Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1792

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Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1792
Stato Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Data
2 novembre - 5 dicembre
Collegio elettorale 132 elettori
Affluenza 6,3% (Diminuzione 5,3%)
Eletto
Partito
Voti
28 579
100,00%
Elettori
132 / 132


Elettori per stato federato
Presidente uscente
George Washington (Indipendente)
1788 1796

Le elezioni presidenziali statunitensi del 1792 furono le seconde elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America, e le prime in cui ciascuno dei tredici stati originali scelse i suoi elettori (con l'aggiunta di Kentucky e Vermont, recentemente entrati nell'unione).

Il sistema elettorale allora vigente, attivo dal 1788 al 1800, prevedeva che ciascun elettore esprimesse due preferenze. Il candidato che riceveva il maggior numero di voti, qualora tali voti fossero uguali o superiori alla metà del numero totale di elettori, veniva eletto Presidente. Il secondo candidato per numero di voti ottenuti diventava Vicepresidente.

Come nelle elezioni del 1788, George Washington ottenne il mandato presidenziale all'unanimità. Alla vicepresidenza venne riconfermato John Adams, al secondo posto per numero di preferenze con 77 voti elettorali.

Elezioni generali[modifica | modifica wikitesto]

I candidati[modifica | modifica wikitesto]

Il presidente George Washington

La campagna[modifica | modifica wikitesto]

All'epoca, si era andata delineando una divisione tra il Partito Federalista, guidato dal segretario al Tesoro Alexander Hamilton, che proponeva un governo federale più forte, con un ruolo di indirizzo economico, e il Partito Democratico-Repubblicano, guidato dal Segretario di Stato Thomas Jefferson e dal deputato James Madison, che favoriva i diritti dei singoli Stati e osteggiava il programma economico di Hamilton. Madison fu inizialmente un Federalista, finché non scelse di osteggiare la First Bank degli Stati Uniti, che era stata formata nel 1791, dando vita nel 1792 al Partito Democratico-Repubblicano con l'Antifederalista Thomas Jefferson. Le elezioni del 1792 furono le prime a essere combattute su basi che si possano definire partigiane. Nella gran parte degli Stati, le elezioni per il Congresso furono percepite, per dirla con lo stratega di Jefferson John Beckley, come "una lotta tra il Dipartimento del Tesoro e l'interesse della Repubblica". A New York, la competizione per il seggio di governatore seguì la stessa falsariga. I candidati furono il giudice capo John Jay, hamiltoniano, e l'uscente George Clinton, alleato di Jefferson e dei Democratico-repubblicani. Benché Washington avesse già considerato il suo ritiro, entrambi gli schieramenti lo incoraggiarono a restare in carica per cercare una mediazione tra le differenze politiche delle due fazioni; la presidenza Washington poteva contare sull'appoggio di tutte le parti in causa, e la sua popolarità era stata accresciuta dall'approvazione della Carta dei Diritti. Pertanto, Democratico-repubblicani e Federalisti si contesero la Vicepresidenza, con l'uscente John Adams candidato dei federalisti, e George Clinton per i democratico-repubblicani. Dato che alcuni Elettori democratico-repubblicani votarono contro il loro candidato George Clinton, appoggiando invece Thomas Jefferson e Aaron Burr, Adams riuscì agevolmente a essere rieletto vicepresidente.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Il Collegio elettorale scelse unanimemente Washington. John Adams fu nuovamente eletto vicepresidente come secondo candidato più votato, ottenendo stavolta i voti della maggioranza degli elettori. George Clinton riuscì solo a conquistare i voti di Georgia, Carolina del Nord e Virginia, oltre alla nativa New York e un singolo elettore della Pennsylvania. A Thomas Jefferson andarono i voti del Kentucky, da poco separatosi dalla sua patria Virginia. Un solo elettore della Carolina del Sud scelse Aaron Burr. Per gli Elettori presidenziali vennero espressi solo 13.332 voti popolari, stabilendo un record negativo per le consultazioni presidenziali americane a tutt'oggi non superato.

Voto popolare[modifica | modifica wikitesto]

Lista Voto popolare[1][2][3]
Voti Percentuale
Elettori Federalisti 9.478 71,1%
Elettori Democratico-repubblicani 3.854 28,9%
Totale 13.332 100,0%

Fonte: (EN) U.S. President National Vote. (EN) Our Campaigns. (11 febbraio 2006).

Voto elettorale[modifica | modifica wikitesto]

candidato Partito Stato Voti popolari[4] % Voti elettorali[5][6]
George Washington (nessuno) Virginia 13.332 100 132
John Adams Federalista Massachusetts 0 __ 77
George Clinton Democratico-repubblicano New York 0 __ 9
Thomas Jefferson Democratico-repubblicano Virginia 0 __ 6
Aaron Burr Democratico-repubblicano New York 0 __ 6
Totale 13.332 100 264

Riepilogo per ticket[modifica | modifica wikitesto]

Candidato Presidente Candidato Vice Voti elettorali
George Washington John Adams 77
George Washington George Clinton 50
George Washington Thomas Jefferson 4
George Washington Aaron Burr 1

Selezione del collegio elettorale[modifica | modifica wikitesto]

Metodo di scelta degli elettori Stato/i
lo Stato fu diviso in distretti elettorali, con un elettore espresso da ciascuno di essi Kentucky,
Virginia
ogni elettore scelto con voto popolare a collegio statale unico Maryland,
Pennsylvania
  • due distretti per il congresso scelsero 5 elettori ciascuno, i rimanenti due distretti 3;
  • ogni elettore espresso dalla maggioranza dei voti di ciascun distretto;
  • se tale metodo avesse selezionato un numero insufficiente di elettori, i posti vacanti sarebbero stati coperti con nomine effettuate dalla legislatura statale
Massachusetts
  • ogni elettore scelto con voto popolare di maggioranza a collegio statale unico;
  • se un numero insufficiente di elettori fosse stato scelto con voto di maggioranza, si sarebbe tenuto un ballottaggio tra un numero di candidati non eletti (i più votati) pari al doppio dei seggi rimasti vacanti
New Hampshire
ogni elettore nominato dalla legislatura statale (tutti gli altri stati)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Solo 6 dei 15 stati scelsero gli elettori con una forma di voto popolare.
  2. ^ Meno dello 0,5% della popolazione votò: Il censimento del 1790 dette una popolazione totale degli Stati Uniti di 3,9 milioni con 3,2 milioni di popolazione libera e 700.000 schiavi
  3. ^ Gli stati che scelsero elettori con voto popolare variarono ampiamente le restrizioni al suffragio, per mezzo di requisiti basati sulla proprietà
  4. ^ Le cifre del voto popolare sono discutibili perché, 1) solo 6 dei 15 stati scelsero elettori con voto popolare, 2) le norme elettorali precedenti il dodicesimo emendamento occultavano la volontà dei votanti e, 3) quegli stati che scelsero elettori con voto popolare spesso limitarono il voto per mezzo di requisiti basati sulla proprietà.
  5. ^ Due elettori del Maryland e uno del Vermont si astennero
  6. ^ (EN) Archivi nazionali del voto elettorale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]