Subito dopo ha iniziato una collaborazione nella veste di osservatore per diverse squadre fra cui la Reggina e poi l'Udinese.

Dopo un anno come semplice osservatore è diventato capo dell'organizzazione di osservatori dei bianconeri, cominciando a costruire insieme al presidente Giampaolo Pozzo un vivaio e una struttura organizzativa che avrebbe portato poi l'Udinese ai vertici della massima serie. Molti giocatori acquistati a basso prezzo sono stati rivenduti a quotazioni alte, ottenendo delle alte plusvalenze.

Acireale e Catania[modifica | modifica wikitesto]

Ha ottenuto la promozione con l'Acireale (dalla Serie C2 alla Serie C1) e con il Catania (dalla Serie B alla Serie A nella stagione 2005-2006).

Ha presentato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato della formazione rossazzurra all'inizio della stagione 2007-2008, ma il presidente del Catania Antonino Pulvirenti le ha respinte.

All'inizio del Campionato 2008-2009, in seguito a polemiche dopo la partita contro l'Inter, fu autore di un duro attacco verbale contro Mourinho, allora allenatore della formazione Milanese, sostenendo che questi fosse "semplicemente uno da prendere a bastonate nei denti", affronto cui il Portoghese, qualche giorno più tardi, rispose "Che Monaco? Del Tibet? Io conosco Monaco di Tibet, Monaco di Montecarlo, Bayern Monaco, Gran Prix di Monaco… Se qualche Monaco vuole essere conosciuto perchè parla di me, mi deve pagare."

In occasione del Golden Gol 2009 tenutosi a Sorrento, Lo Monaco è stato premiato come miglior dirigente della stagione, insieme a Pietro Leonardi, allora dirigente dell'Udinese.[9]

Tra le sue scoperte si citano il brasiliano Fernando Menegazzo passato nel 2011 all'Al-Shabab e Juan Manuel Vargas, ceduto alla Fiorentina nel 2008 per una cifra vicina ai 13 milioni di euro. Il 18 giugno 2010 annuncia che Jorge Andrés Martínez è un giocatore della Juventus per una cifra pari a 12 milioni di euro,[10] segnando l'ennesima plusvalenza per la società. Circa un anno dopo, il 21 luglio 2011, Lo Monaco rassegna ufficialmente le dimissioni da Amministratore Delegato della società etnea per via di alcuni dissidi con il presidente Antonino Pulvirenti.[11]

Il 26 luglio 2011, in una conferenza stampa, il presidente Antonino Pulvirenti dichiara di aver respinto le dimissioni di Lo Monaco e di aver superato ogni forma di dissidio, annunciando di fatto la continuazione della collaborazione professionale.[12]

Il 23 aprile 2012, in una conferenza stampa attacca il presidente Pulvirenti e annuncia la fine del suo incarico al Catania dal 30 giugno.[13]

Genoa[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 maggio 2012 diventa General Manager del Genoa. La presentazione ai media avviene il giorno successivo durante una conferenza stampa.[14]

Dopo pochi giorni, il 12 giugno 2012 Lo Monaco acquisisce la proprietà del Messina.[15]

Il 1º agosto seguente lascia l'incarico di General Manager del Genoa con dimissioni irrevocabili[16] a causa di alcuni dissidi con il presidente Enrico Preziosi.[17]

Palermo[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 settembre 2012, durante una conferenza stampa tenutasi presso lo stadio Renzo Barbera, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini rende Pietro Lo Monaco amministratore delegato della società.[18] Il 30 novembre successivo si è fatto portavoce di Zamparini per quanto riguarda la collaborazione fra la Triestina e la società rosanero con effetto immediato e fino alla stagione 2014-2015; l'accordo avrebbe previsto la messa a disposizione di risorse in termini di elementi funzionali al progetto, in particolare gli elementi della formazione Primavera, con l'obiettivo di ottenere l'accesso ai campionati professionistici nel breve periodo e il successivo ingresso di Zamparini stesso nella società alabardata seguito di un periodo di affiancamento;[19] a inizio 2014 questa prospettiva è poi tramontata.[20][21]

Il 18 gennaio 2013 è stato eletto consigliere della Lega Serie A.[22]

Distintosi per la scelta di multare i calciatori che venivano espulsi o per quella di sospendere gli emolumenti a Egidio Arévalo Rios, che non si presentò agli allenamenti per la preparazione post-Capodanno,[23] rassegna le dimissioni da amministratore delegato della società a seguito dell'esonero di Gian Piero Gasperini dalla guida tecnica del Palermo, nel febbraio del 2013.[24] Inoltre, la cessione del 10% delle azioni societarie del Palermo, come pattuito all'inizio della collaborazione fra Lo Monaco e Zamparini, non è mai stata formalizzata.[18][25]

Messina[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 maggio 2013 il Messina, di cui è proprietario, vince il girone I del campionato di Serie D approdando fra i professionisti in Lega Pro Seconda Divisione.[26] Dopo la seconda promozione consecutiva, nella nuova Lega Pro unica, il 2 luglio 2014 lascia la squadra in polemica con il sindaco Renato Accorinti, reo, secondo Lo Monaco, di aver concesso lo stadio San Filippo a un'agenzia che organizza eventi musicali anziché renderlo a godimento esclusivo della società.[27]
In seguito ci ripensa,[28] ma nel giugno del 2015, dopo la retrocessione in Serie D ai play-out contro la Reggina, lascia il club affermando di aver speso 3 milioni di euro e di non aver ricevuto risposta da parte della città (tifosi e amministrazione) in questi tre anni.[29] Afferma anche che il Messina, essendo una società senza debiti, potrebbe essere ripescato in Lega Pro, versando a fondo perduto 600.000 euro. Lo Monaco lascia così la società in mano al sindaco e dà l'incarico di trovare imprenditori locali affinché il Messina non scompaia nuovamente dal calcio italiano.
Il 22 giugno però ci ripensa ancora e decide di rimanere alla guida del club siciliano con l'idea di fare la domanda di ripescaggio in Lega Pro,[30] ma il giorno seguente Lo Monaco, l'ad Alessandro Failla e il ds Fabrizio Ferrigno ricevono un avviso di garanzia per concorso di frode in competizione sportiva in merito alla presunta combine della partita Messina-Ischia 1-1 del 18 aprile 2015, nell'ambito di un'indagine che ha portato all'arresto, tra gli altri, del presidente del Catania Pulvirenti e del ds degli etnei Delli Carri.[31] I tre si sarebbero adoperati affinché la gara terminasse con il risultato del vantaggio temporaneo dell'Ischia nel primo tempo e del pareggio finale.[32] Tuttavia i tre usciranno totalmente puliti da tale indagine e nei primi giorni di agosto lo stesso Lo Monaco venderà la società peloritana (riammessa alla fine in Lega Pro in seguito all'allora scandalo calcioscommesse) ad una cordata di imprenditori locali capitanata da Natale Stracuzzi (imprenditore attivo nel settore nautico), con l'aiuto dell'ex giocatore Arturo Di Napoli che ne diverrà allenatore. Negli stessi giorni Lo Monaco viene inibito per 40 giorni "per aver interferito sulla designazione effettuata dal Commissario della CAN PRO, effettuando allo stesso una telefonata alla sua utenza privata", mentre il Messina riceve 4.000 euro di multa.[33]

Il ritorno al Catania[modifica | modifica wikitesto]

Riappacificatosi con il patron Antonino Pulvirenti (ora squalificato per calcioscommesse), il 9 giugno 2016 torna ufficialmente al Catania come Amministratore Delegato diventando anche membro del CdA[34] e cinque giorni più tardi viene presentato alla stampa con tutta la nuova dirigenza del club etneo che ora si trova in Lega Pro.[35] Il 4 ottobre 2018 viene eletto consigliere federale per la Serie C (ex Lega Pro) con 25 voti.[36]

Il 29 settembre 2020, con la rescissione consensuale del contratto, si chiude anche la sua seconda esperienza dirigenziale tra le file della società rossazzurra.[37]

Nuovamente a Messina[modifica | modifica wikitesto]

Con la promozione dell'Acr Messina in C, il presidente Giuseppe Sciotto nel luglio 2021 lo nomina direttore generale. Nel gennaio 2022 lascia definitivamente la società peloritana.[38]

L'approdo a Novara[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2023 affianca l'ex presidente di Trapani e Giarre Marco La Rosa nell'acquisto del Novara in Serie C; nella nuova compagine societaria Lo Monaco ricopre la carica di direttore generale dei novaresi.[39]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Messina: 1973-1974
Vittoria: 1977-1978

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Almanacco Illustrato del calcio 1979, edizioni Panini, p. 233 Adamoli.org
  2. ^ Almanacco Illustrato del calcio 1979, edizioni Panini, p. 240 Adamoli.org
  3. ^ Le 34 presenze sono riferite alla sola stagione 1977-1978.
  4. ^ Pierri, Rizza, Di Raimondo, p. 193.
  5. ^ Abbagnato: "Allo zio Lo Monaco al massimo un pari"[collegamento interrotto] Mediagol.it
  6. ^ a b Salvatore Lo Iacono, Donna Piera: «Ma il mio cuore batte sempre per il rosa.», in Giornale di Sicilia, 18 dicembre 2011, p. 76.
  7. ^ a b Scheda Pietro Lo Monaco, su mondocatania.com (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2010).
  8. ^ Pierri, Rizza, Di Raimondo, p. 190.
  9. ^ Golden Goal - I Campioni 2009 Archiviato il 30 agosto 2010 in Internet Archive.
  10. ^ Accordo con la Società Calcio Catania per l'acquisto a titolo definitivo del calciatore Jorge Martinez, su juventus.com, juventus.it, 1º luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2010).
  11. ^ Pietro Lo Monaco lascia il Catania, l'AD si dimette per dissidi con il presidente Pulvirenti, su calcio.fanpage.it, 21 luglio 2011.
  12. ^ Respinte le dimissioni: "Lo Monaco resta con noi" repubblica.it
  13. ^ Lo Monaco lascia il Catania a fine stagione tuttomercatoweb.com 23-04-2012
  14. ^ Genoa Cfc – Official Website Genoacfc.it
  15. ^ Acrmessinasrl.it[collegamento interrotto]
  16. ^ COMUNICATO STAMPA - GENOA CFC Genoacfc.it
  17. ^ Genoa: Preziosi-Lo Monaco, nessuna retromarcia. È addio Tuttonapoli.net
  18. ^ a b Zampa si fa da parte: "Lo Monaco nuovo A.D. con pieni poteri fin da subito. Io lascio, almeno per 6 mesi non parlerò più" Palermo24.net
  19. ^ Comunicato ufficiale della società Unionetriestina2012.com
  20. ^ Palermo, Zamparini: "Triestina? La prospettiva è tramontata" Tuttomercatoweb.com
  21. ^ Il Piccolo: "Perché Zamparini lasciò Triestina" Mediagol.it
  22. ^ Lega, Beretta presidente. Il mistero della scheda nera Archiviato il 20 gennaio 2013 in Internet Archive. Tuttosport.com
  23. ^ Lo Monaco: "Ci sono regole, Rios..." Archiviato il 20 settembre 2013 in Internet Archive. Stadionews.it
  24. ^ Palermo, Lo Monaco dà le dimissioni: al suo posto ritorna Perinetti Palermotoday.it
  25. ^ Lo Monaco: "Azioni Palermo è colpa mia" Archiviato il 7 febbraio 2013 in Internet Archive. Mediagol.it
  26. ^ Calcio, al San Filippo è festa per settemila, il Messina torna tra i professionisti Strill.it
  27. ^ Comunicato N.01/2014 del 02/07/2014 Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive. Acrmessina.it
  28. ^ Dopo il "caso San Filippo", Messina è in ansia. Lo Monaco ci ripensa? reggiocalabria.iamcalcio.it
  29. ^ Messina, con Lo Monaco finisce malissimo
  30. ^ Svolta Messina, Lo Monaco resta alla guida del club: ecco il piano di rilancio
  31. ^ Calcioscommesse: Messina, avviso di garanzia per tre dirigenti, su m.tuttolegapro.com, tuttolegapro.com, 23 giugno 2015. URL consultato il 23 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2015).
  32. ^ Scandalo Catania, indagato Terlizzi. Ecco tutti i calciatori nel mirino degli inquirenti, su fiorentina.it. URL consultato il 24 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2015).
  33. ^ Pietro Lo Monaco inibito per 40 giorni, 4.000 € di multa al Messina
  34. ^ Nuova composizione del Consiglio di Amministrazione del Calcio Catania S.p.A. Archiviato il 15 giugno 2016 in Internet Archive. calciocatania.it, 9 giugno 2016
  35. ^ L'Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco presenta i dirigenti Argurio, Marino e Failla Archiviato il 24 giugno 2016 in Internet Archive. calciocatania.it, 16 giugno 2016
  36. ^ Assemblea di Lega Pro: Pietro Lo Monaco eletto consigliere federale
  37. ^ http://calciocatania.it/article.php?id=37118&l=
  38. ^ https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/sport/2022/01/19/messina-lo-monaco-lascia-definitivamente-decisione-sofferta-ma-impegni-disattesi-7071eb4b-07a8-4174-b2fd-4927c68d2bf9/
  39. ^ https://www.novaratoday.it/sport/calcio/novara-cambio-proprieta-ferranti-pietro-lomonaco-larosa-boveri.html/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianluca Pierri, Paolo Rizza, Orazio Di Raimondo, Il calcio a Barcellona, GP edizioni, 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]