Lechia Gdańsk

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Lechia Gdańsk
Calcio
Biało-zieloni, Lechiści
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, verde
Dati societari
Città Danzica
Nazione Bandiera della Polonia Polonia
Confederazione UEFA
Federazione PZPN
Campionato Ekstraklasa
Fondazione 1945
Presidente Bandiera della Polonia Adam Mandziara
Allenatore Bandiera della Spagna David Badia
Stadio PGE Arena Gdańsk
(43 615 posti)
Sito web www.lechia.pl
Palmarès
Trofei nazionali 2 Coppe di Polonia
2 Supercoppe di Polonia
Si invita a seguire il modello di voce

Il Lechia Gdańsk Spółka Akcyjna (pronuncia: [ˈlɛxʲa ˈɡdanʲsk]), noto in italiano come Lechia Danzica, è una società calcistica polacca con sede nella città di Danzica. Oggi è l'unica squadra di Danzica militante nell'Ekstraklasa.

Fondata nel 1945 come BOP Baltia Gdańsk, ha vinto 2 Coppe di Polonia e 2 Supercoppe di Polonia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il BOP Baltia Gdańsk nasce il 1º luglio 1945 a Danzica, su iniziativa dell'Ufficio per la ricostruzione del porto (in polacco Biuro Odbudowy Portów). Il proposito del BOP era di ricostruire i porti polacchi, danneggiati durante la seconda guerra mondiale, e di promuovere la pratica sportiva tra i lavoratori portuali. Il BOP Baltia giocò la sua prima partita il 2 settembre 1945, quando fu sconfitta per 6-4 dal Milicyjnym Klubem Sportowym z Wrzeszcza ("club sportivo milizia di Wrzeszcza") in un incontro della divisione regionale. Alla fine della stagione terminò il campionato al primo posto e fu promosso in seconda divisione.

Alla fine di febbraio del 1946 il BOP cambiò nome in Club Sportivo dell'Ufficio per la ricostruzione del porto Lechia Danzica (in polacco Klub Sportowy Biura Odbudowy Portów Lechia Gdańsk). Il nome Lechia deriva da quello del Lechia Lwów, dato che la maggior parte dei lavoratori portuali del BOP e coloro che avevano studiato all'Università Tecnologica di Danzica erano stati espulsi da Leopoli (in polacco Lwów) alla fine del secondo conflitto mondiale.

Nei primi anni nelle divisioni inferiori il Lechia si comportò bene, finendo al primo posto nel campionato regionale nel 1946-1947 e nel 1947-1948. Per essere promosso in Ekstraklasa la squadra doveva vincere un ulteriore turno di qualificazione contro le altre squadre laureatesi campioni regionali. Raggiunse l'obiettivo nella stagione 1947-1948 aggiudicandosi i play-off e approdando, così, per la prima volta nella divisione di vertice del calcio polacco.

Nel 1949 il Lechia esordì in massima serie, in cui su 22 partite ne vinse solo 4 partite e ne perse 15. Nel 1950 tornò dunque a giocare in seconda divisione, ma riuscì a vincere di nuovo il campionato e poi i play-off, guadagnando così una nuova promozione in Ekstraklasa.

Tornato in Ekstraklasa, la squadra visse poi gli anni d'oro della propria storia. Nel 1952 la compagine di Danzica riuscì a salvarsi grazie al settimo posto, ma nel 1953 retrocesse, per poi conseguire una pronta risalita nel 1954, grazie al secondo posto in seconda serie. Nel 1955 i risultati migliorarono decisamente, come testimonia il quinto posto finale in massima divisione e il raggiungimento della finale della Coppa di Polonia, la prima nella storia del club. Nel percorso verso l'atto conclusivo del torneo la squadra eliminò Sandecja Nowy Sącz, Wisła Cracovia, Odra Opole e Gwardia Varsavia. In finale fu sconfitta per 5-0 dal Legia Varsavia allo Stadio dell'Armata popolare polacca (tripletta di Kempny e gol di Pohl e Słaboszewski).

Nel 1956 il Lechia Gdańsk ottenne il risultato migliore della propria storia in campionato, il terzo posto con 25 gol segnati in 22 partite, sotto la guida di Tadeusz Foryś, il più grande allenatore del Lechia, capace di condurre la squadra alla promozione in massima serie, portarla alla finale di coppa nazionale e poi alla terza piazza del campionato. Nel 1957 il Lechia concluse la stagione al quinto posto, segnando ancora 25 gol in 22 partite. Alla fine della stagione Foryś lasciò la squadra di danzica per assumere la guida degli arcirivali dell'Arka Gdynia.

Le fortune del Lechia volsero al peggio nella stagione seguente, conclusa all'ottavo posto, con la salvezza ottenuta per un solo punto. La tendenza negativa proseguì negli anni a venire: al sesto posto del 1959 con 19 gol segnati in 22 partite (fece peggio in termini realizzativi solo lo Stal Sosnowiec, giunto ultimo), seguirono tre annate molto complicate, concluse al nono posto nel 1960, all'ottavo nel 1961 e al nono nel 1962, ai limiti della zona retrocessione.

Un frangente della trasferta di Torino contro la Juventus valida per la Coppa delle Coppe 1983-1984.

Il formato della Ekstraklasa mutò nel 1962, con il passaggio da un campionato estivo (giocato in primavera-autunno) a un campionato invernale (giocato in autunno-primavera). Nella stagione 1962-1963 la squadra faticò notevolmente, vincendo solo 6 partite su 26 giocate, con 3 pareggi e 17 sconfitte. Il penultimo posto volle dire retrocessione in seconda divisione insieme al Lech Poznań.

Il ritorno del Lechia in massima serie non fu immediato. Nella stagione 1963-1964 si piazzò decima, in quella successiva, in cui vinse per 2-1 il primo confronto con l'Arka Gdynia, giunse settima. Nel 1965-1966 arrivò il sesto posto, mentre nel 1966-1977 il club subì la retrocessione a causa del tredicesimo posto, seppur per un solo punto di margine rispetto alle squadre salvatesi.

Nel 1967-1968 il Lechia militò in terza divisione nella prima annata di esistenza della categoria. La stagione nella III liga (oggi denominata II liga), vide la squadra sfiorare la promozione grazie al secondo posto nel proprio raggruppamento, dietro all'Arkonia Stettino (all'epoca veniva promossa solo la capolista di ogni girone). Nell'annata vi furono diversi derby per il Lechia, impegnato nella prima partita contro il Polonia Gdańsk, oltre che contro i vicini rivali del Bałtyk Gdynia e del Flota Gdynia.

La stagione 1968-1969 vide l'ascesa del giovane Zdzisław Puszkarz, prodotto del settore giovanile del Lechia e destinato a diventare una bandiera della squadra. Al quinto posto del 1969, reso più amaro dalla promozione dei rivali dell'Arka Gdynia, promossi in seconda serie al primo tentativo, seguirono piazzamenti migliori nel triennio successivo, vissuto in crescendo: terzo posto, secondo posto e infine primo posto e promozione in seconda divisione nella stagione 1971-1972.

Nel 1972-1973 il Lechia ottenne il settimo posto in serie cadetta, mentre nell'annata seguente la seconda serie passò da 16 squadre a 32 e fu divisa in due gironi, nord e sud, con la promozione assegnata solo alla prima classificata di ognuno dei due raggruppamenti. Quarto nel 1973-1974, il Lechia arrivò secondo l'anno dopo e nel 1975-1976, poi quinto nel 1976-1977 e di nuovo secondo nel 1977-1978, mancando di pochi punti la promozione in tutte le circostanze in cui arrivò secondo. Nel 1978-1979 il club si piazzò terzo, mancando la promozione per un punto per la seconda stagione di fila. Nel 1975 il giocatore del Lechia Puszkarz era stato convocato nella nazionale polacca per la sfida contro la Germania Est.

Le fortune del Lechia volsero in peggio alla fine degli anni '70, con piazzamenti sempre più negativi all'inizio degli anni '80. Nel 1979-1980 la seconda serie fu rivoluzionata nuovamente, venendo suddivisa in gironi est e ovest, con il Lechia inserito nel gruppo ovest e piazzatosi sesto. L'abbandono di Zdzisław Puszkarz alla fine della stagione 1980-1981, chiusa al settimo posto, fu deleteria per la squadra, che nel 1981-1982 vinse solo sei delle trenta partite giocate, finendo il torneo sette punti sotto la zona salvezza e retrocedendo così in terza divisione a causa del quattordicesimo posto.

Nel 1982-1983 la squadra visse una sorta di rinascita, vincendo il campionato di terza serie con soli nove gol subiti in 26 giornate e affermandosi in Coppa di Polonia, dove eliminò a fatica lo Start Radziejow al secondo turno (3-2 ai tiri di rigore), per poi estromettere dal torneo squadre ben più quotate, tutte militanti in massima serie: il Widzew Łódź, battuto per 5-4 ai rigori (dopo l'1-1 dei tempi supplementari) ai trentaduesimi di finale, lo Śląsk Wrocław, battuto per 3-0 agli ottavi, lo Zagłębie Sosnowiec, battuto per 1-0 ai quarti, e il Ruch Chorzów, superato per 4-3 ai rigori in semifinale. L'atto conclusivo della competizione vide il Lechia affrontare il Piast Gliwice, club militante in seconda serie, e vincere per 2-1 con reti di Górski e Kałużyński: per il Lechia fu il primo, clamoroso successo in una competizione.

Nel 1983-1984 il Lechia confermò i risultati convincenti dell'annata precedente, vincendo il girone ovest di seconda serie, con conseguente approdo in massima serie dopo ventuno anni, e aggiudicandosi la Supercoppa di Polonia grazie al successo contro il Lech Poznań, club di massima serie, per 1-0 con rete di Jerzy Kruszczyński a due minuti dal fischio finale. In stagione il club fu impegnato anche nella Coppa delle Coppe in qualità di detentore della coppa nazionale. A spegnere i sogni di gloria polacchi in Europa fu la Juventus, che si impose per 7-0 nella gara di andata in casa e per 3-2 nella gara di ritorno in trasferta.

Tornato in massima divisione, il Lechia chiuse l'annata 1984-1985 con una sofferta salvezza, ottenuta grazie al dodicesimo posto, a un solo punto dalla zona retrocessione, e al cambio di regolamento, che quell'anno previde la retrocessione di sole due squadre anziché tre come di consueto. Nel 1985-1986 e nel 1986-1987 la squadra lottò nuovamente per la salvezza, chiudendo quattordicesima prima e undicesima poi, ma nel 1987-1988, pur rinforzata dal rientrante Puszkarz, di nuovo nella rosa della squadra dopo cinque stagioni, la squadra non riuscì a evitare la retrocessione, anche per via di un nuovo cambio di regolamento, che quell'anno previde degli spareggi salvezza tra l'undicesima e la quattordicesima e la tredicesima e la dodicesima classificata. Il Lechia si piazzò dodicesimo e se la vide con il Olimpia Poznań, contro cui perse sia la gara di andata sia quella di ritorno (3-2 il punteggio totale), salutando così la massima divisione insieme allo Zagłębie Lubin, superato dal Górnik Wałbrzych. Nell'annata seguente gli spareggi salvezza sarebbero stati aboliti.

Dopo il decimo posto in seconda divisione del 1988-1989, il Lechia giunse undicesimo e poi dodicesimo nel biennio seguente, poi ottavo nel 1992 e sesto nel 1993. In questo periodo il Lechia visse forti rivalità con le altre compagini di Gdańsk, oltre che con l'Arka e il Bałtyk Gdynia. L'Arka fu tra l'altro affrontato dal Lechia per la prima volta nella coppa nazionale nel 1993-1994 (a vincere fu l'Arka per 1-0), stagione in cui in campionato il Lechia chiuse al quattordicesimo posto, a un solo punto dalla zona rossa. Nel 1994-1995 il quindicesimo posto finale condannò la squadra di Danzica alla retrocessione in terza serie, insieme ai rivali dell'Arka Gdynia.

Nel 1995 il Lechia si fuse con l'Olimpia Poznań, divenendo Olimpia/Lechia Gdańsk, squadra che militò in massima serie, mentre il Lechia Gdańsk giocò in terza divisione. Nel 1995-1996 il Lechia/Olimpia Gdańsk finì sedicesimo in massima divisione e retrocesse e anche il Lechia Gdańsk sfiorò la retrocessione in quarta serie e la sventò per un soffio, finendo sedicesima su diciotto squadre. Alla fine della stagione il Lechia/Olympia Gdańsk cambiò nome in Lechia Gdańsk e si iscrisse alla seconda divisione. Nel 1996-1997 il Lechia, giunto quindicesimo in seconda serie, retrocesse in terza serie, dove nel 1997-1998 chiuse al terzo posto.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Energa Gdańsk e Stadio del centro sportivo di Danzica.
Lo stadio Energa Gdańsk

L'impianto casalingo lo stadio Energa Gdańsk, costruito nel 2008 e ultimato nel 2011 nell'ambito dell'organizzazione del campionato europeo di calcio 2012 in Polonia ed Ucraina. Precedentemente, dal 1945 al 2011, la squadra ha giocato le proprie partite allo stadio del centro sportivo di Danzica, già noto come stadio MOSiR.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1982-1983, 2018-2019
1983, 2019
1951, 1983-1984, 2007-2008

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Terzo posto: 1956, 2018-2019
Finalista: 1954-1955, 1982-1983, 2019-2020
Semifinalista: 2009-2010, 2010-2011

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2021-2022[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata all'8 marzo 2022 [1].

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera della Polonia P Michał Buchalik
2 Bandiera della Polonia D Rafał Pietrzak
3 Bandiera della Svezia D Henrik Castegren
4 Bandiera della Lettonia C Kristers Tobers
6 Bandiera della Polonia C Jarosław Kubicki
7 Bandiera della Polonia C Maciej Gajos
8 Bandiera della Slovenia C Egzon Kryeziu
9 Bandiera della Polonia A Łukasz Zwoliński
10 Bandiera del Mali A Bassekou Diabaté
11 Bandiera dell'Afghanistan A Omran Haydary
12 Bandiera della Slovacchia P Dušan Kuciak
20 Bandiera del Brasile C Conrado
22 Bandiera della Svezia C Joseph Ceesay
23 Bandiera della Croazia D Mario Maloča
N. Ruolo Calciatore
25 Bandiera della Polonia D Michał Nalepa
28 Bandiera del Portogallo A Flávio Paixão
29 Bandiera dell'Austria D David Stec
33 Bandiera della Germania C Marco Terrazzino
36 Bandiera della Polonia C Tomasz Makowski
69 Bandiera della Polonia C Jan Biegański
72 Bandiera della Polonia C Filip Koperski
76 Bandiera della Germania C Christian Clemens
77 Bandiera della Polonia C Tomasz Neugebauer
79 Bandiera della Polonia A Kacper Sezonienko
83 Bandiera della Polonia P Antoni Mikułko
88 Bandiera della Polonia C Jakub Kałuziński
99 Bandiera della Turchia C İlkay Durmuş

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PL) Pierwsza drużyna, su lechia.pl, Lechia Gdańsk. URL consultato il 29 luglio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2019).

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